Intro: Completamente sconnesso dall'atmosfera natalizia del mese scorso, decido di vedere questa pellicola citata in un servizio di Report che stavo guardando su YouTube. Perché ogni tanto - anche quando il periodo è un po' difficile - bisogna anche ricordarsi che il cinema non è solo intrattenimento.
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Film 2076: "Sorry We Missed You" (2019) di Ken Loach
Visto: dal portatileLingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non sono l'estimatore numero 1 di Ken Loach, ma sicuramente quello che ho visto l'ho apprezzato, compreso questo "Sorry We Missed You".
Un filino meno tragico (quantomeno nel finale) del precedente "I, Daniel Blake", l'ultima fatica del grande regista inglese è nuovamente localizzata nel contemporaneo, come sempre nel mondo del lavoro, questa volta in particolare concentrandosi sulla categoria dei corrieri.
Il film parte con toni quotidiani piuttosto normali, caratteristica tipica di prodotti di questo genere e del regista in particolare, per poi man mano contorcesi in un susseguirsi di difficoltà, ostacoli e complicazioni che portano i protagonisti all'inevitabile confronto con una situazione - il vero cuore della storia - tanto estrema quanto ormai inevitabile. E' frustrante e doloroso assistere all'inevitabile complicarsi di un quadro clinico già precario, è impossibile non provare empatia per una famiglia che, come tante altre, fa del suo meglio per stare a galla e vorrebbe semplicemente poter lavorare onestamente. Lo standard di impiego, invece, è basso, le persone sono lasciate al loro destino, il lavoro e la possibilità di svolgerlo con dignità non sono più un diritto, ma una concessioni che vengono dall'alto - da entità non ben definite - e a cui la persona deve attaccarsi con le unghie e con i denti.
Ken Loach è il regista perfetto a portare sul grande schermo queste realtà e questi racconti sia per un interesse personale che per un background cinematografico che lo rendono uno dei più appassionati artisti ancora oggi interessati a mettere al centro delle proprie opere l'elemento sociale e umano. E, neanche a dirlo, se "Sorry We Missed You" funziona e va a toccare le corde giuste è certamente grazie a lui (senza nulla togliere a chiunque altro abbia partecipato al progetto).
Cast: Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor.
Box Office: $8.5 milioni
Vale o non vale: Pellicola non facile, ma bella e onesta. Un gran pugno allo stomaco per un'infinità di motivi (da vedere), eppure un film che lascia lo spettatore con la soddisfazione di aver visto qualcosa che abbia un valore e che sia in grado di sollecitare un dibattito. E non è poco.
Premi: Candidato al BAFTA come Outstanding British Film of the Year e candidato ai David di Donatello come miglior film straniero. In concorso a Cannes 2019.
Parola chiave: Chiavi.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Un filino meno tragico (quantomeno nel finale) del precedente "I, Daniel Blake", l'ultima fatica del grande regista inglese è nuovamente localizzata nel contemporaneo, come sempre nel mondo del lavoro, questa volta in particolare concentrandosi sulla categoria dei corrieri.
Il film parte con toni quotidiani piuttosto normali, caratteristica tipica di prodotti di questo genere e del regista in particolare, per poi man mano contorcesi in un susseguirsi di difficoltà, ostacoli e complicazioni che portano i protagonisti all'inevitabile confronto con una situazione - il vero cuore della storia - tanto estrema quanto ormai inevitabile. E' frustrante e doloroso assistere all'inevitabile complicarsi di un quadro clinico già precario, è impossibile non provare empatia per una famiglia che, come tante altre, fa del suo meglio per stare a galla e vorrebbe semplicemente poter lavorare onestamente. Lo standard di impiego, invece, è basso, le persone sono lasciate al loro destino, il lavoro e la possibilità di svolgerlo con dignità non sono più un diritto, ma una concessioni che vengono dall'alto - da entità non ben definite - e a cui la persona deve attaccarsi con le unghie e con i denti.
Ken Loach è il regista perfetto a portare sul grande schermo queste realtà e questi racconti sia per un interesse personale che per un background cinematografico che lo rendono uno dei più appassionati artisti ancora oggi interessati a mettere al centro delle proprie opere l'elemento sociale e umano. E, neanche a dirlo, se "Sorry We Missed You" funziona e va a toccare le corde giuste è certamente grazie a lui (senza nulla togliere a chiunque altro abbia partecipato al progetto).
Cast: Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor.
Box Office: $8.5 milioni
Vale o non vale: Pellicola non facile, ma bella e onesta. Un gran pugno allo stomaco per un'infinità di motivi (da vedere), eppure un film che lascia lo spettatore con la soddisfazione di aver visto qualcosa che abbia un valore e che sia in grado di sollecitare un dibattito. E non è poco.
Premi: Candidato al BAFTA come Outstanding British Film of the Year e candidato ai David di Donatello come miglior film straniero. In concorso a Cannes 2019.
Parola chiave: Chiavi.
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