Intro: Non ero riuscito a vederlo al cinema, ma ero davvero interessato a recuperare questo film, quindi appena lo streaming è stato disponibile ne ho approfittato.
Film 1676: "Love, Simon" (2018) di Greg Berlanti
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: una pellicola non perfetta, ma a cui non mancano i buoni momenti e le migliori intenzioni, "Love, Simon" porta sul grande schermo elementi complessi - omosessualità, adolescenza, amicizia, scuola, popolarità, insicurezza, coming out - e li mescola tutti insieme attraverso quell'escamotage che un tempo sarebbe stato del romanzo epistolare, qui in versione email: Simon comincia una conversazione del tutto onesta sulla sua omosessualità con uno sconosciuto amico di penna del suo liceo, Blue, e finisce per innamorarsene. Scoperto da un altro compagno di scuola, Simon viene ricattato affinché il suo secreto rimanga tale. Nel mezzo ci sono famiglia e amici, inconsapevoli dell'orientamento sessuale del ragazzo, e un mondo esterno che, alla sua età, fa più paura di quanto non dovrebbe;
dicevo, questo film presenta tutte le migliori intenzioni, anche se a mio avviso non fa completamente centro principalmente a causa finale. Non che tutte le storie debbano terminare con un epilogo drammatico per risultare credibili, ma l'ending proposto qui sa tantissimo di pellicola romantica e pochissimo di un qualsiasi tentativo di approccio realistico. Poi, per carità, è ovvio che ci si trovi di fronte a un prodotto costruito per attrarre un certo tipo di pubblico e che il finale sia imbastito nel tentativo di compiacerne le aspettative, ma da persona omosessuale che ha faticato a costruirsi un'adolescenza tranquilla e qualunque, posso assicurare che raramente nella vita (SPOILER) il tuo misterioso amico di penna di cui ti innamori email dopo email non solo risulti essere proprio la persona che speravi che fosse, ma per giunta ti ricambia. Mi rendo conto che "Love, Simon" sia un titolo di finzione e presenti il pregio di portare un positivo messaggio sull'omosessualità a un pubblico vasto, per cui, espressa la mia perplessità, lascio correre: tutto sommato si tratta di un prodotto ben fatto che ha un bravissimo protagonista in Nick Robinson e che, a fine visione, non lascia scontenti della scelta di averlo visto.
Cast: Nick Robinson, Josh Duhamel, Jennifer Garner, Katherine Langford, Alexandra Shipp, Jorge Lendeborg Jr., Keiynan Lonsdale, Miles Heizer, Logan Miller, Tony Hale, Talitha Bateman.
Box Office: $66.3 milioni
Vale o non vale: per chi apprezza le pellicole pulite e politically correct in cui i teenager si confrontano con tematiche complesse della vita, sicuramente "Love, Simon" è da vedere; ma anche per tutti gli altri che, nel caso, volessero farsi un'idea di quanta pressione la società riesca ad esercitare al giorno d'oggi sulla gioventù. Molto bravo Nick Robinson mentre Katherine Langford si sforza parecchio e ce ne accorgiamo. Tratto dal romanzo di Becky Albertalli.
Premi: /
Parola chiave: Ferris wheel.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1676: "Love, Simon" (2018) di Greg Berlanti
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: una pellicola non perfetta, ma a cui non mancano i buoni momenti e le migliori intenzioni, "Love, Simon" porta sul grande schermo elementi complessi - omosessualità, adolescenza, amicizia, scuola, popolarità, insicurezza, coming out - e li mescola tutti insieme attraverso quell'escamotage che un tempo sarebbe stato del romanzo epistolare, qui in versione email: Simon comincia una conversazione del tutto onesta sulla sua omosessualità con uno sconosciuto amico di penna del suo liceo, Blue, e finisce per innamorarsene. Scoperto da un altro compagno di scuola, Simon viene ricattato affinché il suo secreto rimanga tale. Nel mezzo ci sono famiglia e amici, inconsapevoli dell'orientamento sessuale del ragazzo, e un mondo esterno che, alla sua età, fa più paura di quanto non dovrebbe;
dicevo, questo film presenta tutte le migliori intenzioni, anche se a mio avviso non fa completamente centro principalmente a causa finale. Non che tutte le storie debbano terminare con un epilogo drammatico per risultare credibili, ma l'ending proposto qui sa tantissimo di pellicola romantica e pochissimo di un qualsiasi tentativo di approccio realistico. Poi, per carità, è ovvio che ci si trovi di fronte a un prodotto costruito per attrarre un certo tipo di pubblico e che il finale sia imbastito nel tentativo di compiacerne le aspettative, ma da persona omosessuale che ha faticato a costruirsi un'adolescenza tranquilla e qualunque, posso assicurare che raramente nella vita (SPOILER) il tuo misterioso amico di penna di cui ti innamori email dopo email non solo risulti essere proprio la persona che speravi che fosse, ma per giunta ti ricambia. Mi rendo conto che "Love, Simon" sia un titolo di finzione e presenti il pregio di portare un positivo messaggio sull'omosessualità a un pubblico vasto, per cui, espressa la mia perplessità, lascio correre: tutto sommato si tratta di un prodotto ben fatto che ha un bravissimo protagonista in Nick Robinson e che, a fine visione, non lascia scontenti della scelta di averlo visto.
Cast: Nick Robinson, Josh Duhamel, Jennifer Garner, Katherine Langford, Alexandra Shipp, Jorge Lendeborg Jr., Keiynan Lonsdale, Miles Heizer, Logan Miller, Tony Hale, Talitha Bateman.
Box Office: $66.3 milioni
Vale o non vale: per chi apprezza le pellicole pulite e politically correct in cui i teenager si confrontano con tematiche complesse della vita, sicuramente "Love, Simon" è da vedere; ma anche per tutti gli altri che, nel caso, volessero farsi un'idea di quanta pressione la società riesca ad esercitare al giorno d'oggi sulla gioventù. Molto bravo Nick Robinson mentre Katherine Langford si sforza parecchio e ce ne accorgiamo. Tratto dal romanzo di Becky Albertalli.
Premi: /
Parola chiave: Ferris wheel.
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