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giovedì 5 settembre 2019

Film 1799 - Klute

Intro: Il 7 settembre 2018 ho conosciuto Chris a Sydney per caso e, un mese dopo, ci siamo rivisti ad Auckland, non più per caso.
Da allora so qual è il suo film preferito e anche se l'avevo scaricato ormai quasi un anno fa, non avevo mai trovato l'occasione giusta per vederlo. Ne ho approfittato la settimana scorsa quando, con lui a Queenstown per qualche giorno, ci siamo ritagliati del tempo per vedere il film insieme.
Film 1799: "Klute" (1971) di Alan J. Pakula
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Chris
In sintesi: la mia visione di "Klute" è stata tutt'altro che regolare. Per recuperare una pellicola di neanche due ore, forse ce ne abbiamo messe tre, tra pause, scambio di opinioni, ragionamenti sulla messa in scena e le tecniche di narrazione. E' stato molto interessare seguire la storia con chi come Chris l'ha analizzata da cima a fondo, facendomi notare dettagli o concentrare su risvolti che, da solo, probabilmente non avrei notato. In generale ho molto apprezzato "Klute" come prodotto cinematografico, molto dark e inquietante in non poche parti grazie al racconto di un serial killer che, per coprire le proprie tracce, uccide chi potrebbe incastrarlo, comprese alcune squillo; a rischio anche Bree Daniels (Fonda) che, prima nel tentativo di mettersi in salvo e poi alla ricerca della verità, finirà per cercare l'aiuto di John Klute (Sutherland);
non mancano toni paranoici e una buona dose di voyerismo veicolato specialmente dalla telecamera di Pakula, molto spesso nascosta ad emulare il punto di vista di chi stia spiando la propria vittima. Non bastasse, colonna sonora e registrazioni audio aggiungono quel tono angosciante e losco che conferisce a "Klute" un'anima tormentata; in questo senso anche le sedute d'analisi della protagonista contribuiscono ad amplificarne la drammaticità;
insomma, prodotto molto 70s dalla trama intrigante e risultato finale interessante. Durante la visione mi sono tornati in mente alcuni titoli di Dario Argento - a Chris ho consigliato "Profondo rosso" - e, a posteriori, quel "All the President's Men" proprio di Pakula.
Cast: Jane Fonda, Donald Sutherland, Charles Cioffi, Roy Scheider, Dorothy Tristan, Rita Gam, Nathan George, Vivian Nathan, Jean Stapleton, Sylvester Stallone.
Box Office: $12,512,637
Vale o non vale: Prodotto interessante e decisamente, profondamente anni '70. Immagini e sonoro non sono perfetti - come del resto l'acconciatura della povera Bree Daniels -, ma in generale un prodotto da recuperare. Interessante il finale, aperto a due possibilità.
Premi: Candidato a 2 premi Oscar per Miglior sceneggiatura originale e Miglior attrice protagonista (Jane Fonda), vince per il secondo; stesse nomination e stessa vittoria ai Golden Globes. 1 candidatura ai BAFTA per la Miglior attrice
Parola chiave: Black book.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 4 settembre 2015

Film 986 - Il potere dei soldi

Fagocitando film prima della Sicilia: episodio 2.

Film 986: "Il potere dei soldi" (2013) di Robert Luketic
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Una sorta di "Wall Street" versione anni '00, con un ampio tocco glam e due glorie del cinema (Liam Hemsworth, Gary Oldman) a spartirsi il ruolo di mentore-cattivo-criminale per un risultato finale un po' insipido, ma non del tutto insoddisfacente. Qualcosa di intrigante c'è, sarà lo spionaggio industriale, saranno gli occhioni di Liam Hemsworth, di fatto vedere "Il potere dei soldi" (vero titolo "Paranoia", forse primo caso in cui la scelta italiana è migliore di quella originale) non lascia ampiamente delusi, semplicemente manca quel qualcosa in più che al giorno d'oggi serve per rimanere impressi nell'universo +∞ di pellicole che vedono la luce.
Chiaro, non è un capolavoro, non tutti gli snodi della storia funzionano e non ha gli elementi per rimanere impresso, ha una protagonista femminile piuttosto anonima nella figura di Amber Heard - della quale a tutt'oggi mi sfuggono i meriti, al di là del matrimonio con Johnny Depp - e lascia il tempo che trova, ma, hey!, a me non è così tanto dispiaciuto. Alla fine la curiosità di capire come sarebbe finito c'era, più che altro per capire come avrebbe potuto salvarsi il personaggio di Adam dalle grinfie di entrambi i suoi capi... Insomma, niente di che, ma non così pessimo come è stato descritto dalla critica. Semplicemente un po' troppo banale.
Ps. Cast per niente male: Liam Hemsworth, Gary Oldman, Harrison Ford, Amber Heard, Lucas Till, Embeth Davidtz, Julian McMahon, Josh Holloway, Richard Dreyfuss.
Box Office: $13,785,015
Consigli: Superflop al botteghino (35 milioni per produrlo), ma il risultato finale non è né cattivo né buono, semplicemente si tratta di un film che si può vedere per spegnere il cervello e rilassarsi una sera sul divano. Niente di più, che non è nemmeno così male se non si hanno altre pretese oltre l'intrattenimento per quell'oretta e mezza di durata. Il trio Hemsworth - Oldman - Ford è insolito, ma certamente rende sufficientemente sexy-cool la storia.
Parola chiave: Cellulare.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi