Cineforum dell'incidentato capitolo XVI - capitolo finale: una bella epidemia mondiale ti fa capire che a due settimane dall'incidente in effetti stai meglio.
Film 630: "World War Z" (2013) di Marc Forster
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola fatta di grandi numeri ($190 milioni di budget), grandi location (il mondo), grandi catastrofi (un'epidemia di un virus che rende le persone zombie) e un solo grande nome in tutto il cast (Brad Pitt).
"World War Z" è un film caotico e rumorosissimo, incasinato e con la tendenza a focalizzarsi su qualsiasi cosa venga o verrà distrutta. Gli effetti speciali in questo sono necessariamente fondamentali e, infatti, non riescono a non farla da padrone. Anche se, va detto, il risultato finale non è per nulla male.
Lungo quanto basta per sembrare eterno (divertimento, se piace il genere), questo film ha quella rara capacità di sembrare sempre impossibile a concludersi. Cambiano gli scenari, i Paesi, gli alleati coprotagonisti di Brad e, sempre, tu spettatore non puoi fare a meno di chiederti quando cavolo sarà trovata la cura per il maledetto virus. Eppure il film dura 116 normalissimi minuti.
La scena top e al contempo più assurda, che riesce a fermare il cuore a chi guarda è certo quella sull'aereo dove il povero Brad-salva-il-mondo e la sua nuova amica col moncherino si ritrovano ad alta quota a dover fronteggiare l'ennesimo attacco zombie - ogni persona morsa da uno zombie diventa zombie a sua volta - che, causa location, sembrerebbe impossibile da fronteggiare. Sembrerebbe. Già, perché Brad farà "atterrare" l'aereo. E se prima avevate paura di volare...
In ogni caso si può dire che "World War Z" è sorprendente da un punto di vista visivo, ha un certo ritmo e un buon montaggio serrato. La presenza di Brad Pitt non è esattamente necessaria, ma certo il nostro sempiterno eroe riesce ancora a reggere benissimo un intero film rimaneggiato al computer sulle sue solidissime spalle di ex Benjamin Button.
Il risultato globale è la realizzazione di uno scenario apocalittico mondiale, classico esempio di come il cinema possa permettersi di estremizzare un evento - nemmeno tanto plausibile - e portarlo ad un livello tanto grave da coinvolgere l'intero pianeta, riuscendo comunque ad affrontare il tutto dal punto di vista di un uomo che si tramuta in eroe e granitica certezza per la sua famiglia. Niente di quello che si vede in questo film presenta delle originalità - forse solo l'antidoto al virus -, però bisogna dire che questo prodotto commercialissimo funziona bene, intrattiene benissimo e, per di più, se piace il genere non faticherà a diventare uno dei titoli preferiti.
Ps. Le location sparse per il mondo hanno reso necessario selezionare attori da un po' tutto il Globo. Tra i tanti volti sinceramente sconosciuti (anche se qualche americano c'è: David Morse e Matthew Fox, redivivo dopo "Lost"), qualcuno si riesce ad individuare: il tedesco Moritz Bleibtreu ("Lola corre", "The Experiment - Cercasi cavie umane") e, a sorpresissimissimissima, Pierfrancesco Favino (che ormai colleziona titoli anglofoni come i francobolli: "Una notte al museo", "Angeli e demoni", "Rush").
Pps. $540,007,876 di incasso mondiale e probabilmente qualche nomination tecnica agli Oscar per il sonoro e/o gli effetti speciali.
Consigli: E' un blockbuster dalle tine post-apocalittiche. Un virus, che sembrerebbe non aver alcun punto debole, decima buona parte della popolazione mondiale trasformandola in zombie.Come farà Brad a salvare la sua famiglia e il resto del mondo?
Se piace il genere - anche un po' horror/splatter - è un buon tipo di intrattenimento: leggero, velocissimo, facile da comprendere e, che non guasta, molto meglio dell'altro film 'all star' sui virus che infettano il mondo aka "Contagion".
Parola chiave: Malattia.
Trailer
Bengi
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