Visualizzazione post con etichetta Diane Kruger. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Diane Kruger. Mostra tutti i post

domenica 28 gennaio 2024

Film 2245 - National Treasure

Intro: Ancora a casa e malaticcio, dopo le fatiche del precedente film targato 1944, decido di fare un salto avanti di 60 anni e rivedere un pellicola che, all'epoca, avevo visto al cinema col mio papà.

Film 2245: "National Treasure" (2004) di Jon Turteltaub
Visto: dal portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non lo rivedevo da anni e, per qualche motivo, 20 giorni fa ho risentito l'esigenza di vederlo.
Anzi, a ripensarci il motivo è connesso all'aver letto la notizia che la serie tv targata Disney+, "National Treasure: Edge of History", fosse appena stata cancellata. Siccome ero curioso di recuperare lo show - sia perché si ricollega alle avventure dei primi due film, sia perché Catherine Zeta-Jones era parte del progetto - ho pensato che una buona alternativa all'aver abbandonato l'idea di investire il mio tempo per vedere 10 episodi di una serie che non progredirà oltre, potesse essere tornare a rivedere l'originale con Nicolas Cage nei panni di Benjamin Franklin Gates. E, devo dire, l'idea ha sortito l'effetto sperato.
Facile facile, avventuroso, ricolmo di misteri da risolvere e indizi da mettere insieme, questo primo "National Treasure" funziona benissimo per quello che è, ovvero un prodotto per tutta la famiglia che non fa male a nessuno, regala un paio d'ore di divertimento e finisce presto nel dimenticatoio. Niente di fenomenale, ma mantiene le promesse.
Film 1276 - Il mistero dei Templari
Film 2245 - National Treasure
Film 1277 - Il mistero delle pagine perdute
Cast: Nicolas Cage, Sean Bean, Harvey Keitel, Diane Kruger, Jon Voight, Justin Bartha, Christopher Plummer.
Box Office: $347.5 milioni
Vale o non vale: Succedono talmente tante cose in questo film - di cui la maggior parte completamente assurde - che sembra di assistere a una pellicola della durata di 4 ore. Non lo dico con un'accezione negativa, in realtà il film scorre senza problemi, però è inevitabile di avere la sensazione alla fine della visione la sensazione che si sia assistito a un racconto molto più lungo di quello che non sembrerebbe semplicemente basandosi sul minutaggio del film.
Detto questo, per chi fosse alla ricerca di un intrattenimento facile e spensierato, un'avventura ai confini tra "Indiana Jones", "Il codice Da Vinci" e "The Librarian", in questo "National Treasure" troverà esattamente quello che sta cercando.
Premi: /
Parola chiave: Declaration of Independence.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 7 maggio 2019

Film 1574 - Inglourious Basterds

Intro: Da quando lo avevo visto al cinema non aveva mai trovato l'occasione giusta per rivederlo. Trovata al Takarakka!
Film 1574: "Inglourious Basterds" (2009) di Quentin Tarantino
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: comincia qui la carriera hollywoodiana di Christoph Waltz che, grazie ad un'interpretazione indimenticabile, vince il suo primo Oscar per il film di Tarantino. Un'accoppiata vincente che porterà ad entrambi il secondo Academy Award con la successiva collaborazione per "Django Unchained";
questa è la mia seconda visione di "Inglourious Basterds", una pellicola che, ricordo, al cinema mi aveva lasciato piuttosto inquietato. Violentissima e carica di una tensione palpabile, la storia non mancherà di sorprendere più e più volte lo spettatore attraverso molti colpi di scena e tantissimi colpi d'arma da fuoco. Per non parlare delle esplosioni che, qui, si mescolano al mondo del cinema. Tarantino riscrive la storia della seconda guerra mondiale e lo fa secondo i suoi standard voraci e trasgressivi, senza mai mancare di aggiungere una certa dose di ironia. Il film funziona benissimo e colpisce dritto al cuore.
Cast: Brad Pitt, Christoph Waltz, Michael Fassbender, Eli Roth, Diane Kruger, Daniel Brühl, Til Schweiger, Mélanie Laurent, B. J. Novak, Martin Wuttke, Mike Myers, Léa Seydoux.
Box Office: $321.5 milioni
Vale o non vale: Cosa sarebbe successo se si fosse riusciti a fermare Adolf Hitler e, soprattutto, in quale modo si sarebbe potuto riuscire a farlo? Questa la macrostruttura narrativa di "Inglourious Basterds", pretesto (non da poco) per una storia fatta di numerosi elementi che convergeranno tutti per provare a rispondere alle domande di cui sopra. Se vi piacciono i film violenti, se vi piace Tarantino, questo è assolutamente un film che fa per voi.
Premi: Candidato a 8 premi Oscar (tra cui Miglior film, regia e sceneggiatura) ha vinto quello per il Miglior attore non protagonista (Waltz). 4 nomination ai Golden Globe e 6 ai BAFTA, il film ha vinto per Waltz ad entrambe le premiazioni.
Parola chiave: Premiere.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 8 gennaio 2017

Film 1277 - Il mistero delle pagine perdute

Avevo visto il primo e non rivedevo anche il secondo?

Film 1277: "Il mistero delle pagine perdute" (2007) di Jon Turteltaub
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Praticamente si potrebbe fare copia-incolla di quanto già detto nella recensione della pellicola di cui questo "Il mistero delle pagine perdute" è il seguito.
Innocuo, anche simpatico film d'avventura dove il diktat è l'intrattenimento semplice, la ricostruzione storica è solo uno sfondo e la tendenza all'esagerazione una necessaria sfida ingaggiata con lo spettatore che, da questo tipo di prodotto, si aspetta appunto un azzardo privo quasi di logica. Ed è così che si entrerà nello Studio Ovale e Buckingham Palace, si rapirà il Presidente degli Stati Uniti e si andrà alla ricerca nientemeno che della città d'oro di Cibola tutto in un'unica storia e tutto grazie al genio del ritrovato protagonista dal nome presidenziale Benjamin Franklin Gates (Nicolas Cage), questa volta aiutato anche da mamma Helen Mirren.
Un sequel sorprendentemente in linea con il suo predecessore, tanto da risultarne fondamentalmente identico.
Film 1276 - Il mistero dei Templari
Film 2245 - National Treasure
Film 1277 - Il mistero delle pagine perdute
Cast: Nicolas Cage, Jon Voight, Harvey Keitel, Ed Harris, Diane Kruger, Justin Bartha, Bruce Greenwood, Helen Mirren, Ty Burrell.
Box Office: $457.4 milioni
Consigli: Se è piaciuto il primo film, questo dovrebbe essere altrettanto gradito. Ovviamente parliamo sempre di un prodotto facile facile, tutto basato su avventura e azione e dove la ricostruzione storica è utilizzata solo come pretesto per un gioco al rialzo per pompare la trama di elementi elettrizzanti e colpi di scena. Un intrattenimento facile e veloce e, naturalmente, velocemente dimenticabile.
Parola chiave: Diario.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

Film 1276 - Il mistero dei Templari

Mi era tornata la voglia di vederlo, senza nessun motivo. Così l'ho cercato in streaming...

Film 1276: "Il mistero dei Templari" (2004) di Jon Turteltaub
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Innocuo film d'avventura per tutta la famiglia che sfrutta la storia americana come base per una caccia al tesoro che riesuma un po' tutti a ritroso fino a chiamare in causa, ovviamente, i massoni. Poco male, la storia è piacevole e si segue volentieri una volta che si è scesi a patti con l'assurdità di certe idee, prima fra tutte quelle di rubare la dichiarazione d'indipendenza americana.
Accettato il compromesso da "spariamola grossa e sempre più grossa", "National Treasure" è un prodotto commerciale dal grandissimo budget (100 milioni di $), cast delle grandi occasioni e tutti gli elementi necessari a generare quello spirito da cacciatori di tesori in chi guarda, sempre più curiosi di capire quale sia l'effettivo tesoro, se esista e se tutti gli sforzi fatti dal protagonista Benjamin Franklin Gates (eh sì, quello è il suo nome...) per trovare quello che sta cercando e, soprattutto, riabilitare il nome della sua famiglia, saranno effettivamente premiati.
Film 1276 - Il mistero dei Templari
Film 2245 - National Treasure
Film 1277 - Il mistero delle pagine perdute
Cast: Nicolas Cage, Harvey Keitel, Jon Voight, Diane Kruger, Sean Bean, Justin Bartha, Christopher Plummer, Mark Pellegrino.
Box Office: $358.5 milioni
Consigli: Non amo Nicolas Cage e tendenzialmente quasi tutti i suoi film sono delle boiate pazzesche, ma devo dire che questo film e il sequel sono accettabili e perfetti per un pomeriggio domenicale all'insegna del disimpegno. Per tutta la famiglia e adatto ad ogni occasione, "Il mistero dei Templari" è un titolo facile facile che piacerà a chi è appassionato di misteri da risolvere, indizi da trovare e tesori da cercare.
Parola chiave: Trinity Church.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 14 giugno 2016

Film 1158 - Tutto sua madre

Una pellicola che mi aveva davvero sorpreso e di cui di recente ho acquistato il DVD. Motivo per cui ci tenevo moltissimo a farla vedere anche a Poe.

Film 1158: "Tutto sua madre" (2013) di Guillaume Gallienne
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Io lo trovo geniale.
Una dichiarazione d'amore alle donne, una pellicola simpaticissima sullo scoprire se stessi, amarsi, conoscersi, dettarsi i propri tempi che sui molti momenti comici costruisce l'idea di una storia che, in realtà, non si tira certo indietro quando si tratta di passare a toni più seri.
Rivedere "Les garçons et Guillaume, à table!" mi ha messo nuovamente di buon umore, mi ha fatto ancora ridere come la prima volta, mi ha lasciato un ricordo ancora più piacevole, rinsaldando l'idea che si tratti di un prodotto speciale, pellicola garbata nonostante tutte le stramberie e le parolacce che certo non mancano, esempio di cinema europeo vitale, creativo e perfettamente in grado di essere esportato.
Guillaume Gallienne mattatore - sceneggiatore, regista, attore con doppio ruolo e doppi, triplo orientamento sessuale - vale da solo tutta l'operazione che, inutile sottolinearlo, regge interamente sulle sue spalle. Davvero bravo, tagliente. Insieme a lui una serie di protagonisti tra i quali spicca - per quanto mi riguarda unico volto familiare - una Diane Kruger rigidissima erogatrice di clisteri purificanti a cui è regalata una delle scene più divertenti di tutto il film.
Insomma, un gioiellino divertente, intelligente, ben scritto e recitato.
Ps. Vincitore di 5 César su 10 nomination, tra cui Miglior film e Miglior attore.
Film 672 - Tutto sua madre
Cast: Guillaume Gallienne, André Marcon, Françoise Fabian, Nanou Garcia, Diane Kruger, Reda Kateb, Götz Otto.
Box Office: $24 milioni
Consigli: Un titolo da scoprire e riscoprire, imperdibile per chiunque ami la commedia brillante in grado non solo di intrattenere e divertire, ma che lasci anche spunti di riflessione (e qui non sono pochi). Piacerà il doppio madre-filio, il ritmo incalzante, la descrizione attenta dell'universo femminile e gli sforzi del protagonista nel chiedersi se ciò che tutti pensano di lui sia effettivamente ciò in cui lui stesso si rivede.
Parola chiave: Sessualità.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 20 febbraio 2014

Film 672 - Tutto sua madre

Weekend relax in compagnia del cinema francese parte 1.

Film 672: "Tutto sua madre" (2013) di Guillaume Gallienne
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Questo film è davvero una bella sorpresa. E' scritto diretto e interpretato da Guillaume Gallienne, basato su una sua opera teatrale che a sua volta si basa su alcuni aspetti della sua vita qui approfonditi: rapporto con la madre, sessualità, donne.
Ciò che rende particolare questo prodotto francese è innanzitutto il fatto che Gallienne interpreta sia il suo alterego narrativo che la parte della madre, con un'attitudine e una bravura veramente affascinanti. Camaleontico è dir poco. Poi la storia è trattata con una certa ironia molto spiritosa che spazia spesso tra il grottesco e l'autoumiliazione, ma sempre con un certo stile, se così si può dire. Insomma, nonostante situazioni evidentemente deliranti, c'è sempre un'aplomb di fondo che controbilancia perfettamente tutta la storia.
Storia che, neanche a dirlo, riguarda la ricerca di se stessi e l'affermazioen del proprio io a prescindere da ciò che pensano e giudicano gli altri. I risvolti, oltre che comici, saranno inaspettatamente sorprendenti.
Ho molto apprezzato l'anima assolutamente non convenzionale di questo prodotto, capace di differenziarsi dal resto che c'è in circolazione sia per le più lampanti scelte di cast (anche Diane Kruger in un cameo), sia per un racconto che fa della visione personalissima della vita di Gallienne strumento per colpire lo spettatore con, finalmente, qualcosa di nuovo.
Ps. Il film è attualmente candidato a 10 premi César tra cui Miglior film, regia, sceneggiatura e attore protagonista oltre che Miglior opera prima. Al Festival di Cannes 2013, nella selezione "Quinzaine des réalisateurs", il film si è aggiudicato l'Art Cinema Award e il Prix SACD.
Film 1158 - Tutto sua madre
Box Office: € 2,564,982 (Francia)
Consigli: "Les garçons et Guillaume, à table!" è divertente, ben scritto e recitato e sorprendente per numerosi aspetti. Vale veramente la pena di dargli una chance.
Parola chiave: Omosessualità.

Trailer

Bengi

lunedì 30 dicembre 2013

Film 644 - Troy

Dopo l'acquisto di una nuova obesità post-natalizia, tento di distrarmi dal cibo abbuffandomi di film. Questo è il primo esempio della mia bulimia cinematografica spegni-Natale.

Film 644: "Troy" (2004) di Wolfgang Petersen
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Nel grande calderone dei film-scelti-a-caso di quest'anno arriva a pelo, ma arriva, questo grandissimo esempio di cinemone colossale privo di qualcosa da dire, ovvero l'intrattenimento spensierato nella sua più alta e pura forma.
Alla regia il nome forte di Wolfgang Petersen ("La storia infinita", "Air Force One", "Poseidon"), un cast ricolmo di adoni e bionde bellezza europee (Brad Pitt, Eric Bana, Orlando Bloom, Diane Kruger) oltre che di qualche attore capace (Peter O'Toole, Julie Christie, Brendan Gleeson, Brian Cox) e nomi che sarebbero esplosi più avanti (Rose Byrne, Garrett Hedlund e Sean Bean) e, naturalmente, una delle storie più famose di tutti i tempi: l'"Iliade" di Omero.
A parte tutto questo elenco e il notevole aiuto degli effetti speciali, "Troy" non ha altro da dire. E' una pellicola piatta e priva di pathos che gioca con elementi epici senza saperli totalmente gestire e il risultato finale è un racconto abbastanza vuoto di una vicenda che ci si chiede perché si sia voluta raccontare.
Non credo sia colpa effettivamente di nessuno in particolare, ma l'insieme degli elementi davvero non funziona. E' tutto troppo succube di una resa high-tech, di una narrazione a tratti infantile e di una recitazione che vede Brad Pitt al timone di una squadra troppo spesso votata all'inespressività. Anche se hai un bel corpo e ti chiedono di mostrarlo per un terzo delle tue scene, alla lunga è evidente anche ai ciechi che non puoi recitare solo con le natiche. Aggiungo che personalmente trovo Orlando Bloom di un'inutilità infinita in questo ruolo.
Insomma, per quanto i buoni propositi di portare sullo schermo un'opera tanto importante culturalmente parlando - per quanto un buon margine di libertà sia stato concesso alla sceneggiatura -, la sensazione che "Troy" non sia niente di più che un tentativo di chiamare al cinema la grande massa media pagante non si leva mai dalla mente di chi guarda.
Ps. 175 milioni di dollari di budget e $497,409,852 di incasso mondiale. Una nomination all'Oscar per i costumi.
Consigli: E' un buon esempio di cosa può fare Hollywood quando ha per le mani una storia universalmente conosciuta ed apprezzata e un grandissimo budget a disposizione. Ovvero un esempio di come tramutare un poema epico in un videogioco tutto azione e grandi gesti d'onore (ovvero di vendetta). Se lo si prende come strumento di intrattenimento privo di sostanza è un buon titolo da tenere presente. Anche bello da vedere perché curato nei costumi e nei set, ma di fatto non c'è molto altro che si possa apprezzare.
Parola chiave: Cavallo.

Trailer

Bengi

giovedì 14 novembre 2013

Film 614 - Un piano perfetto

Non che necessitassi di vederlo, però devo ammettere che dal trailer poteva sembrare tendenzialmente divertente e adatto ad una serata di svago assoluto.

Film 614: "Un piano perfetto" (2013) di Pascal Chaumeil
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Favoletta romantica dal divertente retroscena scaramantico, "Un plan parfait" è un ottimo esempio di commedia europea dal sapore esportabile e, bisogna dirlo, con qualche momento comico davvero godibile.
Il merito della riuscita va certamente ai due protagonisti Diane Kruger e Dany Boon che rendono credibile una trama che viaggia quasi sempre ai limiti dell'assurdo ma che, proprio per questo, piace e strappa più di un sorriso.
Tutto comincia alla cena per la vigilia di Natale in casa di Corinne che racconta alla sua collega imbucata - insieme all'aiuto della famiglia non esattamente felice di avere l'intrusa a casa - la storia d'amore della sorella Isabelle con Jean-Yves (i due protagonisti) e di tutte le avventure/disavventure che ne seguono per colpa di un fatto che accomuna tutte le storie amorose delle donne di famiglia: il primo matrimonio, per quanto amore ci sia, non funziona mai. Essendo Isabelle innamoratissima da anni, cerca, quindi, un ragazzone facile da adescare e manipolare ai fini di un matrimonio che culmini con un divorzio lampo. A questo punto si inserisce lo sfigato Jean-Yves...
Questo l'incipit già di per sé anche abbastanza particolare e potenzialmente divertente. Di fatto il film prosegue su quest'onda dell'assurdo da commedia comico-romantica e, se si cercava questo tipo di genere specifico, la pellicola funziona alla grande. Non solo una storia d'amore che, non cercata, arriva e travolge i due protagonisti, ma anche una serie di snodi narrativi ambientati agli antipodi del pianeta con scenari mozzafiato (il Kilimangiaro in Africa e la Cattedrale di San Basilio della Piazza Rossa a Mosca) e una serie di gag - all'inizio anche piuttosto cattivelle - che funzionano nonostante, come si diceva, sfiorino spesso il limite del plausibile.
In tutto questo ho molto apprezzato una versatilità recitativa da parte della Kruger che non mi aspettavo, capace di passare da femme fatale a burlona o sorniona con grande espressività, decisamente necessaria in un prodotto altamente commerciale come questo, per rendere qualsiasi emozione vendibile al pubblico tendenzialmente eterogeneo per cultura (il film, infatti, è stato lanciato in tutta Europa e presentato a qualche festival negli USA). Non l'ho mai trovata particolarmente espressiva (vedi "The Host", ma più probabile in quel caso che fosse colpa dell'orrenda sceneggiatura) e qui, invece, mi ha sorpreso. Dany Boon - che non è certo bello - ha la faccia da cucciolone buono e riesce a rendere bene il personaggio, abbastanza sfigato da essere adorabile agli occhi di Isabelle. Ma su di lui non avevo alcun dubbio avendo già visto "Giù al nord" (l'originale da cui è tratto "Benvenuti al Sud") di cui è anche regista e sceneggiatore.
Insomma, "Un piano perfetto" è una commedia romantica carina che ho visto volentieri.
Consigli: Se si cerca un intrattenimento leggero e spensierato questo film è il candidato perfetto. Piacevole, non volgare, e capace di far sorridere tra le mille avventure che i due protagonisti devono affrontare prima di capire di amarsi davvero. Se quello che si sta cercando è niente di più che un po' di svago al retrogusto romantico, questo è un esempio tutto sommato godibile.
Parola chiave: Matrimonio.

Trailer

Bengi

giovedì 18 aprile 2013

Film 535 - The Host

La 3 regalava questo ingresso e, sinceramente, ero proprio curioso di vedere cosa proponesse questa storia di cui avevo tanto sentito chiacchierare...


Film 535: "The Host" (2013) di Andrew Niccol
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: C'erano molte aspettative rispetto a questa pellicola, ufficialmente il post-Twilight della creatrice della saga Stephenie Meyer. Si cercava per lei, infatti, un nuovo tormentone milionario, una nuova scusa per mettere in cantiere altri 5trilioni di pellicole ispirate ai suoi libri. E "The Host" era il primo e sperimentale tentativo di fare il bis dopo il successo dei vampiri.
Questa volta la Meyer cambia macroargomento e dai canini affilati ma vegetariani, passiamo agli alieni invasori di corpi, ma con un anima. Il contorno, però, non cambia e rimane sempre la stessa precedente situazione amorosa del triangolo. Anche se formalmente Melanie/Saoirse Ronan è abitata dall'alieno Wanda, di fatto il corpo è uno solo, combattuto tra l'amore dei due belli della pellicola, il figlio di Jeremy Irons, Max (già visto nell'altro teen-horror "Cappuccetto rosso sangue"), e Jake Abel. Entrambi sono innamorati della/e protagonista/e, rispettivamente dell'umana Melanie e dell'aliena Wanda (al di fuori del corpo umano che ospita, ha l'aspetto di un neurone luminoso glitterato).
Di fatto, quindi, l'autrice della storia non sceglie di cambiare moltissimo le sue tematiche di interesse, ma le maschera solamente in altre forme per vedere se un fresh new start possa essere possibile. E diciamocelo, se questo è il risultato, la risposta è no.
L'infinita lentezza di questo film è già un grave difetto, ma evidentemente (ho visto solo il primo dei numerosi "Twilight", anche se ho in progetto di documentarmi) chi si dispone a vedere uno dei prodotti collaterali della Meyer scende a patti con questa mancanza volentieri, probabilmente ricercando una storia d'amore impossibile ed eterna, piuttosto che un buon ritmo e una buona sceneggiatura. Quindi va detto fin da subito che, oltre a non esserci originalità, non ci sono nemmeno grandi contenuti. L'approfondimento dei personaggi è al limite della sufficienza e anche se il duetto mentale tra la voce interiore di Melanie e quella di Wanda sembrerebbe legittimare un approfondimento psicologico necessariamente più maturo, serio e ricercato, in realtà la resa di questo aspetto è banalizzata e semplificata in maniera a tratti imbarazzante. Anche perchè, nonostante il dramma dell'essere 'spodestati' dal proprio corpo e la razza umana che viene soggiogata dall'alieno e la ribellione degli ultimi umani superstiti... Alla fine l'unica cosa su cui si concentra/no la/e protagonista/e sono i due ragazzi del cuore.
E, nel momento in cui tutta l'attenzione del film si sposta su questo argomento, capisci che "The Host" è un fallimento.
Mi rendo perfettamente conto che il pubblico cui mirasse il prodotto in questione fosse principalmente interessato alla love story, però io - da profano - ho trovato il tutto di una piatta banalità tanto sempliciotta che nemmeno sono riuscito a godermi l'insieme. Non c'è divertimento, non c'è malizia, né intrighi, la rivoluzione è trattata come cornice e le implicazioni mentali e sociali dell'essere abitati da un alieno non sono nemmeno prese in considerazione. Tutto ciò che viene proposto qui sono ambientazioni futuristiche e conseguenti gadget, relazioni stereotipate e una caccia all'uomo (o donna, in questo caso) all'acqua di rose. La storia, infatti, punta tutto sul nuovo triangolo Ronan-Irons-Abel, ma nessuno dei tre (forse giusto il secondo) ha l'appeal necessario a suscitare anche solo qualche interesse per il loro disagio amoroso. Saoirse Ronan si è scelta la non facile situazione di resuscitare le speranze della Meyer di una nuova Kristen Stewart dalle uova d'oro, senza però essere in grando di mantenere alcuna aspettativa, piatta e quasi annoiata in alcuni tratti, probabilmente a causa della stessa sceneggiatura...
Per farla breve, "The Host" poteva essere una pellicola carina visto i presupposti cool e patinati e la pubblicità collaterale grazie alla maternità della Meyer, eppure fallisce completamente il suo scopo, risultando noioso è per niente interessante. Giusto Diane Kruger regala un po' di movimento ad una trama che, altrimenti, è piatta e buonista.
Ps. 40 milioni di dollari per produrlo, ma insufficienti $45,420,419 di incasso mondiale.
Consigli: A questo punto suppongo sia meglio approfondire la questione "Twilight" perchè o Mrs. Meyer è una miracolata o davvero quella storia è migliore. Perchè se cercate qualcosa di banale, già visto, ma in salsa futuro allora "The Host" fa per voi; altrimenti lasciate stare.
Parola chiave: Viandante.

Trailer

Bengi