Visualizzazione post con etichetta Esther Garrel. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Esther Garrel. Mostra tutti i post

giovedì 28 marzo 2024

Film 2262 - Call Me by Your Name

Intro: San Valentino casalingo e in solitaria per questo 2024, quindi ho deciso di massacrarmi l'umore riguardando questo film.

Film 2262: "Call Me by Your Name" (2017) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo so, lo so, dopo tutti gli scandali venuti fuori su Armie Hammer rivedere questo film potrebbe essere problematico. La verità, però, è che a) Hammer non mi ha mai particolarmente entusiasmato neanche prima e b) questa storia affronta già tematiche scomode e complesse (sesso con un minorenne), quindi ammetto che rivedere "Call Me by Your Name" non mi è risultato particolarmente difficile (se non consideriamo che, rispetto alle visioni precedenti, adesso ogni volta che penso al titolo di questa pellicola nel cervello mi parte "Montero" di Lil Nas X).
Detto ciò, al di là della dimensione sensuale (e sessuale) di questo prodotto, per me il valore di "Call Me by Your Name" risiede in tre particolari aspetti:
1. la collocazione spaziale, che mi ricorda casa;
2. le circostanze della storia, che mi rimandano al passato, la mia prima volta con un ragazzo (anch'io, al tempo, minorenne) e, in particolare, la scena finale di infinito dolore (quando capisci che, nonostante quello che hai provato,
it's not meant to be);
3. la colonna sonora, ormai indelebilmente scolpita nel mio cervello.
Mi rendo conto che il valore che per me ha questo prodotto è assolutamente personale - discorso che vale, ovviamente, per qualsiasi altro prodotto cinematografico - e non tutti saranno d'accordo. In ogni caso "Call Me by Your Name", per quanto non sia il mio film a tematica gay preferito, rimane un porto sicuro in quei momenti in cui, per un motivo o per un altro, ho la necessità di riconnettermi con quella parte di me stesso che ha bisogno di uno scossone emotivo. Non uno qualsiasi però, ma specificamente quello che il film di Guadagnino riesce tutte le volte a "regalarmi" proprio perché connesso a quei tre aspetti di cui sopra.
Film 1530 - Call Me by Your Name
Film 1686 - Call Me by Your Name
Film 2262 - Call Me by Your Name

Cast: Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire Du Bois.
Box Office: $43.1 milioni
Vale o non vale: Non per tutti, per una miriade di motivi. Personalmente non avevo particolarmente gradito "Call Me by Your Name" alla prima visione, ma più lo guardo, più trovo valore in quello che questa pellicola ha da offrire. Fosse anche solo nelle parole pronunicate dal padre (Michael Stuhlbarg) ad Elio (Timothée Chalamet) nel momento in cui il ragazzo deve fare i conti con il suo primo amore che se n'è andato: un discorso che, forse, farebbe davvero bene a tutti ascoltare.
Premi: Candidato a 4 premi Oscar, tra cui Miglior film e attore protagonista (Chalamet), ha vinto per la Miglior sceneggiatura di James Ivory; il film ha vinto anche il BAFTA nella stessa categoria. 3 nomination ai Golden Globes (film, attore protagonista, attore non protagonista) e 2 ai Grammy (Best Compilation Soundtrack for Visual Media e Best Song Written for Visual Media). 2 David di Donatello vinti per Migliro sceneggiatura e canzone originale su 12 nomination (tra cui Miglior film e regia, ma niente per gli attori).
Parola chiave: Oliver.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 2 dicembre 2019

Film 1686 - Call Me by Your Name

Intro: Dovevo decisamente rivederlo.
Film 1686: "Call Me by Your Name" (2017) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Jenny
In sintesi: lo volevo rivedere principalmente perché la prima volta - erroneamente - mi aspettavo "Brokeback Mountain", per cui in parte avevo aspettative irrealistiche. La realtà è che "Call Me by Your Name" è un bel film ben fatto, che dà voce a un ragazzino alle prime esperienze con il sesso e la sessualità, in un Paese durante un certo momento storico non esattamente progressista.
Personalmente ho sentito, di nuovo, una forte connessione con il protagonista Elio (Chalamet) e la sua storia amorosa giovanile, un primo impatto con l'omosessualità che sa molto di qualcosa che vuoi e vorresti abbracciare, ma che risulta al contempo proibita e irraggiungibile. Come la love story con lo studente straniero Oliver (Hammer), un sogno che, seppur si realizzi, rimane comunque tale. Non a caso il finale è struggente, come lo sono i primi amori che ci colgono alla sprovvista.
Film 1530 - Call Me by Your Name
Film 1686 - Call Me by Your Name
Film 2262 - Call Me by Your Name
Cast: Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire Du Bois.
Box Office: $41.9 milioni
Vale o non vale: Il libro da cui è tratto è bellissimo e il film ne è una ben fatta trasposizione. I sentimenti e la profondità ci sono, la colonna sonora è spettacolare, Timothée Chalamet fa innamorare, Armie Hammer fa sognare. Poi io un nudo femminile non ce lo avrei messo (o lo avrei bilanciato con un maschile), detto questo, da vedere.
Premi: Candidato a 4 premi Oscar, tra cui Miglior film e attore protagonista (Chalamet), ha vinto per la Miglior sceneggiatura; il film ha vinto anche il BAFTA nella stessa categoria. 3 nomination ai Golden Globes (film, attore protagonista, attore non protagonista) e 2 ai Grammy (Best Compilation Soundtrack for Visual Media e Best Song Written for Visual Media). 2 David di Donatello vinti per Migliro sceneggiatura e canzone originale su 12 nomination (tra cui Miglior film e regia, ma niente per gli attori).
Parola chiave: Pesca.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 13 marzo 2019

Film 1530 - Call Me by Your Name

Intro: Continuiamo il nostro percorso di preparazione alla notte degli Oscar con uno dei film che più ho atteso di vedere, carico di speranze ed aspettative.
Film 1530: "Call Me by Your Name" (2017) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: Un film che ho trovato imperfetto e bellissimo. Non subito, a dire il vero, ho maturato questa consapevolezza col tempo, la lettura dell'omonimo libro di Aciman da cui è tratto e una successiva seconda visione. Il punto, per me, è che "Call Me by Your Name" è plausibile. Mi ricorda le mie prime storie, le delusioni, l'inconsapevolezza giovanile, il desiderio. Io sono stato Elio e anche se a volte ha fatto male, è stato al contempo una bellissima scoperta di me stesso. Questa storia racconta il primo viaggio di un ragazzo che viene a contatto con una parte di sé che non si aspettava di trovare. Lo spettatore vive con lui quest'esperienza e, forse, non fatica a farla sua. Del resto chi non è mai stato innamorato, chi non si è mai ritrovato in una storia destinata a finire nonostante il sentimento reale e martellante? Quella certa dose di ossessione mescolata ad amore ed irrazionalità, con il martellante scandire di un tempo che passa a prescindere da quanto si vorrebbe poter fermarlo, quel momento magico ed irripetibile che solo certe circostanze della vita riescono a creare. In "Call Me by Your Name" si trovano tutti questi elementi combinati insieme, portati in vita da una bellissima storia, una sceneggiatura consapevole, un gruppo di attori perfetti;
Chalamet davvero bravo, un'interpretazione sensibile e molto umana, assolutamente veritiera e plausibile. Non è stato difficile immedesimarsi nel suo Elio, così apparentemente imperscrutabile e sicuro di sé, eppure fragile e, giustamente, acerbo. Un personaggio costruito in tanti piccoli significativi gesti, sfumature, modi di atteggiarsi che lo rendono incredibilmente vero, quasi un amico che si conosce da tanto tempo. Colpisce la sua vulnerabilità, vorresti abbracciarlo, consigliarlo, rassicurarlo e fargli sapere che non è sempre così dura;
belle figure maschili, personaggi riusciti e magnificamente interpretati, per un'idea d'insieme che lascia un bel ricordo oltre che la speranza di più famiglie capaci di guidare e consigliare, oltre che dimostrare amore;
belle musiche, davvero in grado di trasportare il film. La regia di Guadagnino a volte mi è parsa troppo statica, forse a riflettere un'immobilità estiva tipica del paesino italiano anni '80. Avrei preferito che si rianimasse un po' con lo svilupparsi della storia d'amore fra Elio e Oliver, ma rimane spesso incastrato tra le viuzze di paese o la natura in cui il film è immerso;
"Call Me by Your Name" è una bella pellicola davvero ben realizzata. La sceneggiatura è scritta in maniera impeccabile e si rende (nuovamente) giustizia ad una storia d'amore omosessuale senza stereotiparne contorni e dinamiche. L'attrazione capita tra due persone, quali siano i loro gusti sessuali ci interessa poco. E il riassunto di quanto sia speciale quello che ci viene raccontato qui sta nelle dolci parole del padre di Elio;
è un film molto fisico, corporeo. I due protagonisti si mettono a nudo e, per farlo, ci mostrano anche i loro corpi, raccontano la storia attraverso la loro pelle scoperta. Il che mi è parso di capire sia anche un tratto distintivo dei titoli di Guadagnino che, inoltre, pare solito richiedere ai "suoi" attori e rispettivi personaggi l'utilizzo di moltissime lingue diverse fra cui l'italiano (che sembra immancabile). E' un modo di contaminare e caratterizzare le storie che mi piace molto e dà alle sue pellicole un sapore meno scontato o artificiale o prodotto in serie. La pronuncia è sbavata, imperfetta e la storia sembra più vera.
Film 1530 - Call Me by Your Name
Film 1686 - Call Me by Your Name
Film 2262 - Call Me by Your Name
Cast: Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire Du Bois.
Box Office: $41.9 milioni
Vale o non vale: Insieme a "Three Billboards Outside Ebbing, Missouri" la pellicola della stagione 2017 che ho preferito. Onesto, verosimile, umano, "Call Me by Your Name" vive di due magnifici interpreti, una figura paterna invidiabile, una colonna sonora magnifica e quegli scorci estivi dell'Italia di paese che ti riportano indietro nel tempo. Un tuffo negli anni '80 nostalgico e romantico, una storia d'amore sensibile, un film da cui imparare qualcosa. Vi serve altro per convincervi a vederlo?
Premi: Candidato a 4 premi Oscar, tra cui Miglior film e attore protagonista (Chalamet), ha vinto per la Miglior sceneggiatura (James Ivory che, ad 89 anni, diventa la persona più vecchia ad aver vinto un Academy Award); Ivory ha vinto anche il BAFTA nella stessa categoria. 3 nomination ai Golden Globes (film, attore protagonista, attore non protagonista) e 2 ai Grammys (colonna sonora e canzone scritta per un medium visivo). Recentemente il film è stato candidato a 12 David di Donatello, tra cui Miglior film, regia e sceneggiatura (la cerimonia si terrà il 27 marzo).
Parola chiave: Massaggio alla spalla.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi