giovedì 31 maggio 2012

Film 412 - Hunger Games

Accompagnando padre al cinema a quegli spettacoli che madre si rifiuta di portarlo a vedere #3.

Film 412: "Hunger Games" (2012) di Gary Ross
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: papà
Pensieri: Che dire? Non sapevo proprio cosa aspettarmi da questo film, enorme successo in patria (ad oggi, dopo 10 settimane in classifica, il film ha incassato 396 milioni di dollari) e da noi sbarcato dopo numerosa pubblicità che mi aveva caricato di aspettative.
Bene, "Hunger Games" mi è proprio piaciuto, per diversi fattori. Il primo credo sia Jennifer Lawrence, di cui mi ero innamorato alla cerimonia degli Oscar 2011 quando era candidata come Miglior attrice per "Un gelido inverno" alla giovane età di 21anni. Avendola seguita con attenzione ("Mr. Beaver", "X-Men: L' inizio") posso dire di apprezzarla in maniera genuina. E' brava, (non convenzionalmente) bella, capace di interpretare qualsiasi ruolo e di rendersi magnetica. Per quanto mi riguarda è nel gruppo da tenere sott'occhio.
Poi, ancora, bella la storia. Tratta dall'omonimo libro di Suzanne Collins - che firma anche la sceneggiatura (furba!) -, la vicenda segue il teen drama dei giovani Katniss Everdeen/Lawrence e Peeta Mellark/Josh Hutcherson ("I ragazzi stanno bene", "Aiuto vampiro") nel tentativo di vincere gli spietati Hunger Games del titolo. In un'arena all'aria aperta dovranno sopravvivere alla natura oltre che ai giochetti degli organizzatori dello spettacolo e, peggio di tutto, alla spietata violenza dei compagni di gara, giunti a coppie dai dodici distretti del regno. Vince l'ultimo che rimane vivo.
Interessante anche la spiccata cura dell'esteriore, che definirei quasi d'avanguardia. Colori shock, taglio inusuale, parrucche e barbe dagli innaturali colori, tendenza all'eccentrico. Stranisce, all'inizio, ma poi piace. I costumi di Judianna Makovsky (3 nomination all'Oscar tra cui quella per "Harry Potter e la pietra filosofale") sono d'effetto ed efficaci a delineare il mondo della città di Capitol tra i suoi eccessi e crudeltà.
Chiara anche la critica alla società contemporanea rappresentata tramite il voyeurismo dei cittadini della capitale, unicamente interessati allo show e alla carneficina, ricercando continuamente quella spettacolarità del nuovo che li strappi alla noia delle loro vite. Il film stesso suggerisce che rendendosi più carini o giocandosi le carte di romanticismo, eroismo o, anche, vittimismo, ci si possa accattivare uno spettatore che non aspetta altro che essere ammaliato dal protagonista del televisore. Apparire per sopravvivere e, soprattutto, piacere.
In una specie di 'Grande fratello' mixato al Gladiatore, con un'evidente rimando alla mano che ci governa dall'alto alla Truman Show, "The Hunger Games" produce efficacemente una critica alla società dell'apparire estremizzando le conseguenze che l'invadere la privacy altrui potrebbe provocare. Creare uno show attorno ad una arena dove sta per svolgersi una carneficina di adolescenti è un'idea malsana e fa paura, eppure in un mondo (reale) dove riprendere ciò che sta accadendo col cellulare è più importante che intervenire o essere partecipi, niente è mai da dare per scontato.
Insomma, interessante sotto molti profili, attendo di vedere così si produrrà per il seguito già messo in cantiere. Come per questo primo episodio non ho idea di come si sviluppi la trama e rimango sinceramente in attesa di capire quale delle due ipotesi che ho sviluppato a fine spettacolo riguardo al proseguirsi della trama si avvicinerà di più a ciò che verrà effettivamente narrato. Fino ad allora: "Che la fortuna sia sempre con te".
Ps. Il box office mondiale segna $639,940,781 di incasso a fronte di una spesa di 78 milioni di dollari.
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Film 1171 - The Hunger Games: Catching Fire
Film 1552 - The Hunger Games: Catching Fire
Film 2078 - Hunger Games: La ragazza di fuoco
Film 836 - Hunger Games: il canto della rivolta - Parte I
Film 1176 - The Hunger Games: Mockingjay - Part 1
Film 1056 - Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte 2
Film 1460 - The Hunger Games: Mockingjay - Part 2
Film 2239 - The Hunger Games: The Ballad of Songbirds & Snakes
Consigli: E' veramente un bel film nel suo genere. Se piacciono le atmosfere alla "1984" di Orwell non può che essere un ottimo esempio moderno del filone. Buon cast (oltre ai già citati protagonisti anche Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Stanley Tucci, e Donald Sutherland) e trama interessante. Intrattiene a dovere.
Parola chiave: Ghiandaia imitatrice.

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Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

2 commenti:

  1. Io, invece, di pubblicità non ne ho vista molta. La maggior pubblicità che ho "sentito" era mia sorella, appassionata della saga, che faceva il countdown a casa e si lamentava del fatto che l'uscita del film veniva continuamente rimandata.
    Non sapevo, quindi, cosa aspettarmi. Non avevo opinioni nè aspettative, tanto meno quella curiosità impellente che ti spinge a vedere un film.
    Alla fine la curiosità era motivata solo dall' "adrenalina" che mia sorella si portava dietro ogni volta che saltava fuori l'argomento "Hunger Games". :D
    Detto questo, devo dire che il film mi è piaciuto molto. L'idea di base fa accapponare la pelle, però il tutto è reso in maniera terribilmente naturale (il che lo rende ancora più terrificante!).
    Per non parlare del fatto che mi sono sentita parte della storia anche io, provavo le sensazioni e le emozioni dei personaggi. Già durante le prime scene della mietitura mi sentivo un peso addosso!!
    Non mi capitava da parecchio tempo di sentirmi così parte di una trama, e tutto questo senza l'aiuto del tanto decantato 3D!
    A sto punto restiamo in attesa del seguito e mi sa anche che mi "toccherà" la lettura dei libri. :)

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  2. Confermo assolutamente, anche io ho cominciato a pensare, durante la visione, quanto fosse crudele il meccanismo di "gioco" e a come mi sarei sentito male io se avessi dovuto affrontare una prova simile!
    Evidentemente il materiale buono c'era di base, però il film cattura il tutto, come dici tu, in maniera naturale e riesce a proporlo come se davvero il tutto fosse plausibile e socialmente accettato. Diventi spettatore anche tu dello show e, come quelli di Capital City, finisci per tifare per il tuo beniamino. Riflette bene la società contemporanea, a mio avviso...
    Ps. Proprio lunedì mi sono messo a cercare il primo volume della saga...

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