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sabato 19 settembre 2020

Film 1921 - Mighty Aphrodite

Intro: Film che avevo sempre vedere e non avevo mai avuto occasione di recuperare. Ne ho approfittato con Andrea.
Film 1921: "Mighty Aphrodite" (1995) di Woody Allen
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Andrea
In sintesi: più che dal film in sé ero attratto dalla questione Mira Sorvino, attrice non certo riconducibile allo stardom hollywoodiano classico che nel '96 si accaparra tutti i premi che contano e poi, di fatto, scompare dai radar (è tornata un po' in auge di recente grazie alla serie "Hollywood" di Ryan Murphy).
Onestamente la sua interpretazione - sicuramente simpatica e chiaramente marcata da una tonalità vocale inconfondibile (e difficile da dimenticare) - risalta nell'universo più convenzionale che la storia racconta, per quanto anche il personaggio di Helena Bonham Carter non manchi di lasciare un segno che, però, credo sia più rinconducibile ad una caratteristica della Bonham Carter in sé. In generale "Mighty Aphrodite" ha un'idea generale che incuriosisce e stuzzica, pur mancando di un vero e proprio brio che faccia ingranare il racconto. Il presupposto è questo: coppia di newyorkesi adotta bambino che si rivelerà essere un piccolo genio e il padre (Allen) rimane ossessionato dall'idea di capire chi siano i genitori naturali. Rintracciata la madre, la prostituta Linda Ash (Sorvino), cominceranno le vicissitudini e gli equivoci che porteranno alla conclusione con twist speculare.
In generale, quindi, questa pellicola non manca di intrattenere lo spettatore anche grazie ad un linguaggio colorito e una marea di allusioni sessuali sicuramente meno presenti nel cinema attuale del regista. Mi aspettavo sicuramente qualcosa di più "esplosivo" e ho trovato un po' faticoso il parallelismo con la tragedia greca che, pur andando a sottolineare didascalicamente i passaggi della storia, finisce per spezzare il ritmo e talvolta confondere lo spettatore. Ma si sa, questa è l'ironia dell'autore e fa parte della sua visione cinematografica.
Quindi film curioso e diverso dai prodotti contemporanei che si lascia guardare tranquillamente.
Cast: F. Murray Abraham, Woody Allen, Claire Bloom, Helena Bonham Carter, Olympia Dukakis, Michael Rapaport, Mira Sorvino, David Ogden Stiers, Jack Warden, Peter Weller.
Box Office: $26 milioni
Vale o non vale: Gli appassionati del cinema di Allen, quello ancora iper nevrotico e con idee più originali, apprezzeranno l'approccio ironico e giocosa che pervade tutta la storia. Sicuramente non una pellicola per tutti, ma rimane una scelta piacevole e sicuramente un titolo più "facile" per chi volesse riscoprire la filmografia dell'artista newyorkese.
Premi: Candidato a 2 Oscar per Miglior sceneggiatura e Miglior attrice non protagonista, ha vinto per quest'ultimo. La Sorvino ha vinto anche il Golden Globe ed è stata candidata al BAFTA. Nominato a 2 David di Donatello per Miglior Film Straniero e Migliore Attore Straniero.
Parola chiave: Adozione.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 26 ottobre 2018

Film 1518 - Lilo & Stitch

Intro: One of my favourite animated feature films ever!
Film 1518: "Lilo & Stitch" (2002), Dean DeBlois, Chris Sanders
Watched: my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: this movie is great and I remember I was so caught up by the story when I first watched it, which it really surprised me. "Lilo & Stitch" is funny and entertaining, sweet and kind to a new, enjoyable level. Lilo's character is built up so perfectly, she's a real human being role model, always open to second chances and new possibilities in life. I really do love her;
smart and well written, this isn't just a family movie, but also an enriching story that reminds us that differences are everywhere in life, yet still they shouldn't really matter: you can be a crazy weird invincible alien mad at everyone and still find your place in life thanks to new friends and an open mind. We should embrace our differences and not being scared by them.
Film 1118 - Lilo & Stitch
Film 1518 - Lilo & Stitch

Cast: Daveigh Chase, Chris Sanders, Tia Carrere, David Ogden Stiers, Kevin McDonald, Ving Rhames, Zoe Caldwell, Jason Scott Lee, Kevin Michael Richardson.
Box Office: $273.1 million
Worth watching?: Terribly sweet and - honestly - unexpectedly funny, "Lilo & Stitch" is a must see not only for every Walt Disney Pictures fan, but for everyone who's looking for a nice movie experience and a perfect cartoon choice. Trust me!
Awards: Nominated at the Oscars for Best Animated Feature.
Key word: Experiment 626.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 30 dicembre 2017

Film 1467 - The Hunchback of Notre Dame

Dato che mi si è riacceso il pallino Disney, ho continuato il mio tour di recupero dei classici dell'animazione della mia infanzia.

Film 1466: "The Hunchback of Notre Dame" (1996) di Gary Trousdale, Kirk Wise
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Verso la fine del periodo d'oro Disney uscì questa pellicola che da bambino mi colpì più che altro dal punto di vista musicale: come al solito le canzoni riuscivano a completare la storia alla perfezione risultando, in oltre, particolarmente orecchiabili. L'aggiunta dei simpatici gargoyles nel ruolo delle spalle era poi stata la ciliegina sulla torta dato che all'epoca ero stato letteralmente rapito dalla serie tv "Gargoyles".
In questo momento di riscoperta della filmografia della casa di produzione di Topolino nella gioiosa fase pre-computer grafica, "Il gobbo di Notre Dame" si inseriva perfettamente nella lista di titoli da riscoprire dopo anni di "oblio". La vera domanda era: ne sarebbe davvero valsa la pena?
Onestamente questo film è esteticamente stupendo, stupefacente nell'animazione (un po' di pc c'è), sorprendente nella ricchezza dei colori e davvero ben doppiato. Le canzoni sono ancora particolarmente accattivanti - non le avevo mai sentite in inglese - e vanno ad animare una storia altrimenti insolitamente cupa per la Disney, anche per i canoni del predecessore "Pocahontas".
Trattandosi dell'adattamento dell'opera di Hugo era inevitabile che una certa dose di temi seri o addirittura tristi avrebbero fatto capolino, in ogni caso non trattandosi di un prodotto esclusivamente per adulti ma, al contrario, indirizzato a famiglie con bambini, risulta inatteso quanto la storia sia incapace di ritagliarsi momenti più leggeri in modo maggiormente efficace e non solo attraverso le tre statue di pietra. Nonostante questo trovo comunque assurdo che il film non abbia ottenuto qualcosa in più della misera nomination all'Oscar per la colonna sonora.
Tutto sommato comunque "The Hunchback of Notre Dame" bilancia sufficientemente la solita, magica capacità della Disney pre-pc di creare piccoli capolavori animati senza tempo con toni più cupi ed una difficoltà narrativa insolitamente incrementata e non del tutto ben gestita. Il risultato finale è bello, ma manca di quel fascino che probabilmente avrebbe fatto la differenza.
Ps. Candidato all'Oscar e al Golden Globe per la Miglior colonna sonora e, sorpresa, all'insolita categoria dei Razzie Awards chiamata Worst Written Film Grossing Over $100 Million (ma ha vinto "Twister").
Cast: Tom Hulce, Demi Moore, Tony Jay, Kevin Kline, Paul Kandel, Jason Alexander, Charles Kimbrough, Mary Wickes, David Ogden Stiers.
Box Office: $325.3 milioni
Consigli: Esteticamente molto bello e intrigante, disegnato benissimo, la storia però non riesce a consegnare al pubblico di affezionati quel risultato finale magico e memorabile che altri capolavori Disney riescono ad ottenere. In ogni caso un prodotto sufficiente, anche se non esattamente perfetto per ogni occasione essendo più pesante del solito dal punto di vista della trama.
Parola chiave: Corte dei Miracoli.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 20 aprile 2016

Film 1118 - Lilo & Stitch

Da troppo tempo volevo rivederlo e ne ho approfittato un giorno a pranzo, prima di dovermi rituffare negli obblighi di studio.
Film 1118: "Lilo & Stitch" (2002) di Dean DeBlois, Chris Sanders
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non so se sia per la dolcezza di Lilo, ma per quanto mi riguarda è uno dei film più teneri di sempre! La sua vocina, il suo carattere, le sue passioni... tutto concorre a una caratterizzazione del suo personaggio spingendolo a picchi di "coccolosità" inaudita. E, tutte le volte che rivedo "Lilo & Stitch", vengo pervaso da questa sensazione.
Anche se solitamente non sono un fan delle cose tutte batuffoli, cuori e coccole, il caso particolare di questa pellicola rappresenta un qualcosa a sé che custodisco molto gelosamente: tutto è iniziato quando 14 anni fa, al cinema all'aperto di non so dire quale città di mare in cui mi trovavo in vacanza coi miei, sono andanto a vedere questo film e ne sono rimasto molto colpito dalla simpatia, i bellissimi disegni, naturalmente il personaggio di Stitch e, come dicevo, dalla tenerezza di Lilo. Da allora, quando sento la mancanza di zucchero nella mia vita, scelgo di immergermi nuovamente in questa storia e ne riemergo felice.
Inutile dire, dunque, quando io sia un fan del titolo in questione, certamente uno dei miei preferiti in assoluto dei classici Disney. Storia stravagante e ben più audace di molte delle cose che escono ultimamente e vengono ossannate, disegni bellissimi, protagonisti adorabili e spalle divertenti (la trovata sulle zanzare è geniale), un mix genuino e ben calibrato di allegria, colore, emozioni positive, lezioni di vita e stramberie divertenti. "Lilo & Stitch" è un toccasana.
Ps. Candidato all'Oscar come Miglior film d'animazione.
Film 1118 - Lilo & Stitch
Film 1518 - Lilo & Stitch
Cast: Chris Sanders, Daveigh Chase, Tia Carrere, David Ogden Stiers, Kevin McDonald, Ving Rhames, Kevin Michael Richardson, Jason Scott Lee, Zoe Caldwell.
Box Office: $273.1 milioni
Consigli: 42esima pellicola delle serie dei classici Disney, "Lilo & Stitch" è un titolo perfetto per tutta la famiglia in grado di intrattenere con dolcezza e simpatia, coniugando gli apparentemente inconciliabili mondi della vita alle Hawaii e degli alieni all'interno, per giunta, di un cartone animato. Perfetto per qualunque occasione, piacevole e incoraggiante.
Parola chiave: Ohana.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 12 febbraio 2016

Film 1068 - Turista per caso

Scaricato sul computer chissà da quanto, erano anni che volevo recuperarlo. Un pomeriggio mi sono deciso...
Film 1068: "Turista per caso" (1988) di Lawrence Kasdan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Mah, in tutta onestà a me non è piaciuto. Non che mi aspettassi niente di particolare, semplicemente il risultato finale mi sembra lungo, lento e a tratti noioso. L'unica nota di colore, interessante e anche divertente, è Geena Davis nei panni di Muriel Pritchett, strampalata addestratrice di cani decisamente fuori dal comune (per i canoni dell'epoca). Oggi non stupisce nemmeno tanto, considerato a cosa siamo abituati, eppure immersa in questo contesto statico e acromatico non può non spiccare.
In generale si tratta di una storia non particolarmente innovativa: una coppia (molto noiosa) di genitori perde il figlio e fatica a ritrovarsi. Lei vuole lasciarlo e lui cade a pezzi, abituato com'è ad una vita quanto più possibile senza scossoni. Il che sarebbe in totale contrasto con il tipo di lavoro che fa - girare il mondo per scrivere guide turistiche - non fosse che la sua guida in particolare prende in considerazione un approccio assolutamente inedito: come viaggiare per il mondo senza subire il trauma del distacco dal focolare di casa. Quindi lasciato dalla moglie, tornato a vivere con i fratelli (pazzi) e con la sola certezza del lavoro, l'uomo tenterà di ritrovare la sua strada, quanto più noiosamente possibile. Sul suo cammino l'arrivo della destabilizzante e confusionaria Muriel (che oggi definiremmo stalker) minerà alla base le certezze di una vita, aiutandolo ad uscire da quel torpore e quell'insicurezza che lo avevano da sempre caratterizzato.
Un titolo sull'amore, dunque, e certamente anche sulla rinascita. Ciò che crediamo di volere non è sempre ciò di cui avremmo bisogno e l'idea che la sicurezza di ciò che conosciamo sia da impedimento al vivere pienamente lanostra esistenza sono solo alcuni dei temi portanti di una storia che, però, non soddisfa pienamente. Sarà il gap culturale formatosi nei 30 anni dall'uscita in sala della pellicola, sarà che davvero la storia è un po' noiosa e, soprattutto, che è difficile affezionarsi al suo protagonista - ma non è colpa di William Hurt, è proprio il personaggio -, di fatto "The Accidental Tourist" è stata un'inaspettata delusione.
Ps. 4 candidature all'Oscar (tra cui Miglior film) e una vittoria per Geena Davis Miglior attrice non protagonista, anche se quell'anno c'era di meglio.
Cast: William Hurt, Kathleen Turner, Geena Davis, Bill Pullman, Amy Wright, David Ogden Stiers, Ed Begley, Jr.
Box Office: $32,632,093
Consigli: Per i canoni odierni è una pellicola molto lenta, che basa i suoi temi principali su una serie di bizzarrie che ho trovato francamente più snervanti che simpatiche. L'annientamento di sé per ritrovarsi e migliore non è certo alunché di innovativo e forse anche per questo la storia risulta poco efficace. Si salva l'unico personaggio che, dovendo essere strambo, è di fatto il più vicino al pubblico contemporaneo, ovvero quello della Davis. Forse non esattamente un titolo che consiglierei a tutti, è più un film da recuperare per i fan del cast. Tratto dal romanzo omonimo di Anne Tyler.
Parola chiave: Parigi.

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Bengi