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venerdì 15 marzo 2024

Film 2260 - Bridget Jones's Diary

Intro: In un momento di incertezza cinematografica, ho cominciato la visione di una serie di film che avevo già visto in passato, spinto dalla certezza di dedicare il mio tempo a dei titoli che sapevo mi avrebbero lasciato soddisfatto.

Film 2260: "Bridget Jones's Diary" (2001) di Sharon Maguire
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non ricordo come mi sia tornato in mente questo film - forse mi è capitato di sentire "All By Myself" da qualche parte - sta di fatto che, capitato al momento giusto, l'ho subito voluto rivedere.
Simpatico, spensierato e con una meravigliosa Renée Zellweger nei panni dell'ormai famossissima Bridget Jones, il film ha retto perfettamente il passare del tempo e, nonostante gli oltre vent'anni dall'uscita nei cinema, funziona ancora alla perfezione.
Film 850 - Il diario di Bridget Jones
Film 2260 - Bridget Jones's Diary
Film 857 - Che pasticcio, Bridget Jones!
Film 1231 - Bridget Jones's Baby
Film 1591 - Bridget Jones's Baby
Film 2360 - Bridget Jones: Mad About the Boy
Cast: Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Jim Broadbent, Gemma Jones, Celia Imrie, Shirley Henderson, Embeth Davidtz, James Callis, Sally Phillips.
Box Office: $282 milioni
Vale o non vale: Romantico quanto basta, spiritoso e supportato da tre perfetti protagonisti capitanati da una Zellweger in formissima, "Bridget Jones's Diary" è il primo (e più riuscito) capitolo di una trilogia che, nonostante un tonfo con l'episodio successivo, riesce ancora ad incantare. E ogni tanto rivederlo ci sta.
Premi: Candidato all'Oscar per Miglior attrice protagonista (Zellweger). 4 nomination ai BAFTA per Miglior attrice protagonista, attore non protagonista (Firth), sceneggiatura non originale e film britannico dell'anno. 2 candidature ai Golden Globe per Miglior film musical/commedia e Miglior attrice protagonista. 1 nomination ai Grammy per Best Compilation Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media e 1 candidatura agli MTV Movie & TV Awards per il Miglior bacio (Zellweger e Firth).
Parola chiave: Amore.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 1 novembre 2021

Film 2051 - Old

Intro: Salutata l'Italia e ritornato al freddo dublinese, decido che il primo film da vedere in casa nuova sarà un titolo che non ero riuscito a recuperare al cinema. Tra l'altro, come meglio salutare ottobre e, naturalmente, Halloween, se non cominciando novembre con una recensione horror?

Film 2051: "Old" (2021) di M. Night Shyamalan
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: come spesso accade con le produzioni di M. Night Shyamalan, l'idea di partenza è ottima, lo svolgimento mediocre e il finale deludente. "Old" non si sottrae a questa asserzione. Mi spiego meglio.
L'ultimo titolo della filmografia del famosissimo regista de "Il sesto senso" parte con una premessa a dir poco intrigante: cosa succederebbe se un gruppo di persone di diversa età si trovasse prigioniero di una spiaggia paradisiaca dove, come per magia, lo scorrere del tempo fosse inspiegabilmente accelerato?
Prova a raccontarcelo Shyamalan, fallendo, però, nel mantenere le aspettative. Lo sviluppo dei vari personaggi è insufficiente, il mistero dietro le cause del diverso scorrimento temporale malamente svelato, finendo, ivevitabilmente, per scadere in un finale poco soddisfacente che, tra l'altro, manca totalmente di ritmo. Per capirci (spoiler), come è possibile che i protagonisti decodifichino in maniera così precisa e immediata che siano proprio le rocce a causare il precoce invecchiamento sulla spiaggia, quando nessuno di loro è uno scienziato o abbia un qualsivoglia background scentifico? (a parte il chirurgo, che non è comunque colui che giungerà alla conclusione); perché alcuni personaggi invecchiano più velocemente di altri? (in particolare i due genitori - Gael García Bernal e Vicky Krieps - che cominciano a mostrare veri segni di invecchiamento solo verso il finale); perché, una volta svelato il mistero che sta dietro alla spiaggia e il perché il gruppo di persone sia stato mandato lì, nessuno fa niente per nascondere il progetto criminale e, invece, c'è una generale (e lentissima) sensazione di inerzia fin quando non si presentano le autorità? (voglio dire, tenterai di nascondere o distruggere le prove del tuo esperimento invece di darti direttamente per sconfitto?).
Insomma, sono numerosi gli elementi di questo film che non quadrano ed è un vero peccato perché sulla carta "Old" sarebbe potuto essere un ottimo thriller a tinte horror in cui suggestioni e claustrofobia avrebbero potuto farla da padrone. Invece, contrariamente alla caratteritica principale della storia, ovvero la mancanza di tempo, questa pellicola pare non aver alcuna fretta di raccontarsi, sprecando una quantità enorme di minuti sull'ora e 48 totale di durata, per inquadrature e personaggi statici. E, alla fine, sembra tutto essere stato una gran perdita... di tempo.
Cast: Gael García Bernal, Vicky Krieps, Rufus Sewell, Alex Wolff, Thomasin McKenzie, Abbey Lee, Nikki Amuka-Bird, Ken Leung, Eliza Scanlen, Aaron Pierre, Embeth Davidtz, Emun Elliott, Francesca Eastwood.
Box Office: $90.1 milioni
Vale o non vale: Premessa intrigante che manca di idee innovative per lo svolgimento, un vero peccato considerato il potenziale del prodotto. Shyamalan continua la sua scalata verso il ritrovato successo - questo film è costato 18 milioni di dollari ed ha esordito primo al box-office americano - anche se non riesce più a ricreare il magico scalpore dei titoli (titolo?) del passato.
Premi: /
Parola chiave: Rocks.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 22 maggio 2021

Film 2004 - Matilda

Intro: Altro appuntamento cinematografico per il modulo di Sceneggiatura e, anche se non siamo più sul filone dei titoli d'animazione, rimaniamo sul genere per bambini e ragazzi.

Film 2004
: "Matilda" (1996) di Danny DeVito
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non avevo nessuna intenzione di rivedere questo film - e certamente non a così breve distanza dalla precedente visione - e rimango tutt'ora perplesso rispetto alla fascinazione di molte persone rispetto a questo "Matilda". Pur essendo un titolo innocuo e pur comprendendone le buone intenzioni, fatico comunque a trovare interesse per la storia.
Film 1488 - Matilda
Film 2004 - Matilda
Cast: Mara Wilson, Danny DeVito, Rhea Perlman, Embeth Davidtz, Pam Ferris, Paul Reubens, Tracey Walter.
Box Office: $33.5 milioni
Vale o non vale: Voglio dire... si lascia certamente vedere, ma tra tutte le pellicole ispirate a fiabe o racconti per bambini, questo non è tra i miei preferiti.
Premi: /
Parola chiave: Poteri magici.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 22 luglio 2019

Film 1632 - Schindler's List

Intro: L'ho visto una sola volta alle medie, non l'ho mai più voluto rivedere. Poi qualcosa dentro di me mi ha fatto capire che fosse venuto il momento di rivedere questo film.
Film 1632: "Schindler's List" (1993) di Steven Spielberg
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: in poco più di 6 mesi mi sono (volontariamente) immerso di nuovo nella questione olocausto. Per tanti anni ho fuggito l'argomento per paura, per pudore e, probabilmente, molto anche per vigliaccheria. 

Parte del mio viaggio al di fuori dei confini italiani voleva essere dedicato allo scoperchiamento di certi tratti del mio carattere che, negli anni, non ho mai voluto affrontare in maniera matura; uno di questi era ed è tuttora la mia incapacità di affrontare il dolore altrui. Non che non riesca a mettermi nei panni delle altre persone, semplicemente ho paura di comportarmi nella maniera sbagliata rispetto a ciò che ci si aspetterebbe da me. 
Questa mia caratteristica si è sempre estesa anche alle grandi tragedie, motivo per cui nel tempo ho spesso cercato di scansare tematiche che richiedessero un'espressione concreta del mio punto di vista. Il tempo, l'Australia, mia cugina, il mio desiderio di aprirmi mi hanno spinto a quantomeno tentare un nuovo approccio nei confronti di quelle cose che mi spaventano. 
So che può sembrare sciocco pensare che, guardando un film, qualcosa in noi possa cambiare, eppure per me è stato un momento importante che, successivamente, mi ha convinto ad andare a visitare la Fabbrica di Schindler e il campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau quando, all'inizio di gennaio, sono stato a visitare Cracovia. 
Era importante per me trovare il coraggio di affrontare la paura e il disagio profondo conseguente al vedere e toccare con mano l'orrore che ha portato con sé la seconda guerra mondiale. Impossibile tradurre in parole cosa si possa provare anche solo visitando quei luoghi, mi troverei nella posizione di provare a parlare di qualcosa talmente più grande di me che finirei per sconfinare nella banalità più assoluta, offendendo il ricordo di chi ha dato la vita per quella bestialità che è l'intolleranza della diversità, in qualsiasi forma essa si possa manifestare. 
La potenza e la forza di "Schindler's List" stanno nella sua capacità di immergere lo spettatore in quello spettacolo di violenza ed atrocità, scuotendolo fin nel profondo. E' impossibile rimanere indifferenti alla freddezza e crudeltà scellerata di Amon Goeth (Fiennes), all'insensatezza, all'odio, al dolore che la storia ritrae in maniera cruda e realistica. In mezzo a tutto quanto di più orribile si possa immaginare, la figura di Oskar Schindler (Neeson) e il ricordo, nonché la celebrazione, di quanto anche una sola persona possa fare la differenza. Oggi come allora.
Cast: Liam Neeson, Ben Kingsley, Ralph Fiennes, Caroline Goodall, Jonathan Sagall, Embeth Davidtz.
Box Office: $322.1 milioni
Vale o non vale: Una pellicola difficilissima, una storia atroce che va a toccare lo spettatore nel profondo. Non si tratta certo di un film che si possa vedere e rivedere, bisogna essere davvero preparati (Spielberg usa anche materiale di repertorio insieme a quello da lui girato, il che rende l'effetto finale ancora più realistico e sconvolgente). E' un viaggio nel baratro, l'immersione totale in uno dei capitoli più atroci della storia dell'umanità e non se ne esce indenni (15-17 milioni di vittime tra il '33 e il '45); ma "Schindler's List" va visto, fosse anche solo per onorare la memoria di tutti coloro che lo hanno vissuto.
Premi: Vincitore di 7 premi Oscar, su 12 nomination, tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura non originale, fotografia e colonna sonora. 3 Golden Globe vinti (film, regia, sceneggiatura) su 6 nomination e 7 BAFTA (tra cui film, regia, sceneggiatura e attore non protagonista per Ralph Fiennes) su 13 candidature; 1 Grammy vinto per la colonna sonora di John Williams. Candidato al César e al David di Donatello per il Miglior film straniero.
Parola chiave: Fabbrica.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 26 aprile 2018

Film 1488 - Matilda

Intro: Torniamo ai dvd che ci sono stati prestati. La scelta è stata facile, ovvero l’opzione film preferito di mia cugina, nonché una vera sfida per me: una storia per bambini con un’attrice a sua volta bambina che non gradisco particolarmente.
Film 1488: "Matilda" (1996) di Danny DeVito
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Matilda è una bambina indipendente e determinata, acculturata e dotata di poteri magici che si comporta ed agisce come un’adulta. La sua famiglia la ritiene stupida e per nulla degna di nota e per la maggior parte del tempo la ignora, abbandonandola a casa o dimenticandosela a scuola, cosa che lei apprezza. In aggiunta ai parenti indigenti, la ragazzina troverà un ambiente scolastico complicato a capo del quale una sadica preside detterà legge e applicherà punizioni inumane. Unico lato positivo, una dolce e ingenua maestrina che senza alcuna esitazione capirà il potenziale della nostra giovane protagonista. Non si fatica ad intuire la connotazione fiabesca. Scopro, infatti, che la storia si ispira nientemeno che a quella di Roald Dahl, uno che in questo campo ci sa fare.
In effetti il film non funziona male e anche se è composta da una serie di elementi (volutamenti) chiassosi ed esagerati, il mondo di “Matilda” ha un qualcosa che sa rapire lo spettatore e in definitiva conquistarlo. Non che si tratti di un prodotto di impressionante qualità, in ogni caso il risultato finale mi pare renda onore al genere di appartenenza;
“Matilda” è sicuramente un film DI Danny DeVito, che vi recita insieme alla moglie, lo produce e dirige. Un progetto, insomma, che pare stargli a cuore. Gli è riuscito meglio di “The War of the Roses”; l’attrice-bambina Mara Wilson, oggi assente dalle scene, ha il piglio giusto per la parte. Non è bella, ma ha il viso simpatico e certamente è in grado di portare il suo personaggio in vita nonostante il piglio fiabesco. Mi ha sorpreso, una piccola interprete in grado di portare, da sola, tutto il peso del film sulle sue spalle.
Film 1488 - Matilda
Film 2004 - Matilda
Cast: Mara Wilson, Danny DeVito, Rhea Perlman, Embeth Davidtz, Pam Ferris, Paul Reubens, Tracey Walter.
Box Office: $62.1 milioni
Vale o non vale: visto a 30anni certamente manca un po’ (eufemismo) quello spirito e quell’entusiasmo infantile che avrebbero certamente aiutato ad amare di più la pellicola. In realtà il film funziona anche per gli adulti, ovvero per coloro che sappiano a cosa stanno andando in contro: un film per famiglie con bambini, una fiaba con un finale felice e la giusta risoluzione a tutti i problemi che fino all’ultimo parevano insormontabili. Facile facile, indolore quasi. Solo una questione: perché mai Matilda dovrebbe voler smettere di usare i suoi poteri magici? Nella vita un po’ di magia rende sempre tutto più spettacolare.
Premi: /
Parola chiave: Scuola.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 4 settembre 2015

Film 986 - Il potere dei soldi

Fagocitando film prima della Sicilia: episodio 2.

Film 986: "Il potere dei soldi" (2013) di Robert Luketic
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Una sorta di "Wall Street" versione anni '00, con un ampio tocco glam e due glorie del cinema (Liam Hemsworth, Gary Oldman) a spartirsi il ruolo di mentore-cattivo-criminale per un risultato finale un po' insipido, ma non del tutto insoddisfacente. Qualcosa di intrigante c'è, sarà lo spionaggio industriale, saranno gli occhioni di Liam Hemsworth, di fatto vedere "Il potere dei soldi" (vero titolo "Paranoia", forse primo caso in cui la scelta italiana è migliore di quella originale) non lascia ampiamente delusi, semplicemente manca quel qualcosa in più che al giorno d'oggi serve per rimanere impressi nell'universo +∞ di pellicole che vedono la luce.
Chiaro, non è un capolavoro, non tutti gli snodi della storia funzionano e non ha gli elementi per rimanere impresso, ha una protagonista femminile piuttosto anonima nella figura di Amber Heard - della quale a tutt'oggi mi sfuggono i meriti, al di là del matrimonio con Johnny Depp - e lascia il tempo che trova, ma, hey!, a me non è così tanto dispiaciuto. Alla fine la curiosità di capire come sarebbe finito c'era, più che altro per capire come avrebbe potuto salvarsi il personaggio di Adam dalle grinfie di entrambi i suoi capi... Insomma, niente di che, ma non così pessimo come è stato descritto dalla critica. Semplicemente un po' troppo banale.
Ps. Cast per niente male: Liam Hemsworth, Gary Oldman, Harrison Ford, Amber Heard, Lucas Till, Embeth Davidtz, Julian McMahon, Josh Holloway, Richard Dreyfuss.
Box Office: $13,785,015
Consigli: Superflop al botteghino (35 milioni per produrlo), ma il risultato finale non è né cattivo né buono, semplicemente si tratta di un film che si può vedere per spegnere il cervello e rilassarsi una sera sul divano. Niente di più, che non è nemmeno così male se non si hanno altre pretese oltre l'intrattenimento per quell'oretta e mezza di durata. Il trio Hemsworth - Oldman - Ford è insolito, ma certamente rende sufficientemente sexy-cool la storia.
Parola chiave: Cellulare.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 29 dicembre 2011

Film 347 - Junebug

Un film di cui avevo sentito parlare e che volevo vedere da tempo, specialmente per verificare una cosa...


Film 347: "Junebug" (2005) di Phil Morrison
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sinceramente questo film non mi è piaciuto. L’ho guardato solo per capire quanto fosse effettivamente buona l’interpretazione di Amy Adams dato che si era aggiudicata addirittura una nomination all’Oscar nel 2006 - anno in cui per la prima volta mi si è presentato il suo viso.
In effetti lei è brava e regala un chiacchiericcio nevrotico al suo personaggio che strema perfettamente l’orecchio dello spettatore. A parte questo, il resto è molto lento e stride con il personaggio di Amy.
Fondamentalmente di nuovo non c’è nulla: lui sposa lei in un lampo e la porta a casa a conoscere la famiglia. La suocera non la accetta - lei è una donna in carriera -, il suocero è un uomo di poche parole con il fantasma della guerra alle spalle, il fratello minore del marito è un inconcludente viziato che ha messo incinta la ragazzina stupida e chiacchierona (la Adams, appunto) e tutti vivono nella stessa casa in un vortice di stranezze, non detto e tensione. Ovviamente i novelli sposi mandano in pezzi l’”equilibrio” di tutta la famiglia.
Non è un film facile in quanto per l’ennesima volta affronta temi pesanti, ma con un piglio più insolito e grottesco. Tutto il tempo ho avuto una sensazione di disagio mentre seguivo le vicende di una famiglia che lascia troppo in sospeso o fa finta di non vedere. La disgrazia con il bambino costringerà ognuno a rivelare una parte più vera di sé, il che darà, nel finale, un tocco più sensato alla pellicola.
Non lo rivedrei, ma non è il peggior film indipendente che abbia visto.
Consigli: Gli appassionati del cinema americano indipendente apprezzeranno molto questa pellicola. Io, di anima più commerciale, ho sofferto un po', ma le interpretazioni sono buone e non mancano tematiche importanti. Impegnato.
Parola chiave: Gravidanza.

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Bengi