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mercoledì 13 giugno 2012

Film 416 - L'inferno di cristallo

Mi ero imbattuto per caso nella scheda di questo film e, curiosissimo, ne ho subito recuperato una copia!


Film 416: "L'inferno di cristallo" (1974) di John Guillermin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Comincerei dicendo che in questa pelliola ci sono 4 premi Oscar (Paul Newman, William Holden, Faye Dunaway, Jennifer Jones), 2 che vi sono stati candidati (Steve McQueen e Fred Astaire, quest'ultimo proprio per questa pellicola), chi ha vinto ben 3 Golden Globes (Richard Chamberlain: "Uccelli di rovo" vi dice niente?), chi ne ha vinto 1 (Susan Blakely e, udite udite, Susan "Stephanie Forrester" Flannery direttamente da "Beautiful"!) e chi vi è stato candidato ben 6 volte (Robert Wagner)! Tutto questo elenco per dire: anche solo per il cast è necessario vedere questa pellicola. 8 nomination agli Academy Awards (tra cui miglior film) e 3 premi vinti, poi, fanno il resto.
Essendo una pellicola degli anni '70 si potrebbe dire che per budget ed effetti speciali questo film sia paragonabile ad un kolossal. Tra incendi, allagamenti, funambolismo e salti nel vuoto, "The Towering Inferno" regala ottimi momenti di tensione anche se bisogna aspettare un po' perchè arrivino. Il tutto, infatti, comincia piuttosto lentamente e quella tendenza a sottovalutare il rogo, cosa che avviene per la maggior parte del primo tempo, è, sinceramente, molto fastidiosa. Chiaramente il discorso è sempre lo stesso: un film come questo ai giorni nostri avrebbe toni e tempi assolutamente diversi. Un inizio da 'tutto è tranquillo' poi completamente ribaltato da un momento catastrofico che scatenerà il disastro lungo tutto il resto della vicenda. Qui, invece, l'incendio scaturisce quasi da subito, ma, tra un evento e l'altro, viene inesorabilmente ignorato (e sottovalutato) fino al momento in cui il tutto non diventa grave ed ingestibile. Il che risulta anche sciocco.
La pellicola, comunque, è ben strutturata e, grazie anche ai tanti bravi attori presenti, riesce perfettamente nell'intento di narrare una tragedia che, la storia ci insegna, non è poi così impossibile da pensare avverabile. Effetti speciali davvero riusciti e un fuoco devastante che brucia, piano dopo piano, qualunque cosa o persona incontri. All'ultimo piano, bloccati tra il nulla e l'inferno che avanza, gli invitati all'inaugurazione della Torre di vetro dovranno trovare un modo per salvarsi dalle fiamme senza rischiare, chiaramente, di volare nel vuoto dal 138esimo piano (come al solito gli americani esagerano...).
Claustrofobico e vertiginoso, "L'inferno di cristallo" è un classico del cinema catastrofico assolutamente da recuperare!
Ps. Tra i protagonisti anche O.J. Simpson, famoso per il non proprio lusinghiero motivo di aver assassinato l'ex moglie.
Consigli: Cult anche solo per il cast che propone, è un film che vale la pena di vedere. Effetti speciali d'avanguardia e colonna sonora del grandissimo John Williams, qui alla sua decima nomination all'Oscar (vincerà l'anno dopo il suo secondo Academy Award per "Lo squalo").
Parola chiave: Vigili del fuoco.

Trailer

Ric

domenica 10 gennaio 2010

Film 55 - Sabrina

Venerdì sera non avevo voglia di far niente, quindi - strano - ho pensato di guardarmi un film. E ho coinvolto anche Ale. Strano...


Film 55: "Sabrina" (1954) di Billy Wilder
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Ale
Pensieri: Ale, alla fine, ha detto che questo film è troppo lento. Non ha tutti i torti. Quello che succede in un ora e 48 minuti in questa pellicola, oggi sarebbe condensato in una mezzoretta. Erano altri tempi, sì! Tempi in cui gli sguardi erano importanti, la gestualità. E le tempistiche non erano da sparatoria, ma da sala da thé. Gli spettatori oggi sono cambiati e forse l'intolleranza verso un genere di commedia come questo deriva proprio dal mutamento di gusti. Non sto dicendo che sia negativo. Film come "2012" mi esaltano da morire! Però ogni tanto è bello ricordarsi che non bisogna per forza fare la gara a chi mette più roba in una sceneggiatura. Almeno si evita il frastuono stridente di un'accozzaglia di scemate che non c'entrano tra loro nemmeno con la scusa che è pur sempre un film...
Quindi, qui, cosa abbiamo? Una Audrey Hepburn sempre di basso ceto sociale (vedi post su "My fair Lady") nella classica scena amorosa da commedia: due uomini che se la contendono. Peccato che siano anche fratelli e decisamente molto ricchi. Uno più frivolo, l'altro anche troppo serio. Vincerà il secondo, nonostante Audrey/Sabrina fosse stata innamorata del primo praticamente tutta la sua vita. Sarà un viaggio a Parigi per imparare l'arte della cucina francese (solo a me risuona nella mente il nome Julia Child?!) - e dimenticare l'amore impossibile - che cambierà le carte in tavola.
Ovviamente la leggerezza di quest'opera strappa qualche sorriso e, probabilmente, ha contribuito a costruire quell'american dream di cui tutti al giorno d'oggi non possono fare a meno di parlare (o distruggere). C'è la rivalsa sociale, il riscatto amoroso, lo sdolcinato tira e molla degli amanti e l'happy end con tanto di follia per dimostrare all'amata il valore e la grandezza del proprio sentimento. Al giorno d'oggi una prova d'amore potrebbe essere il ricordarsi addirittura di un anniversario, ma i tempi son cambiati e pure le aspettative. Accontentarsi aiuta a non soffrire, guardare commedie romantiche anni '50, forse, ci ricorda che non sempre accontentarsi è la soluzione. Buon sogno!
Consigli: Pare che una gita a Parigi e l'incontro con un barone aiutino a rissollevare morale e aspetto esteriore. Provare per credere!
Parola chiave: Bicchieri in tasca.


Ric