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giovedì 24 luglio 2025

Film 2375 - Black Bag

Intro: Really curious to see this movie, although not many people were talking about it.

Film 2375
: "Black Bag" (2025), Steven Soderbergh
Watched on: My computer
Language: English
Watched with: No one
Thoughts: I'll be honest here, I was expecting great things and i think by doing that I shut myself in the foot.
The cast is great, but I really struggle to follow the story as a) most of the time I had no clue what they were talking about and b) because I couldn't follow the story properly, I started to get distracted.
So, because of this, I don't really have much to say about "Black Bag". I think Cate Blanchett and Michael Fassbender are great leads (and a pretty damn good looking couple) and it was really nice to see Naomie Harris and Pierce Brosnan once again. Regé-Jean Page feels like the "baby" of the group against all these other A-listers, but he holds his own.
All in all, I was definitely expecting something else (and more engaging).
Cast: Cate Blanchett, Michael Fassbender, Marisa Abela, Tom Burke, Naomie Harris, Regé-Jean Page, Pierce Brosnan.
Box Office: $42.7 million
Worth a watch?: With hindsight, I would definitely watch this movie with subtitles and by paying way more attention. The cast is cool, Soderbergh does Soderbergh, but other than that it didn't resonate with me.
Awards: /
Key word: Severus.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 15 novembre 2022

Film 2146 - Black Adam

Intro: Il personaggio del fumetto non lo conoscevo, ma sicuramente non mi lascio sfuggire una pellicola sui supereroi!

Film 2146: "Black Adam" (2022) di Jaume Collet-Serra
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: questa pellicola me ne ha ricordate tante altre tutte mixate insieme, per un risultato finale che manca di originalità, anche se tutto sommato il film intrattiene. Niente di inedito, per carità, ma sicuramente abbiamo visto di peggio.
Per me, infatti, la mancanza di novità non è nemmeno troppo problematica (ormai ne siamo più che abituati). Qui la questione è che "Black Adam" richiama alla mente una miriade di altri film, senza mai riuscire a svincolarsi da questa sensazione di deja-vù e affermarsi in quanto prodotto autonomo e specifico.
Di seguito la mia personale lista di vari aspetti di questa pellicola che mi hanno ricordato altri titoli:
1. Hawkman è uguale a Falcon della Marvel;
2. Doctor Fate è uguale (ma che ve lo dico a fare?) a Doctor Strange;
3. Atom Smasher ricorda Ant Man;
4. Cyclone ricorda Storm degli X-Men;
5. la Justice Society ricorda inevitabilmente la Justice League;
6. l'ambientazione nella città fittizia e non occidentale di Kahndaq, sorta di universo chiuso in se stesso, ricorda Wakanda;
7. gli (orrendi) effetti speciali ricordano quelli del tremendo "Gods of Egypt".
Questi i riferimenti che mi balenavano costantemente in testa mentre guardavo il film, tanto da distrarmi dalla trama. Non ricordo che mi fosse mai capitato in maniera così lampante di trovare somiglianze con altri titoli visti in precedenza.
Ora, personalmente non ho gli strumenti per decretare chi o cosa sia stato creato prima, di fatto e basandomi sull'uscita in sala dei vari franchise che ho citato, "Black Adam" è quello arrivato tardi alla festa. Il che, associato alla generale mancanza di originalità di cui sopra, non fa che sminuire la qualità del prodotto finale.
Poi, per carità, Dwayne Johnson fa quello che può - o meglio, quello che sa fare - per salvare un personaggio la cui unica caratteristica parebbe quella di ribadire ad oltranza di non essere l'eroe che tutti attendono, non esattamente una base solida su cui lavorare. Se ci aggiungiamo che, nei panni dello spettatore medio (leggere non fan), ho faticato a capire la connessione tra questo personaggio e il suo invocare "Shazam", di fatto questa esperienza "Black Adam" è stata tante cose, ma non certo un primo capitolo introduttivo per questo personaggio ben spiegato e caratterizzato.
Se ci sarà un secondo episodio, speriamo che trovi una prospettiva più personale e una sceneggiatura più volenterosa.
Cast: Dwayne Johnson, Aldis Hodge, Noah Centineo, Sarah Shahi, Marwan Kenzari, Quintessa Swindell, Mo Amer, Bodhi Sabongui, Pierce Brosnan, Djimon Hounsou, Viola Davis, Henry Cavill.
Box Office: $351.6 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Bah, non certo un capolavoro, ma un primo capitolo introduttivo facile quanto basta a spegnere il cervello. Dwayne Johnson fa Dwayne Johnson che fa Dwayne Johnson in ogni film con Dwayne Johnson protagonista. Al singolo decidere se questa ennesima copia carbone valga una chance (e le 2 ore di tempo di visione).
Premi: /
Parola chiave: Crown of Sabbac.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 18 ottobre 2020

Film 1937 - GoldenEye

Intro: Cosa guardare per l'ultima cenetta di solitudine da quarantena? Sicuramente qualcosa di non troppo impegnativo...
Film 1937: "GoldenEye" (1995) di Martin Campbell
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nonostante io ami la canzone di Tina Turner, devo dire che non credo avessi mai visto questo Bond prima. Non mi ricordavo nessun elemento della trama, né alcun personaggio, per cui tanto meglio per me che ho visto qualcosa di nuovo.
Per quello che mi è dato capire, "GoldenEye" è il primo film con Pierce Brosnan nei panni di James Bond (che non amo) e di Judi Dench in quelli di M (che adoro), per cui questa pellicola è servita da apripista per il rinnovo del franchise dopo anni di silenzio e ricalibrazione.
Considerato a quale tipo di prodotto siamo stati abituati ultimamente con questo franchise, il dislivello con i titoli precedenti è innegabile. Al di là dello svantaggio tecnico vero e proprio - questo è anche il primo film della saga ad utilizzare effetti speciali computerizzati - trama e realizzazione lasciano comunque a desiderare, specialmente quando si tratta di ritrarre la figura femminile, l'animo sciupafemmine di Bond e quell'aspetto giocoso - qui ancora centrale - che vuole l'MI6 come una sorta di parco giochi per agenti segreti e le loro stravanti attrezzature letali. Questa rappresentazione del mondo dell'agente secreto con licenza di uccidere è non solo data, ma anche onestamente derisibile e irritante. Ecco perché faccio a tratti fatica a "digerire" l'anima campy dei precedenti episodi che finora ho visto.
Detto ciò, "GoldenEye" nel complesso funziona. Le scene d'azione sono ben architettate e anche se i modellini in scala sono talmente palesi da distogliere l'attenzione, l'insieme finale è un'avventura esplosiva che pone le sue basi su un contesto geopolitico ancora caldo (post Guerra Fredda, Usa vs Russia, chi ce l'ha più grosso, ecc ecc), ma non dimentica l'anima poliglotta del franchise. Insomma, anche qui ce n'è per tutti i gusti e si viaggia a gogo.
In generale i personaggi sono molto macchiette e che Sean Bean sia il cattivo lo si capisce dal primo secondo, in ogni caso ho molto apprezzato la magnetica presenza della stu-pen-da Famke Janssen che, anche se confinata in un ruolo assurdo e sessualmente inquietante, ruba la scena a chiunque ogni volta che viene inquadrata. Alan Cumming un po' sprecato, Judi Dench troppo poco screen-time e... Izabella Scorupco chi?!
In ogni caso, tutto considerato, un Bond accettabile.
Film 1937 - GoldenEye
Film 1526 - The World Is Not Enough
Cast: Pierce Brosnan, Sean Bean, Izabella Scorupco, Famke Janssen, Joe Don Baker, Judi Dench, Robbie Coltrane, Alan Cumming, Samantha Bond, Minnie Driver.
Box Office: $352.1 milioni
Vale o non vale: Non il miglior Bond, ma forse quello che preferisco con Pierce Brosnan come protagonista, anche se la caratterizzazione del personaggio all'epoca era più sfrontata e sfacciatamente impenitente. Comunque un'avventura godibile.
Premi: Candidato a 2 BAFTA per Miglior sonoro ed effetti speciali.
Parola chiave: Satellite.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 15 agosto 2020

Film 1907 - Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga

Intro: Proprio nell'anno in cui l'Eurovision Song Contest viene cancellato per l'emergenza sanitaria globale, esce il film di Netflix a lui dedicato. Una coincidenza sfortunata nonché una magra consolazione per i fan del famosissimo evento made in EU.
Film 1907: "Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" (2020) di David Dobkin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ci ho messo un po' per capire se questo film mi fosse piaciuto o no, più che altro perché, da grande fan dell'Eurovision, ho faticato a decidere quanto ci fosse di omaggio rispetto alla manifestazione e quanto di americanata superficiale. Perché sì, l'Eurovision sarà anche una baracconata da un certo punto di vista, ma vive di una filosofia che oggi più che mai va rispettata e coltivata.
Dunque, dicevo, ci ho messo un po' a capire quanto di questo "Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" fosse un omaggio bonaccione e quanto, invece, un'interpretazione dello show troppo semplicistica, per giungere alla conclusione che, forse, una pellicola sulla manifestazione europea più avvolgente e coinvolgente di sempre meritasse un occhio e una prospettiva più europei. E non perché non sia apprezzabile che anche gli americani si affaccino alla manifestazione - sicuramente gli organizzatori ci avranno visto una grande opportunità pubblicitaria quando Netflix ha abbracciato il progetto -, anche se credo che nel complesso il film manchi di comprendere la bizzarria che la competizione canora è in grado di generare e celebrare in maniera così naturale. Nel senso che sì, Lars Erickssong (Will Ferrell) e Sigrit Ericksdóttir (Rachel McAdams) sono ampiamente inquadrati come strambi outsiders per tutta la storia, ma di fatto sono più goffamente rincoglioniti che consapevolmente fuori dalle righe. Ed è qui che, secondo me, la pellicola ha propriamente il suo limite: l'Eurovision ha visto esibirsi drag queen barbute e non, anziane nonnine, performer sui trampoli, provocanti contadine sessualmente ammiccanti ed Emma Marrone, il tutto per un mix talmente eterogeneo di esibizioni memorabili (per innumerevoli ragioni) che riassumere la bizzarria dei due protagonisti attraverso outfit sgargianti e colossali figure di merda non rende giustizia all'idea che sta dietro a un progetto come quello che fa qui da sfondo alla storia.
Insomma, "Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga" fa del suo meglio per dare degna visibilità alla manifestazione (di cui l'Italia è uno dei Paesi fondatori*, nonché ispiratore grazie al Festival di Sanremo) e da un certo punto di vista il film riesce nel suo intento, celebrando vincitori e concorrenti passati (manca in toto il nostro Paese), mettendo la Russia alla berlina e riuscendo a veicolare quell'idea di inclusione, partecipazione ed orgoglio nazionale che caratterizzano l'evento; non riesce, però, a riflettere in maniera più efficace l'anima odierna del progetto, il cui pregio principale è quello di abbracciare ogni cultura e minoranza, riuscendo a promuovere con invidiabile leggerezza lo spirito della diversità inteso come affermazione e celebrazione di ogni identità quale necessario tassello di un gigantesco puzzle europeo (e non) che funziona proprio perché così eterogeneamente composto.
*Gli altri Paesi sono: Belgio, Olanda, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Francia.
Cast: Will Ferrell, Rachel McAdams, Dan Stevens, Melissanthi Mahut, Mikael Persbrandt, Ólafur Darri Ólafsson, Graham Norton, Demi Lovato, Pierce Brosnan, Jamie Demetriou, Natasia Demetriou; (cameo) Loreen, Conchita Wurst, Netta, Salvador Sobral, Jamala.
Box Office: /
Vale o non vale: Tempi un po' troppo lunghi e bizzarrie un po' superficiali vengono compensati dalle buone intenzioni e una francamente inaspettata piacevole colonna sonora, il tutto per un risultato finale che certamente non rende giustizia all'anima della manifestazione, ma ha quantomeno il pregio di A) far conoscere l'Eurovision Song Contest anche al di fuori dei suoi più naturali confini e B) di regalarci una simbolica edizione proprio nell'anno in cui si è stati costretti a cancellare qualsiasi evento globale.
Premi: /
Parola chiave: Elfi.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 12 maggio 2020

Film 1705 - Mamma Mia! Here We Go Again

Intro: Sempre in aereo, sempre a guardare film, questa volta scelgo un titolo che volevo assolutamente recuperare al cinema, ma che, al momento dell'uscita, non ero riuscito ad andare a vedere.
Film 1705: "Mamma Mia! Here We Go Again" (2018) di Aneesh Chaganty
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sequel, sequel e ancora sequel! Il mondo cinematografico è stato invaso da ritorni in pompa magna, anche se non tutti hanno beneficiato dell'effetto nostalgia.
Non è il caso di "Mamma Mia! Here We Go Again" che, nonostante un incasso inferiore al primo musical ispirato dalle canzoni degli ABBA, riesce comunque a racimolare un dignitoso gruzzolo mondiale, pur a mio avviso fallendo nel esercitare quel fascino magnetico tra il camp e il glitter che aveva contribuito al successo del primo, indimenticato film.
Sarà che è cambiata la regia - qui così perfettamente schiacciata dai diktat hollywoodiani cui l'imperfezione a tratti un po' naif di Phyllida Lloyd si sottraeva -, sarà che le canzoni sono di "seconda scelta" o che il cast è talmente affollato da confondere lo spettatore o, ancora, che la storia divisa a metà tra due lassi temporali portati avanti in parallelo dopo un po' stufa, di fatto questo secondo ritrovo al cinema con Sophie e famiglia richiama certamente i fasti precedenti, pur non riuscendo a canalizzarne in toto le vibrazioni positive.
Poi, per carità, "Here We Go Again" è una pellicola simpatica e spensierata, un musical luminoso e colorato che mette senz'altro di buon umore e tiene compagnia per le sue quasi due ore di durata, però ricordo con più entusiasmo l'originale (forse l'assenza di Meryl si fa sentire più del previsto). In ogni caso promosso.
Film 1664 - Mamma Mia!
Film 1705 - Mamma Mia! Here We Go Again
Cast: Christine Baranski, Pierce Brosnan, Dominic Cooper, Colin Firth, Andy Garcia, Lily James, Amanda Seyfried, Stellan Skarsgård, Julie Walters, Cher, Meryl Streep, Jessica Keenan Wynn, Jeremy Irvine, Hugh Skinner, Josh Dylan, Alexa Davies, Celia Imrie.
Box Office: $395 milioni
Vale o non vale: "Thank You for the Music", "Waterloo", "Fernando" e di nuovo "Dancing Queen", "SOS", "I Have a Dream", "Super Trouper", il tutto per due ore piacevoli in compagnia di metà Hollywood e dei geniali tormentoni degli ABBA. Cher e Meryl si ritrovano sul grande schermo dopo "Silkwood", Sophie porta avanti l'eredità di Donna, i giovani del passato si confrontano con i più attempati del presente in un gioco di parallelismi che è talmente pilotato da far venire il mal di testa. Meno male che ci sono le canzoni, le spiagge, il sole, i glitter e i costumi improbabili. Buon divertimento.
Premi: /
Parola chiave: Inaugurazione.

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Bengi

sabato 24 agosto 2019

Film 1664 - Mamma Mia!

Intro: Si può dire di no agli ABBA? Mai, specialmente con un sequel in programma!
Film 1664: "Mamma Mia!" (2008) di Phyllida Lloyd
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: incredibilmente, questa è la prima volta che parlo di "Mamma Mia!" sul blog nonostante avrò visto il film almeno già 3 volte prima di questa. So le canzoni a memoria, sono stato a vedere il musical a Londra, adoro la discografia degli ABBA, la Svezia e l'IKEA, per non parlare di Meryl Streep e costumi e atmosfere queer & camp, per cui niente più di questo musical poteva rendermi felice al mondo (e infatti è stato così).
La prima volta che l'ho visto al cinema sono rimasto estasiato - principalmente per il fatto che potessi cantare a squarciagola un sacco di canzoni fantastiche - e la colonna sonora mi è subito rimasta in testa, per quella che per un po' è stata una full immersion quasi totale nel mondo di Donna e le Dynamos, degli ABBA, dei glitter e lustrini. La notizia di un sequel (con Cher!) non ha fatto che alimentare nuovamente il fuoco da "Dancing Queen" che c'è in me, di fatto costringendomi a dover recuperare questa pellicola per l'ennesima volta. E ne sono stato entusiasta!
Film 1664 - Mamma Mia!
Film 1705 - Mamma Mia! Here We Go Again
Cast: Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Julie Walters, Dominic Cooper, Amanda Seyfried, Christine Baranski; (cameo) Benny Andersson, Björn Ulvaeus, Rita Wilson.
Box Office: $615.7 milioni
Vale o non vale: Uno dei miei musical preferiti: colorato, giocoso, con canzoni pazzesche, un cast fantastico e una location da togliere il fiato (Grecia). La regia fa un po' pena, ma non si può avere tutto.
Premi: Candidato a 2 Golden Globes per Miglior film commedia o musical e attrice protagonista (Streep) e nominato ai BAFTA per Miglior film britannico e Miglior colonna sonora. 1 candidatura ai Grammy per Best Compilation Soundtrack Album for Motion Picture, Television or Other Visual Media. Vincitore del Razzie per il Peggior attore non protagonista (Brosnan).
Parola chiave: Passato.

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Bengi

domenica 17 marzo 2019

Film 1531 - Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief

Intro: E ogni tanto qualcosina di semplice per passare il pomeriggio in tranquillità...
Film 1531: "Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief" (2010) di Chris Columbus
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: niente più che un film per ragazzi, simpatico nell'idea di mixare divinità greche e fantascienza, per un risultato finale che intrattiene, pur non riuscendo a regalare al pubblico un'avventura indimenticabile;
Logan Lerman dimostra già qui di essere un valido protagonista, mentre Alexandra Daddario, pur nella sua inespressiva immobilità, non riesce a non rimanere impressa (inutile elencare i motivi). Il resto del cast, tra alcuni sconosciuti, propone non poche star in ruoli secondari, da Pierce Brosnan a Steve Coogan, da Rosario Dawson a Catherine Keener e Uma Thurman: sorprendente quanto questa saga fosse riuscita a catturare la Hollywood che conta. Senza apparente motivo;
effetti speciali così così a servizio di una serie di idee - dal libro di Rick Riordan - che con la giusta tecnica sarebbero risultate sicuramente più appassionanti e di impatto. Peccato.
Film 94 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini
Film 592 - Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - Il mare dei mostri
Film 1531 - Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief
Cast: Logan Lerman, Brandon T. Jackson, Alexandra Daddario, Jake Abel, Sean Bean, Pierce Brosnan, Steve Coogan, Rosario Dawson, Catherine Keener, Kevin McKidd, Joe Pantoliano, Uma Thurman.
Box Office: $226.4 milioni
Vale o non vale: Carino, ma niente di più di un film per ragazzi.
Premi: /
Parola chiave: Scudo.

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Bengi

martedì 29 gennaio 2019

Film 1526 - The World Is Not Enough

Intro: Era da un po' che volevo riscoprire un po' dei Bond che avevo visto da ragazzo e ne ho approfittato in uno dei tanti momenti film al Takarakka.
Film 1526: "The World Is Not Enough" (1999) di Michael Apted
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Pierce Brosnan come Bond non mi ha mai fatto impazzire e rivederlo nel ruolo ha confermato la mia avversione. Soprattutto perché Daniel Craig è oramai imbattibile;
fanno un po' ridere le intraprendenze tecnologiche scelte allora, quando adesso nella saga si gioca al ribasso. Meno "esagerazioni" e più trama avrebbero aiutato anche qui;
il casting non è dei migliori, con una Sophie Marceau femme fatalona e una Denise Richards nei panni di una fisica nucleare e, per noi soprattutto, una Maria Grazia Cucinotta cecchina. Non serve aggiungere altro, fa già ridere così;
ho apprezzato il colpo di scena della trama, che dà ad uno dei personaggi una doppiezza forse inaspettata (e che non vedevo l'ora di rivedere).
Film 1937 - GoldenEye
Film 1526 - The World Is Not Enough
Cast: Pierce Brosnan, Sophie Marceau, Robert Carlyle, Denise Richards, Robbie Coltrane, Judi Dench, Desmond Llewelyn, John Cleese, Maria Grazia Cucinotta.
Box Office: $362 milioni
Vale o non vale: Bellissima canzone portante della colonna sonora interpretata dai Garbage, forse l'aspetto migliore di tutta questa operazione commerciale.
Premi: Candidato a 2 Razzie Awards, ha vinto per la Peggior attrice non protagonista (Richards).
Parola chiave: Sindrome di Stoccolma.

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Bengi

lunedì 27 agosto 2018

Film 1504 - Mrs. Doubtfire

Intro: Classico intramontabile, titolo perfetto per staccare dalla routine lavorativa. I giorni liberi al Takarakka sono stati soprattutto dedicati alla riscoperta di tantissimi film del passato.
Film 1504: "Mrs. Doubtfire" (1993) di Chris Columbus
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: rivedere in lingua originale un qualsiasi film che hai sempre visto doppiato è come vederlo per la prima volta, cambia tutto. Le voci non sono più omologate né alterate dai doppiatori ed è davvero piacevole farsi raccontare qualcosa di già conosciuto in modo tale da cambiarne la prospettiva che ormai davi per assodata. E' in quest'ottica che ho riscoperto "Mrs. Doubtfire", pellicola della mia infanzia che ho sempre trovato divertente, anche se (crescendo), più un prodotto per ragazzini. E', invece, geniale e sfrontato sotto molti punti di vista, pur piegandosi spesso alle logiche del prodotto mainstream. In poche parole, anche se è chiaramente qualcosa fatto ad hoc per attirare la gente al cinema, riesce comunque a regalare una storia divertente e sufficientemente nuova (da "Alias Madame Doubtfire" di Anne Fine).
Cast: Robin Williams, Sally Field, Pierce Brosnan, Harvey Fierstein, Robert Prosky, Lisa Jakub, Matthew Lawrence, Mara Wilson.
Box Office: $441.3 milioni
Vale o non vale: non solo commedia, ma vero e proprio cult, uno dei titoli imperdibili tra quelli dedicati a tutta la famiglia. Da vedere, Williams è meraviglioso.
Premi: Oscar per il Miglior trucco e 2 Golden Globes vinti per Miglior film (commedia o musical) e Williams Miglior attore.
Parola chiave: Divorzio.

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Bengi

lunedì 12 ottobre 2015

Bond, James Bond

James Bond's next movie "Spectre" is coming this November. Maybe you need a recap of all his adventures...
In Italia il prossimo film di James Bond, "Spectre", uscirà il 5 novembre. Se siete interessati ad un ripasso delle sue avventure e a qualche curiosità sul personaggio, godetevi l'immagine qui sotto...












































































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lunedì 28 settembre 2015

Film 1003 - Il fidanzato di mia sorella

Alla ricerca di relax in un film dai toni leggeri.

Film 1003: "Il fidanzato di mia sorella" (2014) di Tom Vaughan
Visto: dal computer portatile di Lu
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Credo non ci sia bisogno di parlare troppo della mediocrità di questa storia che spreca un grande cast in favore di una trama banale, stupida e con un finale che non sta in piedi. Per quanto riguarda quest'ultimo, in particolare, una breve considerazione (con spoiler): ma come può essere anche solo ipotizzabile mostrare un mix d'amore che più che una storia romantica sembra uno scambio di coppia? Lui e lei si sposano e hanno un bambino. Lui, ormai ex sciupafemmine, viene tradito da lei, che si innamora di un altro con cui poi si mette. Il lui-ex-marito nel frattempo finisce a letto con la sorella della sua ex moglie, per la quale aveva già una discreta cotta palese, la quale ha appena scoperto di essere stata tradita dal marito. Ma che storia di merda è? Non voglio certo fare il puritano, ma davvero la leggerezza sfacciata con cui questi intrecci vengono trattati mi ha infastidito. Nella vita vera una simile omplicazione sentimentale causa dolore, traumi e infelicità, soprattutto quando in mezzo c'è pure un bambino piccolo che vede sfasciarsi al sua famiglia. Solo per rendere l'idea: il padre si mette con sua zia. Penso di aver reso l'idea.
Di conseguenza, per quanto me lo aspettassi abbondantemente - del resto nel cast c'è Jessica Alba, una in grado di affossare qualsiasi produzione -, "Il fidanzato di mia sorella" o "How to Make Love Like an Englishman" o "Some Kind of Beautiful" o ancora "Lessons in Love" è una pellicola sciocca e superficiale, in grado solo di sfoderare protagonisti aitanti, una bella fotografia e paesaggi niente male.
Cast: Pierce Brosnan, Salma Hayek, Jessica Alba, Ben McKenzie, Malcolm McDowell, Merrin Dungey, Fred Melamed, Marlee Matlin, Fred Melamed.
Box Office: €493.207 (solo Italia)
Consigli: Il fatto che questa pellicola abbia più titoli inglesi non è un buon segno. Scindere l'anima del prodotto in tre titoli equiparati ma distinti non è mai una buona idea, considerando che l'unicità di ogni produzione cinematografica dovrebbe non solo essere inequivocabilmente rintracciabile, ma anche possedere un'identità forte tanto da essere percepita dal pubblico. E' così per ogni prodotto di consumo del resto: l'imprecisione genera confusione.
In aggiunta, stiamo parlando di un film privo di carattere che già fatica ad imporsi per trama e originalità, se poi ci aggiungiamo quanto scritto prima è ovvio che il risultato finale sia stato un flop clamoroso. Per cui scegliete "Il fidanzato di mia sorella" consapevoli di trovare una storia non particolarmente interessante e certamente assurda; è vero che io l'ho scelta - quindi posso solo tacere - in ogni caso una pellicola evitabile.
Parola chiave: Amore.

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Bengi

mercoledì 16 settembre 2015

Film 995 - Survivor

A casa in malattia: film 5.

Film 995: "Survivor" (2015) di James McTeigue
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non so bene perché questo film non lo abbia considerato nessuno, comunque a me non ha lasciato insoddisfatto. Uno spy thriller ben architettato, certo niente di innovativo, ma in grado comunque di intrattenere in maniera efficace grazie ad una caccia all'uomo (o meglio alla donna) che tiene bene il ritmo e a un buon cast sufficientemente credibile (ed è la prima volta che lo dico di Milla Jovovich, quindi...).
Pierce Brosnan in queste circostanze è il cattivissimo orologiaio, killer di professione di cui nessuno conosce l'identità, ma dal quale solo Milla riesce a fuggire (evvabbé, altrimenti dove stava la storia?). Il loro giocare a nascondino muniti di pistola li porterà in giro per il mondo - tra Londra e new York - nel tentativo uno di sopraffare l'altra, tra verità da svelare e attacchi terroristici da sgominare. Ripeto, niente di mai visto, però i due protagonisti funzionano, la fotografia è bella e il risultato finale di sufficiente intrattenimento.
Ps. Cast ricco: Milla Jovovich, Pierce Brosnan, Dylan McDermott, Angela Bassett, James D'Arcy, Robert Forster, Frances de la Tour, Roger Rees.
Box Office: € 449.257 (solo Italia)
Consigli: Il fatto che non lo abbia visto nessuno non è certo un buon segnale, ma io digerisco quasi tutto e posso assicurare che "Survivor" non è peggio di altri titoli di ben maggiore successo. Thriller con buoni tempi, effetti speciali ben fatti e un timing funzionale ad una fuga continua alla ricerca della verità; oserei quasi una sorta di "Bourne" al femminile con meno mezzi. Se piace il genere superspie incazzate, cecchini che si sentono pistoleri del west o verità nascoste da far venire a galla, questa pellicola può essere una buona candidata alla visione. Intrattenimento veloce per una serata all'insegna dell'azione e del disimpegno.
Parola chiave: Times Square.

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Bengi

lunedì 7 aprile 2014

Film 691 - Non buttiamoci giù

Un ingresso con la 3 non si rifiuta mai. E poi questo film volevamo tutti assolutamente vederlo!

Film 691: "Non buttiamoci giù" (2014) di Pascal Chaumeil
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Lo spunto per cominciare il film è strano. Ovvero: cosa succede se per puro caso degli sconosciuti si ritrovano sul tetto l'ultima notte dell'anno con l'intenzione di suicidarsi? Si buttano a turno? No, diventano amici.
Nello specifico, la trama segue l'intreccio delle vite dei quattro aspiranti suicidi dal fallito tentativo in poi e la successione di eventi che li porterà a diventare amici e supporters l'uno dell'altro.
Diciamo che, sulla carta, l'idea è abbastanza originale per risultare vincente e, di fatto, "A Long Way Down" è una pellicola che centra il suo obiettivo, per quanto mi aspettassi qualcosina di più. Mi spiego meglio.
Innanzitutto il personaggio di Jess Crichton (brava Imogen Poots ad interpretarla) è il più prevedibile di tutti. E' una sorta di mix irriverente, anticonformista, finto-alternativo dal cuore d'oro che si è già visto mille volte sullo schermo. L'attrice è brava e, a mio avviso questo è l'unico motivo per cui il personaggio si salva, però non posso dire che nell'insieme spicchi per originalità. Scontato anche il personaggio di Aaron Paul, J.J., finto malato che non trova una ragione per vivere. Un po' più di profondità non avrebbe guastato.
I personaggi migliori sono quelli di Maureen (Toni Collette è sempre una certezza) e Martin Sharp (un sorprendente Pierce Brosnan), in grado di colorare la storia in maniera più personale ed incisiva rispetto ai personaggi dei due ragazzi. Entrambi affrontano situazioni controverse anche difficili da digerire e, nell'insieme, apportano alla storia gli elementi più interessanti.
In generale, comunque, "Non buttiamoci giù" è un prodotto carino che ha i suoi buoni momenti e, nonostante il finale estremamente buonista, lascia soddisfatto lo spettatore. Sia perché non si può fare a meno di affezionarsi al nuovo gruppo di amici, sia perché, per una volta, è bello vedere qualcuno che riscopre oltre che se stesso, anche ragioni per affezionarsi nuovamente alla vita.
Box Office: € 1.160.865 (ad oggi in Italia)
Consigli: Il film è tratto dal romanzo dal titolo omonimo di Nick Hornby (lo stesso di "About a Boy - Un ragazzo" e del bello "Alta fedeltà"). E' una commedia a tinte dark, con alcuni elementi anche difficili da digerire, ma necessari per poter trasportare i quattro protagonisti dal baratro della disperazione di un atto come il suicidio alla nuova riscoperta delle prospettive che li attendono. Non è certo un prodotto di pura spensieratezza, ma ci si affeziona a tutti i personaggi e Pierce Brosnan riesce finalmente a riscattarsi dal suo granitico James Bond.
Parola chiave: San Valentino.

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Bengi

martedì 29 novembre 2011

Film 334 – Ma come fa a far tutto?

Un clamoroso insuccesso al botteghino americano per una commediola che tenta la fortuna ricorrendo sempre ai soliti elementi. Ormai non molto vincenti…


Film 334: " Ma come fa a far tutto?" (2011) di Douglas McGrath
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Sarah Jessica Parker dovrebbe ormai aver imparato che non si vive di rendita tutta la vita. Dico dovrebbe perché il secondo capitolo di “Sex and the city”, dopo il clamoroso successo del primo (più di 400 milioni di $), ha incassato a malapena la metà del suo predecessore con, inoltre, annesse critiche molto pesanti alle 4 protagoniste di cui a capo sappiamo esserci proprio la nostra cavallona. Passare da quattro Golden Globes e un Emmy a un Razzie Award come peggiore attrice dell’anno non è esattamente ciò che si definisce un salto di qualità. E la nostra anoressica equina amica avrebbe dovuto capire che, per impegnarsi a non ripetere lo scivolone, sarebbe dovuta correre ai ripari.
Peccato che la sua mossa successiva sia questa pellicola fiacca e loffia, moscia come un qualunque soufflé che ha deciso di sgonfiarsi dopo una buona premessa di partenza. Già perché se l’idea della madre tuttofare che però non vuole rinunciare alla carriera ha un sapore di stantio che è inutile parlarne, diciamo che dal trailer si poteva sperare in un piglio più innovativo, proprio, se mi è concesso, alla “Sex and the city”.
Ma no, qui non c’è nulla delle magnifiche quattro ragazzone attempate e arrapate e, anzi, l’approccio un po’ glam un po’ sbarazzino serve solo ad attirare i poveretti che, come me, avevano voglia di ancora un po’ del tanto conosciuto tocco al ‘carrie’.
Si potrebbe dire, invece, che di tutte le trovate (plausibilmente) piacevoli sulla carta – per es. tutto ciò che non è Sarah J. fermo immobile e la nostra eroina di casa che interloquisce direttamente con il pubblico; la lista delle cose da fare il giorno dopo che appare sul soffitto; le ‘interviste’ quasi alla reality show degli altri personaggi come la mamma rivale per rivelare qualcosa in più sulla psicologia degli altri personaggi – non ce ne sia una che aiuti la pellicola a risultare omogenea nel suo insieme. Tutto un calderone di espedienti mal mescolati che lasciano, alla fine, un’idea di discontinuità e di non omogeneità della struttura narrativa.
Sarah J., poi, incarna sempre la solita fighetta chic alto borghese (anche in “La neve nel cuore”, uno dei film più brutti ed assurdi che abbia mai visto nella mia vita) che necessita di trovare sé stessa nell’uomo che ama, la coccola e le da sicurezza. Se, per una volta, osasse davvero cambiare un ruolo cinematografico – anche fallendo, per carità… Tanto è evidente che anche interpretando sempre lo stesso personaggio non si sta aiutando – potrebbe tentare, anche, di staccarsi di dosso questa immagine sempre uguale negli anni del suo personaggio che, ormai, vive di pari passo a lei nella realtà.
Insomma, film brutto e assolutamente inutile, che merita il poco successo (a malapena 9 milioni di $ di incasso negli USA…) che ha avuto in patria e nel resto del mondo.
E, abbiamo visto, Sarah J. non ha per niente imparato la lezione.
Consigli: Evitare, evitare, evitare! C’è una Sarah Jessica assolutamente più interessante in film come “Ed Wood” e “Hocus Pocus” o “Il clu delle prime mogli”. La attendiamo nel prossimo “Capodanno a New York” (no, per carità, non è un nuovo cinepanettone, ma il nuovo film di Garry Marshall – seguito naturale di “Appuntamento con la’more” – il cui titolo originale è “New eyar’s eve”) per vedere se, in effetti, qualcosa è cambiato…
Parola chiave: Famiglia.

Trailer

Ric

sabato 29 ottobre 2011

Film 316 - L'uomo nell'ombra

Nuovo dvd - acquisto milanese - che casualmente porta ad un Polanski dopo Polanski.


Film 316: "L'uomo nell'ombra" (2010) di Roman Polanski
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Diego, Andrea, Andrea Puffo, Gianpaolo
Pensieri: "The Ghost Writer " è un film di gran classe diretta in sordina da Polanski che sa, però, tenere con fermezza le redini della narrazione. Compatto, ben recitato e intrigante, misterioso per l'atmosfera cupa e l'isolamento che segnano la quotidianità di Ewan McGregor non appena diventa a tutti gli effetti il ghostwriter per la biografia del politico Adam Lang/Pierce Brosnan.
Appassionante fino all'ultimo secondo - ricordate di non abbassare mai la guardi! - conduce lo spettatore sempre più vorticosamente nel mistero che lega i vari personaggi della storia uno ad uno grazie al manoscritto blindadissimo dell'ex Primo Ministro Britannico Lang.
Un libro che scotta, un omicidio come prologo, un'isoletta sperduta e una serie di personaggi ognuno con qualcosa da raccontare. Bella storia, ottimo cast (oltre ai già citati anche Kim Cattrall, Olivia Williams, Tom Wilkinson, James Belushi, Timothy Hutton) e grande atmosfera. Bello.
Film 113 - L'uomo nell'ombra
Consigli: Grande regia e bel film, solido e ben scritto, da vedere.
Parola chiave: Autobiografia.

Trailer

Ric

venerdì 21 maggio 2010

Film 113 - L'uomo nell'ombra

Finalmente di nuovo al cinema dopo tanto tempo - tralasciando la parentesi inglese - a vedere un film di un grandissimo autore dei nostri tempi!


Film 113: "L'uomo nell'ombra" (2010) di Roman Polanski
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Stefano
Pensieri: Di questo film non riesco a ricordare il titolo italiano. Sarà che anche questa volta ci troviamo di fronte a un caso di banalità imbarazzante - tanto che io avrei lasciato il titolo originale ("The Ghost Writer") che rendeva perfettamente lo stesso - che, al solito, penalizza la prima impressione che lo spettatore può farsi della pellicola (la locandina come specchio dell'anima di un film: sarà per questo che i film italiani mi attirano così poco?).
Comunque, a parte la problematica del titolo, questa nuova fatica di Polanski (suoi film visti: "La nona porta", "Chinatown" e "Rosemary's Baby") mi è decisamente piaciuta. E (indovinate?) a cosa mi ha fatto ripensare? A un bellissimo film visto di recente, claustrofobico e teso come questo, di un altro autore stra-acclamato: "Shutter Island" di Scorsese.
Come in quest'ultimo si ha l'impressione di non aver via di scampo, un'uscita secondaria da cui fuggire, così qui, isolati dalla civiltà, prigionieri di un'isola che non lascia scampo (e inghiotte le sue vittime), siamo costretti a sottostare alle ferree regole imposte dall'ex primo ministro Pierce Brosnan/Adam Lang/un-poì-anche-Tony-Blair che vuole scrivere la sua biografia e necessita, appunto, di un 'ghost writer', autore-fantasma che scriva per lui la storia della sua vita.
Il lavoro, già cominciato da un precedente scrittore (presunto) suicida, deve essere concluso da un sostituto, lavoro per cui viene assunto Ewan McGregor, ritenuto capace di resuscitare un libro potenzialmente esplosivo, ma decisamente da sfoltire.
Ovviamente non mancheranno stranezze, misteri, problemi (la gabbia non piace a nessuno) e svariate complicazioni che porteranno a un epilogo decisamente non scontato.
Insomma, man mano che la storia procede, l'intreccio coinvolge lo spettatore che si ritrova a chiedersi come potrà mai risolversi un casino tanto ben costruito. Se l'idea (ottimamente realizzata) non risulterà delle più innovative, sorprenderanno, di più forse proprio per quest'ultimo motivo, i colpi di scena finali che trascinano, per forza di cose, il film in una dimensione quasi più da thriller d'azione.
Interessante, ben realizzato, sicuramente un buon intrattenimento, perfetto per ricordarci che Polanski, nonostante le vicende giudiziarie che lo coinvolgono, è un regista di qualità, certamente da ricordare più per le sue opere che per il resto.
Buono anche il cast che, oltre ai già citati (ma Brosnan ha una faccia da sberle fastidiosissima), vede il sempre bravissimo Tom Wilkinson, garanzia per il cinema di qualunque genere, Olivia Williams, qui moglie dell'ex 'prime minister', ambigua e misteriosa figura che sembra relegata in secondo piano, ma in realtà dimostrerà lati nascosti; infine e, ammettiamolo, un po' a sorpresa, la Kim Cattrall di "Sex and the City" (ricordiamo l'appuntamento a brevissimo, il 28 maggio, con il secondo capitolo), qui meno glam e tirata, ma comunque impressionantemente in forma, recita finalmente senza botox e cazzi attorno e si presenta unicamente come attrice capace e adatta al ruolo.
Un insieme equilibrato di elementi che fanno davvero apprezzare il film e la sua storia. Sicuramente da vedere, anche per il premio alla regia di Polanski all'ultimo Festival del cinema di Berlino.
Consigli: Rimanere concentrati durante la visione, non perdere i dettagli e lasciare che la narrazione metta insieme i pezzi. Chi è davvero sé stesso?
Parola chiave: Penna USB.




Ric