giovedì 28 ottobre 2021

Film 2049 - The Most Beautiful Boy in the World

Intro: Seconda pellicola recuperata grazie al cinema Galliera di cui, anche in questo caso, non avevo mai sentito parlare prima. Daje di documentario!

Film 2049: "The Most Beautiful Boy in the World" (2021) di Kristina Lindström, Kristian Petri
Visto: al cinema
Lingua: svedese, inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: storia triste dell'attore Björn Andrésen che, scelto nel ruolo di Tadzio nientemeno che da Luchino Visconti, vedrà la sua vita sconvolta - per non dire rovinata - dall'esperienza cinematografica che avrebbe di lì in avanti definito parte della sua esistenza: il film "Morte a Venezia".
Premesso che della pellicola del '71 sapessi poco e niente - vidi il film negli anni del liceo e ricordo che mi piacque moltissimo -, da questo "The Most Beautiful Boy in the World" mi aspettavo una sorta di dietro le quinte della realizzazione del film, quasi un'occhio indiscreto che andasse a sviscerare pregi e difetti di un'opera e una vicenda controverse. Insomma, mi ero immaginato un documentario più "investigativo", se vogliamo.
In realtà la fatica di Lindström e Petri, per quanto intrigante, si concentra solo inizialmente sulla produzione cinematografica, per poi indirizzare la narrazione unicamente su Andrésen, i suoi traumi e le complicate vicende personali. Il che non è necessariamente un male, ma rimane il fatto che il prodotto finale ha più a che fare con un biopic che un approfondimento socio-culturale sugli elementi che hanno portato alla creazione della pellicola ispirata al racconto di Thomas Mann.
"The Most Beautiful Boy in the World" non è facile da digerire. La fragilità estrema di Andrésen - sia fisica che mentale - mette lo spettatore di fronte a una serie di domande difficile e complesse che non lo abbandonano una volta terminata la visione. Quanto è lecito spingersi per ottenere ciò che si vuole, per di più in nome dell'arte? Quanti e quali sono gli elementi sacrificabili per mettere realizzare un capolavoro? Chi paga le conseguenze di azioni silenziose, ma senza scrupoli?
E' a queste domande che il film tenta di dar voce, stimolando una riflessione che parte, sì, dal soggetto protagonista del documentario (Andrésen), ma sconfina in quel territorio di compentenza di ogni singola coscienza.
Cast: Björn Andrésen, Riyoko Ikeda, Hajime Sawatari, Annike Andresen, Ann Lagerström, Luchino Visconti.
Box Office: $8,714
Vale o non vale: Pellicola dai toni tutt'altro che leggeri, "The Most Beautiful Boy in the World" pone di fronte a una serie di fatti complessi da decodificare e accettare con l'occhio moderno, anche se sono sicuro che meccanismi predatori del genere si verifichino tutt'oggi più di quanto non vogliamo immaginare.
Non si puà certo dire che si tratti di un documentario spensierato o che affronti tematiche perfette per una serata a casa sul divano, quindi nel momento in cui doveste scegliere di recuperare questo titolo, siate emotivamente preparati.
Premi: In concorso nella sezione documentari al Sundance Film Festival di quest'anno.
Parola chiave: Provino.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

1 commento:

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