Intro: Sempre vacanze natalizie, sempre filmetto serale con la coinquilina, ma questa volta abbiamo optato per un classico intramontabile della cinematografia.
Film 1961: "A Streetcar Named Desire" (1951) di Elia Kazan Visto: dal computer portatile Lingua: inglese Compagnia: Bizzy In sintesi: l'ho già visto un milione di volte, è il mio film preferito in assoluto e non c'è altro modo per descriverlo, se non come un capolavoro assoluto. Magnifico.
Film 32 - Un tram che si chiama desiderio Film 1962 - A Streetcar Named Desire Cast: Vivien Leigh, Marlon Brando, Kim Hunter, Karl Malden.
Box Office: $8 milioni (solo USA)
Vale o non vale: Se non lo avete mai visto rimediate, perché ne vale veramente la pena. Assolutamente un classico imprescindibile.
Premi: Candidato a 12 Oscar, tra cui Miglior film, regia e attore protagonista (Brando), il film ne ha vinti 4 per la Miglior attirce protagonista (Leigh), i Migliori attori non protagonisti (Hunter e Malden) e la scenografia (bianco e nero). 1 Golden Globe vinto per Kim Hunter e altre due nomination (per Leigh e Miglior film drammatico); 2 nomination ai BAFTA e vittoria per la Leigh. In concorso a Venezia nel '51, il film ha vinto la Coppa Volpi per la Miglior attrice e un premio speciale della giuria a Kazan.
Parola chiave: Flamingo. Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Ultimo film del 2013 (visto domenica 29) e primo post del 2014!
Film 647: "Blue Jasmine" (2013) di Woody Allen Visto: al cinema Lingua: italiano Compagnia: Marco, Luigi, Alice Pensieri: Ero molto, molto, molto curioso di vedere questo film, pubblicizzato come uno dei recenti migliori di Allen, con una mostruosa interpretazione della mia adorata Cate Blanchett. E non sono rimasto deluso.
Nonostante fossi stato preparato alla visione di qualcosa molto simile alla trama di quel capolavoro che è "Un tram che si chiama Desiderio", devo dire che durante la visione la cosa non mi è mai venuta tropo alla mente, il che è stato strano, perché di fatto i grandi snodi della trama di "Blue Jasmine" sono decisamente simili al lavoro di Tennessee Williams.
La storia della ricca e facoltosa Jasmine che, dopo una serie di eventi sfortunati, è costretta a "ricordarsi" all'improvviso della sorella povera per scroccarle un posto in cui stare e le successive implicazioni con il compagno di quest'ultima, oltre che la storia d'amore basata sulle bugie che Jasmine intreccia con Dwight, in effetti ricorda molto la trama del film del 1951. Fatta pace con questo fatto, il risultato finale è comunque estremamente soddisfacente. Tutto merito - che lo dico a fare? - della performance della Blanchett.
Una pellicola che si basa essenzialmente su buoni dialoghi (in questo Allen è maestro) e sul talento recitativo dell'attrice protagonista potrebbe sembrare poco rispetto a ciò che siamo abituati a veder passare sullo schermo di questi tempi; eppure c'è più sostanza qui che in tante altre pellicole ricolme di effetti speciali e grandi nomi di star.
La Blanchett è in grado di rendere magnificamente ogni sfumatura del fortissimo disagio di Jasmine, passando dalla paranoia al panico, dall'ansia ai dialoghi in solitaria. Insomma, un'insieme di stati d'animo non certo facili né da recitare, né tantomeno da vedere. Nonostante la forte componente drammatica di "Blue Jasmine", comunque, il film scorre senza intoppi e si guarda molto volentieri. Fino a che punto la sua protagonista potrà sopportare tutto quello che le sta succedendo, lei che sembra così inadatta alla vita. E fino a che punto una donna può ridursi a bidimensionalità fatta ad ombra del marito, il cui unico interesse è quello di farsi ricoprire di gioielli per non cominciare a porsi troppe domande?
Di sicuro questa pellicola è la personalissima discesa agli inferi di una donna distrutta, colpita nell'intimo e tradita in tutte quelle che erano le sue certezze. E' uno strazio vedere quando la poveretta non riesca ad affrontare una situazione di stress senza ingerire qualche pillola innaffiati di Martini. E' vero, fa un po' cliché, ma Cate rende tutto plausibilissimo.
Stupisce alla fine che, dopo tutto il tempo passato a rendersi perfetta, la sorella Ginger/Sally Hawkins si dimostri per quello che è, ovvero uguale a sua sorella: una che, dopo tutto, pensa più volentieri al suo tornaconto. Bravo Allen a regalare un finale che non sappia di scontato o happy ending.
Ps. 2 nomination ai Golden Globes a Blanchett e Hawkins (di cui almeno la prima dovrebbe tramutarsi in candidatura all'Oscar) e un incasso mondiale di $74.9 milioni.
Film 1411 - Blue Jasmine Consigli: Un buon cast (Cate Blanchett, Alec Baldwin, Bobby Cannavale, Louis C.K., Sally Hawkins, Peter Sarsgaard, Michael Stuhlbarg) e una storia che si segue con interesse e lascia qualche punto su cui riflettere. Un buon film di Woody Allen che, dopo "To Rome with Love" palese e(o)rrore, ritorna a dirigere al suo meglio una storia che ha ben scritto. Interessante perché vive degli stati d'animo della sua protagonista.
Parola chiave: Arredatrice d'interni. Trailer
In occasione del primo mese di vita di questo blog, ieri ho rivisto per l'ennesima volta il mio film PREFERITO!
Film 32: "Un tram che si chiama desiderio" (1951) di Elia Kazan Visto: dal computer di casa Lingua: italiano/inglese Compagnia: nessuno Pensieri: Un capolavoro, si può dire? Non credo di esagerare. Non lo scrivo perchè è il mio film preferito, ma perchè essendo qualcosa di meraviglioso non poteva che diventarlo. E' una conseguenza (inevitabile).
Blanche DuBois fa visita alla sorella Stella, sposa di Stanley Kowalski (di origine polacca) e da poco incinta, a seguito di una crisi di nervi e una conseguente mancanza di salute. Non sa che quel viaggio le costerà la sua dignità, il rispetto degli altri e, soprattutto, la sanità mentale. E' un vero dramma in grande stile quello scritto da Tennessee Williams. C'è l'amore che rende ciechi, la prostituzione, l'omosessualità, lo stupro, il suicidio, l'amore disperato e proibito e la pazzia. Guardi questa pellicola e ne esci cambiato. Per me, almeno, è stato così. Devo ringraziare la prof di inglese dell'università che ha inserito questo film e l'opera teatrale da cui è tratto nel programma.
Innanzitutto c'è Vivien Leigh, la Rosella O'Hara di "Via col vento", che recita in maniera strepitosa nella parte di Blanche. Il suo è un personaggio difficile, troppo debole per affrontare un mondo fatto di ostilità che lei non sa fronteggiare adeguatamente. Sempre abituata a vivere fiancheggiata a qualcuno - prima nella proprietà di famiglia poi, morti tutti, in casa della sorella - è persa, e ce lo dimostrerà, se deve farsi strada da sola nella vita. E così cade in tentazione, sbaglia, si rialza, ma tutto al prezzo di un castello di bugie che nel finale le crolla addosso fino a regalarle la pazzia. E la Leigh porta la sua persona a vivere nel personaggio con un'intensità tale da far accapponare la pelle. Forse la personalità bipolare dell'attrice, famosa per i suoi cambi drastici d'umore, ha 'giovato' ad un personaggio instabile come quello di Blanche che cammina sempre sul filo del rasoio, al limite tra la ricerca della magia nella vita e la depressione da fallimento. Un personaggio talmente potente e autodistruttivo che, si dice, abbia causato gravissimi problemi di salute alla Leigh, già debole per la tubercolosi.
Ma la fragilità di Blanche è messa a durissima prova dalla sfacciata personalità di Stanley, rude e villano che ama, sì, Stella, ma in modi sicuramente originali. Non a caso Blanche lo descrive sempre in maniera colorita (gli da del caprone, lo paragona all'uomo preistorico munito di clava e, in inglese, si rivolge a lui sempre con il termine dispregiativo di 'polack'). D'altro canto Stanley la offende di continuo, mette in dubbio la sua onestà fin da subito per la questione dei soldi legati alla perdita della proprietà di famiglia a causa dei debiti. Questo continuo sospetto lo porteranno a cercare più informazioni riguardo a Blanche, fino a fargli scoprire la verità.
In questo contesto si inseriscono anche i due personaggi di contorno (entrambi premiati con l'Oscar per la loro interpretazione): Stella e Mitch, amico di Stanley e compagno di lavoro. Quest'ultimo, da subito interessato alla bella Blanche, le fa una corte spudorata a cui lei farà forte resistenza per mantenere il contegno sociale richiesto dall'epoca. Dimostrandosi impacciata ed inesperta, oltre che ingenua, gli fa credere di essere molto più rispettabile di quanto non sia. In realtà Blanche, dopo un matrimonio in giovane età con un ragazzo particolare (gay) che si uccide, comincia a bere e a frequentare uomini. La sua posizione di insegnante di inglese viene messa in discussione, poi, a seguito di una relazione clandestina con uno dei suoi alunni minorenni. Questo e il suo comportamento non esattamente esemplare la obbligano a lasciare la sua città. Per coprire queste pesanti verità, la donna si ricrea quella sé stessa che avrebbe sempre desiderato essere e rimanere in eterno: una giovane e desiderabile (non si fa mai vedere sotto luce diretta) ragazza dai modi raffinati e la reputazione impeccabile. Scoperte le sue menzogne si giustificherà dicendo che solo una linea o una via possono essere rette, non il cuore di un essere umano.
La sua debolezza, la solitudine e la tristezza che le aleggiano attorno ne fanno un personaggio fantasticamente drammatico. La sua necessità di apparire sempre fresca ed in ordine, giovane e bella è anticipatrice di una tendenza che oggi più che mai un must femminile. La dedizione cui lei dedica alla causa ha del maniacale e, insieme agli altri elementi, delineano una personalità fragile e disturbata, che necessiterebbe di un calore umano genuino. La possibilità di amore che Mitch le offre scompare in fretta una volta che Stanley gli spiffererà i segreti sulla donna che ama. Blanche, distrutta - e poi stuprata dallo stesso Stanley - impazzisce.
In questo disastro la sorella assiste impotente alla forza di suo marito e, soprattutto, è sopraffatta dall'amore che prova per lui. E' lei stessa una vittima di quella convenzione sociale che vuole l'uomo re della casa e la donna sua serva devota. Vorrebbe reagire, ma non solo non può... nemmeno ci riesce! Se Blanche è pazza allora forse lo stupro non è mai avvenuto. Ma chi può dirlo? I finali di film e opera teatrale differiscono, perchè la Warner Bros ha imposto a Kazan di 'addolcire' i toni, altrimenti il rischio sarebbe stato quello di inimicarsi il pubblico.
In un turbine di emozioni, lacrime e pelle d'oca ho assistito nuovamente a questa pellicola riscoprendone parti che avevo dimenticato. Memorabili i momenti della confessione di Blanche a Mitch (trascrivo in inglese):
Mitch: "Didn't you stay at a hotel called the Flamingo?
Blanche: "Flamingo? No! Tarantula was the name of it. I stayed at a hotel called Tarantula Arms"
M: "Tarantula Arms?"
B: "Yes , a big spider. That's where I brought my victims. Yes. I have had many meetings with strangers".
Oppure, nel finale, lo struggente momento in cui tutta la sensibilità di Blanche contrapposta alla durezza della vita con cui si è scontrata vengono distillate in una frase sconcertante che lei rivolge all'uomo del manicomio: B: "Whoever you are... I have always depended on the kindness... of strangers".
Commovente e, forse, alle 4 del mattino anche un po' destabilizzante, ho rivissuto con totale immersione nel film tutta la drammatica esperienza cui "Un tram che si chiama desiderio" conduce. Semplicemente fantastico.
Una provocazione finale: Blanche è sempre lavata e profumata, pettinata e laccata, biondissima, con lunghe unghie smaltate e vestiti seducenti, aderenti e trasparenti, pieni di fronzoli, drappi e decorazioni. Un'ava delle drag queen?
ps. Questo film ha vinto numerosi premi. I principali: Coppa Volpi a Venezia per la Leigh; 4 Oscar vinti (attrice protagonista, attore e attrice non protagonisti e scenografie) e altre 8 nomination tra cui la prima per Brando, miglior film, colonna sonora, regia, sceneggiatura; 1 Golden Globe a Kim Hunter per l'interpretazione di Stella.
Film 32 - Un tram che si chiama desiderio Film 1962 - A Streetcar Named Desire Consigli: E' il mio film preferito. L'unico consiglio che posso dare è quello di vederlo ASSOLUTAMENTE! Parola chiave: Belle Reve