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domenica 4 aprile 2021

David di Donatello 2021: nomination e vincitori

Devo ammettere che solitamente non sono granché al passo con le nomination ai David di Donatello, ma mai come quest'anno mi sono trovato così impreparato. Di tutto ciò che è in nomination, ho visto solamente "L'Isola delle Rose" - che consiglio caldamente - e un paio di film stranieri di DUE anni fa (come facciano i David di Donatello ad essere sempre così in ritardo rispetto al discorso popolare rimane uno dei più grandi misteri del mondo del cinema italiano). 
In onda su Rai1 e presentati da Carlo Conti - a cui se la Rai non dà una premiazione da presentare non sta bene - i David edizione numero 66 verranno consegnati l'11 di maggio. Sempre che a qualcuno interessi.

David di Donatello 2021

Miglior film
Favolacce, regia di Damiano e Fabio D'Innocenzo
Hammamet, regia di Gianni Amelio
Le sorelle Macaluso, regia di Emma Dante
Miss Marx, regia di Susanna Nicchiarelli
Volevo nascondermi, regia di Giorgio Diritti

Miglior regista
Damiano e Fabio D'Innocenzo - Favolacce
Gianni Amelio - Hammamet
Emma Dante - Le sorelle Macaluso
Susanna Nicchiarelli - Miss Marx
Giorgio Diritti - Volevo nascondermi

Miglior regista esordiente
Pietro Castellitto - I predatori
Ginevra Elkann - Magari
Mauro Mancini - Non odiare
Alice Filippi - Sul più bello
Luca Medici - Tolo Tolo

Migliore sceneggiatura originale
Francesco Bruni in collaborazione con Kim Rossi Stuart - Cosa sarà
Damiano e Fabio D'Innocenzo - Favolacce
Mattia Torre - Figli
Pietro Castellitto - I predatori
Giorgio Diritti, Tania Pedroni e Fredo Valla - Volevo nascondermi

Migliore sceneggiatura adattata

Salvatore Mereu - Assandira
Francesco Piccolo, Domenico Starnone, Daniele Luchetti - Lacci
Stefano Mordini, Francesca Marciano, Luca Infascelli - Lasciami andare
Pupi Avati, Tommaso Avati - Lei mi parla ancora
Gianni Di Gregorio, Marco Pettenello - Lontano lontano

Miglior produttore
Agostino e Giuseppe Saccà per Pepito Produzioni con Rai Cinema, AMKA Films Productions, Vision Distribution e QMI - Favolacce
Matteo Rovere - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango con Rai Cinema - I predatori
Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo film con Rai Cinema, Joseph Rouschop e Valérie Bournonville per Tarantula Belgique - Miss Marx
Carlo Degli Esposti e Nicola Serra con Rai Cinema - Volevo nascondermi

Migliore attrice protagonista
Vittoria Puccini - 18 regali
Paola Cortellesi - Figli
Micaela Ramazzotti - Gli anni più belli
Sophia Loren - La vita davanti a sé
Alba Rohrwacher - Lacci

Miglior attore protagonista
Kim Rossi Stuart - Cosa sarà
Valerio Mastandrea - Figli
Pierfrancesco Favino - Hammamet
Renato Pozzetto - Lei mi parla ancora
Elio Germano - Volevo nascondermi

Migliore attrice non protagonista
Benedetta Porcaroli - 18 regali
Barbara Chichiarelli - Favolacce
Claudia Gerini - Hammamet
Matilda De Angelis - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Alba Rohrwacher - Magari

Miglior attore non protagonista
Gabriel Montesi - Favolacce
Lino Musella - Favolacce
Giuseppe Cederna - Hammamet
Fabrizio Bentivoglio - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Silvio Orlando - Lacci

Migliore autore della fotografia
Paolo Carnera - Favolacce
Luan Amelio Ujkaj - Hammamet
Gherardo Gossi - Le sorelle Macaluso
Crystel Fournier - Miss Marx
Michele D'Attanasio - Padrenostro
Matteo Cocco - Volevo nascondermi

Miglior compositore
Nicola Piovani - Hammamet
Niccolò Contessa - I predatori
Michele Braga - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e Downtown Boys - Miss Marx
Pivio e Aldo De Scalzi - Non odiare
Marco Biscarini e Daniele Furlati - Volevo nascondermi

Migliore canzone originale
Gli anni più belli (musica, testo e interpretazione di Claudio Baglioni) - Gli anni più belli
Io sì (Seen) (musica di Diane Warren, testo di Laura Pausini e Niccolò Agliardi, interpretata da Laura Pausini) - La vita davanti a sé
Miles Away (musica di Pivio e Aldo De Scalzi, testo di Ginevra Nervi, interpretata da Ginevra Nervi) - Non odiare
Immigrato (musica e testo di Luca Medici e Antonio Iammarino, interpretata da Luca Medici) - Tolo Tolo
Invisible (musica e testo di Marco Biscarini, interpretata da La Tarma) - Volevo nascondermi

Miglior scenografo
Paolo Bonfini, Paola Peraro, Emita Frigato ed Erika Aversa - Favolacce
Giancarlo Basili e Andrea Castorina - Hammamet
Tonino Zera e Maria Grazia Schirripa - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Alessandro Vannucci, Igor Gabriel e Fiorella Cicolini - Miss Marx
Paola Zamagni, Ludovica Ferrario e Alessandra Mura - Volevo nascondermi

Miglior costumista
Maurizio Millenotti - Hammamet
Nicoletta Taranta - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Vanessa Sannino - Le sorelle Macaluso
Massimo Cantini Parrini - Miss Marx
Ursula Patzak - Volevo nascondermi

Miglior truccatore
Luigi Ciminelli, Andrea Leanza e Federica Castelli - Hammamet
Luigi Rocchetti - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Valentina Iannuccilli - Le sorelle Macaluso
Diego Prestopino - Miss Marx
Giuseppe Desiato e Lorenzo Tamburini - Volevo nascondermi

Miglior acconciatore
Daniele Fiori - Favolacce
Massimiliano Duranti - Hammamet
Aldina Governatori - Le sorelle Macaluso
Domingo Santoro - Miss Marx
Aldo Signoretti - Volevo nascondermi

Miglior montatore
Esmeralda Calabria - Favolacce
Giogiò Franchini - Figli
Simona Paggi - Hammamet
Gianni Vezzosi - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Paolo Cottignola e Giorgio Diritti - Volevo nascondermi

Miglior suono
Favolacce
Hammamet
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Miss Marx
Volevo nascondermi

Migliori effetti speciali visivi
Luca Saviotti - Hammamet
Stefano Leoni ed Elisabetta Rocca - L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Massimiliano Battista - Miss Marx
Renaud Quilichini e Lorenzo Cecotti - The Book of Vision
Rodolfo Migliari - Volevo nascondermi

Miglior documentario
Faith, regia di Valentina Pedicini
Mi chiamo Francesco Totti, regia di Alex Infascelli
Notturno, regia di Gianfranco Rosi
Punta Sacra, regia di Francesca Mazzoleni
The Rossellinis, regia di Alessandro Rossellini

Miglior cortometraggio
Anne, regia di Domenico Croce e Stefano Malchiodi
Gas Station, regia di Olga Torrico
Il gioco, regia di Alessandro Haber
L'oro di famiglia, regia di Emanuele Pisano
Shero, regia di Claudio Casale

Miglior film straniero
1917, regia di Sam Mendes
I miserabili (Les Misérables), regia di Ladj Ly
Jojo Rabbit, regia di Taika Waititi
Richard Jewell, regia di Clint Eastwood
Sorry We Missed You, regia di Ken Loach

David Giovani
18 regali, regia di Francesco Amato
Favolacce, regia di Damiano e Fabio D'Innocenzo
Gli anni più belli, regia di Gabriele Muccino
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose, regia di Sydney Sibilia
Tolo Tolo, regia di Luca Medici

#HollywoodCiak
Bengi

domenica 21 febbraio 2021

Film 1959 - Perfetti sconosciuti

Intro: Per il corso di Emergin Media Praxis, dovevo produrre (e qui cito) un "piece of media" non ben specificato che mettesse in risalto il mondo dei media emergenti e di cui avrei fornito un elaborato scritto di accompagnamento. Ammetto che non avessi idea di cosa mi si stesse richiedendo di fare. E il mio master sì chiama MSc in Emergin Media... Insomma, non si incominciava bene. Poi, per caso, mi è venuta un'idea che, subito sottoposta al prof, è stata approvata. E, di fatto, eccoci qui.

Il mio progetto, "International Strangers, or how can the same story be told eighteen not so different times." prende spunto proprio da questo film e dal suo impressionante primato: è la pellicola da cui sono stati tratti più remake nella storia del cinema. Un record, tra l'altro, da Guinness dei primati.

Senza voler spoilerare troppo - perché ci tengo a pubblicare qui sul blog il contenuto del mio paper una volta che avrò pubblicato le recensioni di tutti i titoli coinvolti -, dico solo che mi sono concentrato sul concetto di remake e come una stessa storia possa essere raccontata 18 altre volte, ma ogni volta in un diverso contesto culturale. Insomma, la domanda era: cosa viene cambiato e cosa, invece, rimane invariato nonostante tutto?
Più avanti le mie riflessioni, per ora il pensiero su questo film. Che, naturalmente, ho costretto la mia coinquilina a vedere con me.

Film 1959: "Perfetti sconosciuti" (2016) di Paolo Genovese
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Bizzy
In sintesi: premesso che tendo sempre (un po' involontariamente) a considerare il cinema commerciale italiano come degno di poca nota, rivedere questo film mi ha ricordato che, in effetti, a volte sono solo snob.Per quanto molto spesso il mainstream nostrano sia palesemente banale, superficiale e mal recitato, è anche vero che non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Qui, in particolare, sono rimasto sorpreso da quanto effettivamente la storia funzioni e dal fatto che non me lo ricordassi per niente, in parte anche perché la prima volta che ho visto "Perfetti sconosciuti" rimasi fortemente colpito dall'estrema plausibilità della storia e dai suoi risvolti disastrosi. Perché si partirà anche con i toni leggeri della commedia, ma di certo il finale non ha niente di divertente.
E ok, forse non siamo di fronte ad un film perfetto, ma alla base c'è una solidissima idea cinematografica (che funziona perfettamente anche per il teatro, a dire il vero) che ha il fondamentale vantaggio di rimanere irrimediabilmente ancorata allo spettatore: è impossibile non immedesimarsi nelle vicende raccontate qui perché, che lo si volgia ammettere o no, abbiamo tutti qualche segreto nascosto in quel microcosmo che è diventato per ognuno di noi il cellualre. E per quanto la sceneggiatura avrebbe potuto scavare più a fondo nel mondo dei personaggi - invece di far affidamento solo sui grandi colpi di scena che fanno certamente più scalpore - c'è sicuramente una verità portata a galla qui che, per quanto banale e un po' stereotipata, riflette comunque un principio che ha il suo fondamento:

"Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta."

E se internet è diventato la nuova pubblica piazza, il telefono cellulare è dove possiamo nascondere i panni sporchi.
Film 1106 - Perfetti sconosciuti
Film 1959 - Perfetti sconosciuti
Cast: Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak.
Box Office: $31.47 milioni
Vale o non vale: Idea geniale, cast quasi tutto azzeccato (mi spiace, ma la recitazione di Battiston qui per me proprio non funziona, è innaturale e impostata e mi pare miri principalmente a creare scalpore, più che dare umanità all'unico personaggio omesessuale della storia) e risultato finale quasi da cardiopalma. Un tour de force emotivo non da poco che, però, lascia molto su cui riflettere. Sicuramente non la commedia che potrebbe sembrare a prima vista, in ogni caso una storia che non manca di lasciare soddisfatti. Da vedere.
Premi: Vincitore di 2 David di Donatello per Miglior film e Miglior sceneggiatura su 9 nomination totali (tra cui regia e attori protagonisti Foglietta, Giallini e Mastandrea). Il film ha vinto per la Miglior sceneggiatura internazionale al Tribeca Film Festival del 2016.
Parola chiave: Orecchini.

Trailerp
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 23 marzo 2016

Film 1106 - Perfetti sconosciuti

Non ero particolarmente interessato a vedere questo film, ma dopo il successo che ha riscosso, ho pensato potesse essere utile dargli una chance.
Film 1106: "Perfetti sconosciuti" (2016) di Paolo Genovese
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Erika
Pensieri: Cosa succede quando, per una volta, un film italiano funziona?
Gli elementi c'erano tutti, eppure il mio solito scetticismo mi spingeva a non farmi troppe aspettative, più che altro perché, di solito, successo di critica e botteghino non vanno di pari passo con i miei gusti personali quando si parla del connubio cinema + Italia. E, invece, sono stato smentito alla grande.
Questa volta, infatti, sono rimasto sorpreso dall'efficacia della pellicola di Genovese che funziona e fa perfino ragionare. Il tema centrale è questo: cosa succede se una sera a cena 7 amici, di cui 6 in coppia, decidono di mettere i propri cellulari al centro del tavolo acconsentendo a rendere pubblici tutti i messaggi e chiamate ricevuti mentre sono insieme? Un casino, ovviamente, cosa volete che succeda?!
E infatti scopriamo altarini e altari, storie e storielle, giochini e segreti di una vita che, a fine serata, hanno disintegrato i nostri protagonisti minando i loro rapporti alla base. O forse no?
"Perfetti sconosciuti" è un buon esempio di black comedy contemporaneo perché è uno di quei titoli che ti fa molto ridere mentre lo guardi, ma se poi ci pensi bene a quello che sta succedendo, ti vengono i brividi. Sfido chiunque a dire che una delle cose proposte dalla trama non potrebbe capitare anche a lui. E' veramente un gioco al massacro perché, inutile girarci intorno, abbiamo tutti i nostri segreti e vederli spiattellati sul grande schermo ci da solo un'idea di come potrebbe essere se, nella vita vera, un'idea pazza come quella proposta qui si realizzasse per davvero. E questa pellicola è il classico esempio dell'incidente a rallentatore che non si può fare a meno di guardare. Sappiamo tutti che andrà a finire malissimo, eppure non si può fare a meno di seguire la storia.
In aggiunta a questo magnetismo perverso, un pregio di tutta l'operazione è certamente l'ottimo cast: Kasia Smutniak, Marco Giallini, Anna Foglietta, Valerio Mastandrea, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher e Giuseppe Battiston sono tutti perfetti, va detto.
Solo un paio di considerazioni su questo film corale (che sarebbe perfetto per il teatro): alcune cose sono leggermente forzate per permettere alla storia di proseguire, come i dialoghi monologo al telefono. Nella vita vera, ovviamente, nessuno spiattellerebbe tutto via telefono senza percepire alcun segno vitale della persona all'altro capo del ricevitore, vomitando parole a fiume senza assicurarsi che dall'altra parte qualcuno stia ascoltando veramente; non ho gradito particolarmente la retorica buonista un po' antiquata e facilotta sull'omosessualità e il fare coming out, anche se apprezzo la presenza della tematica all'interno di un film commerciale di grande distribuzione. Tutto fa brodo.
In ogni caso, a parte queste veloci considerazioni, ammetto che "Perfetti sconosciuti" mi ha convinto e lasciato un ricordo positivo. Destabilizzante, sì, ma positivo. Mi è sembrato un esempio lucido di cinema in grado di fotografare una realtà contemporanea vera quanto diffusa, una storia ben raccontata e che non cerca scuse, semplicemente racconta con disarmante efficacia quello che oggi potrebbe essere il quotidiano di molti: una vita sociale che lo è in quanto social, una vita reale che lo è perché tangibile, una vita segreta che è tutto ciò che è altro dal quotidiano. Certo, è tutto portato all'estremo, ma è inutile cercare scuse: colpisce nel segno.
Film 1106 - Perfetti sconosciuti
Film 1959 - Perfetti sconosciuti
Cast: Kasia Smutniak, Marco Giallini, Anna Foglietta, Valerio Mastandrea, Edoardo Leo, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston.
Box Office: 15.437.906€
Consigli: Sorta di "Sliding Doors" nostrano - il finale vi piacerà! -, questa pellicola è un ottimo esempio di commedia italiana di oggi, su un tema più che mai contemporaneo, con un cast di ottimi comprimari. Insomma, un'operazione riuscita su tutti i fronti. Si può vedere tranquillamente, ma siete avvisati: se avete segreti da nascondere, meglio evitare di vederlo con la dolce metà...
Parola chiave: Segreti.

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Bengi

lunedì 29 giugno 2015

Film 944 - Il racconto dei racconti - Tale of Tales

Non ero per nulla interessato a vedere questo film, ma ho acconsentito perché Luigi era curioso. Lo spirito, quindi, non era dei più bendisposti...

Film 944: "Il racconto dei racconti - Tale of Tales" (2015) di Matteo Garrone
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Francamente non mi ha convinto. Stilisticamente è molto curato ed effettivamente tra scenografie e costumi l'impatto visivo c'è e rende "Il racconto dei racconti" bello da vedere, ma nell'insieme il film non mi ha soddisfatto.
La frammentazione delle storie riesce a creare attesa nello spettatore, che non può fare a meno di chiedersi dove la storia lo stia conducendo; eppure la sceneggiatura non riesce a soddisfare appieno la curiosità di chi guarda dopo tanto attendere, quantomeno non la mia. La trama si divide in tre segmenti principali - La regina, La pulce, Le due vecchie - tutti tratti da "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile, una raccolta di fiabe in lingua napoletana edite fra il 1634 e il 1636 a Napoli.
E' apprezzabile, in generale, lo sforzo tecnico fatto per conseguire un risultato evidentemente inedito in Italia, fra effetti speciali ottimamente prodotti e un cast internazionale che regala ampio respiro: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, John C. Reilly, Shirley Henderson, Bebe Cave, Stacy Martin, Alba Rohrwacher. I set per ricostruire le ambientazioni fantastiche e fiabesche sono magnifici, alcuni da togliere il fiato (Lazio, Campania, Toscana, Abruzzo, Puglia e Sicilia le regioni toccate), i costumi di Massimo Cantini Parrini molto belli e ben fatti e certe immagini addirittura già iconiche (la regina che mangia il cuore drago marino è potente), però nel complesso l'ultimo film di Garrone non mi ha davvero lasciato nulla che non sia legato a qualche aspetto tecnico che sì, funziona per l'estetica, ma non trasmette molto altro a chi è in sala a guardare il film. Bello e senz'anima?
Box Office: $3,083,257 (solo Italia)
Consigli: Non certo una scelta per tutte le occasioni, nonostante forse qualche aspetto avrebbe sembrato suggerirlo. Il rivestimento fiabesco è solo un involucro che si scarta a pochissimi minuti dall'inizio della pellicola, per accorgersi che in effetti stiamo parlando di altro, un tipo di fantasy certamente inedito per il cinema italiano, ma in questi termini ancora non sufficientemente preparato. Molto lento, estremamente proiettato nel passato, sembra più un film in costume che una storia che mischia insieme fantascienza e elementi horror (per non dire splatter, considerando che una delle anziane si farà scorticare viva). Peccato, l'occasione c'era e gli elementi anche. Di fatto è un film da scegliere con cautela, preparati a un'immersione totale in un "racconto dei racconti" molto meno epico e intrigante di quanto il titolo vorrebbe farci credere.
Parola chiave: Magia.

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Bengi

martedì 12 maggio 2015

David di Donatello 2015: nomination e vincitori

Fresche di oggi, ecco le candidature della 59esima edizione dei David di Donatello. La cerimonia di premiazione si terrà il 12 giugno.

David di Donatello 2015
MIGLIOR FILM
Anime nere
Hungry Hearts
Il giovane favoloso
Mia madre
Torneranno i prati

MIGLIORE REGISTA
Anime nere - Francesco MUNZI
Hungry Hearts - Saverio COSTANZO
Il giovane favoloso - Mario MARTONE
Mia madre - Nanni MORETTI
Torneranno i prati - Ermanno OLMI

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
Banana - Andrea JUBLIN
Cloro - Lamberto SANFELICE
N-capace - Eleonora DANCO
Se Dio vuole - Edoardo FALCONE
Vergine giurata - Laura BISPURI

MIGLIORE SCENEGGIATURA
Anime nere - Francesco MUNZI, Fabrizio RUGGIRELLO, Maurizio BRAUCCI
Hungry Hearts - Saverio COSTANZO
Il giovane favoloso - Mario MARTONE, Ippolita DI MAJO
Noi e la Giulia - Edoardo LEO, Marco BONINI
Mia madre - Nanni MORETTI, Francesco PICCOLO, Valia SANTELLA

MIGLIORE PRODUTTORE
Anime nere - Cinemaundici e Babe Films, con Rai Cinema
Il giovane favoloso - Palomar, Rai Cinema
Il ragazzo invisibile - Nicola GIULIANO, Francesca CIMA, Carlotta CALORI per Indigo Film, con Rai Cinema
Le meraviglie - Carlo CRESTO-DINA
Mia madre - Nanni MORETTI per Sacher Film, Domenico PROCACCI per Fandango, con Rai Cinema

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Hungry Hearts - Alba ROHRWACHER
Latin Lover - Virna LISI
Mia madre - Margherita BUY
Nessuno si salva da solo - Jasmine TRINCA
Scusate se esisto! - Paola CORTELLESI
Alba Rohrwacher sarebbe entrata in cinquina anche per il film Vergine Giurata, ma da Regolamento viene candidata solo per il film più votato.

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Anime nere - Fabrizio FERRACANE
Il giovane favoloso - Elio GERMANO
Il nome del figlio - Alessandro GASSMANN
Nessuno si salva da solo - Riccardo SCAMARCIO
Se Dio vuole - Marco GIALLINI

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Anime nere - Barbora BOBULOVA
Il nome del figlio - Micaela RAMAZZOTTI
Il ragazzo invisibile - Valeria GOLINO
Mia madre - Giulia LAZZARINI
Noi e la Giulia - Anna FOGLIETTA

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Il nome del figlio - Luigi LO CASCIO
Il ragazzo invisibile - Fabrizio BENTIVOGLIO
Mia madre - Nanni MORETTI
Noi e la Giulia - Claudio AMENDOLA
Noi e la Giulia - Carlo BUCCIROSSO

MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Anime nere - Vladan RADOVIC
Hungry Hearts - Fabio CIANCHETTI
Il giovane favoloso - Renato BERTA
Il ragazzo invisibile - Italo PETRICCIONE
Torneranno i prati - Fabio OLMI

MIGLIORE MUSICISTA
Anime nere - Giuliano TAVIANI
Hungry Hearts - Nicola PIOVANI
Il giovane favoloso - Sascha RING (Apparat)
Il ragazzo invisibile - Ezio BOSSO, Federico DE ROBERTIS
Torneranno i prati - Paolo FRESU

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
Anime nere - “ANIME NERE”
Il ragazzo invisibile - “WRONG SKIN”
Nessuno si salva da solo - “ELIS”
Sei mai stata sulla luna? - “SEI MAI STATA SULLA LUNA?”
Take Five - “BONESEMPIO”

MIGLIORE SCENOGRAFO
Anime nere - Luca SERVINO
Il giovane favoloso - Giancarlo MUSELLI
Maraviglioso Boccaccio - Emita FRIGATO
Noi e la Giulia - Paki MEDURI
Torneranno i prati - Giuseppe PIRROTTA

MIGLIORE COSTUMISTA
Anime nere - Marina ROBERTI
Il giovane favoloso - Ursula PATZAK
Latin Lover - Alessandro LAI
Maraviglioso Boccaccio - Lina NERLI TAVIANI
Torneranno i prati - Andrea CAVALLETTO

MIGLIORE TRUCCATORE
Anime nere - Sonia MAIONE
Il giovane favoloso - Maurizio SILVI
Il ragazzo invisibile - Maurizio FAZZINI
Latin Lover - Ermanno SPERA
Mia madre - Enrico IACOPONI

MIGLIORE ACCONCIATORE
Anime nere - Rodolfo SIFARI
Ho ucciso Napoleone - Daniela TARTARI
Il giovane favoloso - Aldo SIGNORETTI, Alberta GIULIANI
Latin Lover - Alberta GIULIANI
Maraviglioso Boccaccio - Carlo BARUCCI

MIGLIORE MONTATORE
Anime nere - Cristiano TRAVAGLIOLI
Hungry Hearts - Francesca CALVELLI
Il giovane favoloso - Jacopo QUADRI
Italy in a Day - Massimo FIOCCHI, Chiara GRIZIOTTI
Mia madre - Clelio BENEVENTO

MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
Anime nere - Stefano CAMPUS
Il nome del figlio - Remo UGOLINELLI
Il ragazzo invisibile - Gilberto MARTINELLI
Mia madre - Alessandro ZANON
Torneranno i prati - Francesco LIOTARD
Alessandro Zanon sarebbe entrato in cinquina anche per il film Il giovane favoloso, ma da Regolamento viene candidato solo per il film più votato.

MIGLIORI EFFETTI DIGITALI
Il giovane favoloso - Chromatica
Il ragazzo invisibile - Visualogie
La buca - Reset VFX
Noi e la Giulia - Reset VFX, Visualogie
Torneranno i prati - Rumblefish
Chromatica sarebbe entrata in cinquina anche per il film "La trattativa – stato mafia", ma da Regolamento viene candidata solo per il film più votato.

MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA - di Franco MARESCO
ENRICO LUCHERINI – NE HO FATTE DI TUTTI I COLORI - di Marco SPAGNOLI
IO STO CON LA SPOSA - di Antonio AUGUGLIARO, Gabriele DEL GRANDE, Khaled SOLIMAN AL NASSIRY
QUANDO C’ERA BERLINGUER - di Walter VELTRONI
SUL VULCANO - di Gianfranco PANNONE

MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
ALABAMA MONROE – UNA STORIA D’AMORE - di Felix van GROENINGEN (Satine Film)
LA TEORIA DEL TUTTO - di James MARSH (Universal Pictures)
LOCKE - di Steven KNIGHT (Good Films)
PRIDE - di Matthew WARCHUS (Teodora Film)
STORIE PAZZESCHE - di Damián SZIFRON (Lucky Red)

MIGLIOR FILM STRANIERO
AMERICAN SNIPER - di Clint EASTWOOD (Warner Bros. Italia)
BIRDMAN - di Alejandro GONZÁLES IÑÁRRITU (20th Century Fox)
BOYHOOD - di Richard LINKLATER (Universal Pictures)
IL SALE DELLA TERRA - di Wim WENDERS (Officine UBU)
MOMMY - di Xavier DOLAN (Good Films)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
DUE PIEDI SINISTRI - di Isabella Salvetti
L’ERRORE - di Brando De Sica
LA VALIGIA - di Pier Paolo Paganelli
SINUARIA - di Roberto Carta
THRILLER - di Giuseppe Marco Albano

DAVID GIOVANI
ANIME NERE - di Francesco Munzi
I NOSTRI RAGAZZI - di Ivano De Matteo
IL GIOVANE FAVOLOSO - di Mario Martone
IL RAGAZZO INVISIBILE - di Gabriele Salvatores
NOI E LA GIULIA - di Edoardo Leo

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Bengi

mercoledì 27 aprile 2011

Film 244 - Io sono l'amore

Anche se visto recentemente, il popolo del martedì ha scelto per me di (ri)vedere questo bel film italiano per la solita cena.


Film 244: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Marco, Diego, Titti, Pier, Michele
Pensieri: Ammetto che non lo avrei rivisto così presto, un film come questo. Dovevo ancora 'digerire' la precedente visione di qualche mese fa. Non perchè il film non mi sia piaciuto, anzi(!), ma perchè per il disimpegno del martedì avrei preferito vedere (o dover rivedere) qualcosa di un attimino più leggero. Ma, lo devo ammettere, questa seconda rapida visione non è stat per nulla pesante e, anzi, mi ha fatto apprezzare di più elementi che la prima volta avevo perso.
Quello che consideravo essere un film dal ritmo piuttosto lento è diventato, invece, scorrevole e la pesantezza che temevo di incontrare lungo la visione è svanita. Bellissimo, musiche fantastiche e coinvolgenti, azzeccatissime per lo squarcio della Milano 'alta' che propone la pellicola. Tra l'altro ho dato uno sguardo più 'interessato' all'interpretazione della Berenson (attrice newyorkese famosissima per film come "Morte a Venezia", "Barry Lyndon" o "Cabaret") che, in italiano, recita piuttosto bene. Ottime la Swinton e la Rohrwacher, molto fisico il cuoco Antonio Biscaglia/Edoardo Gabbriellini.
Il film è sicuramente molto interessante e inusualmente interculturale per un film italiano. Vale veramente la pena di vederlo per un'infinità di ragioni.
Consigli: La scena d'amore in mezzo al campo è bellissima e molto 'naturale'. Da vedere pensando agli odori del prato in maggio...
Parola chiave: Famiglia.

Trailer

Ric

lunedì 24 gennaio 2011

Film 207 - Io sono l'amore

Dopo un cinema a Milano, un film su Milano. Uno dei rari casi in cui l'Italia è riuscita a conquistare l'estero.

Film 207: "Io sono l'amore" (2009) di Luca Guadagnino
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Solitamente non amo i film italiani, ma questo mi aveva incuriosito già in partenza grazie alla partecipazione di Tilda Swinton (miglior attrice non protagonista agli Oscar del 2008), attrice che adoro e qui recita perfino in italiano! La Rohrwacher, poi, pare essere una delle più promettenti attrici italiane. Le critiche che avevo letto parlavano decisamente bene della pellicola. La nomination ai Golden Globes come miglior film straniero, infine, ha decretato come necessaria la visione di quest'opera di Guadagnino.
Strano, devo dirlo, il primo impatto. Svariati rimandi e coincidenze alla giornata passata a Milano esattamente 24 ore prima mi hanno coinvolto molto nella visione.
Grande famiglia benestante, profusione di sentimenti, amori nascosti quasi adolescenziali, un respiro internazionale, musiche azzeccate. Questo "Io sono l'amore" è davvero molto bello.
A differenza dei nostri film più 'tipici', l'aria che si respira non è quella solita, chiusa, magari provicinciale, magari volgare (penso ai cinepanettoni vari), ma, al contrario, l'idea è quella di una pellicola dinamica, capace di fluttuare su diverse realtà in maniera sofficie e garbata, lasciando sempre aperte mille strade da percorrere. La rigidità composta della russa Emma/Swinton viene dolcemente incrinata dall'amore per il giovane cuoco Antonio/Edoardo Gabbriellini e per il ritrovato senso della vita. Le musiche di John Adams - compositore laureato ad Harvard - accompagnano le immagini a volte fredde (della città o della quotidianità famigliare, la vita solitaria di Emma) e a volte calde e sensuali (gli incontri amorosi) con una buona simbiosi tra immagini e suoni.
Un ottimo candidato per rappresentarci all'estero, insomma, sperando che, quantomeno, domani arrivi la nomination all'Oscar come film straniero (ma l'Italia non aveva proposto "La prima cosa bella"?!) o, meglio, in molteplici categorie!
Consigli: Uno dei film da vedere per presentarsi preparati alla cerimonia degli Oscar 2011! Qualche nomination, speriamo, dovrebbe conquistarla. In ogni caso, rimane comunque un film da vedere. Bello e bravissima la Swinton.
Parola chiave: Cucina.


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