mercoledì 6 febbraio 2013

Film 502 - The Master

Una pellicola che volevo assolutamente vedere!


Film 502: "The Master" (2012) di Paul Thomas Anderson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Claudia
Pensieri: "The Master" è davvero un film molto strano. Quando sono uscito dalla sala, la prima cosa a cui ho pensato è stata: "Non ho capito niente". Il che è stato piuttosto frustrante.
Sulla via di casa, però, con la mente occupata da 100 pensieri, sono stato costretto a confrontarmi con una pellicola che mi ha davvero spiazzato, lasciandomi ben più di un interrogativo. Come facevo a spiegare cosa avevo visto a Leandro, che mi chiedeva una sintesi? Ebbene a distanza di quasi un mese faccio fatica ancora oggi a mettere in parole il mio pensiero, tanto è confuso.
Innanzitutto non è la storia di Scientology, ma prende spunto. Quindi quando sono stato al cinema ho capito man mano che mio padre mi aveva venduto una balla; di conseguenza, aspettandomi tutt'altro, sono rimasto ulteriormente spaesato. La storia, che si basa solo parzialmente su quel L. Ron Hubbard che ha fondato Scientology, racconta le tre vite che si intrecciano di Freddie Quell/Joaquin Phoenix, Lancaster Dodd/Philip Seymour Hoffman e Peggy Dodd/Amy Adams (tutti e tre candidati all'Oscar come migliori attori), in particolare concentrandosi sul primo, reduce dalla seconda Guerra Mondiale, che rimane affascinato e sedotto da una setta religiosa, la Causa, e dal suo capo spirituale (Seymour Hoffman).
I tormenti di Freddie, arrabbiato con il mondo e incapace di condurre una vita 'equilibrata', sembrano vedere finalmente un momento di pace quando si sottopone alle cure del "santone", motivo che lo spingerà sempre di più a mettersi nelle mani e al servizio di quella che diventerà poi la sua guida e punto di riferimento. La sua violenza ed irrequietezza, però, riaffioreranno fino a quando non sentirà il bisogno di allontanarsi dalla famiglia dei Dodd per un lungo periodo. Farà ritorno, ma solo per un brevissimo momento.
Questo, a grandi linee, quello che succede. Il resto, sia a livello di contenuti che di dialoghi, mi rimane spesso difficile da afferrare. Premesso che provo un mix di diffidenza, disprezzo e miscredenza nei confronti di questi soggetti "detentori di verità assolute", ho tentato di approcciarmi alle figure umane qui rappresentate prescindendo dai miei naturali pregiudizi. Eppure non ho provato alcuna simpatia, né sentimento di coinvolgimento verso alcuno di loro. Né sono riuscito a capire il perchè di tanta fiducia riposta in una persona che evidentemente non sa quello che dice (il secondo libro di Dodd finirà per scontrarsi con quanto asserito nel primo). Ponendomi in particolare questa domanda, ho supposto che l'intento nel raccontare questa storia fosse anche di mettere in luce la necessità delle persone di avere una guida nella vita, di potersi aggrappare a qualcosa di concreto e certo, di poter riporre la fiducia in qualcun altro che possa mostrare un sentiero sicuro e già pronto per essere percorso senza alcun rischio per sé stessi.
Mi sono chiesto, però, quale fosse la chiave di lettura di un personaggio come quello di Freddy. Disagiato, introverso, manesco a tratti sembra quasi ritardato. E' fedele spalla, braccio destro (violento) di una figura-pilastro della comunità pseudo-religiosa e certamente personaggio controverso davvero ben interpretato da Phoenix (zoppica, è stropicciatissimo, magrissimo e sembra sempre stia lì lì per crollare su sé stesso). Però, sarò molto sincero, mi sfuggiva moltissimo di questo personaggio. Cosa pensa? Perchè è ridotto così? E' pazzo? Rimane con i Dodd solo per convenienza o ci crede davvero anche lui nella Causa? Wikipedia è corsa in mio aiuto: "
Freddie Quell is a sex-obsessed alcoholic World War II veteran suffering from post-traumatic stress disorder and struggling to adjust to a post-war society". 
Quindi, a questo punto si può dire che, a maggior ragione, Freddie necessita più di altri di una figura-guida a cui affidarsi completamente, ripagando i momenti di pace ottenuti grazie alle "terapie" di Dodd con la sua più cieca e totale fedeltà. Chiaramente l'instabilità mentale del personaggio lo porterà ad agire in maniera più volte sconsiderata.
E' quindi un film sulla guerra, quello di Paul Thomas Anderson? E' un racconto sui traumi del ritornare ad un quotidiano che non esiste più dopo gli orrori di campi di battaglia e trincee? E' l'analisi di una follia (personale e collettiva) che critica la tendenza umana ad affidarsi a qualcuno o qualcos'altro per affrontare le prove della vita? O è una rappresentazione nel bene e nel male di queste sette religiose oggi anche abbastanza comuni?
Sono dell'idea che un film debba sempre suscitare qualche domanda in chi guarda, proporre interrogativi o comunque stimolare un dibattito - con sé stessi e con gli altri - che possa stimolare, in qualche modo. Qui non so se davvero si possa dire che le domande che rimangono in testa stimolino alcunché di sensato. La cosa che più mi chiedo ancora riguardo a "The Master" è: ma che cosa voleva dire?
Consigli: Di certo è un film che vale molto per le performance degli attori (c'è anche Laura Dern) e la Adams riesce nell'interpretazione di un personaggio brutto (e che a tratti mi ha destabilizzato) in maniera precisa ed efficace. Phoenix e Seymour Hoffman adattissimi alle loro parti valgono da soli la visione. Ma non è certo una pellicola facile e lascia molte perplessità. Non mi ha convinto, nell'insieme e non la rivedrei.
Parola chiave: Esperimenti.



Trailer

Ric

2 commenti:

  1. Esteticamente e recitativamente perfetto ma manca di quel qualcosa per fartelo veramente amare. Diciamo che il fatto che la maggior parte di noi non capisca bene cosa voglia dirci, non è proprio un pregio.

    RispondiElimina
  2. Mi consola il fatto che non sia stato l'unico a non capire chiaramente, in definitiva...
    Concordo, è ben recitato ed esteticamente si vede che c'è una ricerca e uno stile curato. Ma non si può vivere solo di quello. E un film che lancia un messaggio imprecisato e difficile da cogliere, secondo me, non ha totalmente fatto il suo dovere :)

    RispondiElimina