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domenica 15 dicembre 2019

Film 1691 - Bohemian Rhapsody

Intro: Quanti avrebbero scommesso su un cesso così clamoroso per questa pellicola? Io no di sicuro, lo ammetto. E, invece, i fans dei Queen erano all'ascolto...
Film 1691: "Bohemian Rhapsody" (2018) di Bryan Singer
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Raiti
In sintesi: non sono uscito dal cinema soddisfatto. Ho trovato "Bohemian Rhapsody" molto glam e intrigante per quanto riguarda la storia che racconta, ma rispetto alla la realizzazione in sé, mi è sembrato più un buon film per la tv che un prodotto per il cinema. Recentemente ne ho rivisto qualche pezzo e, seppur ancora convinto che la realizzazione potesse essere meno "di plastica", ho parzialmente rivisto la mia opinione. E' innegabile che questa pellicola porti con sé una carica trascinante, il che è principalmente dovuto al mostruoso repertorio dei Queen, e il risultato finale, per quanto semplicistico, porta comunque al pubblico la storia di una delle personalità della musica più influente di tutti i tempi. Avrei gradito un approccio meno naif relativamente all'ascesa verso il successo della band - qui praticamente data per scontata - e un più aperto approccio alla questione omosessuale, detto questo, Rami Malek porta sulle sue spalle tutto il peso di questa operazione e lo fa magnificamente, tanto che a volte ci si chiede se non sia veramente Mercury. A lui il merito di dare al grande artista la profondità e la visibilità che merita.
Rimane il fatto che, una volta dato tutto il merito del caso al protagonista, alle canzoni, al personaggio, di "Bohemian Rhapsody" resta molto poco: i comprimari sono trasparenti e mancano di approfondimento e la sceneggiatura si prende poche responsabilità e pare più si limiti a mettere in fila una serie di eventi che raccontare la vita di un uomo e un artista. Poi, per carità, il film ha funzionato lo stesso, richiamando orde di fan al cinema e spingendo la musica della band nuovamente in cima alle classifiche, per cui commercialmente questo prodotto è stato un trionfo; dal punto di vista della qualità, però, si sarebbe potuto fare di più (non condivido assolutamente la nomination all'Oscar come Miglior film).
In ogni caso "Bohemian Rhapsody" ha funzionato su più livelli, ha stupito tantissimi e ha riavvicinato il pubblico - vecchio e nuovo - al lavoro dei Queen. Anche solo per questo, chapeau.
Cast: Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joe Mazzello, Aidan Gillen, Allen Leech, Tom Hollander, Mike Myers.
Box Office: $903.7 milioni
Vale o non vale: Per molteplici motivi, un prodotto da vedere, anche solo per il fatto che si è trattata di una delle pellicole più di successo e chiacchierate della stagione passata. Malek è bravissimo e i fan dei Queen dovrebbero apprezzare. Colonna sonora inevitabilmente fantastica.
Premi: 4 Oscar vinti su 5 nomination per Miglior attore protagonista, montaggio, montaggio sonoro e mixaggio sonoro (la pellicola ha perso solo nella categoria Miglior film); 2 Golden Globe vinti su 2 nomination per Miglior film drammatico e attore protagonista; 2 BAFTA vinti (per attore e sonoro) su 7 nomination (tra cui Miglior film britannico, montaggio e makeup). Candidato al David di Donatello per Miglior film straniero.
Parola chiave: Live Aid.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 12 ottobre 2010

Film 148 - Shrek e vissero felici e contenti

Tra un pranzo e l'altro, cosa meglio di un film d'animazione per intrattenere la mia mente priva di pretese?


Film 148: "Shrek e vissero felici e contenti" (2010) di Mike Mitchell
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: ... e vissero felici e contenti! Sarebbe anche ora, in effetti! Tre episodi di Shrek dopo, siamo ancora qui ad avere a che fare con l'orco più famoso della storia. E sì, è verde, rutta, peta, ecc ecc. Ci piace ancora solo per questo?
Io personalmente non ho mai amato Shrek alla follia, anche se bisogna ammettere che l'idea di ribaltare ogni genere di fiaba, nel primo capitolo era davvero originale. Già con il secondo si era persa la magia. Il terzo non lo ricordo neanche. Questo quarto, in effetti, oltre ad una certa nostalgia, non mi ha regalo grandi brividi. Questa volta lo spunto di partenza ricorda molto il "Canto di Natale" dickensiano. Per carità, manca l'ambientazione natalizia e non c'è nessun fantasma, ma l'idea di riproporre il 'cosa sarebbe successo se...' mi ha ricordato moltissimo il classico dell'autore britannico.
Abbiamo un passato che i fan di Shrek conoscono bene: sono i tre episodi precedenti. Abbiamo un presente, esposto nella prefazione di questo capitolo della saga: la routine quotidiana sta mandando in esaurimento il nostro anti-eroe e lui comincia a sognare i bei tempi solitari in cui il rutto libero era uno sport da praticare quotidianamente. E, infine, abbiamo un ipotetico futuro causato dal sortilegio del nanetto Tremotino che, con l'inganno, fa firmare a Shrek un contratto grazie al quale, rinunciando ad un unico giorno della sua intera vita, potrà vivere al di fuori della routine quotidiana per un giorno. La fregatura? Il giorno rubato a Shrek sarà quello della sua nascita...
Come farà, dunque, a riscattare la sua realtà precedente, ormai diventata solo un ricordo? E, soprattutto, come sarebbe stata la sua vita se non avesse mai salvato Fiona dal drago?
L'enigma si districa durante i 93 minuti di pellicola. Niente di nuovo sul fuoco, ma, per carità, è comunque un film godibile. Ps. Record d'incassi al botteghino americano: solo lì ha guagagnato $238,371,987.
Pps. Cast nutritissimo: Mike Myers, Eddie Murphy, Cameron Diaz, Antonio Banderas, Julie Andrews, John Cleese, Walt Dohrn, Jon Hamm, Jane Lynch, Craig Robinson, Lake Bell, Kathy Griffin, Mary Kay Place.
Consigli: Non è necessariamente un film da vedere, ma, se ormai avete visto i precedenti 3 episodi, non resta che arrendervi all'idea di concludere con le avventure dell'orco. E, speriamo, stavolta sia davvero la fine.
Parola chiave: Vero amore.




Ric