Dalle premesse, dal trailer e considerato il cast, sembrava un film su cui puntare decisamente!
Film 656: "Saving Mr. Banks" (2013) di John Lee Hancock
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: La Walt Disney Pictures procude un film su una pellicola della Walt Disney Pictures in cui tra i protagonisti della vicenda c'è Walt Disney. Autoreferenziale?
Va detto che la storia è più che altro incentrata sulla zitella di ghiaccio P.L. Travers, autrice dell'acclamato "Mary Poppins" di cui il buon vecchio Walt vuole i diritti per produrre quel film che passerà alla storia come uno dei classici Disney più conosciuti ed amati. Un'impresa che Pamela gli renderà piuttosto complessa, considerato quanto lei odi praticamente tutto ciò che non sia inglese, distaccato e assolutamente secondo etichetta. Per non citare il fatto che il romanzo è molto più che solo ispirato alle vicende personali d'infanzia dell'autrice, vicende che l'hanno particolarmente segnata e portata ad essere la donna di ferro che è.
Questa faticosa (da sopportare) rigidità è magnificamente resa da una sempre grandissima Emma Thompson, una delle migliori e spesso sottovalutate attrici della sua generazione - non le riconoscono un premio dall'Emmy del 1998 come Guest Actress per "Ellen" -, in grado di calarsi perfettamente nel ruolo della Travers e seguirla durante la sua crescita personale, obbligata da un'esposizione ad un mondo a lei sconosciuto e da lei vissuto come totalmente ostile. Tra l'inizio e la fine del film, enormi progressi vengono fatti dal personaggio, in un percorso di formazione che è più una lezione generale di vita. Sarà, infatti, in grado di far pace con i fantasmi del suo passato, alleggerendo un carico emotivo che da sempre l'ha spinta ad allontare il prossimo mantenendo un distacco sancito da un rigoroso ricorso alla formalità.
Dall'altra parte il Walt Disney di Hanks è un sognatore pacioccone che parla di promese fatte 20 anni prima e suggerisce un modus operandi che non si svincola mai da un certo non prendersi troppo sul serio. I miei dubbi sulla sua figura precedevano la realizzazione di questa pellicola - e di recente sono stati sollevati anche da una nipote di Disney, che appoggia la tesi secondo la quale il cineasta fosse razzisa - e, di conseguenza, ho guardato con un certo sospetto la resa sullo schermo di questo personaggio. Non è colpa di Hanks, che fa il suo mestiere con onestà, ma è l'eccesso di buonismo, visione illuminata ed elegante perseveranza che mi lasciano un pelo scettico. L'idea del sognatore visionario a tutti i costi è rischiosa perché, oltre a lasciare certo delle perplessità in qualcuno, potrebbe anche rendere antipatico il personaggio a chi non crede in questa combinazione total-sugar del creatore di Topolino.
"Saving Mr. Banks", comunque, funziona soprattutto grazie alal sua attrice protagonista e ad una ricostruzione dettagliata della vita negli anni '60. Dal punto di vista tecnico, infatti, la pellicola è molto ben realizzata e, nonostante un'inevitabile anima patinata, il risultato finale presenta una buona resa d'immagine, anche ricercata.
Il crossover tra la vita della giovane Travers e quello del percorso che la porterà ad accettare di cedere i diritti della sua opera più personale è a volte noiosetto, più che altro perché per lungo tempo inspiegabilmente protratto senza un collegamento a spiegare la scelta di questo espediente. Spesso sembra che la scelta di un taglio tra le immagini tra gli studi di Los Angeles e la campagna australiana siano realizzati un po' a casaccio, senza che effettivamente il racconto richieda che la scena precedente richiami la seconda o viceversa. Solo nel finale si capisce il perché di tale scelta narrativa e si conclude di comporre un puzzle composto di numerosi persone che, dalla vita vera, sono tramutati dalla scrittrice in persoganni (il padre, la zia, lei e la sorella bambine) di "Mary Poppins", che le finirà per chiamare la sua famiglia.
Nonostante tutto questo parlare di "Mary Poppins", comunque, dopo la visione di questa pellicola non si sente una grande esigenza di rivedere il classico di cui narra la storia, anche se ne è il fulcro. La creazione del film di Walt Disney è travagliata, stancante e fastidiosamente puntigliosa a causa della sua autrice e, purtroppo, un po' della magia del film del '64 viene infranta da questo biopic. Il risultato finale è interessante, ma non sempre totalmente riuscito. Forse concentrarsi più su uno solo dei 3 snodi principali della trama (infanzia, rapporto con Disney, realizzazione della sceneggiatura) avrebbe reso "Saving Mr. Banks" più in grado di centrare il punto.
Ps. Una nomination ai Golden Globes per la Thompson, una nomination all'Oscar per la Miglior colonna sonora di Thomas Newman e un incasso mondiale che al momento è a quota $84,491,000 (35 per produrlo). In Italia esce il 20 febbraio.
Consigli: E' un film interessante principalmente perché tratta la storia della creatrice del romanzo "Mary Poppins", di Walt Disney e della genesi del film vincitore di 5 premi Oscar tratto dal libro dall'omonimo titolo. Questi sono i 3 punti principali e più rilevanti che il film tratta. Il resto fa da contorno ad una serie di dinamiche che condurranno Pamela "P. L." Travers a lasciarsi convincere a cedere i diritti alla Walt Disney Pictures per la realizzazione di un film seguendo l'approccio visionario di Walt e dei suoi attori. Per chi è un fan della casa cinematografica, del film originale o dei due protagonisti è certamente un titolo rilevantissimo. Per gli altri è sicuramente un prodotto interessante che racconta dei retroscena altrimenti inaccessibili ai più. Carino.
Parola chiave: Zia Ellie.
Trailer
Bengi
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