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venerdì 11 ottobre 2013

Film 597 - The Call

In America aveva riscosso un discreto successo (insperato). Considerando che la protagonista è Halle Berry - che non azzecca una pellicola da circa un decennio - la cosa mi ha incuriosito.


Film 597: "The Call" (2013) di Brad Anderson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In effetti "The Call" non è niente male. Visto al buio della mia camera da letto ha fatto il suo sporco lavoro egregiamente, lasciandomi con un'ansia da pazzo rapitore fuori dalla finestra che non mi aspettavo.
Va detto che i meriti di questa pellicola prescindono dal personaggio e dalla persona di Halle Berry, ormai relegata ad attrice un tempo famosa e che si accontenta di un ruolo qualunque pur di continuare a lavorare. Se la pellicola funziona è perché la storia adrenalinica è gestita con furbizia e perché vittima (Abigail Breslin) e carnefice (Michael Eklund) sono perfetti nei loro ruoli. Grazie ad una regia fatti di primissimi piani, infatti, sembra davvero di stare dentro la storia, di vivere l'angoscia del rapimento prima dentro il bagagliaio dell'auto, poi sperduti sotto la botola persa in mezzo alla campagna. La Breslin non si risparmia una smorfia che sia una, il che rende il tutto estremamente realistico e angosciante. Lei come Eklund-dalla-bocca-aperta, inquietante con lo sguardo da pazzo e l'espressione di chi sa solo fare del male.
Insomma, per quanto riguarda tensione ed adrenalina "The Call" funziona bene ed è ben architettato. Avrei personalmente gradito un approfondimento più strutturato di come funzioni lavorare per il 911 americano, ma capisco che ai fini della storia non avrebbe apportato nulla. La Berry, che è tutta uno sguardo sofferente e un 'tesoro', è indispensabile alla storia quando un biscotto ad uno squalo, ma capisco che almeno un nome di richiamo dovesse esserci. La vendetta del suo personaggio la riscatterà un po', in un finale che vedrà trionfare la sola giustizia privata.
Quindi direi che questo film è stato proprio una sorpresa, carico di emozioni forti che le immagini riescono a raccontare con estrema lucidità e consapevolezza. Una sorpresa inquietante che mi ha lasciato molto soddisfatto.
Ps. Costi di produzione pari a 13 milioni di dollari, per un incasso totale di $58,938,768.
Consigli: Decisamente una piacevole sorpresa. Visto da soli, in casa, al buio della notte è decisamente trascinante. Ansia, azione e tanta adrenalina. Nonostante certi snodi della trama un po' troppo semplificati, il risultato finale è comunque riuscito. Mantiene ciò che promette, ovvero intrattiene a dovere.
Parola chiave: Sorella.

Trailer

Bengi

venerdì 4 novembre 2011

Film 323 - A Dangerous Method

Uno dei film che attendevo di più dalla Mostra del Cinema di Venezia.


Film 323: "A Dangerous Method" (2011) di David Cronenberg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo
Pensieri: Per questo film avevo non poche aspettative. E’ la terza collaborazione tra Cronenberg e Mortensen (le altre due sono piuttosto d’effetto: “A History of Violence” e “La promessa dell'assassino”), la trama sembra interessante, gli attori sono cool e capaci. Non potevo immaginare, però, che “A Dangerous Method” sarebbe stato così tanto diverso da come me lo aspettavo.
Imbarazzante la prima parte in cui la Knightley gioca a scardinarsi la mandibola tra un isterismo e l’altro. Tanta è la veemenza nella rappresentazione che si perde il senso di ciò che viene detto e il gioco dentale finisce per diventare qualcosa di ridicolo. Ero ipnotizzato da quella bocca.
Il resto del film è lento e poco appassionante, scambio epistolare di due geniacci d’avanguardia che “bisticciano” dopo essere stati complici e quasi uno l’erede dell’altro. Tra la rottura c’è anche lei, la Knightley/Spielrein, divisa da passione e pensiero (uno è Jung, l’altro Freud), che da paziente diventa dottore e recupera una vita che, senza la psicoanalisi, sarebbe stata buttata.
Ma il film è tutto qui, nemmeno tanto un elegio al lavoro dei due professori, né una macabra discesa nel mondo del perverso, men che meno una pellicola storica. Ciò che mi è rimasto impresso all’uscita dalla sala è stata la sorprendente scioltezza della mandibola della Knightley (nomination all’Oscar? Non saprei, ma l’Adademy spesso dispensa non tanto per il ruolo, quanto per il nome dell’attore. In questo caso, poi, un’eventuale nomination servirebbe all’Academy per ribadire che la scelta - che lasciò non pochi sorpresi - di candidare Keira per “Orgoglio e pregiudizio” qualche anno fa non fu un errore, bensì una scelta lungimirante), la statica espressione di Fassbender (che in inglese il gioco di interpretare la copia carbone di Jung renda meglio?), il ritmo che manca, le lettere dei due.
Avrei sinceramente preferito un piglio più storico-documentaristico e, certamente, mi sarei volentieri risparmiato il primo - imbarazzante - tempo in compagnia dell’isterica Sabina Spielrein.
Ps. C'è anche Vincent Cassel.
Consigli: Sarebbe interessante confrontare questo film con quello di Roberto Faenza "Prendimi l'anima" del 2002. Magari è migliore di questo...
Parola chiave: Psicoanalisi.

Trailer

Ric

martedì 19 ottobre 2010

Film 153 - Saw - L'enigmista

Ed eccoci al film numero due della cena a base di horror!


Film 153: "Saw - L'enigmista" (2004) di James Wan
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Diego, Marco, Andrea Puffo
Pensieri: Definire Mr. Jigsaw quale semplice enigmista risulta un pelino riduttivo. Erano anni che al cinema non si vedeva un vero pazzo scatenato ricolmo d'odio come lui. E di certo non perchè si diverte ad elaborare enigmi...
Malattia mentale, sadismo, perversione, sangue come se piovesse, prove mortali e situazioni estreme. Questi sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano il primo episodio della saga di "Saw".
Già, perchè in soli sei anni sono stati prodotti ben 6 film (i primi 4 nel mondo hanno incassato qualcosa come $554,865,556) che hanno confermato Jigsaw quale degno competitor delle migliori e più famose saghe horror di tutti i tempi.
Certo, come purtroppo quasi sempre accade, è il primo film a rappresentare più degnamente il nostro artista dei tranelli mortali. Nei capitoli successivi si perde la logica dell'effetto sorpresa che caratterizza la trama di questo primo capitolo prediligendo la virata splatter che, alla lunga, infastidisce per la sua inutilità. Negli altri episodi il meccanismo psicologico-punitivo per cui a) la tua punizione riflette i tuoi comportamenti nella vita (quasi dantesco) e b) risulta come unica occasione di espiazione e riscatto (altrimenti muori) cede lentamente il passo alla mera tortura fine a sé stessa.
Ma, per tornare al nostro film, questo num. 1 vale davvero la pena di essere visto. Un horror così ben riuscito non si vedeva da anni ormai e lo spavento che procura riporta alle angosce infantili di quando ci si impuntava per vedere un film 'dei grandi' e poi si finiva per passare la notte insonni.
Bei brividi e, per una volta, che piacere avere paura di aprire l'armadio temendo di trovarci all'interno nascosto un pazzo che tenta di ucciderci!
Bellissima, poi, la scena illuminata solo dal flash della macchina fotografica del fotografo Adam/Leigh Whannell (che è anche lo sceneggiatore del film): sentire il battito del suo cuore accelerare automaticamente autorizza il nostro a correre insieme al suo, trattenendo il respiro nell'attesa che succeda, inevitabilmente, qualcosa di brutto!
La mia approvazione va, totale, a questa pellicola: per spaventarsi non c'è nulla di meglio! Ps. Qualche faccia famosa c'è: Danny Glover, straconosciuto per il suo ruolo in "Arma letale" e i vari seguiti; Michael Emerson e Ken Leung rispettivamente Ben Linus e Miles Straume di "Lost"; Monica Potter, vista in "Patch Adams", "Nella morsa del ragno" e nel tv show (bellissimo) "Boston Legal".
Film 153 - Saw - L'enigmista
Film 2217 - Saw X
Consigli: Ovviamente guardarlo di notte in casa da soli è la situazione migliore per gustarsi un film del genere. Io, la prima volta che lo vidi, riuscii a dormire a malapena un'ora per l'angoscia che mi aveva suscitato! L'ultima volta che un film è riuscito davvero a spaventarmi. Lode al merito.
Parola chiave: Ospedale.



#HollywoodCiak
Bengi