Seratina tranquilla a casa e una pellicola di cui avevo vagamente sentito parlare.
Film 423: "40 carati" (2012) di Asger Leth
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo film ha incassato sì e no 600mila dollari. No, non in totale, ma sottraendo all'incasso totale ($42,644,373) la spesa per produrlo (42milioni), si fa presto a capire che se gli introiti del cinema fossero questi sarebbe più che altro un business basato sulla passione di chi lo fa.
A dirla tutta "Man on a Ledge" (letteralmente 'uomo su un cornicione': tra il titolo originale e quello italiano due premi alla fantasia) è una pellicola di consumo proprio carina. Classicamente americana, fatta di improbabili circostanze e molto inverosimili colpi di fortuna, nonché di un tutto per tutto che se la gioca tra il carcere a vita e la morte, la vicenda è comunque sempre ricca di suspance e non perde mai di vista l'obiettivo vero di un prodotto come questo: l'intrattenimento.
L'unico problema che potrei ipotizzare - a parte il titolo - è che manca una star. Dopo "Avatar" si è creduto che Sam Worthington fosse stato catapultato nell'olimpo delle stelle hollywoodiane, ma non è proprio così. A parte "Scontro tra titani" e seguito (già molto meno riuscito del primo) non ha un film di successo da un bel po'. Da "Avatar", per la precisione. Inoltre non ha una peculiarità che lo renda riconoscibile al grande pubblico e, personalmente, non lo trovo nemmeno troppo simpatico.
Idem dicasi per la coprotagonista del film Elizabeth Banks. Non per la simpatia, ma per la mancanza di riscontro sul grande pubblico. Ha fatto mille ruoli in pellicole di grande successo o impatto mediatico (Laura Bush in "W." poi "Spider-Man 3", "Zack & Miri - Amore a... primo sesso", "The Next Three Days", "Che cosa aspettarsi quando si aspetta"), eppure non ha trovato un ruolo che l'abbia lasciata davvero impressa nell'immaginario del pubblico. Solo di recente, con il personaggio di Effie Trinket in "Hunger Games" è riuscita a farsi notare davvero.
Infine Jamie Bell che, nonostante parti da comprimario in pellicole come "King Kong", "Flags of Our Fathers", "Jumper - Senza confini", "The Eagle" o "Jane Eyre" finisce sempre per essere l'indimenticabile e indimenticato Billy Elliot.
A parte questo, in ogni caso, a "40 carati" non sarebbe mancato nulla per funzionare alla grande. L'idea, seppur bizzara, è originale e lo svolgimento carico di tensione, quindi mi spiego a fatica il perchè di un flop tanto evidente.
Da recuperare.
Ps. Ed Harris è di una magrezza che lascia colpiti. Quasi macrocefalo con un corpo fasciato in completi quasi aderenti che lo fanno sembrare un bambino vecchio. Un po' spaventa.
Consigli: Nell'ottica del blockbuster figlio della tensione "40 carati" funziona piuttosto bene. Niente di straordinario, però intrattiene bene e finisce lasciando soddisfatti. Per me è stata una piacevole distrazione estiva.
Parola chiave: Diamante.
Trailer
Ric
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