Visualizzazione post con etichetta Marlene Dietrich. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Marlene Dietrich. Mostra tutti i post

sabato 15 agosto 2020

Film 1906 - Witness for the Prosecution

Intro: Non ricordo avessi mai sentito parlare di questo film, ma ci sono capitato per caso, un po' documentandomi sulla carriera della Dietrich, un po' girovagando su IMDb alla ricerca di classici da recuperare.
Film 1906: "Witness for the Prosecution" (1957) di Billy Wilder
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente un bel film, "Witness for the Prosecution" presenta un grande cast in cui, nonostante Tyrone Power e Charles Laughton abbiano la parte dei protagonisti, è Marlene Dietrich a rubare la scena ogni volta che viene inquadrata. Ho ancora poca coscienza rispetto alla sua carriera, ma da quello che ho visto fino ad ora mi pare si possa ben dire che non le manchi lo star power capace di oscurare chiunque le stia attorno. Magnetica e meravigliosamente misteriosa (con quello sguardo al contempo gelido e caldissimo), tramite la sua Christine questa storia vive non pochi scossoni, registrando magnifici colpi di scena uno dietro l'altro, fino al finale con sorpresa che, anche se al giorno d'oggi sa di già visto, arriva totalmente inaspettato. Per me, almeno, è stato così.
Ps. Tutte le volte che penso che Tyrone Power è il papà di Romina Power...
Cast: Tyrone Power, Marlene Dietrich, Charles Laughton, Elsa Lanchester, John Williams, Henry Daniell, Ian Wolfe, Torin Thatcher, Norma Varden, Una O'Connor, Ruta Lee.
Box Office: $9 milioni
Vale o non vale: Gli amanti dei titoli hollywoodiani apprezzeranno tantissimo, senza contare che la storia è tratta dall'omonimo racconto breve e opera teatrale di Agatha Christie. Tra omicidi, un processo, false testimonianze e molteplici colpi di scena, "Witness for the Prosecution" ha tutte le carte in regola del grande classico senza tempo.
Premi: Candidato a 6 premi Oscar per Miglior film, regia, attore protagonista (Laughton), attrice non protagonista (Lanchester), montaggio e sonoro. La Lanchester ha vinto il Golden Globe come attrice non protagonista mentre il film ha ricevuto altre 4 nomination (Miglior film drammatico, regia, attrice protagonista Dietrich e attore protagonista Laughton). Laughton ha anche ricevuto una nomination ai BAFTA per il Miglior attore straniero e ha vinto il David di Donatello per la stessa categoria.
Parola chiave: Lettere.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

sabato 8 agosto 2020

Film 1905 - Judgment at Nuremberg

Intro: Recentemente mi è capitato di appassionarmi ad un canale YouTube (Be Kind Rewind) che approfondisce le dinamiche socioculturali che hanno portato alla vittoria agli Oscar di alcune delle icone hollywoodiane più conosciute ed amate. Nel video dedicato a Judy Garland si citava questo film di cui avevo un vago ricordo, ma che mai avevo avuto l'occasione di recuperare. Ho colto l'occasione al volo, anche perché della grande attrice ho visto ben poco (e trovo curioso che abbia visto prima questo titolo che il ben più conosciuto "A Star is Born". Recupererò quanto prima!).
Film 1905: "Judgment at Nuremberg" (1961) di Stanley Kramer
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: decisamente non una storia facile, ma nel complesso un bel film che mi ha soddisfatto. "Judgment at Nuremberg" vive di grandissime interpretazioni grazie ad un cast stellare che, da solo, fa già metà del lavoro; in aggiunta, il lavoro sul processo e la tematica incentrata sulla giustizia post seconda guerra mondiale fanno sì che, nonostante un risultato finale forse meno grandioso di quanto non si sarebbe aspirato ad ottenere, il tutto funzioni e regali a chi guarda non pochi punti su cui riflettere (la devastazione post bellica, la necessità di una punizione esemplare, il desiderio della popolazione di ricominciare e il punto di vista di chi, convinto delle sue ideologie estremiste, riteneva di restare impunito). Particolarmente d'effetto il personaggio di Hans Rolfe (Schell), avvocato difensore di indifendibili protagonisti di una guerra insensata e ingiusta, che mette rumorosamente in gioco una strategia a tratti funzionale, ma che lo spettatore sa già essere condannata all'inefficacia.
"Judgment at Nuremberg" è un prodotto figlio del suo tempo che, con un linguaggio cinematografico oggi superato, riesce in ogni caso a risultare efficace nel momento in cui pone al centro della questione tematiche su cui è necessario riflettere e che, ancora oggi, è vitale tenere ben presente. Lento nell'esecuzione (3 ore di durata), ma feroce nella dialettica, il film di Kramer rimane sicuramente un ottimo esempio nel suo genere nonché ancora oggi una pellicola di innegabile rilevanza.
Cast: Spencer Tracy, Burt Lancaster, Richard Widmark, Marlene Dietrich, Judy Garland, Maximilian Schell, William Shatner, Montgomery Clift, Werner Klemperer.
Box Office: $10 milioni
Vale o non vale: Un buon prodotto americano che, pur veicolando ampiamente la classica idea dei salvatori a stelle e strisce, riesce a porre in maniera intelligente e posata il punto su una delle pagine più delicate della storia mondiale.
Un film che ritengo da vedere, ma che richiede concentrazione e dedizione, sia per le tematiche che per l'estensiva durata.
Premi: Candidato a 11 premi Oscar (tra cui Miglior film, regia, attore protagonista Tracy, attrice non protagonista Garland, attore non protagonista Clift), ne ha vinti 2 per Miglior attore protagonista (Maximilian Schell) e sceneggiatura non originale. 6 nomination ai Golden Globe (tra cui Miglior film drammatico e per gli attori non protagonisti Garland e Clift) ha vinto quelli per la regia e l'attore protagonista (Schell). 3 nomination ai BAFTA (2 per Miglior attore straniero Schell e Clift e una per Best Film from any Source) e 3 David di Donatello vinti per Migliore Produzione Straniera, Migliore Attore Straniero (Tracy) e un David speciale alla Dietrich per la sua performance nel film.
Parola chiave: Justice.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 21 agosto 2017

Film 1400 - Paura in palcoscenico

Ogni tanto mi piace godermi un titolo per me ancora inedito del grandissimo Hitchcock, così cerco nella sua filmografia e mi butto a capofitto sulla storia che mi intriga di più.

Film 1400: "Paura in palcoscenico" (1950) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Forse non l'Hitchcock che ho preferito, di sicuro tra i suoi lavori meno "famosi" uno di quelli più riusciti.
Andando lentamente a ripercorrere la carriera del mitico regista, scopro per la prima volta vecchi lavori per i quali non sempre il calore di pubblico e critica hanno coinciso. O, meglio, dei votanti dei premi che contano (includo in questa lista titoli come "La congiura degli innocenti", "Caccia al ladro", "Nodo alla gola"). Tra questi, "Stage Fright" è sicuramente uno dei più riusciti, interessante mix di noir e thriller dal classico colpo di scena finale che ribalterà tutta la storia.
La mano di Hitchcock, la buona sceneggiatura, l'effetto nostalgia del bianco e nero e un duo di protagoniste coi fiocchi (Jane Wyman e Marlene Dietrich) rendono la pellicola particolarmente piacevole e godibile, giocata su equivoci e bugie oltre che una serie di escamotage da vera spy story che aggiunge quel qualcosa in più.
Detto questo, ripeto, non è tra i miei film preferiti del regista, anche se guardarlo ha aggiunto un pezzo in più al puzzle della sua vastissima filmografia.
Cast: Jane Wyman, Marlene Dietrich, Michael Wilding, Richard Todd, Alastair Sim.
Box Office: /
Consigli: Costumi Christian Dior, Marlene Dietrich tra le protagoniste, storia ideata da Alma Reville (moglie del regista)... insomma, un prodotto più inedito del maestro del brivido, per un risultato finale che funziona e intrattiene, anche se forse risulta meno affascinante di altri suoi lavori. Meno ipnotico, sì, ma sicuramente intrigante. Da recuperare.
Parola chiave: Vestito.

Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi