Stessa giornata al cinema, secondo film di fila.
Film 1438: "Blade Runner 2049" (2017) di Denis Villeneuve
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Lo dico subito: non sono mai stato un grande fan di "Blade Runner". Lo vidi tanti anni fa dopo aver comprato il DVD e, recuperato il titolo cult di cui bisognava necessariamente avere un'opinione, non ho più sentito la necessità di rinfrescare il ricordo. Ora che ho messo la mia confessione nero su bianco procediamo.
"Blade Runner 2049" è un buon film, esteticamente magnifico, dalla potente colonna sonora che mi pare omaggi l'originale di Vangelis egregiamente, con un'evidente ricerca estetica che percorre tutto il progetto, dai costumi alle scenografie fino alla regia. Villeneuve ha dalla sua una grande immaginazione, un occhio che sa esprimersi in immagini attraverso la videocamera e un grande senso d'insieme considerata la lunghezza del film che, dal mio punto di vista, è forse l'unico vero problema di questo sequel. Per quanto riguarda la trama non c'è da lamentarsi, è un prodotto ben scritto e compatto, mi sento solo di dire che se per compiere la più banale delle azioni non ci volessero ogni volta svariati minuti, forse ce la saremmo goduta un po' di più (noi spettatori occasionali, intendo). Certamente parte del fascino di questo prodotto sta proprio nella sua paradossale natura statica nonostante l'ambientazione sci-fi + action che richiede, di solito, uno sforzo energetico maggiore. A parte questo, la visione è stata piacevole e soddisfacente, con quel colpo di scena finale che ribalta un centro della storia altrimenti fin troppo banale. La messa in scena generale comunque aiuta ampiamente a portare a casa un risultato finale di qualità. Con quel budget vorrei anche vedere...
Ryan Gosling è un ottimo protagonista e ho molto apprezzato il suo mettersi in gioco. Riesce ad andare oltre il suo ruolo di sex symbol che gli hanno cucito addosso e dimostrare di essere un grande attore al di là di bellezza e sex appeal. Il ritorno di Harrison Ford era doveroso, per carità, ma non si può proprio dire che faccia la differenza, anche perché entra in scena ad un'ora e mezza dall'inizio. La vera sorpresa qui è Luv/Sylvia Hoeks, super e impassibile cattiva, inarrestabile, un personaggio tanto d'impatto che quasi si finisce a fare il tifo per lei. L'attrice che la interpreta è stata la mia personale infatuazione di questa pellicola e trovo sia davvero riuscita a spiccare sul resto del cast. La sua collega Ana de Armas è bloccata in un ruolo troppo facile, mentre come al solito a Robin Wright tocca la parte (spoiler) di quella che viene fatta fuori; per lei che ha così tanto potenziale, sempre il solito ruolo secondario. Jared Leto è al solito sopra le righe, di un eccentrico fastidioso e forzato e in definitiva francamente dimenticabile tanto quanto lo è stato il suo Joker in "Suicide Squad".
Tornando a "Blade Runner 2049", devo ammettere che faccio sempre un po' di fatica ad approcciarmi a quei titoli che la critica vuole subito capolavori senza tempo a neanche una settimana dalla loro uscita in sala. Mi pongo in maniera sospetta, come alla ricerca di una fregatura o di quella serie di elementi che alla fine mi guasteranno il prodotto nel suo insieme. La realtà in questa occasione è che per quanto il sequel di "Blade Runner" non mi abbia sconvolto l'esistenza, è comunque un prodotto che mi ha lasciato soddisfatto, ben confezionato e capace di un intrattenimento di evidente qualità. A volte manca un tantino di ritmo, ma in definitiva mi è sembrato un degno secondo capitolo, soprattutto di un originale così difficile da bissare. Chapeau.
Cast: Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright, Mackenzie Davis, Carla Juri, Lennie James, Dave Bautista, Jared Leto, Barkhad Abdi.
Box Office: $248.9 milioni (ad oggi)
Consigli: Due ore e 44 minuti di pellicola, non esattamente un titolo buono per ogni occasione. Certamente i fan dell'originale saranno andati in visibilio, come è giusto che sia; per chi non ha apprezzato o non ha visto, partire direttamente dal 2049 potrebbe non risultare la scelta più efficace, sia perché la trama si intreccia profondamente con la prima storia, sia perché sarebbe meglio avere una minima idea di cosa si stia parlando prima di imbarcarsi in una visione così impegnativa (vedi, appunto, la durata). A parte questo Denis Villeneuve si riconferma nuovamente una certezza, un regista capace di grandi suggestioni e, ancora di più in questo caso, abile a creare il giusto punto di connessione tra due film che si trovano a 25 anni di distanza l'uno dall'altro. Quindi sì, guardate "Blade Runner 2049" consci del fatto che si tratti del nuovo caso di pellicola di cui farsi necessariamente un'opinione; guardatelo soprattutto perché ha qualcosa da dire e ancora di più da mostrare, ma abbiate la pazienza di lasciarvici condurre con molta, molta calma.
Parola chiave: Ricordo.
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