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martedì 14 giugno 2016

Film 1158 - Tutto sua madre

Una pellicola che mi aveva davvero sorpreso e di cui di recente ho acquistato il DVD. Motivo per cui ci tenevo moltissimo a farla vedere anche a Poe.

Film 1158: "Tutto sua madre" (2013) di Guillaume Gallienne
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Io lo trovo geniale.
Una dichiarazione d'amore alle donne, una pellicola simpaticissima sullo scoprire se stessi, amarsi, conoscersi, dettarsi i propri tempi che sui molti momenti comici costruisce l'idea di una storia che, in realtà, non si tira certo indietro quando si tratta di passare a toni più seri.
Rivedere "Les garçons et Guillaume, à table!" mi ha messo nuovamente di buon umore, mi ha fatto ancora ridere come la prima volta, mi ha lasciato un ricordo ancora più piacevole, rinsaldando l'idea che si tratti di un prodotto speciale, pellicola garbata nonostante tutte le stramberie e le parolacce che certo non mancano, esempio di cinema europeo vitale, creativo e perfettamente in grado di essere esportato.
Guillaume Gallienne mattatore - sceneggiatore, regista, attore con doppio ruolo e doppi, triplo orientamento sessuale - vale da solo tutta l'operazione che, inutile sottolinearlo, regge interamente sulle sue spalle. Davvero bravo, tagliente. Insieme a lui una serie di protagonisti tra i quali spicca - per quanto mi riguarda unico volto familiare - una Diane Kruger rigidissima erogatrice di clisteri purificanti a cui è regalata una delle scene più divertenti di tutto il film.
Insomma, un gioiellino divertente, intelligente, ben scritto e recitato.
Ps. Vincitore di 5 César su 10 nomination, tra cui Miglior film e Miglior attore.
Film 672 - Tutto sua madre
Cast: Guillaume Gallienne, André Marcon, Françoise Fabian, Nanou Garcia, Diane Kruger, Reda Kateb, Götz Otto.
Box Office: $24 milioni
Consigli: Un titolo da scoprire e riscoprire, imperdibile per chiunque ami la commedia brillante in grado non solo di intrattenere e divertire, ma che lasci anche spunti di riflessione (e qui non sono pochi). Piacerà il doppio madre-filio, il ritmo incalzante, la descrizione attenta dell'universo femminile e gli sforzi del protagonista nel chiedersi se ciò che tutti pensano di lui sia effettivamente ciò in cui lui stesso si rivede.
Parola chiave: Sessualità.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 16 aprile 2014

Film 696 - Yves Saint Laurent

Il cinema 3 sponsorizza e noi andiamo. Biopic con macrotemi come genialità, creatività, amore e alta moda: interessante, no?

Film 696: "Yves Saint Laurent" (2014) di Jalil Lespert
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika, Luigi
Pensieri: Vita e opere del fashion designer Yves Saint Laurent (Pierre Niney), fin da giovanissimo pupillo della moda francese e in breve tempo stilista di fama mondiale. La casa di moda che porterà il suo nome, fondata con l'aiuto di Pierre Bergé (Guillaume Gallienne), darà a Saint Laurent prestigio e l'opportunità di esprimersi liberamente creando collezioni iconiche, adorate e copiate.
Anche se l'aspetto stilistico è trattato all'interno del film, non è però posto l'accento sulla creatività o la vita della maison, bensì ci si interessa fin da subito al privato dello stilista partendo dal quadro famigliare poi per spostare l'attenzione sulla storia d'amore con Bergé. Quest'ultima caratterizzerà quasi la totalità della trama della pellicola.
Non si può certo dire che questo film sia brutto e, anzi, la realizzazione è molto precisa, i costumi bellissimi (molti originali, prestati dalla Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent) e la recitazione molto convincente; avrei però preferito - come spesso mi trovo a pensare relativamente a biopic incentrati su personaggi famosi per la loro creatività - che l'attenzione posta al processo di realizzazione dei capi, delle collezioni, la nascita delle idee e la genesi di un mito nel suo campo avrebbero dovuto essere trattati come elementi centrali e non solo di contorno. Nondimeno, una contestualizzazione storica che fosse più che giusto accennata o suggerita avrebbe aiutato a capire i cambiamenti di stile e le scelte ccoraggiose dello stilista durante la sua carriera.
Insomma, per quanto possa capire il senso e il valore di portare sul grande schermo una storia d'amore omosessuale così lunga e duratura - seppure, concedetemelo, molto libera -, avrei voluto vedere approfondito più il lato professionale che quello privato/sentimentale. Sia perché di storie d'amore il cinema è pieno (e sì, questa sarà anche quella privata del Sig. Saint Laurent, ma è pur sempre qualcosa che posso esperire o capire anche io, mentre il processo che sta dietro la creazione di capi d'alta moda è tutta un'altra storia), sia perché mi pare, e non è la prima volta, che la storia d'amore (gay) è presentata come qualcosa di non ordinario, pur essendo trattata così. Io non conosco la realtà dei fatti e mi attengo esattamente a ciò che "Yves Saint Laurent" racconta, ma il messaggio che passa è (anche) che una storia omosessuale consiste di relazioni aperte, promiscuità e trasgressione. Siccome, parlando di un pubblico vasto, si è forzati a generalizzare, bisognerebbe ricordarsi che non tutti sono in grado di scindere ciò che una storia racconta dal messagio che vuole far passare (o anche semplicemente ricordarsi che un solo caso non è rappresentativo per il tutto). Chiaro che questa non è una diretta critica al film, ma rimane un pensiero che non riesco reprimere quando ripenso a ciò che ho visto in questa pellicola.
In generale, quindi, "Yves Saint Laurent" è un prodotto tecnicamente inattaccabile, con un preciso lavoro di ricostruzione spaziale e temporale che passa per automobili, capi d'abbigliamento, acconciature, arredamento, accessori, ecc che arricchisce visivamente il film. Per quanto riguarda la trama, invece, il punto focale è la relazione Saint Laurent-Bergé che finirà per mettere in ombra questioni forse più interessanti legate alla maison e, in generale, al processo creativo dello stilista. Il risultato finale è un buon prodotto commerciale - anche piuttosto esportabile - che però a mio avviso non rende piena giustizia alla figura del grande stilista scomparso nel 2008.
Box Office: $23,292,860
Consigli: Se si è interessati di moda, si è fan della maison Saint Laurent o si è affascinati dalle storie d'amore coinvolgenti e a tratti burrascose, questo è un titolo commerciale in grado di soddisfare le aspettative. Meno riuscito per quanto riguarda il saper intavolare la connessione tra storia, persona/personaggio ed estro creativo. Il film è liberamentre tratto dal libro omonimo scritta da Laurence Benaïm.
Parola chiave: Moda.

Trailer

Bengi

giovedì 20 febbraio 2014

Film 672 - Tutto sua madre

Weekend relax in compagnia del cinema francese parte 1.

Film 672: "Tutto sua madre" (2013) di Guillaume Gallienne
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Questo film è davvero una bella sorpresa. E' scritto diretto e interpretato da Guillaume Gallienne, basato su una sua opera teatrale che a sua volta si basa su alcuni aspetti della sua vita qui approfonditi: rapporto con la madre, sessualità, donne.
Ciò che rende particolare questo prodotto francese è innanzitutto il fatto che Gallienne interpreta sia il suo alterego narrativo che la parte della madre, con un'attitudine e una bravura veramente affascinanti. Camaleontico è dir poco. Poi la storia è trattata con una certa ironia molto spiritosa che spazia spesso tra il grottesco e l'autoumiliazione, ma sempre con un certo stile, se così si può dire. Insomma, nonostante situazioni evidentemente deliranti, c'è sempre un'aplomb di fondo che controbilancia perfettamente tutta la storia.
Storia che, neanche a dirlo, riguarda la ricerca di se stessi e l'affermazioen del proprio io a prescindere da ciò che pensano e giudicano gli altri. I risvolti, oltre che comici, saranno inaspettatamente sorprendenti.
Ho molto apprezzato l'anima assolutamente non convenzionale di questo prodotto, capace di differenziarsi dal resto che c'è in circolazione sia per le più lampanti scelte di cast (anche Diane Kruger in un cameo), sia per un racconto che fa della visione personalissima della vita di Gallienne strumento per colpire lo spettatore con, finalmente, qualcosa di nuovo.
Ps. Il film è attualmente candidato a 10 premi César tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura e attore protagonista oltre che Miglior opera prima. Al Festival di Cannes 2013, nella selezione "Quinzaine des réalisateurs", il film si è aggiudicato l'Art Cinema Award e il Prix SACD.
Film 1158 - Tutto sua madre
Box Office: € 2,564,982 (Francia)
Consigli: "Les garçons et Guillaume, à table!" è divertente, ben scritto e recitato e sorprendente per numerosi aspetti. Vale veramente la pena di dargli una chance.
Parola chiave: Omosessualità.

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Bengi