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martedì 8 ottobre 2024

Film 2310 - Speak No Evil

Intro: A qualche giorno dal mio rientro in patria per un matrimonio (ancora), si continua con il genere horror, questa volta un remake di un film danese di soli due anni fa.

Film 2310: "Speak No Evil" (2024) di James Watkins
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: sicuramente un po' lento all'inizio, "Speak No Evil" trova il suo passo con il proseguire della storia che, immancabilmente, sfocia nel genere della suspense e della paura.
Portato quasi interamente sulle spalle di James McAvoy che, ancora un volta, dimostra di essere un attore versatile e capace di approcciarsi praticamente ad ogni genere, questo film riesce col tempo a guadagnarsi l'attenzione dello spettatore, inizialmente intrigato da un senso di stranezza generale tra le due coppie protagoniste che, inevitabilmente, si rivelerà per quello che è. E con non pochi colpi di scena.
Non avendo visto la pellicola originale, ovviamente non posso fare paragoni, ma posso dire che questo "Speak No Evil" è stato sicuramente una sorpresa positiva, un titolo carico di tensione che dosa sapientemente il crescendo di stress e quel senso ineluttabile che qualcosa di sinistro stia bollendo in pentola.
Cast: James McAvoy, Mackenzie Davis, Aisling Franciosi, Alix West Lefler, Dan Hough, Scoot McNairy.
Box Office: $67.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Chi apprezza il genere horror sicuramente si godrà la visione di "Speak No Evil". Il film parte piano, ma ingrana gradualmente e regala un finale carico di tensione. Se piace il remake, sicuramente può valere la pena dare una chance all'originale "Gæsterne" di Christian Tafdrup.
Premi: /
Parola chiave: Hoppy.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 6 ottobre 2021

Film 1833 - 47 Meters Down: Uncaged

Intro: Ennesimo cambio di toni e atmosfera per un sequel che mi riporta alla paura irrazionale più grande che ho: gli squali.

Film 1833: "47 Meters Down: Uncaged" (2019) di Johannes Roberts
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: né l'orinale né questo sequel sono di certo capolavori dell'horror, però devo ammettere che intrattengono entrambi a dovere per un'ora e mezza di godibile paura subacquea. E' magnificamente inquietante quanto "Jaws"? No, ma non era quello il punto.
Visto il budget limitato (questa volta 12 milioni di dollari, poco più del doppio dei 5.3 del primo titolo) e gli incassi non certo stellari, è chiaro che il senso del ritorno in sala di questo franchise risieda nel pubblico che avesse gradito il primo film o comunque pellicole simili (per intenderci: trame improbabili, animali famelici, effetti speciali così così).
In quest'ottica "47 Meters Down: Uncaged" è un prodotto sufficientemente buono da risultare efficace e centrare il suo obiettivo di paura e cliché (sugli squali e non), il tutto per un risultato finale che richiama il primo film, ma riesce in ogni caso a proporre qualcosa di diverso (non mi sento di dire nuovo). Di certo non un capolavoro, ma ho visto ben di peggio.
Ps. Il film delle "figlie di": Corinne Foxx è la primogenita di Jamie Foxx, mentre Sistine Stallone è, ovviamente, la figlia dell'intramontabile Sylvester.
Film 1404 - 47 Metri
Film 1833 - 47 Meters Down: Uncaged
Cast: Sophie Nélisse, Corinne Foxx, Brianne Tju, Sistine Stallone, Davi Santos, Khylin Rhambo, Brec Bassinger, John Corbett, Nia Long.
Box Office: $46.7 milioni
Vale o non vale: La trama è accessoria perché siamo tutti in attesa del momento in cui l'ennesimo squalo sbranerà l'ennesimo malcapitato, però, per chi fosse alla ricerca di qualche brivido da squalo famelico e ragazzine in trappola in un'antica città sommersa, questo è decisamente il titolo giusto.
Premi: /
Parola chiave: Guideline.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 24 settembre 2021

Film 1826 - Aterrados

Intro: Rimaniamo sull'horror, questa volta scelto da Eric.

Film 1826: "Aterrados" (2017) di Demián Rugna
Visto: dalla tv di casa
Lingua: spagnolo
Compagnia: Eric
In sintesi: non posso dire che "Aterrados" ("Terrified" in inglese) sia esattamente il mio genere di horror, anche se ammetto che questo contatto con la cinematografia argentina dell'orrore è rimasto comunque un esperimento interessante. C'è da dire che Eric me lo avesse venduto come uno degli horror migliori degli ultimi anni, per cui le mie aspettative erano piuttosto alte.
"Aterrados" ha certamente idee interessanti, anche se l'esecuzione non è sempre eccellente. Gli effetti speciali non sempre all'altezza rovinano talvolta la resa della scena, anche se tutto sommato la pellicola si lascia guardare.
Cast: Maxi Ghione, Norberto Gonzalo, Elvira Onetto, George L. Lewis, Agustín Rittano, Demián Salomón, Julieta Vallina.
Box Office: $367,173
Vale o non vale: Non sono certo un esperto della filmografia argentina, men che meno di quella horror, quindi posso solo dire che "Aterrados" non sia stato all'altezza delle mie aspettative (alte, vedi sopra), anche se tutto sommato mi sono goduto la visione.
Premi: /
Parola chiave: Sensazione di paura.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 22 settembre 2021

Film 1820 - The Shining

Intro: Da un film ispirato ad un libro di Stephen King ad un altro con, in mezzo, una quarantina d'anni di distanza.

Film 1820: "The Shining" (1980) di Stanley Kubrick
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Eric
In sintesi: non è che avessi tutta questa smania di rivedere "The Shining", un film che avevo visto tanti anni fa e non mi aveva particolarmente colpito. La scelta è stata dettatat dal fatto che saremmo andati a vedere il sequel, "Doctor Sleep", il giorno dopo al cinema, per cui Eric doveva recuperare il titolo originale.
Ammetto che nemmeno questa volta ho subito il fascino di questo film cult che, per carità, funziona, ma rimane troppo lento e bizzarro per i miei gusti. Poi, per carità, con questa seconda visione ho compreso (o ricordato) meglio la trama e collegato con più attenzione il riferimento del titolo alla storia, ma a parte questo non posso dire di essere rimasto rapito dl film di Kubrick.
Ciò detto, innegabile che "The Shining" sia stato capace negli anni di riproporsi come titolo di culto, specialmente considerate le numerose scene indelibili rimaste nell'immaginario collettivo, una tra tutte quella dell'ascensore che "perde" sangue.
Film 1820 - The Shining
Film 1821 - Doctor Sleep
Cast: Jack Nicholson, Shelley Duvall, Scatman Crothers, Danny Lloyd.
Box Office: $47 milioni
Vale o non vale: Un horror sicuramente diverso rispetto ai canoni di oggi, anche se imperdibile per ogni cinefilo che si rispetti. Il film può piacere o meno, ma tantissimi elementi di questo titolo sono iconici.
Premi: Candidato al David di Donatello per il Migliore Produttore Straniero. Due nomination ai Razzie per la Peggior attrice protagonista (Shelley Duvall) e la Peggior regia (Stanley Kubrick).
Parola chiave: 237.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 6 agosto 2021

Film 1804 - It

Intro: Sul viale dei ricordi.
Torniamo indietro nel tempo a quando mi sono ritrovato a dover chiudere nuovamente un capitolo della mia vita per iniziarne uno completamente nuovo. Non si contano più le volte che ho dovuto ricominciare daccapo.
Salito sul mio 30esimo volo in 2 anni, saluto Auckland alla volta dell'Argentina imbarcandomi inconsapevolmente per una delle avventure più meravigliose che la vita mi abbia mai regalato. Ma su questo volo Auckland - Santiago del Cile che il mio futuro sia lì lì per cambiare ancora non posso saperlo, per cui, ignaro, mi godo il primo film della mia lunga lista di pellicole da recuperare durante il volo.

Film 1804: "It" (2017) di Andy Muschietti
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che vidi questa pellicola al cinema in Australia non ci capii una mazza.
Non tanto per la storia - che è ovviamente conosciuta e resa celebre anche dal precedente adattamento televisivo "It" - quanto per i dialoghi. Tra slang, accenti e un tocco di vintage, ricordo che mi trovaii in seria difficoltà sul piano della comprensione linguistica. Passati anni e di nuovo su un aereo, ma soprattutto con un sequel (all'epoca) in arrivo, ho deciso di recuperare il fenomeno "It" e dargli una nuova chance. Non che smaniassi per rivederlo, ma sicuramente un ripasso pre secondo capitolo mi avrebbe sicuro fatto bene.
Tralasciando il fatto che "It Chapter Two" sia tremendo, questo primo episodio diretto da Andy Muschietti funziona e pure piuttosto bene. Le atmosfere sono quelle giuste, gli attori perfetti per i rispettivi ruoli, gli effetti speciali (come dovrebbe essere) al servizio della storia e, diciamocelo pure, un Bill Skarsgård capace di riportare in vita l'iconico ruolo del pagliaccio Pennywise con estrema efficacia. Non fosse stato per lui il film non avrebbe avuto lo stesso impatto.
Impatto enorme, diciamocelo pure, tra un botteghino mondiale ricchissimo per un film vietato ai minori e ventilate speranze di nomination all'Oscar di fatto mai realizzatesi. Ma la speranza, si sa...
Detto ciò, ammetto di essermi goduto una seconda visione di questo horror basato sull'iconico libro di Stephen King, di cui più di tutto ho apprezzato l'immaginario estetico ben curato ed assolutamente efficace a connotare la storia della giusta dose di orrore e paura (la scena del bagno di sangue su tutte).
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two
Cast: Jaeden Lieberher, Bill Skarsgård, Finn Wolfhard, Sophia Lillis, Jeremy Ray Taylor, Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Nicholas Hamilton, Jackson Robert Scott.
Box Office: $701.8 milioni
Vale o non vale: Inutile dire che il paragone tra il riadattamento moderno della storia e il precedente classico con Tim Curry avrebbe da subito dominato la direzione delle riflessioni rispetto a questo "It". Inevitabile, ma anche abbastanza insensato considerato che sono due prodotti figli di epoche e media completamente diversi ("It" 1990 miniserie tv in 2 puntate e un budget di $12 milioni, "It" 2017 e 2019 prodotti cinematografici con budget complessivo da $105 milioni).
Esaurito il rimando culturale rispetto al primo, famosissimo Pennywise, va detto che il prodotto finale presentato qui sia buono ed efficace con, inoltre, un cast particolarmente azzeccato. Per chi abbia voglia di una serata tra brividi e salti sulla sedia "It" è certamente un ottimo candidato.
Premi: /
Parola chiave: Georgie.

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venerdì 1 maggio 2020

Film 1700 - The Meg

Intro: Primo film sul primo aereo che mi riporta in Europa. Dopo essermi preparato la lista mentale di titoli che ho intenzione di vedere, decido di cominciare da una pellicola facile facile - del resto sto aspettando che mi portino da mangiare - che non ero riuscito a vedere al cinema.
Film 1700: "The Meg" (2018) di Jon Turteltaub
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nessuno più di me ama un disaster movie sugli squali che fanno razzia, però diciamocelo, questo "The Meg" è solo una gran boiata.
Non è sufficientemente serio per essere interessante, né così tanto cagata da risultare divertente, per cui rimane incastrato in un limbo indefinito di cui fanno parte quei titoli che si lasciano guardare, ma non rimangono impressi per nessun motivo. Perché sì, il megalodonte è enorme e fa (teoricamente) paura, ma è tanto palesemente finto che manca la possibilità dello spavento che generava "Lo squalo"; senza contare che, diversamente da quest'ultimo, la possibilità che uno squalo preistorico grande come la Sicilia sia una minaccia plausibile anche fuori dalla sala cinematografica è pari a 0, motivo per cui si perde tutto quel gioco di ansie e paure irrazionali che hanno reso il classico di Spielberg tanto riuscito quanto inquietante. Aggiungo: ma a un megalodonte che gli fregherebbe di mangiarsi una persona? Per fare un parallelismo, a prescindere dal sapore, voi che soddisfazione ne trarreste dal mangiare un moscerino? Appunto.
Cast: Jason Statham, Li Bingbing, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao, Cliff Curtis, Page Kennedy, Jessica McNamee, Ólafur Darri Ólafsson, Masi Oka.
Box Office: $530.2 milioni
Vale o non vale: Blockbuster pompatissimo che riempie di steroidi qualsiasi suo elemento per elevarlo all'ennesima potenza, riuscendo però solo a sgonfiare il risultato finale. Credo che gli spettatori non abbiano bisogno di niente di più grande, più clamoroso o più incredibile, ma di storie - a prescindere dal genere - che centrino il loro obiettivo. In questo senso "The Meg" si dimentica che alla base di un film che coinvolge uno squalo assassino ci sono la paura irrazionale e l'istinto di sopravvivenza, non esplosioni subacquee e dimensioni da Guinness dei primati. Il budget sarà anche monster ($130 milioni), ma la storia di per sé si dimentica le cose che dovrebbero contare per un prodotto come questo. Insomma, guardabile ma si poteva fare decisamente meglio.
Premi: Candidato al Razzie per il Peggior prequel, remake, rip-off o sequel.
Parola chiave: Abissi.

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martedì 5 novembre 2019

Film 1673 - The Nun

Intro: Adoro "The Conjuring" e gli horror in generale: potevo farmi scappare questo titolo?!
Film 1673: "The Nun" (2018) di Corin Hardy
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: beh, beh, beh, da chi ha portato al cinema "The Conjuring" e "Annabelle" mi aspettavo davvero molto, molto di più. Questo "The Nun" non solo non aggiunge niente alla saga in sé, ma è proprio un prodotto mal riuscito. La trama è inesistente, il film non fa paura - gli unici momenti di spavento sono costruiti tramite apparizioni improvvise o balzi del suono - e il risultato finale è a dir poco deludente. Peccato, perché l'ambientazione e l'atmosfera ci sono tutte e le premesse parrebbero sufficienti a far sperare all'ennesimo buon prodotto di paura. La realtà è che questa volta il franchise ha toppato e non di poco (nonostante l'ottimo risultato al botteghino parrebbe suggerire il contrario. Non a caso ci sarà un sequel).
Ps. La protagonista Taissa Farmiga è la sorella minore di Vera Farmiga che, in "The Conjuring", interpreta Lorraine Warren.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 2216 - The Nun II
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Demián Bichir, Taissa Farmiga, Jonas Bloquet, Bonnie Aarons, Charlotte Hope, Ingrid Bisu, Patrick Wilson, Vera Farmiga, Lili Taylor.
Box Office: $365.6 milioni
Vale o non vale: Chi ha apprezzato quanto finora fatto fin qui dalla saga di "The Conjuring" & co. potrebbe apprezzare, nonostante l'evidente dislivello qualitativo tra i prodotti precedenti e questo titolo. A tutti gli altri consiglio di rivolgersi altrove.
Premi: /
Parola chiave: Valak.

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giovedì 19 ottobre 2017

Film 1422 - It

E siamo al primo appuntamento in sala dopo il mio sbarco in terra straniera. Il film l'ho visto tre settimane fa, in Italia esce oggi. Buona visione... se ce la fate!

Film 1422: "It" (2017) di Andy Muschietti
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Primo film visto al cinema qui in Australia, ho optato per quella che sembrava la scelta più facile: una storia che già conoscevo, un cast di praticamente soli ragazzini e un genere, l'horror, che solitamente punta tutto sulle immagini. Così mi sono sorpreso in difficoltà quando si è trattato di capire appieno i dialoghi, non esattamente comprensibili su tutta la linea. Forse la differenza sta nella mancanza di sottotitoli - fino ad ora tutti i film in lingua che ho guardato qui avevano la sottotitolazione originale - in ogni caso ho fatto a tratti fatica a capire. Poi, sia chiaro, alla fine della storia ci sono arrivato lo stesso serenamente e senza intoppi.
Il cast mi è sembrato particolarmente azzeccato, in particolare i giovani attori, tutti piuttosto convincenti. Bill Skarsgård, con il suo leggero strabismo, è perfetto per il ruolo, già disturbante in partenza; le stramberie del suo clown non sembrerebbero fare paura, eppure ci si sorprende spesso incollati alla sedia.
C'è non poca efferatezza in questa pellicola, cosa che ho trovato molto strana all'inizio, poi ho capito che un cast di protagonisti così giovane tendeva ad "ingannarmi" relativamente al genere di questa pellicola, portandomi spesso (anche durante la visione stessa) ad immaginarmelo come una sorta di "Stand by Me" incrociato a "Stranger Things", cosa che poi è, non fosse per la deviazione nel campo dell'orrore.
Gli effetti speciali sono buoni, così come fotografia e colonna sonora e devo dire che sono rimasto particolarmente colpito dalle scenografie e dai costumi, in grado di ricreare un effetto anni '80 particolarmente realistico ed efficace. Tutto sommato, quindi, ho trovato questo primo episodio cinematografico tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King piuttosto ben riuscito e intrigante, carico di una buona dose di inquietante terrore e momenti di spavento; forse lo avrei solo accorciato un po' all'inizio.
Film 446 - It
Film 1523 - It 2
Film 1422 - It
Film 1804 - It
Film 1819 - It Chapter Two
Cast: Bill Skarsgård, Jaeden Lieberher, Finn Wolfhard, Jeremy Ray Taylor, Sophia Lillis, Chosen Jacobs, Jack Dylan Grazer, Wyatt Oleff, Nicholas Hamilton.
Box Office: $631.5 milioni (ad oggi)
Consigli: Premesso che non ho mai letto il libro, credo comunque che questo "It" rappresenti un ottimo esempio non solo di trasposizione cinematografica da un altro medium, ma anche di come si possano ancora fare horror di qualità senza dover scomodare banalità e cliché già visti e rivisti (e ricordiamoci che di questa storia esisteva già la miniserie del 1990). Ho trovato questo titolo un po' lungo, ma in grado di generare suspense e non pochi momenti di paura, tanto da riuscire nel finale a lasciare lo spettatore sufficientemente spaventato e curioso di capire come evolverà la storia nel prossimo capitolo in uscita il 6 settembre 2019. Dunque un appuntamento imperdibile per chi ama il genere, un film che non penso lascerà delusi i fan.
Parola chiave: Palloncino.

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lunedì 28 agosto 2017

Film 1404 - 47 Metri

Al cinema non ero riuscito a vederlo, così ho aspettato che lo streaming lo mettesse a disposizione!

Film 1404: "47 Metri" (2017) di Johannes Roberts
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Attratto come sempre da ciò che mi spaventa, mi sono lanciato su questo film thriller-horror a tema squalo come i bambini sui dolci, sicuro ne sarei rimasto deluso; in realtà non si tratta di un prodotto così malvagio, pur nei limiti delle sue possibilità. Mi spiego: i buoni momenti di ansia e panico ci sono, anche se la storia - suppongo per limiti di budget - rimane bloccata troppo tempo in fondo al mare, finendo per sacrificare un po' del brivido selvaggio da attacco a diverse file di denti. Inoltre pare un tantino strano che gli squali, famosi per essere attirati dal sangue a km di distanza, una volta che ne hanno a fiotti a disposizione non si facciano vedere per la maggior parte del tempo e tardino ad attaccare in attesa di non si sa bene quale momento perfetto. Da questo particolare punto di vista, quindi, la storia tende a cedere, probabilmente appunto perché limitata da un budget che non permettesse una maggior presenza esplicita degli enormi pescecane (che, tra l'altro, sono anche gli unici esemplari di squalo a presentarsi nonostante l'ambientazione siano le acque oceaniche, il che risulta improbabile). Va detto che la mancanza in questione viene prontamente aggirata dall'altra grande protagonista della trama, ovvero la scarsità di ossigeno: in un conto alla rovescia snervante e ansiogeno, lo spettatore assiste assieme alle due malcapitate - interpretate da Mandy Moore e Claire Holt - alla sempre crescente mancanza di riserva d'aria, in un ambiente tanto ostile da non lasciar immaginare alcuna via di fuga. Ecco perché, pur mancando spesso la presenza animale, "47 Meters Down" riesce comunque a portare a casa un risultato soddisfacente in quanto ansia, pathos e adrenalina durante il secondo tempo non mancano mai.
Moore e Holt funzionano bene insieme, la regia predilige i primi piani e le inquadrature strette che non lasciano all'occhio la possibilità di individuare i pericoli, la colonna sonora fa il suo dovere sottolineando la pericolosità delle varie situazioni e, sopresa!, gli effetti speciali non fanno schifo, per cui tutto sommato il risultato finale è stato superiore alle aspettative.
Film 1404 - 47 Metri
Film 1833 - 47 Meters Down: Uncaged
Cast: Claire Holt, Mandy Moore, Chris J. Johnson, Yani Gellman, Santiago A. Segura, Matthew Modine.
Box Office: $62.6 milioni
Consigli: Prodotto tipico estivo che promette sangue e massacro e consegna, inoltre, una storia ansiogena e claustrofobica sufficientemente riuscita. Certo non parliamo di un capolavoro, ma per una distrazione senza impegno capace di generare qualche spavento, questo prodotto finisce per risultare efficace.
Parola chiave: Gabbia.

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giovedì 15 settembre 2016

Film 1211 - Lights Out: Terrore nel buio

Molte aspettative e tanta voglia di non perdermi questo film al cinema, alla fine sono riuscito a recuperarlo con Erika.

Film 1211: "Lights Out: Terrore nel buio" (2016) di David F. Sandberg
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika
Pensieri: Premessa intrigante, realizzazione buona, ma risultato finale sotto le aspettative. Non che "Lights Out" sia brutto, per carità, semplicemente visto l'enorme successo di pubblico mi aspettavo qualcosa di più incisivo e originale, mentre di fatto siamo di fronte all'ennesimo prodotto dell'orrore che gioca tutte le sue carte quando si tratta di spaventare con l'effetto improvviso, mancando di contestualizzare e creare la giusta storia per una trama, così, piuttosto vuota.
Tutto gira intorno al personaggio della quasi vampiresca Teresa Palmer che, reduce da un'infanzia turbolenta e un distacco netto dalla famiglia, si ritrova ad aver di nuovo a che fare con madre e fratellastro quando il ragazzino di fatto si rivolge a lei per chiedere aiuto: la mamma sembra comportarsi in modo alquanto strano e non passerà molto che si scoprirà a cosa è dovuto l'evidente squilibrio. Oltre che la mancanza di sonno generale...
Niente di originale, eppure l'idea del demonio che appare solo a luce spenta rimane un espediente in grado di solleticare, oltre che evocare non pochi ricordi suppongo nella mente di tutti. Chi non aveva paura del buio da bambino? Chi non temeva la presenza di qualcuno nascosto sotto al letto? E' proprio su questi elementi che "Lights Out" si concentra maggiormente quando si tratta di spaventare, dimenticosi però di creare tutto il resto. Chi è la misteriosa presenza notturna? Cosa vuole? Perché la luce la fa sparire? Come è possibile la sua esistenza?
Per quanto la pellicola risponda ad alcune di queste domande, il risultato finale presenta comunque una mancanza di approfondimento e spessore della storia che non può non essere deludente per lo spettatore. Si esce dalla sala con la sensazione di un pezzo mancante, un tratto che la sceneggiatura non affronta efficacemente, abbozzando solo superficialmente un flashback che ribadisce solo questo: una bambina indemoniata che diventa un ricordo indemoniato. Sì, ok, ma come, esattamente? No perché non basta essere gemelli del demonio per essere necessariamente dei buoni "cattivi da grande schermo".
Ecco perché, nel complesso, "Lights Out: Terrore nel buio" non mi ha impressionato. Certo, qualche momento spaventoso c'è stato (anche se tutto giocato sui forti rumori e apparizioni improvvise) e da questo punto di vista il film è stato conforme alle mie aspettative, ma in generale il risultato finale mi ha lasciato più deluso che spaventato. A luci spente o meno.
Cast: Teresa Palmer, Gabriel Bateman, Billy Burke, Maria Bello, Alexander DiPersia, Alicia Vela-Bailey, Andi Osho.
Box Office: $141.9 milioni
Consigli: Nella carente stagione estiva 2016 si inserisce questa sorpresa d'incassi e ci ricorda che, ogni tanto, anche un piccolo budget (4.9 milioni di dollari) può regalare grandi soddsfazioni laddove colossali produzioni hanno fallito. Questo il grande merito di una produzione che cavalca ampiamente l'estiva voglia di niente e regala al pubblico proprio questo: nulla. "Lights Out" è una storiella facile che approfitta di tutta una serie di cliché per ricamare sopra alla solita formula horror cui siamo abituati da decenni. Poco male, l'estate è anche questo e a noi non ci importa. Ci fosse stata anche una trama sarebbe stato meglio, ma in ogni caso si tratta di un film che si lascia guardare.
Parola chiave: Lampada UV.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 maggio 2016

Film 1136 - The Boy

Per una volta Poe ha voglia di vedere un horror e non potevo non acconsentire! Col senno di poi, non lo asseconderò mai più.
Film 1136: "The Boy" (2016) di William Brent Bell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Paura non ne fa. Bello da vedere non è. E' recitato da fare imbarazzo. Insomma, un successone!
Storia assurda di un ragazzino che vive nei muri e i genitori attempati sublimano la sua assenza attraverso l'uso di un pupazzo che vorrebbe essere inquietante e invece è solo brutto. Nella follia generale si inserisce la futura baby-sitter del bambino-fantoccio che prima deriderà l'anziana coppia (ma sto bambino l'avranno adottato?), poi andrà giù di testa peggio di loro.
Ci fosse un solo momento spaventoso (e non solo noioso), almeno si potrebbe cercare di andare oltre alla totale mancanza di fantasia di una trama imbarazzante che non sa gestire non solo la ridicola premessa che propone, ma nemmeno il supposto genere in cui intende collocarla. Insomma, un disastro su tutti i fronti.
Cast: Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle, James Russell, Ben Robson.
Box Office: $64 milioni
Consigli: E' talmente brutto che lo si può tranquillamente definire trash. Senza senso, senza mistero, senza fantasia. Mi ha ricordato un altro brutto horror: "The Intruders". Vedere per credere (ma, davvero, meglio lasciar perdere).
Parola chiave: Passato.

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Bengi

venerdì 14 agosto 2015

Film 976 - Babadook

Visto il trailer in numerosi passaggi al cinema, eravamo tutti piuttosto curiosi di capire come potesse essere questa pellicola...

Film 976: "Babadook" (2014) di Jennifer Kent
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Erika, Lu
Pensieri: Una cocente delusione. E lo sottolineo: cocente!
Un trailer che lascia intendere una buona atmosfera, una locandina che elogia una storia apparentemente da brividi e una stagione - quella estiva - che in mancanza d'altro tende per la maggior parte all'horror, buono o cattivo che sia. Questo è cattivo.
Non perché manchi di atmosfere suggestive o non abbia veri momenti di paura, ma perché a) per la maggior parte della durata del film non succede proprio nulla e b) perché durante tutto questo nulla l'unica cosa che non manca mai sono le urla del maledettissimo bambino. Che diventa insopportabile, tanto da sperare che Babadook se lo prenda e porti via per sempre.
Raramente ho trovato una pellicola così fastidiosa da seguire, tanto da lasciarmi non solo insoddisfatto, ma anche con il mal di testa. Peccato, perché la performance Essie Davis, di cui avevamo praticamente perso le tracce dopo "La ragazza con l'orecchino di perla", è buona e l'attrice australiana dimostra di essere una protagonista valida, in grado di gestire da sola tutti i 93 minuti di pellicola. Ma "Babadook" è un titolo che non fa centro, un lento fracassatore di timpani dal finale strano e gli effetti speciali troppo deboli per riuscire a mostrare quel tanto che basterebbe in più per renderlo almeno una bella esperienza di paura. Perché dopo che ti sei subito un'ora di schiamazzi, grida, assurdità di un bambino odioso, speri davvero che almeno il racconto riuscirà là dove la caratterizzazione dei personaggi ha fallito, ovvero lascirti soddisfatto. E, invece, nemmeno il confronto con la tanto temuta ombra-possiedi-corpi regala un buon momento horror.
"Babadook" è una storia troppo basata sulle suggestioni e il riempimento di momenti vuoti tramite escamotage narrativi - sì, ok caratterizzare i 2/3 personaggi della vicenda, però non è che possiamo passare metà del tempo a vagliare le possibili implicazioni psicologiche di qualunque cosa accada... -, cosicché il risultato finale risulta essere un nulla di fatto, un già visto continuo che presenta un elemento di novità solo nel finale, che forse è l'aspetto più inquietante di tutta la vicenda. Ecco, da lì si poteva cominciare ad esplorare le possibili implicazioni di - e qui spoiler- vivere con un'ombra mostruosa nello scantinato, nutrendola e permettendole di scorazare libera per la stanza, dopo che ha provato ad uccidere te e tuo figlio...
Insomma, "The Babadook" è un po' come un soufflè cucinato dal sottoscritto: carico di speranze, ma in definitiva sgonfio dopo iniziali premesse positive.
Box Office: $6.95 milioni
Consigli: Francamente la delusione è stata tale che non lo rivedrei neanche per sbaglio. Caotico, rumoroso, con effetti speciali non sempre all'altezza. Potendo scegliere, meglio guardare qualcos'altro. Di horror più efficaci ce ne sono, eccome.
Parola chiave: Compleanno.

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martedì 30 giugno 2015

Film 945 - The Intruders

Cercando un film per la cena, ci siamo imbattuti in questo titolo che prometteva intrattenimento facile facile. Aria di gran boiata in vista? Eccome!

Film 945: "The Intruders" (2015) di Adam Massey
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Horror sciapo senza un'idea che sia una, "The Intruders" è certamente tra i film più brutti, banali e malfatti che abbia mai visto.
La colpa è certamente di una sceneggiatura banale e incapace di personalizzare la storia, concentrata a prodursi in imbarazzanti sottotrame per distrarre lo spettatore dalla spaventosissima verità dietro tutte quelle porte che sbattono da sole. Il risultato, invece, non fa altro che palesare l'incapacità dello sceneggiatore e la natura prettamente lucrosa di questa operazione. O, almeno, il suo tentativo.
Nel cast qualche volto conosciuto: Miranda Cosgrove, Donal Logue, Austin Butler, Tom Sizemore.
Risultato finale da dimenticare.
Box Office: /
Consigli: Questo film non è nemmeno buono per essere direttamente distribuito in dvd talmente è brutto e insignificante, un vero passo falso per la carriera della Cosgrove. Che sì, non avrà all'attivo ancora niente di particolarmente rilevante a parte "STchool of Rock", ma certo anche scegliendo questa robaccia non si aiuta. Un titolo assolutamente da evitare, sciocco e privo di idee.
Parola chiave: Banalità.

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Bengi

mercoledì 4 febbraio 2015

Film 870 - The Fog - Nebbia assassina

Sky Go proponeva questo titolo di ormai un decennio fa e, a dirla tutta, ero curioso di scoprire come potesse essere.

Film 870: "The Fog - Nebbia assassina" (2005) di Rupert Wainwright
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Quanto potrà mai essere brutto un film che sul portale IMDb detiene una media record di gradimento di 3,6/10? Beh, davvero molto, molto, molto brutto.
Non pensavo, in tutta onestà, che questo prodotto pseudo horror, figlio della tendenza di qualche anno fa del remake a tutti i costi, potesse essere così mal realizzato, recitato e imbarazzantemente scritto, eppure "The Fog - Nebbia assassina" non è solo terribile, ma proprio imbarazzante.
Dei tre protagonisti principali Tom Welling ("Smallville"), Maggie Grace ("Lost" e la trilogia di "Taken") e Selma Blair ("Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi", "La rivincita delle bionde", "Hellboy") si salva giusto quest'ultima, ma non per particolari capacità recitative, semplicemente perché i primi due sono talmente incapaci di recitare - Welling non è che ha una sola espressione, non ha nemmeno quella! - che la Blair addirittura risalta. E se questo è lo scenario...
Per non parlare poi degli effetti speciali, una nebbia che più finta non si può, anche se fatta a computer. Le creature del passato poi sembrano venute fuori da una recita scolastica e l'unico motivo per cui qui ci si potrebbe prendere paura è per colpa dei continui e improvvisi sbalzi sonori, sapientemente gestiti in modo da far saltare sulla sedia lo spettatore in modo da (in teoria) regalargli qualche momento spaventoso (in pratica per destarlo dalla noia).
Insomma, un film pessimo, tanto brutto e mal realizzato che sembrerebbe più una produzione per la tv a basso budget che una pellicola destinata al grande schermo. Io l'originale "The Fog" di John Carpenter non l'ho visto, ma ho come il sentore che sia 10 volte meglio questa buffonata.
Box Office: $46,201,432
Consigli: Terribile, assolutamente perdibile. Anzi, coscientemente da evitare a meno che non si ami il trash.
Parola chiave: Vendetta.

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martedì 30 dicembre 2014

Film 844 - CUB - Piccole prede

3 ex boy scout vanno al cinema a vedere un film con la 3... sui boy scout!

Film 844: "CUB - Piccole prede" (2014) di Jonas Govaerts
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Horror belga con protagonisti giovani boy scout - cub scout = lupetti - in vacanza in mezzo al bosco, questo film dai molteplici titoli (quello italiano, ma anche quelli internazionali "Welp" e "Cub") è un prodotto suggestivo ed inaspettatamente ben costruito grazie, soprattutto, alla misteriosa figura del ragazzo lupo che vive in mezzo alla foresta.
E' facile, infatti, lasciarsi suggestionare dall'inquietudine di chi viaggia da solo per il bosco, quando lo si sa abitato da qualche strano personaggio che porta una maschera di legno e si aggira nell'oscurità. E non è il solo...
"Cub" è un film insolito, una pellicola che sceglie bambini e li trasforma in vittime o carnefici, un storia che gioca sulla sottile linea del proibito che incuriosisce, con addirittura qualche momento veramente impensabile per una produzione horror commerciale americana (spoiler!: vedi il massacro dei bambini nella tenda).
Disabituati, quindi, a un certo tipo di crudeltà e deviati dalla simpatia che proviamo per il povero protagonista Sam (Maurice Luijten), anche noi finiamo per lasciarci coinvolgere da una trama ben costruita che sembrerebbe partire come una qualsiasi pellicola dell'orrore ambientata in un bosco e finisce con una più inaspettata - anche se non così originale - virata al gioco per la sopravvivenza. Le sorprese non mancheranno.
Non sapendo cosa aspettarmi e, in aggiunta, non avendo particolari aspettative per un prodotto che avevo già preventivamente bollato come la 'solita cazzotta horror', ho molto gradito la visione di "CUB - Piccole prede" che, in più di un passaggio, è riuscito a sorprendermi e in qualche occasione farmi rannicchiare nella poltrona del cinema. Il risultato finale è buono - specialmente considerato che il regista è qui al suo esordio cinematografico - e, tutto sommato, lo rivedrei volentieri.
Box Office: € 117.116 (weekend di esordio italiano)
Consigli: Un gruppo scout in vacanza in mezzo ad un bosco apparentemente deserto. O la premessa di una divertente e tranquilla gita fuori porta, o l'inevitabile inizio della tragedia in una qualsiasi produzione horror. Qui, ovviamente, si tratta del secondo esempio e l'orrore farà presto la sua comparsa in scena, portato da un selvaggio ragazzino che vive in mezzo al bosco e indossa una strana maschera fatta di corteccia e da suo padre, pazzoide alla "Non aprite quella porta". Gli elementi per spaventare lo spettatore ci sono, la suspense non manca, l'idea di base intrigante e, certamente, la scelta dei protagonisti scout inusuale. Qualcosa di leggermente diverso dal solito e che, soprattutto, funziona. L'unica cosa per la quale ci si potrebbe lamentare è un'iniziale lentezza dovuta alla contestualizzazione della storia e a una buona presentazione dei personaggi. E' un buon titolo da tenere a mente se si vuole stare alla larga dalla solita pellicola dell'orrore fatta di cliché e cose già viste. A livello di produzione e ambientazione può ricordare anche "The Descent - Discesa nelle tenebre".
Parola chiave: Pozzo.

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giovedì 12 giugno 2014

Film 727 - Vacancy

Un horror ogni tanto è sempre cosa buona e giusta.

Film 727: "Vacancy" (2007) di Nimród Antal
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Riformulo l'introduzione: un horror ogni tanto sarebbe sempre cosa buona e giusta. Questo esempio di finto horror, però, ce lo si può anche risparmiare.
Kate Beckinsale e Luke Wilson, di fatto unici protagonisti di "Vacancy" fanno quello che possono per far sopravvivere la misera trama basata su voyerismo e scarse idee, nonché una realizzazione frettolosa. Succede tutto troppo tardi - ovvero quando lo spettatore è ampiamente annoiato -, ma poi succede tutto troppo in fretta - ovvero ci si brucia il finale in un nano secondo -. Il risultato finale è niente più che un B movie brutto e senza nulla da dire, mero tentativo di incasso facile nemmeno troppo riuscito.
Gli elementi per abboccare all'amo ci sono tutti: motel abbandonato, interstatale sbagliata, incontri nel bel mezzo della notte, telecamere che spiano, gallerie sotterranee, sconosciuti che appaiono dal nulla in camera... Eppure è tutto così banalmente e superficialmente accozzato che non si può fare a meno di pensare che il risultato mediocre e scontatissimo non possa che essere una colpa solamente della trama. In ogni caso assolutamente evitabile.
Box Office: $35,300,645
Consigli: Brutto, banale e per nulla pauroso. Prevedibile fin quasi dall'inizio (ma va, la giovane coppia alla soglia del divorzio dopo questa estrema esperienza di paura si riscopre follemente innamorata? Ma dai! Che novità, che suspance, che virata imprevista!) e nemmeno sufficientemente trash per giustificare una realizzazione così priva di qualunque idea.
Parola chiave: Snuff film.

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giovedì 3 aprile 2014

Film 690 - Oltre i confini del male: Insidious 2

Non vedevo l'ora di vedere questo film!

Film 690: "Oltre i confini del male - Insidious 2" (2013) di James Wan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Seguito del primo - e già abbastanza spaventoso - "Insidious", questo secondo capitolo riprende la storia da dove l'avevamo lasciata e la prosegue con coerenza, mantenendo fedelmente lo stile del primo episodio. Per essere un sequel, infatti, la storia è ben orientata a proseguire da dove si era cominciato e non delude chi ha apprezzato il primo capitolo perché trama, personaggi e recitazione, oltre che resa tecnica, sono tutti non solo molto buoni, ma anche orientati e predisposti ad interagire con il precedente lavoro. Ottimo.
Seppure, come già per "Insidious", anche questo "Oltre i confini del male - Insidious 2" presenta il suo elemento di debolezza al momento dello smascheramento del mostro di turno, rimane comunque impossibile non notare lo sforzo di rendere l'atmosfera quanto più spaventosa e misteriosa possibile, lasciando indizi come briciole di pane disseminati fino all'epilogo di questo episodio. Tutto combacia e gli interrogativi sorti in precedenza vengo qui risolti lasciando anche abbastanza soddisfatti.
Già abituati al mondo dell'Altrove, questa volta, invece, si cambierà casa, finendo all'abitazione di nonna Lorraine/Barbara Hershey che sembra vivere nella versione horror della casa di "Streghe". Gli espedienti per creare pathos e tensione (come rumori, apparizioni, porte che si muovono, ombre) sono tutti sfruttati per creare un tipo di paura che deriva dall'angoscia piuttosto che da uno spavento per qualcosa di orrendo o, come va di moda oggi, splatter. Il che mi ha molto compiaciuto.
Trovo che la capacità di rendere l'atmosfera sempre più inquietante e pesante sia il vero pregio di questo prodotto, insieme alla capacità degli sceneggiatori di dividere a metà una storia scegliendo di trattarla in due film e riuscendo nell'intento di renderli entrambi capitoli distinti, eppure complementari. A fine visione questo da molta soddisfazione.
Il cast torna ad essere quello originale e, oltre alla Hershey, sono presenti Patrick Wilson emaciato dall'esperienza ultraterrena e Rose Byrne che è capace di prendere un bollitore in testa e risultare comunque una donna di classe. Chapeau.
Tra presenze inquietanti, case infestate, possessioni, vecchi ospedali, psicopatici serial killer e madri diseducative, questo "Insidious: Chapter 2" funziona a dovere e dimostra come sia possibile fare un buon seguito senza necessariamente che si perda la verve, l'innovazione o la qualità del film originale. Un buon horror moderno.
Film 626 - Insidious
Film 959 - Insidious
Film 690 - Oltre i confini del male: Insidious 2
Film 960 - Oltre i confini del male: Insidious 2
Film 2202 - Insidious: The Red Door
Film 956 - Insidious 3: L'inizio
Film 2157 - Insidious 3: L'inizio
Film 1619 - Insidious: The Last Key
Box Office: $160,444,011
Consigli: Chiaramente ha senso vedere il primo film e poi questo secondo episodio. La saga, che avrà a quanto pare un terzo capitolo (ma estraneo ai protagonisti delle prime due puntate cinematografiche), è molto ben costruita e, nell'ottica della ricerca di un buon prodotto di genere, funziona alla grande. Spaventa, lascia col fiato sospeso, è in grado di sorprendere e tiene incollati al video. Un buon horror, un buon cast e una buona storia.
Parola chiave: Parker Crane.

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lunedì 20 gennaio 2014

Film 653 - I Croods

Ero rimasto indietro con questo film d'animazione. Tempo fa lo avevo iniziato, senza però proseguire la visione (pessimo streaming). Così ho recuperato, soprattutto per effettuare un confronto con gli altri prodotti d'animazione della stagione passata.

Film 653: "I Croods" (2013) di Kirk DeMicco, Chris Sanders
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Luigi
Pensieri: Nonostante i numerosi commenti a favore della pellicola che mi erano arrivati, devo dire che per quanto mi riguarda il risultato non va oltre il carino.
Di base c'è da dire che l'idea di ambientare la vicenda nella preistoria è azzeccata e dà origine ad una serie di spunti piuttosto originali (come la gag sulle scarpe) che strappano qualche risata a chi guarda. Più in generale, però, le mie aspettative non sono state rispettate perché alla lunga la trama non propone nulla che sullo schermo non si sia già visto altre volte, specialmente nei film d'animazione.
La storia, infatti, è diversa solo perché cambia lo scenario d'ambientazione, ma di fatto sempre di dinamiche familiari si tratta. Ovvero padre-padrone cocciuto e faticoso da abituare al nuovo; madre buona e lungimirante, ma sottomessa al marito; figlio scemo che non raccoglierà mai l'eredità del padre di capofamiglia; figlia sveglia, intelligente e furba, vero successivo leader carismatico del nucleo familiare, nonché elemento di "disturbo" in grado di attirare il nuovo all'interno del collaudato e chiuso gruppo famiglia; infine i due personaggi-spalla, ovvero per nulla caratterizzati, ma presenti solamente con lo scopo di divertire e sdrammatizzare le situazioni: la figlia più piccola e la nonna (che di fatto sono lo stesso personaggio sdoppiato in due e presentato alle estremità temporali della vita umana). Il nuovo, ovvero quell'elemento che viene introdotto per rompere gli equilibri all'interno di uno schema socio-familiare collaudato, è il giovanotto di cui la protagonista Eep si innamorerà.
Niente di troppo originale, quindi, anche se non si può dire che "The Croods" sia un brutto film! Al contrario è certamente un'ottima occasione di svago per tutta la famiglia, prodotto vicino agli altri titoli di successo di ambientazione preistorica come la saga de "L'era glaciale".
Tra i titoli d'animazione della stagione cinematografica 2013, "I Croods", "Frozen - Il regno di ghiaccio", "Cattivissimo me 2" e "Monsters University" (clamorosamente snobbato da ogni tipo di premiazione), devo dire che il mio preferito rimane proprio l'ultimo di questo elenco, capace di farmi veramente divertire strappandomi ben più di una risata. Tutti e 4 sono prodotti di evidente qualità e innegabile creatività, eppure nessuno, a parte i mostri, è riuscito davvero a strapparmi un consenso pieno. "Piovono polpette 2" l'ho adorato, ma mi rendo conto che parte del mio consenso derivi anche dalla mia genuina (e personalissima) passione per la saga, quindi non l'ho considerato.
Insomma, "I Croods" è il racconto di un'avventura buffa e scanzonata, ottimo per divertirsi in gruppo, ma anche da soli. L'eterogeneo gruppo di protagonisti crea ottime occasioni di spasso e la realizzazione grafica è di grande effetto. A parte questo, però, non molto di più.
Ps. Nomination ai Golden Globes e agli Oscar come Miglior film d'animazione (non andrà oltre la candidatura) e un bottino al box office mondiale di $587,204,668 (135milioni per produrlo).
Film 653 - I Croods
Film 1993 - The Croods: A New Age
Consigli: Per una serata casalinga o un pomeriggio domenicale è un buon passatempo spegni-cervello. I doppiatori americani sono di prim'ordine: Nicolas Cage, Ryan Reynolds, Emma Stone, Catherine Keener e Cloris Leachman. In Italia, grazie a Dio, nessun doppiatore di dubbia, alternativa provenienza.
Parola chiave: Paura.

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martedì 3 dicembre 2013

Film 626 - Insidious

Cineforum dell'incidentato capitolo XII: un horror ci sta sempre. Specialmente se c'è un secondo capitolo appena uscito al cinema...
Film 626: "Insidious" (2010) di James Wan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Pellicola dell'orrore con i suoi buoni momenti, "Insidious" riesce piuttosto bene a creare, man mano che la storia si sviluppa, un'atmosfera cupa e inquietante. Non mancano situazioni anche abbastanza paurose, il che non guasta.
Leggermente insolito rispetto al genere horror abituale, questo film preferisce demoni interpretati palesemente da attori in carne e ossa piuttosto che realizzarli con gli effetti speciali. Rende il tutto stranamente più vero e vagamente inquietante, nonostante sia palese che si tratti di persone; le ambientazioni dell'altrove non sono entusiasmanti, ma la trovata del buio totale del mondo degli spiriti è veramente geniale e ben realizzata: è terrorizzante non sapere cosa stia per palesarsi sullo schermo e in che modo. Il risultato è un percorso spaventoso capace di tenere lo spettatore col fiato sospeso.
Quindi direi che in generale "Insidious" non mi è dispiaciuto e per essere un film 'da spavento' è anche ben architettato e montato ad arte per creare suspense e mantenere vivo l'interesse di chi guarda. Non mancano, infatti, sedute spiritiche, possessioni demoniache, inspiegabili coma, schricchiolii, oggetti che si muovo da soli, inquietanti presenze un po' in ogni dove e, chiaramente, il cattivo della storia: un demone approfittatore del povero ragazzino protagonista - dotato della capacità di esplorare universi paralleli durante il sonno - il quale tenterà di impossessarsi del corpicino del povero sventurato ormai prigioniero dell'Altrove per materializzarsi nel nostro mondo. Il finale a sorpresa rende tutto ancora più riuscito.
A dispetto delle mie aspettative 'nella media', questo prodotto commerciale mi ha sorpreso per una qualità generale tendenzialmente più ricercata rispetto al solito, con una fotografia cupissima, una trama intrigante e una Rose Byrne non protagonista che mi è molto piaciuta (Patrick Wilson molto dark per il ruolo richiesto). Nonostante abbia letto pessime recensioni sul secondo capitolo ("Oltre i confini del male - Insidious 2"), sono lo stesso molto curioso di vedere che piega prenderà la storia dal finale di questa prima pellicola assolutamente inaspettato.
Ps. Un milione e mezzo di dollari per produrlo, grazie all'incasso mondiale di $97.009.150, "Insidious" è risultato essere il film più remunerativo del 2011.
Film 626 - Insidious
Film 959 - Insidious
Film 690 - Oltre i confini del male: Insidious 2
Film 960 - Oltre i confini del male: Insidious 2
Film 2202 - Insidious: The Red Door
Film 956 - Insidious 3: L'inizio
Film 2157 - Insidious 3: L'inizio
Film 1619 - Insidious: The Last Key
Consigli: Se si è in cerca di una storia capace di mantenere alta la tensione e con momenti spaventosi abbastanza riusciti, questa pellicola è certamente un'ottima candidata. Inoltre c'è pure un seguito, nel caso la visione di questo primo capitolo fosse gradita.
Parola chiave: Golem.

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venerdì 11 ottobre 2013

Film 597 - The Call

In America aveva riscosso un discreto successo (insperato). Considerando che la protagonista è Halle Berry - che non azzecca una pellicola da circa un decennio - la cosa mi ha incuriosito.


Film 597: "The Call" (2013) di Brad Anderson
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: In effetti "The Call" non è niente male. Visto al buio della mia camera da letto ha fatto il suo sporco lavoro egregiamente, lasciandomi con un'ansia da pazzo rapitore fuori dalla finestra che non mi aspettavo.
Va detto che i meriti di questa pellicola prescindono dal personaggio e dalla persona di Halle Berry, ormai relegata ad attrice un tempo famosa e che si accontenta di un ruolo qualunque pur di continuare a lavorare. Se la pellicola funziona è perché la storia adrenalinica è gestita con furbizia e perché vittima (Abigail Breslin) e carnefice (Michael Eklund) sono perfetti nei loro ruoli. Grazie ad una regia fatti di primissimi piani, infatti, sembra davvero di stare dentro la storia, di vivere l'angoscia del rapimento prima dentro il bagagliaio dell'auto, poi sperduti sotto la botola persa in mezzo alla campagna. La Breslin non si risparmia una smorfia che sia una, il che rende il tutto estremamente realistico e angosciante. Lei come Eklund-dalla-bocca-aperta, inquietante con lo sguardo da pazzo e l'espressione di chi sa solo fare del male.
Insomma, per quanto riguarda tensione ed adrenalina "The Call" funziona bene ed è ben architettato. Avrei personalmente gradito un approfondimento più strutturato di come funzioni lavorare per il 911 americano, ma capisco che ai fini della storia non avrebbe apportato nulla. La Berry, che è tutta uno sguardo sofferente e un 'tesoro', è indispensabile alla storia quando un biscotto ad uno squalo, ma capisco che almeno un nome di richiamo dovesse esserci. La vendetta del suo personaggio la riscatterà un po', in un finale che vedrà trionfare la sola giustizia privata.
Quindi direi che questo film è stato proprio una sorpresa, carico di emozioni forti che le immagini riescono a raccontare con estrema lucidità e consapevolezza. Una sorpresa inquietante che mi ha lasciato molto soddisfatto.
Ps. Costi di produzione pari a 13 milioni di dollari, per un incasso totale di $58,938,768.
Consigli: Decisamente una piacevole sorpresa. Visto da soli, in casa, al buio della notte è decisamente trascinante. Ansia, azione e tanta adrenalina. Nonostante certi snodi della trama un po' troppo semplificati, il risultato finale è comunque riuscito. Mantiene ciò che promette, ovvero intrattiene a dovere.
Parola chiave: Sorella.

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