Intro: Già visto e amato anni fa, mi sembrava giunto il momento di recuperarlo.
Film 1618: "The Breakfast Club" (1985) di John Hughes
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: spesso indicato come film-manifesto rappresentativo di una generazione in fermeto, desiderosa di cambiare, sperimentare e, soprattutto, ribellarsi a regole e genitori, "The Breakfast Club" non è certo stata la prima pellicola ad affrontare queste tematiche, ma di sicuro è stata e rimane tuttora la più rappresentativa e forse efficace. Il messaggio arriva forte e chiaro: la gioventù è spaesata e non si riconosce nei valori di obbedienza e muta esecuzione del volere degli adulti. Le regole ci sono, ma rispettarle non è più un dovere. E' così che 5 ragazzi dai più disparati background si incontrato, scontrano e alla fine accettano grazie ad un pomeriggio di punizione imposto dalla scuola (regole, regole e ancora regole).
Non si tratta certo di una storia innovativa quella ritratta qui da John Hughes, eppure il suo piglio leggero e allo stesso tempo capace di approfondire dinamiche e problematiche mixato ad una giusta dose di bizzarria, fa si che "The Breakfast Club" risulti un prodotto in grado di rappresentare in maniera onesta e umana - senza forzare troppo la mano - una generazione alla ricerca di sé.
Film 463 - Breakfast Club
Film 1618 - The Breakfast Club
Cast: Emilio Estevez, Paul Gleason, Anthony Michael Hall, Judd Nelson, Molly Ringwald, Ally Sheedy.
Box Office: $51.5 milioni
Vale o non vale: Immagino che per un adolescente di quegli anni questo film potesse rappresentare una sorta di manifesto poetico e romantico del proprio stato d'animo. La maggior parte delle categorie umane liceali da esportazione americana sono rappresentate, dallo sportivo al nerd, dall'eccentrica creativa alla bella ma forse stupida, fino al bello e dannato. Ci si può riconoscere in uno di loro e, allo stesso tempo, ce ne si può innamorare. E' questo il grande potere di "The Breakfast Club", coinvolge lo spettatore su più livelli emotivi grazie non solo ad un cast azzeccato, ma anche a una grandissima colonna sonora ("Don't You (Forget About Me)" dei Simple Minds vi ricorda niente?). Se poi amate come me gli anni '80... fatevi sotto!
Premi: /
Parola chiave: Detention.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1618: "The Breakfast Club" (1985) di John Hughes
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: spesso indicato come film-manifesto rappresentativo di una generazione in fermeto, desiderosa di cambiare, sperimentare e, soprattutto, ribellarsi a regole e genitori, "The Breakfast Club" non è certo stata la prima pellicola ad affrontare queste tematiche, ma di sicuro è stata e rimane tuttora la più rappresentativa e forse efficace. Il messaggio arriva forte e chiaro: la gioventù è spaesata e non si riconosce nei valori di obbedienza e muta esecuzione del volere degli adulti. Le regole ci sono, ma rispettarle non è più un dovere. E' così che 5 ragazzi dai più disparati background si incontrato, scontrano e alla fine accettano grazie ad un pomeriggio di punizione imposto dalla scuola (regole, regole e ancora regole).
Non si tratta certo di una storia innovativa quella ritratta qui da John Hughes, eppure il suo piglio leggero e allo stesso tempo capace di approfondire dinamiche e problematiche mixato ad una giusta dose di bizzarria, fa si che "The Breakfast Club" risulti un prodotto in grado di rappresentare in maniera onesta e umana - senza forzare troppo la mano - una generazione alla ricerca di sé.
Film 463 - Breakfast Club
Film 1618 - The Breakfast Club
Cast: Emilio Estevez, Paul Gleason, Anthony Michael Hall, Judd Nelson, Molly Ringwald, Ally Sheedy.
Box Office: $51.5 milioni
Vale o non vale: Immagino che per un adolescente di quegli anni questo film potesse rappresentare una sorta di manifesto poetico e romantico del proprio stato d'animo. La maggior parte delle categorie umane liceali da esportazione americana sono rappresentate, dallo sportivo al nerd, dall'eccentrica creativa alla bella ma forse stupida, fino al bello e dannato. Ci si può riconoscere in uno di loro e, allo stesso tempo, ce ne si può innamorare. E' questo il grande potere di "The Breakfast Club", coinvolge lo spettatore su più livelli emotivi grazie non solo ad un cast azzeccato, ma anche a una grandissima colonna sonora ("Don't You (Forget About Me)" dei Simple Minds vi ricorda niente?). Se poi amate come me gli anni '80... fatevi sotto!
Premi: /
Parola chiave: Detention.
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