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lunedì 28 settembre 2015

Film 1003 - Il fidanzato di mia sorella

Alla ricerca di relax in un film dai toni leggeri.

Film 1003: "Il fidanzato di mia sorella" (2014) di Tom Vaughan
Visto: dal computer portatile di Lu
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Credo non ci sia bisogno di parlare troppo della mediocrità di questa storia che spreca un grande cast in favore di una trama banale, stupida e con un finale che non sta in piedi. Per quanto riguarda quest'ultimo, in particolare, una breve considerazione (con spoiler): ma come può essere anche solo ipotizzabile mostrare un mix d'amore che più che una storia romantica sembra uno scambio di coppia? Lui e lei si sposano e hanno un bambino. Lui, ormai ex sciupafemmine, viene tradito da lei, che si innamora di un altro con cui poi si mette. Il lui-ex-marito nel frattempo finisce a letto con la sorella della sua ex moglie, per la quale aveva già una discreta cotta palese, la quale ha appena scoperto di essere stata tradita dal marito. Ma che storia di merda è? Non voglio certo fare il puritano, ma davvero la leggerezza sfacciata con cui questi intrecci vengono trattati mi ha infastidito. Nella vita vera una simile omplicazione sentimentale causa dolore, traumi e infelicità, soprattutto quando in mezzo c'è pure un bambino piccolo che vede sfasciarsi al sua famiglia. Solo per rendere l'idea: il padre si mette con sua zia. Penso di aver reso l'idea.
Di conseguenza, per quanto me lo aspettassi abbondantemente - del resto nel cast c'è Jessica Alba, una in grado di affossare qualsiasi produzione -, "Il fidanzato di mia sorella" o "How to Make Love Like an Englishman" o "Some Kind of Beautiful" o ancora "Lessons in Love" è una pellicola sciocca e superficiale, in grado solo di sfoderare protagonisti aitanti, una bella fotografia e paesaggi niente male.
Cast: Pierce Brosnan, Salma Hayek, Jessica Alba, Ben McKenzie, Malcolm McDowell, Merrin Dungey, Fred Melamed, Marlee Matlin, Fred Melamed.
Box Office: €493.207 (solo Italia)
Consigli: Il fatto che questa pellicola abbia più titoli inglesi non è un buon segno. Scindere l'anima del prodotto in tre titoli equiparati ma distinti non è mai una buona idea, considerando che l'unicità di ogni produzione cinematografica dovrebbe non solo essere inequivocabilmente rintracciabile, ma anche possedere un'identità forte tanto da essere percepita dal pubblico. E' così per ogni prodotto di consumo del resto: l'imprecisione genera confusione.
In aggiunta, stiamo parlando di un film privo di carattere che già fatica ad imporsi per trama e originalità, se poi ci aggiungiamo quanto scritto prima è ovvio che il risultato finale sia stato un flop clamoroso. Per cui scegliete "Il fidanzato di mia sorella" consapevoli di trovare una storia non particolarmente interessante e certamente assurda; è vero che io l'ho scelta - quindi posso solo tacere - in ogni caso una pellicola evitabile.
Parola chiave: Amore.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 29 dicembre 2011

Film 347 - Junebug

Un film di cui avevo sentito parlare e che volevo vedere da tempo, specialmente per verificare una cosa...


Film 347: "Junebug" (2005) di Phil Morrison
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente questo film non mi è piaciuto. L’ho guardato solo per capire quanto fosse effettivamente buona l’interpretazione di Amy Adams dato che si era aggiudicata addirittura una nomination all’Oscar nel 2006 - anno in cui per la prima volta mi si è presentato il suo viso.
In effetti lei è brava e regala un chiacchiericcio nevrotico al suo personaggio che strema perfettamente l’orecchio dello spettatore. A parte questo, il resto è molto lento e stride con il personaggio di Amy.
Fondamentalmente di nuovo non c’è nulla: lui sposa lei in un lampo e la porta a casa a conoscere la famiglia. La suocera non la accetta - lei è una donna in carriera -, il suocero è un uomo di poche parole con il fantasma della guerra alle spalle, il fratello minore del marito è un inconcludente viziato che ha messo incinta la ragazzina stupida e chiacchierona (la Adams, appunto) e tutti vivono nella stessa casa in un vortice di stranezze, non detto e tensione. Ovviamente i novelli sposi mandano in pezzi l’”equilibrio” di tutta la famiglia.
Non è un film facile in quanto per l’ennesima volta affronta temi pesanti, ma con un piglio più insolito e grottesco. Tutto il tempo ho avuto una sensazione di disagio mentre seguivo le vicende di una famiglia che lascia troppo in sospeso o fa finta di non vedere. La disgrazia con il bambino costringerà ognuno a rivelare una parte più vera di sé, il che darà, nel finale, un tocco più sensato alla pellicola.
Non lo rivedrei, ma non è il peggior film indipendente che abbia visto.
Consigli: Gli appassionati del cinema americano indipendente apprezzeranno molto questa pellicola. Io, di anima più commerciale, ho sofferto un po', ma le interpretazioni sono buone e non mancano tematiche importanti. Impegnato.
Parola chiave: Gravidanza.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi