Intro: Un horror (in teoria) che Ciarán vuole vedere?! Bisognava correre al cinema!
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
Film 2132: "Nope" (2022) di Jordan Peele
Visto: al cinemaLingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: più che un horror un thriller fantascientifico, "Nope" funziona e intrattiene a dovere grazie a due protagonisti ben assortiti (Daniel Kaluuya e Keke Palmer), un gruppo di comprimari che funziona (soprattutto la rivelazione Brandon Perea) e una storia bizzarra che riesce a mantenere l'attenzione dello spettatore, almeno fino a quando non si rivela il mistero.
Che poi, per carità, l'attenzione rimane comunque, anche se devo ammettere che una volta visto il mostro, la potenza misteriosa ed evocativa del film perde qualche tacca di epicità. Perché sì, come sempre, è meglio suggerire che mostrare, lasciare che la fantasia di chi guarda spazi illimitata a creare quel mix perfetto di paura per l'ignoto e per ciò che si teme di più. Del resto "Lo squalo" docet.
In generale trovo che Peele con questo suo terzo titolo da regista e sceneggiatore si sia riscattato rispetto a un secondo appuntamento cinematografico, "Us", con non poche problematiche di trama.
Qui, per quanto come di consueto si prenda la storia alla lontana e il ritmo della prima parte del film sia alquanto altalenante, il risultato finale è coeso e funziona, lasciando al di fuori per la maggior parte del tempo sottotesti e suggerimenti più "alti". Anche se, si capisce, l'intermezzo della scimmia impazzita è certamente un commentario sulla società odierna.
Detto questo, "Nope" è stato ciò che mi aspettavo? In parte no, anche se la visione mi ha colpito più in positivo di quanto mi aspettassi. Avrei preferito che la prima parte del film avesse un ritmo più sostenuto, ma una volta che il racconto ingrana la storia fa altrettanto. Insieme all'attenzione di chi guarda. Insomma, niente male la terza fatica del nuovo pupillo del cinema USA Jordan Peele.
Cast: Daniel Kaluuya, Keke Palmer, Steven Yeun, Michael Wincott, Brandon Perea, Wrenn Schmidt, Barbie Ferreira.
Box Office: $170.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Belle musiche, regia ispirata, cast affiatato e fotografia notturna da paura, "Nope" funziona su tutta la linea, anche se ci mette un po' ad ingranare nel primo tempo. Tutto sommato, però, una bella esperienza cinematografica.
Premi: /
Parola chiave: The Oprah shot.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Che poi, per carità, l'attenzione rimane comunque, anche se devo ammettere che una volta visto il mostro, la potenza misteriosa ed evocativa del film perde qualche tacca di epicità. Perché sì, come sempre, è meglio suggerire che mostrare, lasciare che la fantasia di chi guarda spazi illimitata a creare quel mix perfetto di paura per l'ignoto e per ciò che si teme di più. Del resto "Lo squalo" docet.
In generale trovo che Peele con questo suo terzo titolo da regista e sceneggiatore si sia riscattato rispetto a un secondo appuntamento cinematografico, "Us", con non poche problematiche di trama.
Qui, per quanto come di consueto si prenda la storia alla lontana e il ritmo della prima parte del film sia alquanto altalenante, il risultato finale è coeso e funziona, lasciando al di fuori per la maggior parte del tempo sottotesti e suggerimenti più "alti". Anche se, si capisce, l'intermezzo della scimmia impazzita è certamente un commentario sulla società odierna.
Detto questo, "Nope" è stato ciò che mi aspettavo? In parte no, anche se la visione mi ha colpito più in positivo di quanto mi aspettassi. Avrei preferito che la prima parte del film avesse un ritmo più sostenuto, ma una volta che il racconto ingrana la storia fa altrettanto. Insieme all'attenzione di chi guarda. Insomma, niente male la terza fatica del nuovo pupillo del cinema USA Jordan Peele.
Cast: Daniel Kaluuya, Keke Palmer, Steven Yeun, Michael Wincott, Brandon Perea, Wrenn Schmidt, Barbie Ferreira.
Box Office: $170.8 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Belle musiche, regia ispirata, cast affiatato e fotografia notturna da paura, "Nope" funziona su tutta la linea, anche se ci mette un po' ad ingranare nel primo tempo. Tutto sommato, però, una bella esperienza cinematografica.
Premi: /
Parola chiave: The Oprah shot.
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#HollywoodCiak
Bengi
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RispondiEliminaL'intermezzo con la scimmia io l'ho visto come la rappresentazione di chi, con arroganza e sbagliando clamorosamente, ritiene che il mondo giri completamente attorno a lui, designandolo, senza alcuna motivazione plausibile, come "speciale" ed unico. Che poi, il desiderio di essere tali, è ciò che muove tutti i protagonisti, vittime di questa società dove conta solo vedere, essere visti e mostrare.
RispondiEliminaNon si scherza con Gordie!
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