Era da un po' che questo titolo colpiva la mia curiosità quando aprivo il catalogo Netflix, sempre presente tra i suggerimenti della piattaforma. Non avevo mai trovato l'occasione giusta per vederlo, fino a quando, qualche tempo fa, mi sono convinto a dargli una chance.
Film 1354: "La prossima vittima" (1996) di John Schlesinger
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non che mi aspettassi un capolavoro, in ogni caso questa pellicola è rimasta leggermente sotto i miei pronostici, pur regalandomi ciò che andavo cercando, ovvero una storia finto impegnata che in realtà rimane sulla superficie e sceglie grandi attori per raccontare quello che, si scoprirà man mano, è qualcosa di già visto altre milioni di volte. Non c'è niente di male, d'altronde "La prossima vittima" non è certo passato agli annali per innovazione e qualità. Io cercavo disimpegno non comico, quell'atmosfera che solo gli anni '80 e '90 sanno regalare, oltre che scoprire una Sally Field più inedita, meno mamma chioccia impacciata e più donna d'azione. Da questo punto di vista il film ha, come dicevo, soddisfatto le mie esigenze.
Il problema di questo prodotto - oltre che essere leggermente datato in toni e modi (vedi "Copycat - Omicidi in serie") - è che vive di un cattivo oggi troppo caricaturale, uno stramboide con la faccia da criminale, un disadattato troppo evidentemente disagiato, tanto da risultare poco credibile. Poi per carità, io non ho molte esperienze con certe categorie umane al limite, sicuramente qui la sensazione è quella più di un personaggio che di una persona plausibile anche nella realtà. Ciò guasta non poco il risultato nel suo complesso, andando ad abbassare la qualità di un titolo già di per sé non eccelso per approfondimento psicologico ed evoluzione dei propri protagonisti. Per dirne una: Karen (Field) è ossessionata dall'assassino stuprato di sua figlia e... si trasforma in detective a "La Signora in giallo" mixato a una sorta di vendicatrice della notte, il che risulta a volte anche un tantino involontariamente ridicolo.
Per carità, è evidente che le intenzioni fossero buone, ma in generale "Eye for an Eye" rimane troppo bloccato in una formula poco realistica e più cinematografica che lo declassifica a puro intrattenimento rispetto a una trama - basata sul romanzo omonimo di Erika Holzer - che potenzialmente poteva portare l'occhio del pubblico a riflettere su una questione scomoda anche se, purtroppo, sempre attuale.
Cast: Sally Field, Kiefer Sutherland, Ed Harris, Beverly D'Angelo, Joe Mantegna, Philip Baker Hall.
Box Office: $26,877,589
Consigli: Si lascia guardare, anche se non si tratta certo di una pellicola indimenticabile. Mi è sembrata più una diversificazione di genere per la carriera della Field, un titolo in cui mai mi sarei aspettato di vederla. In ogni caso, visto l'argomento, non una scelta per tutte le occasioni.
Parola chiave: Stupro.
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