Da quando tengo il mio quadernino degli appunti per le recensioni, questo film è quello di cui ho scritto di più. E il motivo è perché niente della storia funziona...
Film 1359: "The Circle" (2017) di James Ponsoldt
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Passo da un film con Karen Gillan all'altro nel giro di poche ore (vedi "Guardiani 2"). Dismessa la maschera di Nebula, qui la ritrovo su di giri ed elettrizzata per l'isola felice di The Circle, una sorta di Apple + Google misto Scientology che sembra una roba per geni e, invece, si rivela una gran cagata (pardon per il francese). E lo dico un po' a malincuore vista la presenza di Emma Watson che apprezzo ma che, rari casi a parte, in quanto a vagliare copioni non mi pare proprio un asso.
Nonostante questa storia presenti una serie di elementi intriganti che parrebbero poter costruire le basi per un buon thriller, in realtà ogni possibilità di sensatezza si brucia nel giro del secondo tempo. Che The Circle sia più una setta che un luogo di lavoro felice bastano 10 minuti per capirlo, mentre alla Watson ci vuole una permanenza lunga mesi e la drammatica uscita di scena di un amico molto più furbo di lei. Il labile confine fra utilità e invasione della privacy qui vuole essere portato all'estremo nel tentativo di strizzare l'occhio allo spettatore, quasi a suggerirgli: "Hai visto come siamo intelligenti noi di The Circle (e per estensione noi della produzione del film)?"
In realtà l'assurdità della trama smentisce in fretta i tentativi - magari anche nobili, per carità - di una scrittura matura e introspettiva, quasi di denuncia rispetto a una tematica attuale e difficile da gestire come quella del privato in rete. "The Circle" sembra voler affrontare l'argomento per metterne alla berlina gli aspetti negativi e discutibili passando per un elenco di luci ed ombre che, in realtà, è meno azzeccato di quanto sia autocelebrativamente geniale. Innanzitutto c'è da chiedersi perché una che abbia già espresso perplessità rispetto alla comunità di The Circle (e sia già stata messa in guardia riguardo a certe attività non esattamente pro privacy) dovrebbe votarsi consapevolmente ad un progetto che la invischierà ancor di più all'interno dell'organizzazione. Non contenta, deciderà perfino di farsi riprendere in diretta tutto il giorno tutti i giorni, rendendo accessibile a chiunque in qualunque momento ogni contenuto che la riguardi (telefonate, mail, conversazioni...).
D'altra parte non si capisce come sia possibile che la stessa The Circle, nelle persone dei suoi fondatori, non pensi di mettere sotto sorveglianza la ragazza - nel tempo seguita da miliardi di persone - alla quale hanno deciso di consegnare tanta popolarità (leggi potere). E' del resto proprio attraverso questo strumento che verrà a verificarsi la fine della storia. Ma gli elementi che non quadrano non sono finiti qui. Perché Ty (John Boyega), ex fondatore scontento di The Circle, non è sotto sorveglianza? Non nasconde di certo il proprio malcontento rispetto alla gestione da parte dei due altri amministratori Tom Hanks (che ci fai qui?) e Patton Oswalt, per cui non ci si può non chiedere perché non venga spiato dalla struttura più spiona del pianeta... Il che rende ancora più assurdo che lui e la Watson (nel film Mae) si infiltrino indisturbati all'interno del nuovo covo segreto dell'azienda non solo una volta, ma ben due! La donna più online del mondo e il creatore scontento girano indisturbati per il campus, chiacchierano senza che nessuno si insospettisca, parlano senza che qualcuno li ascolti, il che è ancora più paradossale se si pensa che nel momento in cui l'amico di Mae la raggiunge a The Circle per parlare, la gente si ferma addirittura a filmarli con palmari e cellulari...
Senza contare - e giuro che poi mi fermo - che Mae e l'amica frizzantina per i troppi farmaci parleranno serenamente al telefono senza che nessuno ascolti i loro piani sovversivi. Non solo Mae aveva già evidenziato una certa insofferenza nei confronti dell'ideologia alla base del progetto, ma l'amica aveva addirittura precedentemente mandato a stendere tutti durante una riunione dell'esecutivo (motivo per il quale se n'era andata da The Circle). Visti i presupposti mi sarei aspettato un minimo di sorveglianza da chi, secondo questa stessa storia, è capace di detenere tanto potere e saperlo sfruttare in maniera così geniale: riesci a convincere i governi di vari paesi del mondo ad obbligare la popolazione ad usare la tua piattaforma per esprimere le preferenze di voto durante le elezioni - ma nessuno ci vede conflitti di interesse, monopolio, violazioni delle principali norme su sicurezza e privacy? - e poi non sei in grado di mettere sotto sorveglianza i telefoni dei tuoi dipendenti? Ma allora cosa te le cripti a fare le mail, signor Tom Hanks, solo per bullarti di figaggine informatica fine a se stessa?!
Poi, oltre alla scenggiatura un po' scema, devo dire che nemmeno i dialoghi funzionano granché. Ho trovato altresì fastidioso il fatto che ci sia uno scambio di battute spesso eccessivo, quasi a voler sottolineare una certa furbizia ed intelligenza di fondo del progetto che, sappiamo, non c'è. Il risultato è un ritmo spezzato da continue interruzioni (il caso più eclatante è la scena della riunione in cui Mae, masochista, spiega la sua idea riguardo alle elezioni) e una comunicazione ridondante che finisce per risultare sciocca.
Insomma, un cast da grandi occasioni sprecato per un risultato finale banale e insensato. "The Circle" sembra voler dire la sua sulla questione della vita privata e la sua invasione da parte di social network e affini, eppure si perde a raccontare una storia disconnessa e narrativamente poco plausibile che fa semplicemente sfoggio di scenografie accattivanti, una protagonista sulla cresta dell'onda e un incipit intrigante che, però, avevamo già visto altrove. Non basta.
Cast: Emma Watson, Tom Hanks, John Boyega, Karen Gillan, Ellar Coltrane, Patton Oswalt, Glenne Headly, Bill Paxton, Judy Reyes, Beck.
Box Office: $25.3 milioni (ad oggi)
Consigli: Francamente il risultato finale è deludente e sconclusionato. La storia della tecnologia come gabbia, arma che ci si ritorce contro è vecchia ormai e trovare nuovi modi per svilupparla e renderla più originale è difficile. Qui il tentativo è fallimentare soprattutto per colpa di una trama superficiale e scritta male nonostante il ricorso al romanzo omonimo di Dave Eggers (che mi auguro sia un tantino migliore del suo fratellastro cinematografico). Se si apprezza Emma Watson o Tom Hanks può valere la pena di dare una chance ai propri beniamini, ma davvero "The Circle" è un tentativo deludente di thriller fantascientifico per cui, nel caso, non dite che non eravate state (ampiamente) avvisati.
Parola chiave: Incidente stradale.
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