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sabato 9 dicembre 2023

Film 2203 e 2236 - Barbie

Intro: Ho ritardato questa recensione perché la prima volta che ho visto il film il giorno che è uscito, prima di andare al cinema abbiamo fatto aperitivo e mi sono addormentato svariate volte durante la visione... Da quella volta, mai più spritz dopo lavoro + cinema!
Quando la settimana scorsa è venuta a trovarmi a Dublino mia cugina, una sera ne abbiamo approfittato per recuperare questa pellicola che lei non aveva visto e, di fatto... nemmeno io.

Film 2203 e 2236: "Barbie" (2023) di Greta Gerwig
Visto: al cinema; dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán, Rachel, Niahm R., Niamh H.; Fre
In sintesi: il fenomeno culturale del 2023 (insieme a "Oppenheimer" di Nolan), il "Barbie" di Greta Gerwig e Noah Baumbach, che ha scritto con lei la sceneggiatura, è sicuramente il film che non ti aspetti.
Premesso che l'idea di fare un film su Barbie mi sembrasse alquanto sciocco inizialmente, o che comunque sarebbe stato una gran boiata, di fatto la storia riesce perfettamente ad equilibrare l'elemento giocoso che ti aspetti da una pellicola su un giocattolo, insieme a una serie di tematiche di attualità e rilevanza, il tutto perfettamente bilanciato da una colonna sonora PAZZESCA e un cast che definire stellare è dire poco. Insomma, "Barbie" è uno di quei titoli che sembra essere riuscito a mettere insieme tutti gli elementi giusti al posto giusto e nel momento perfetto: il fenomeno Barbenheimer è stato inarrestabile per tutta l'estate, tanto che si è parlato fin da subito di probabili nomination all'Oscar a pioggia per entrambi i film.
Dove, però, credo che "Oppenheimer" farà incetta di premi, rimango ancora un po' scettico rispetto a questa pellicola che sì, quasi certamente riceverà candidature di peso come Miglior film e sceneggiatura e forse qualcosa per il cast (Ryan Gosling sembra plausibile per attore non protagonista), ma non so quanto seriamente riuscirà a concretizzare la nomination in vittoria a parte in qualche categoria tecnica. Probabilmente i Golden Globes riconosceranno a "Barbie" una serie di premi come attrice protagonista per Margot Robbie (che sarebbe ora cominciasse a vincere premi di peso) e film, tutto nella categoria musical o commedia ovviamente. Vedremo cosa succede con l'annuncio delle nomination di questo lunedì.
Premi a parte, è innegabile che l'ultima fatica artistica di Greta Gerwig sia stato un successo planetario senza precedenti e che, probabilmente, non in molti si immaginavano. Ho letto che quando Margot Robbie (qui anche produttrice) ha fatto il pitch del progetto alla Warner Bros. aveva predetto un possibile incasso fino al miliardo di dollari, ma francamente non so quanto nemmeno lei ci credesse davvero. E' bastata l'estate per smentire tutti i pronostici.
In un anno non esattamente formidabile in termini di qualità cinematografica, "Barbie" è riuscito a scalzare tutta la concorrenza miscelando perfettamente commedia e momenti drammatici, satira e messaggi di positivi (per una volta l'emancipazione femminile non è risultata forzata), mettendo al centro della storia un grande cast e una protagonista alla ricerca di se stessa che non ha bisogno di essere salvata da un uomo.
Poi, se devo essere onesto, ho particolarmente amato la prima parte del film, quella che letteralmente si potrebbe descrivere come "life in plastic is fantastic" per citare gli Aqua (tra l'altro per la prima volta nominati a 2 Grammy a 26 anni dall'uscita della canzone originale "Barbie Girl", qui campionata da Nicki Minaj and Ice Spice nella canzone originale per il film "Barbie World"), una vera visione per gli occhi tra set strabilianti, costumi perfetti e un'estetica generale che mi ha inevitabilmente ricordato la mia infanzia.
Insomma, "Barbie" è stato sicuramente e giustamente la sorpresa del 2023, il film di cui non ci aspettavamo di avere bisogno.
Cast: Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon, Issa Rae, Rhea Perlman, Michael Cera, Simu Liu, Emma Mackey, Nicola Coughlan, Kingsley Ben-Adir, Ncuti Gatwa, John Cena, Connor Swindells, Emerald Fennell, Dua Lipa, Helen Mirren, Will Ferrell.
Box Office: $1.442 miliardi
Vale o non vale: Il film ha un buon ritmo, una grande colonna sonora e due protagonisti che si mettono in gioco al 100%, regalando davvero due performance magnifiche e inaspettatamente di spessore considerando che si tratta di una pellicola su una bambola. Margot Robbie è semplicemente perfetta per interpretare il personaggio e Ryan Gosling riesce a mettere insieme Ken e il patriarcato in maniera così assolutamente naturale che si rimane costantemente e piacevolmente solleticati dalla sua performance. Greta Gerwig ha fatto davvero un ottimo lavoro qui, confezionando un prodotto superiore ad ogni aspettativa e dal grandissimo impatto culturale, cosa più che mai rara al giorno d'oggi dove è sempre di più la tv a farla da padrone. Insomma, un film imperdibile.
Premi: Ad oggi, 12 nomination ai Grammy, tra cui per Best Compilation Soundtrack for Visual Media, Best Score Soundtrack Album for Visual Media e Best Song Written for Visual Media per ben 4 canzoni (sulle 5 in lizza): "What Was I Made For?" di Billie Eilish, "Dance the Night" di Dua Lipa, "Barbie World" di Nicki Minaj & Ice Spice featuring Aqua e "I'm Just Ken" cantata da Ryan Gosling.
Parola chiave: Patriarchy.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 30 gennaio 2021

Film 1793 - Yesterday

Intro: Molto molto curioso di vedere questo film, mi sono precipitato al cinema appena ho avuto occasione!
Film 1793: "Yesterday" (2019) di Danny Boyle
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ella
In sintesi: Danny Boyle torna al cinema con un titolo diverso dalla sua solita filmografia e mette al centro del racconto un ragazzo qualunque che, curiosamente, diventa un cantante di fama internazionale grazie alle musiche dei Beatles che spaccia per sue in un mondo che, dopo un blackout globale, sembra essersi dimenticato chi sia la famossissima band di Liverpool.
"Yesterday", film è molto carino e dalla storia a mio avviso riuscita, fa centro nel suo mettere in scena l'assurda ipotesi della premessa e credo che, in generale, avrebbe meritato più riscontro rispetto a quello che è effettivamente riuscito ad ottenere. La sceneggiatura (di Richard Curtis) è solida, la recitazione buona, e nel complesso tutto funziona a dovere, riuscendo ad intrattenere con garbo lo spettatore, che sia o meno fan del mitico gruppo inglese. Insomma, un buon titolo che riesce a mantenere promesse e premesse. Il che al giorno d'oggi è un grande traguardo.
Cast: Himesh Patel, Lily James, Joel Fry, Ed Sheeran, Kate McKinnon, Sanjeev Bhaskar, Meera Syal, James Corden.
Box Office: $153.2 milioni
Vale o non vale: Simpatico e piacevole, nostalgico quanto basta e intrigante grazie ad una premessa ben pensata, "Yesterday" è perfetto per chi fosse alla ricerca di una pellicola che abbia qualcosa da raccontare, non si prenda troppo sul serio e lasci soddisfatti. Da vedere.
Premi: /
Parola chiave: Chitarra.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 6 maggio 2020

Film 1702 - The Spy Who Dumped Me

Intro: Continuo con la lista dei titoli visti comodamente seduto sul mio volo di ritorno, questo il terzo in ordine temporale.
Film 1702: "The Spy Who Dumped Me" (2018) di Susanna Fogel
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ho come la sensazione che il film cercasse di incanalare quella mise-en-scène che rese tanto popolare "Spy" qualche anno fa, giocando su un'ampia dose di scorrettezze - verbali e non - e protagoniste teoricamente incapaci di sovrastare le loro insicurezze ed inesperienze, il tutto mixato con una cornice da pellicola d'azione con sfondi europei a dare quel tocco "etnico" perfetto per il pubblico americano medio cui si rivolge questa pellicola (chiaramente il target principale rimane quello femminile, come lo dimostra anche il fatto che non ci si faccia mancare nemmeno il pene in primo piano di rappresentanza).
A parte i tentativi di collocare questa operazione commerciale all'interno di pattern di successo, non credo si possa onestamente dire che "The Spy Who Dumped Me" riesca a raggiungere qualsiasi altro dei suoi obiettivi prefissati: non fa ridere, non è particolarmente divertente e nonostante le due protagoniste Kunis e McKinnon ce la mettano tutta per elevare il prodotto finale a qualcosa di meno banale, la verità è che il risultato finale è insapore e privo di qualsivoglia spinta narrativa (ovvero ci si basa solo su cliché). Peccato, perché si sprecano due talenti comici oltre che un cast ben fornito, in tutto il nome della classica standardizzazione hollywoodiana.
Cast: Mila Kunis, Kate McKinnon, Justin Theroux, Sam Heughan, Gillian Anderson, Hasan Minhaj, Ivanna Sakhno, Jane Curtin, Paul Reiser, Kev Adams, Ólafur Darri Ólafsson, Dustin Demri-Burns.
Box Office: $75.3 milioni
Vale o non vale: Non dico che sia una pellicola tremenda, ma sicuramente non brilla per originalità. Anche se Kate McKinnon dovrebbe regalarsi ruoli più interessanti degli ultimi che le fanno interpretare al cinema - penso a titoli bruttini come "Rough Night", "Ghostbusters" o "Office Christmas Party" -, il suo talento comico certamente aiuta a non rendere la visione una totale perdita di tempo; tuttavia non basta questo a riscattare un'operazione commerciale che punta tutto su scemate o esplosioni. "The Spy Who Dumped Me" si lascia guardare, ma certamente non aggiunge niente a quanto di finora già visto.
Premi: /
Parola chiave: Fiducia.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 16 aprile 2020

Film 1869 - Bombshell

Intro: Tema interessante (per non dire scottante) e grande cast mi hanno da subito spinto ad interessarmi a questa pellicola
Film 1869: "Bombshell" (2019) di Jay Roach
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: a casa Fox News le cose non andavano tanto bene come si sarebbe potuto pensare dall'esterno e, neanche a dirlo, la colpa stava ai piani alti. Sarà grazie ad un gruppo di donne stanche di subire abusi e comportamenti inaccettabili che la verità verrà a galla, non però senza una grandissima dose di complicazioni. Già, perché non è facile accusare l'amministratore delegato della rete di abusi sessuali, specialmente se quell'amministratore è considerato intoccabile e, da non sottovalutare, se l'ambiente di lavoro tossico e maschilista tende a permettergli di farlo.
Sono questi i presupposti di "Bombshell", film prodotto e interpretato da una pazzesca Charlize Theron - nei panni di Megyn Kelly, per anni presentatrice televisiva di Fox News - che ritrova l'energica verve di un tempo dopo anni di titoli non esattamente indimenticabili. Non che questo sia un prodotto perfetto, ma sicuramente le permette di mostrare nuovamente le sue grandi capacità di attrice.
La accompagnano in questo percorso una brava (e plasticosa) Nicole Kidman e Margot Robbie, sempre capace, anche se forse non l'avrei candidata all'Oscar per questo ruolo, che non è potente quanto mi sarei aspettato; chiude il cerchio John Lithgow nei panni del predatore sessuale Roger Ailes, viscido come non mai.
In generale, dicevo, non siamo davanti a un prodotto che funziona su tutti i livelli, si sarebbe potuto spingere un po' di più sull'approfondimento dell'accaduto piuttosto che sull'aspetto sensazionalistico legato una vicenda di tale portata in America (Gretchen Carlson, qui la Kidman, ha ottenuto 20 milioni di dollari dalla Fox, mentre Ailes, costretto a dimettersi, se ne è comunque intascati 40 come buonuscita...). Tutto sommato, comunque, la storia porta all'attenzione del pubblico una tematica più attuale che mai - è dell'anno scorso la serie tv con Jennifer Aniston e Reese Witherspoon "The Morning Show", dove entrambe interpretano le presentatrici di un programma di news mattutino e a Steve Carell tocca il ruolo del predatore sessuale non pentito, uno dei tanti prodotti mainstream e non che ha fatto capolino sulla scena globale dopo i vari casi Weinstein, Spacey e #MeToo -, mettendo in risalto il coraggio dietro alla decisione di farsi avanti e quanto disgustoso e traumatizzante possa essere dover subire un tipo di violenza del genere. Avrei spinto maggiormente per caratterizzare drammaticamente il risultato finale, ma rimane comunque un prodotto con qualcosa da dire. Il che, al giorno d'oggi, è già un gran risultato.
Cast: Charlize Theron, Nicole Kidman, Margot Robbie, John Lithgow, Kate McKinnon, Connie Britton, Malcolm McDowell, Allison Janney, Mark Duplass, D'Arcy Carden, Alice Eve, Ashley Greene, Brian d'Arcy James, Jennifer Morrison, Mark Moses, Tony Plana, Stephen Root, Holland Taylor, Madeline Zima.
Box Office: $59.6 milioni
Vale o non vale: Il cast è da grandi occasioni e non si contano i cameo. I quattro protagonisti portano tutta la storia sulle loro spalle, anche se è Charlize Theron a farla da padrone, regalando un'altra grande performance. Tema pesante e complicato, qui spiegato anche in maniera abbastanza grafica, pur a mio avviso non riuscendo del tutto a centrare il nocciolo della questione (meno bava alla bocca e più implicazioni socio-culturali). In ogni caso un prodotto ben fatto che ci ricorda quanta strada ci sia ancora da fare quando si parla di rispetto verso gli altri, verso le donne, e quanto ancora ci sia da lavorare per de-mascolinizzare una società che per troppo tempo è stata abituata a guardare dall'altra parte.
Premi: Candidato a 3 Oscar e 3 BAFTA per Miglior attrice (Theron), attrice non protagonista (Robbie) e trucco, il film ha vinto in quest'ultima categoria ad entrambe le premiazioni; 2 nomination ai Golden Globes sempre per le due attrici.
Parola chiave: Registrazioni.

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Bengi

martedì 27 marzo 2018

Film 1483 - Office Christmas Party

Intro: Dopo le oscurità di una pellicola come “Il silenzio degli innocenti” e considerate le condizioni di vita che attualmente ci coinvolgono (sveglia-colazione-lavoro-pranzo-lavoro-cena-nanna), un cambio di genere ci sembrava appropriato. Per farci na risata…
Film 1483: "Office Christmas Party" (2016) di Josh Gordon, Will Speck
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: diversamente da quanto mi aspettassi, l’insieme di attori solitamente capace di creare quella speciale alchimia in grado di farmi piacevolmente divertire - anche senza necessariamente prodursi in un prodotto precisamente comico – non è riuscito a fare la magica. In poche parole “Christmas Office Party” non fa ridere, né risulta spassoso. E certamente uno dei grandi problemi alla base di questa evidenza è che la sceneggiatura si sforza troppo di mettere in fila tutti gli “elementi giusti” per creare l’effetto sperato, senza però avere davvero nulla da raccontare. Diffido sempre dai quelle storie che si svolgono nel giro di 24ore o giù di lì, c’è troppo poco tempo per sviluppare personaggi e dinamiche, figuriamoci raccontare qualcosa che abbia un minimo di background. Qui è lo stesso: c’è un pretesto che smuove la trama e si tira dritto finché non lo si realizza. In questo caso la scusa è la festa natalizia dell’ufficio e non c’è verso, l’unico elemento che caratterizzerà la storia sarà la f-e-s-t-a. Non c’è altro argomento davvero rilevante, nessun altro accadimento che aggiunga spessore alle dinamiche. E il film risulta debole; .
il cast non è male e c’è davvero un po’ di tutto, il che aggiunge una buona dose di eterogeneità al prodotto finale. Rimane comunque evidente l’intento comico e, anche da questo punto di vista, la scelta degli attori ricade suoi soliti volti più o meno noti (Aniston, Bateman, Miller, McKinnon, ecc) che finiscono per far sembrare questa pellicola il solito prodotto identico a tutti gli altri del genere.
Cast: Jason Bateman, Olivia Munn, T. J. Miller, Jillian Bell, Vanessa Bayer, Courtney B. Vance, Rob Corddry, Kate McKinnon, Jennifer Aniston.
Box Office: $114.5 milioni
Vale o non vale: è un film innocuo che si fa guardare senza problemi, anche se non bisogna avere troppe aspettative né pretese. E’ quello che è, una scemata bella e buona.
Premi: /
Parola chiave: Contratto.

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lunedì 27 novembre 2017

Film 1445 - Crazy Night - Festa col morto

Era da un po' che desideravo vederlo, curioso del perché di tante brutte critiche e un incasso non particolarmente esaltante, ma non riuscivo a trovare un link per lo streaming accettabile. Così quando finalmente ne ho trovato uno ho dovuto accontentarmi e vederlo anche se era doppiato in italiano...

Film 1445: "Crazy Night - Festa col morto" (2017) di Lucia Aniello
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tutti a parlare malissimo di questo film, mi sono chiesto quanto potesse davvero essere così brutto. In una scala che va da nero a cinquanta sfumature più in giù, questo è assolutamente meglio di tante schifezze che ho visto nel corso degli anni; ovviamente è una gran stupidata - e pure piuttosto volgare - ma niente che non si sia già visto. Senza contare che di certo abbiamo dovuto sopportare di peggio. Quindi, man mano che la storia procedeva, mi sono sorpreso a ridere a qualche battuta ed effettivamente godermi una commedia tutta al femminile dal grandissimo cast con McKinnon e Kravitz proprio in forma.
La storia è sciocca e sviluppata troppo semplicisticamente, tanto che non verrà spiegato né dove siano i diamanti, né chi siano i criminali apparsi all'improvviso, né perché uno di loro sia scappato ed arrivato proprio a quella casa; comunque il cuore della storia sono le 5 ragazze matte che festeggiano l'addio al nubilato e, tra l'altro, per una volta è bello vedere che sono le signore le tipe toste versione animali da festa.
Tutto sommato, quindi, una commedia innocua, molto sciocca, ma con qualche momento divertente. E' meno peggio di quanto non l'abbiano descritta (il che non vuol dire che sia sufficiente il risultato finale, sia chiaro).
Ps. Titoli di coda molto belli.
Cast: Scarlett Johansson, Kate McKinnon, Jillian Bell, Ilana Glazer, Zoë Kravitz, Paul W. Downs, Ryan Cooper, Ty Burrell, Demi Moore, Dean Winters, Colton Haynes.
Box Office: $47.3 milioni
Consigli: Cast particolarmente ricco per un prodotto finale mediocre salvato praticamente dalle 5 protagoniste, "Rough Night" spreca il suo potenziale replicando schemi comici e gag già visti, scegliendo di ripercorrere le strade del successo che per altri hanno funzionato. Si poteva fare di più? Assolutamente. Il film si lascia comunque guardare? Certo che sì, basta sapere in anticipo che si tratta di una scemenza volgare che ha qualche momento simpatico, ma niente di più.
Parola chiave: Stripper.

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venerdì 16 dicembre 2016

Film 1261 - Masterminds - I geni della truffa

Cinemino offerto dalla 3 per una serata tutta pop corn e tranquillità.

Film 1261: "Masterminds - I geni della truffa" (2016) di Mike Flanagan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Ci sono 3 delle 4 ultime acchiappafantasmi, il che rende questa pellicola quasi una reunion involontaria. Diversamente da "Ghostbusters", però, non abbiamo il paranormale, anzi pare sia perfino una storia vera. E se è così - bisogna capire in che misura, ovviamente - si tratta di una delle imprese più strampalate di sempre. Ovvero come effettuare una rapina e risultare i più inadatti per farlo.
Per quanto si tratti di una grandissima scemenza di film, ammetto candidamente che "Masterminds" mi ha fatto morire dalle risate. Inaspettatamente. Perché davvero tutto mi sarei aspettato tranne che potesse così tanto farmi divertire. Sarà la demenzialità o l'assurdità di certe situazioni, sarà che rimango affascinato dalla pubblicizzata realtà della faccenda, oppure ero ben disposto quella sera, di fatto ho riso di gusto e la cosa mi ha colpito.
La maggior parte del merito va a Galifianakis che ci mette anima, corpo e faccia. Il resto del cast va alla grande e anche se non sopporto Owen Wilson, devo dire che per in generale le scelte sono state ben fatte (Sudeikis come assassino a pagamento e la futura sposa Kate McKinnon che sembra Cicciolina regalano non poche soddisfazioni!).
Dunque per quanto soprattutto inizialmente la storia manchi un po' di ritmo, in generale il risultato finale mi ha soddisfatto e, col procedere della trama, le assurdità diventano così surreali e gli incidenti così tanti, che si finirà per essere davvero travolti da un racconto che ha dell'incredibile. E dalle risate.
Cast: Zach Galifianakis, Owen Wilson, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones, Jason Sudeikis, Mary Elizabeth Ellis, Ken Marino.
Box Office: $23.5 milioni
Consigli: Come ogni volta che si parla troppo bene o troppo male di una cosa, si finisce per darne una visione distorna agli altri, così ora che ho detto che mi ha fatto davvero ridere, questo "Masterminds" finirà per non piacere. O comunque non convincere come ha convinto me. Le critiche sono state tremende, l'incasso in negativo e tutto sommato quando sono arrivato al cinema mi aspettavo un filmetto inutile, una commedia del tipo che non fa ridere. Probabilmente anche per questo sono rimasto così colpito da questa storia e dai suoi tratti comici tanto assurdi quanto improbabili. Probabilmente la demenzialità di "Masterminds" non colpirà granché gli altri, ma davvero a me ha stupito quanto mi ha fatto divertire.
Parola chiave: Loomis, Fargo & Co.

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giovedì 25 agosto 2016

Film 1200 - Ghostbusters

Ovviamente attendevo con impazienza di vedere questa pellicola la cui genesi ha creato tanto scompiglio e che tanto e tanti ha diviso. Farsi un'opinione era necessario e, oltre a questo, godere nuovamente della compagnia degli Acchiappafantasmi mi sembrava un'occasione imperdibile!

Film 1200: "Ghostbusters" (2016) di Paul Feig
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Melissa McCarthy e Paul Feig si ritrovano sul grande schermo, ma la magia supercomica e trascinante di "Spy" non si verifica.
Forse troppo schiacciato dalle pressioni legate all'eredità della saga e dalla necessità di rigurgitare necessariamente qualcosa di nuovo, fresco e divertente (pur nello spirito dei classici), "Ghostbusters" 2016 finisce per cercare continuamente un'identià che non riesce a trovare. La mancanza di personalità di una pellicola che prende la comicità molto fisica delle quattro protagoniste scelte letteralmente saccheggiando l'eredità del "Saturday Night Live" è un problema serio, soprattutto quando si tenta di rilanciare un prodotto che ha dei fan veramente molto affezzionati sparsi in tutto il mondo. Il risultato è quindi lo spreco di un gruppo di talenti in favore di una serie di gag carine fino a un certo punto e comunque non spassosamente gustose.
Ciò detto, rimane il fatto che trovo veramente eccessiva la bocciatura del pubblico riguardo a questo reboot tutto al femminile. Tra gli attacchi per la scelta in rosa, il rifiuto dello zoccolo duro di appassionati che ha letteralmente promesso il boicottaggio e addirittura la certificazione di YouTube per il trailer con il maggior numero di "non mi piace" (al momento è a quota 1.007.052 contro gli oltre 290.000 mi piace), si è venuta a creare una sorta di campagna anti "Ghostbusters" che ha prodotto un discreto parlare mediatico, ma non ha apportato alcun miglioramento al box-office. Nonostante un ottimo esordio da 46 milioni di dollari in America, la pellicola non è comunque riuscita ad evitare la battuta d'arresto nei weekend successivi ed è evidente che, a fronte di un budget da 144 milioni di dollari (escluso il marketing), il risultato sia evidentemente un flop.
Nonostante tutta questa negatività, rimango dell'idea che il film non meritasse questa fredda accoglienza. L'idea di riportare in vita il franchise "ribaltandolo" al femminile mi è piaciuta fin da subito e il cast scelto mi sembra davvero azzeccato. Ok, la sceneggiatura è quella che è e, forse più di tutto, il personaggio del segretario scemo (Chris Hemsworth) è veramente troppo assurdo e caricaturale per risultare simpatico ed efficace, ma in ogni caso gli intenti erano buoni ed evidentemente, ci fossero stati i presupposti, un eventuale sequel avrebbe prodotto qualcosa di più riuscito e in linea con lo spirito dei precedenti "Ghostbusters" e "Ghostbusters II".
Dunque, in definitiva non mi sento di mettere in croce questo prodotto, figlio forse di tempi e modalità sbagliati. Il risultato finale è traballante, ma Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones sono un team poliedrico, pazzo e divertente quanto basta per far dimenticare certe debolezze della trama e una congestione di intenti - tra cui il ricalco dei precedenti film - che fa perdere il senso di una nuova pellicola se non si sta attenti. "Ghostbusters" 2016 poteva essere tante cose: sicuramente non sarà un successo.
Film 2 - Ghostbusters - Acchiappafantasmi
Film 9 - Ghostbusters II
Film 1200 - Ghostbusters
Film 2088 - Ghostbusters: Afterlife
Film 2326 - Ghostbusters: Frozen Empire
Cast: Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon, Leslie Jones, Charles Dance, Michael K. Williams, Chris Hemsworth, Andy García, Ed Begley Jr., Zach Woods, Neil Casey; (camei) Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver, Annie Potts, Ozzy Osbourne.
Box Office: $208.1 milioni
Consigli: Intenzioni buone, risultato un po' meno per questa versione contemporanea e tutta femminile del classicone "Ghostbusters" che, tra l'altro, vede la partecipazione di tutti gli ex interpreti (tranne Harold Ramis che è morto nel 2014) inseriti tramite cameo. E' vero, si poteva fare di più e meglio, soprattutto visto l'enorme budget e la disponibilità di un cast coi fiocchi, ma non mi sento nemmeno di dire che il prodotto finale sia un disastro. Si vede bene, c'è un po' di effetto nostalgia e ogni tanto si ride. Non è molto, ma in tutta onestà c'è molto, molto di peggio.
Parola chiave: Portale.

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martedì 2 agosto 2016

Film 1181 - The Angry Birds Movie

Lo streaming lo proponeva in inglese e la tentazione è stata troppo forte!

Film 1181: "The Angry Birds Movie" (2016) di Clay Kaytis, Fergal Reilly
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Oggi se ne vedono di tutti i colori per cui nessuno si stupisce di un film tratto da un applicazione ludica pensata per il cellulare. Una pellicola intera, insomma, che deriva da un unico giochino che, a quanto mi è dato capire, non ha esattamente uno scopo che vada oltre il colpire le "cose" (?) con gli uccelli e ciò nonostante è riuscito ad imporsi quale "the largest mobile app success the world has seen so far". Che si passasse allo spin-off cinematografico, insomma, era solo questione di tempo.
Questo film d'animazione non è poi così male come può sembrare durante il primo tempo. Di fatto la prima parte fatica ad ingranare ed andare oltre la rabbia perenne del rosso protagonista, per cui alla lunga si fatica non solo ad appassionarsi, ma anche a capire quale sia di fatto lo scopo di tutta l'operazione. La cosa migliora quando i maialini verdi finalmente fanno irruzione sull'isola di pennuti sempre sorridenti e sciocchini, il che porta finalmente scompiglio e un po' d'azione dopo un troppo lungo momento di stallo. Va detto che il secondo tempo riscatta la storia a sufficienza e rende il risultato finale meno negativo di quanto non potesse sembrare in partenza. Di fatto, ad essere onesti, "Angry Birds" non è malaccio - pur non essendo un capolavoro - e riesce comunque a regalare più di una risata. Rimane un prodotto fondamentalmente legato alle gag estemporanee (sicuramente divertenti), meno efficace nel costruire una storia con qualcosa di concreto da raccontare che vada oltre la costante rabbia del protagonista, la ricerca di uova dei maialini e la ricollocazione dell'eroe nella dimensione della realtà dopo la "caduta" dal piedistallo.
Insomma, davvero niente di nuovo o innovativo anche se in grado di divertire a sufficienza.
Cast: Jason Sudeikis, Josh Gad, Danny McBride, Maya Rudolph, Kate McKinnon, Sean Penn, Tony Hale, Keegan-Michael Key, Bill Hader, Peter Dinklage, Blake Shelton, Charli XCX, Tituss Burgess.
Box Office: $345.5 milioni
Consigli: Inizialmente non sembra centrare l'obiettivo, poi si riprende e regala poco più di un'ora e mezza di simpatico e velocissimo disimpegno. Forse non proprio per tutta la famiglia, "Angry Birds" è uno dei non moltissimi esempi di pellicole tratte da un videogioco che riesce a sfondare anche al cinema (nonostante una trama pressoché inesistente) pur necessitando, in caso di un eventuale sequel, di un aggiustamento dal punto di vista della trama che andrebbe ampiamente rimpolpata. In ogni caso direi così così: alla fine è simpatico, ma non aggiunge niente a quanto già visto finora.
Parola chiave: Mighty Eagle.

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