Una scelta un po' dettata dal caso: nessuno streaming funzionava e di pronto c'era questo...
Film 636: "The Interpreter" (2005) di Sydney Pollack
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: In tempi già sospetti di labbra al botox, Nicole Kidman girò questo film - uno degli ultimi di Sydney Pollack - in compagnia dello stropicciatissimo Sean Penn per raccontare la storia di un'interprete dell'ONU che rischia la vita per aver ascoltato inavvertitamente una conversazione per uccidere un esponente politico.
Nonostante il trailer e le premesse della storia parrebbero suggerire un buon prodotto commerciale a tinte thriller internazionali, questa seconda visione (come la prima al cinema) delude ampiamente le aspettative. Anche se ne avevo un ricordo più negativo rispetto a ciò che effettivamente è "The Interpreter", rimane il fatto che il risultato finale sia decisamente inferiore a ciò che ci si aspetterebbe da una produzione big budget come questa.
La fragilità del personaggio interpretato da Nicole alla lunga è un po' tediosa e stucchevole e rallenta notevolmente la storia che, già di per sé, manca ampiamente di appeal. Un thriller con poca, poca azione e tanta, tanta denuncia politica dovrebbe durare meno dei 128 minuti di questa pellicola e, possibilimente, giocarsi meglio le sue carte. Perché innanzitutto sia la Kidman che Penn non sono assolutamente essenziali per la storia, poi lo svolgimento dell'intreccio non è sempre chiarissimo e si perde in alcune difficoltà linguistico-culturali che, francamente, allo spettatore medio interessano poco.
Il fascino di questo prodotto sta tutto nella figura qui icona dell'interprete che lavora alle Nazioni Unite, luogo sacro di diritti e civiltà e voce mondiale dei popoli. Intrufolarsi nella quotidianità di un posto così affascinante è già di per sé un ottimo motivo per perdonare a "The Interpreter" di essere un prodotto mediocre e pretenzioso. Questo, infatti, è il primo film girato effettivamente all'ONU: mai prima di questo esempio era stato possibile effettuare riprese all'interno della sede di New York. Un'opportunità non appieno sfruttata a mio avviso, ma pur sempre l'occasione di visitare virtualmente uno dei simboli della modernità contemporanea.
Purtroppo, salvo questo, non rimane moltissimo altro della pellicola che valga al pena di elogiare. E' un prodotto che si lascia guardare e, per carità, non è malvagio, ma si rimane comunque delusi dal risultato finale nonostante ci si sarebbe aspettati qualcosa di migliore. Insomma, solo Kidman, Penn e Pollack all'epoca insieme avevano 4 Oscar! Eddai...
Ps. $162,944,923 di incasso mondiale e 80 milioni di dollari per produrlo.
Pps. Vedere Nicole Kidman che sfreccia per New York in sella a una Vespa è qualcosa che sa tantissimo di irreale.
Consigli: Questo e un paio di altri film ("La donna perfetta", "Birth - Io sono Sean") hanno segnato l'inizio del declino della carriera di Nicole Kidman, fino ad un paio di anni prima star incontrastata del cinema mondiale. Nonostante "The Interpreter" sia effettivamente meglio degli altri due, rimane comunque un prodotto sottotono e francamente a tratti noioso. Non ci si affeziona ai personaggi e la storia è troppo lunga. La realizzazione tecnica è di ottimo livello, ma non basta.
Parola chiave: Matobo.
Trailer
Bengi
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