Visualizzazione post con etichetta Michael Fassbender. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Michael Fassbender. Mostra tutti i post

giovedì 24 luglio 2025

Film 2375 - Black Bag

Intro: Really curious to see this movie, although not many people were talking about it.

Film 2375
: "Black Bag" (2025), Steven Soderbergh
Watched on: My computer
Language: English
Watched with: No one
Thoughts: I'll be honest here, I was expecting great things and i think by doing that I shut myself in the foot.
The cast is great, but I really struggle to follow the story as a) most of the time I had no clue what they were talking about and b) because I couldn't follow the story properly, I started to get distracted.
So, because of this, I don't really have much to say about "Black Bag". I think Cate Blanchett and Michael Fassbender are great leads (and a pretty damn good looking couple) and it was really nice to see Naomie Harris and Pierce Brosnan once again. Regé-Jean Page feels like the "baby" of the group against all these other A-listers, but he holds his own.
All in all, I was definitely expecting something else (and more engaging).
Cast: Cate Blanchett, Michael Fassbender, Marisa Abela, Tom Burke, Naomie Harris, Regé-Jean Page, Pierce Brosnan.
Box Office: $42.7 million
Worth a watch?: With hindsight, I would definitely watch this movie with subtitles and by paying way more attention. The cast is cool, Soderbergh does Soderbergh, but other than that it didn't resonate with me.
Awards: /
Key word: Severus.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 9 agosto 2024

Film 2304 - Kneecap

Intro: Primo film da adepta della Cineworld Card per Debbi, ieri sera abbiamo scelto una pellicola irlandese come battesimo.

Film 2304: "Kneecap" (2024) di Rich Peppiatt
Visto: al cinema
Lingua: inglese, irlandese
Compagnia: Niamh, Debbi
In sintesi: uno dei migliori film del 2024 che ho visto fino ad ora.
Non avevo idea di cosa trattasse questo film, di chi fossero i Kneecap e, soprattutto, mi fidavo poco delle ottime critiche ricevute dal film. Non è che non volessi credere all'entusiasmo nei confronti di questo titolo, semplicemente di recente ho notato un mio generale disallineamento rispetto a quello che leggo nelle recensioni e la mia personale opinione. Quindi si può dire che mi sia approcciato a questa visione con un certo scetticismo.
In realtà ogni mio dubbio è stato dissipato fin da subito: la sceneggiatura ha un'evidente elemento personale caratteristico - il tono è coerente per tutta la storia (miracolo!) -, i protagonisti e i loro archi narrativi sono ben delineati, il montaggio perfettamente concertato al mood della storia, la colonna sonora pazzesca. Insomma, per me un vero trionfo, specialmente considerato che si tratti di un "piccolo" film.
Ancora più sorprendente, il messaggio della storia si traduce efficacemente anche in quello del film: il valore culturale di quello che i Kneecap fanno con la loro musica specificamente in lingua irlandese - dal film, parafrasando, "make every word as a bullett" - viene trasportato al valore della storia e, per estensione, della pellicola. Sfido chiunque, infatti, ad uscire dal cinema e non avere voglia di recuperare subito la discografia dei Kneecap, pur non capendo una parola di quello che dicono (per i curiosi, qui il link al loro Spotify). Il che, per me, è davvero eccezionale. Vivo da quattro anni a Dublino, sono in qualche modo esposto all'Irish praticamente ogni giorno, la mia coinquilina lo parla perfettamente, la segnaletica è bilingue, eppure mai davvero mi ero lasciato interessare da questa lingua prima di ieri.
Ovvio, la colpa è solamente mia ci mancherebbe, ma ho trovato particolarmente impressionante che "Kneecap" non solo si interessi di mostrare come un gruppo hip-hop dell'Irlanda del Nord sia riuscito, tramite le sue canzoni, ad avvicinare un pubblico generalista a una lingua che in molti ritenevano poco rilevante (specialmente per l'Irlanda del Nord che fa parte del Regno Unito e non della Repubblica d'Irlanda), ma inoltre sia in grado di trascendere l'elemento narrativo e tradurlo perfettamente in qualcosa di concreto, ovvero la voglia di avvicinarsi effettivamente al prodotto culturale che promuove: la musica dei Kneecap.
Non so, forse sono io che sono troppo immerso nella mia "primavera irlandese", però ho davvero apprezzato il lavoro fatto qui. Un prodotto solido, ben recitato, potente a livello narrativo e coeso nel rappresentare il suo punto di vista, capace anche con grande leggerezza a volte, di far passare un messaggio importante, oltre che raccontare una storia non facile. Un inatteso gioiellino di questa fresca estate a Dublino.
Cast: Naoise Ó Cairealláin, Liam Óg Ó Hannaidh, JJ Ó Dochartaigh, Josie Walker, Fionnuala Flaherty, Jessica Reynolds, Adam Best, Simone Kirby, Michael Fassbender.
Box Office: $470,977 (ad oggi)
Vale o non vale: C'è molto "Trainspotting" in questo "Kneecap", ma nel senso più positivo possibile. Non una copia, ma assolutamente un prodotto a sé stante, anche se il mood di questo film e certe tematiche (e pure qualche scena, a dire il vero) ricordano certamante il cult di Danny Boyle. Quindi, se questo tipo di pellicola è quello che piace o si sta cercando, "Kneecap" non deluderà assolutamente. Va notato che buona parte dei dialoghi è in Irish, per cui c'è molto da leggere, anche per le scene musicali in cui i testi delle canzoni appaiono sullo schermo (non sempre facili da leggere, devo ammettere).
Considerate le tematiche della storia, però, non un film per tutti, anche se a mio avviso davvero un titolo da recuperare, una delle storie originali più interessanti e ben realizzate che ho visto nell'ultimo periodo.
Premi: Presentato in anteprima al Sundance Film Festival di quest'anno, dove ha vinto il NEXT Audience Award.
Parola chiave: Notebook.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 14 gennaio 2021

Film 1778 - Dark Phoenix

Intro: Cinema, cinema, cinema a salvarmi dalla pessima compagnia.
Film 1778: "Dark Phoenix" (2019) di Simon Kinberg
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Cobi
In sintesi: diciamo che avendolo visto dopo aver letto le pessime critiche e aver assistito alla tremenda performance nella prima settimana al botteghino americano, mi aspettavo francamente di assistere a un disastro totale, una sorta di deragliamento del franchise degli "X-Men" cominciato con quell'orrore di "X-Men: Apocalypse".
In realtà, per quanto il risultato finale sia decisamente deludente, devo ammettere che "Dark Phoenix" sia stato meno peggio di quanto non mi sarei immaginato e credo che il suo problema principale risieda nella totale mancanza di pathos o, per vederla da un'altra prospettiva, il costante monotono di cui la storia non riesce a liberarsi. Non aiuta, poi, che la protagonista della storia sia Sophie Turner, una che in quanto a verve attoriale e capacità recitativa sta a malapena a galla. E, aggiungo, l'aliena Vuk (Chastain) è tipo una delle peggiori antagoniste di sempre, noiosissima e anche lei inaspettatamente monotono (qui, però, credo che la colpa sia principalmente della sceneggiatura).
Insomma, un vero peccato per la saga degli "X-Men" che, dopo anni di onorato servizio, negli ultimi due episodi (e con il successivo "The New Mutants") prende la brutta piega della totale irrilevanza e sperpera soldi - 200 milioni di dollari solo per produrlo! - e talenti (McAvoy, Fassbender, Lawrence, Hoult, Chastain) in nome di una trama incasinata che tira in ballo troppi personaggi e vuole disperatamente risultare carica di rilevanza drammatica e giustificare così la genesi di un personaggio (la Fenice) a cui già nella trilogia originale non era stata fatta giustizia ("X-Men: The Last Stand" in particolare, ma Famke Janssen era decisamente una scelta di cast più azzeccata). Insomma, occasione sprecata e franchise che sta perdendo il suo appeal.
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 1925 - The New Mutants
Cast: James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, Sophie Turner, Tye Sheridan, Alexandra Shipp, Jessica Chastain, Evan Peters, Brian d'Arcy James.
Box Office: $252.4 milioni
Vale o non vale: Si è visto ben di peggio - soprattutto sul fronte DC - eppure non si può fare a meno di rilevare una certa irrilevanza di questo progetto, arrivato in pompa magna nei cinema ma incapace di generare quell'interesse che, onestamente, la saga degli "X-Men" fatica comunque a suscitare da tempo. Tra l'incasinata transizione 20th Century Fox - Disney e un prodotto finale piatto nonostante la farcitura strabordante di personaggi e attori hollywoodiani di serie A, la verità è che "Dark Phoenix" cerca di strafare perdendosi nei dettagli più importanti: far divertire lo spettatore e regalare intrattenimento che sappia anche di qualcosa di nuovo. A mio avviso, riscrivendo d'accapo la genesi di Jean Grey e riportando per l'ennesima volta sullo schermo gli stessi protagonisti di tutti gli altri film sugli X-Men tranne Wolverine, questo film ha palesato l'esigenza di novità e qualità non solo di questa saga, ma del mondo dei supereroi in generale (e, da quello che ho visto, non mi pare che "Wonder Woman 1984" abbia ben recepito il messaggio...).
Premi: Candidato a 2 Razzie Award per Peggior attrice non protagonista (Chastain) e Peggior Prequel, Remake, Rip-Off o Sequel.
Parola chiave: Family.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 7 maggio 2019

Film 1574 - Inglourious Basterds

Intro: Da quando lo avevo visto al cinema non aveva mai trovato l'occasione giusta per rivederlo. Trovata al Takarakka!
Film 1574: "Inglourious Basterds" (2009) di Quentin Tarantino
Visto: dal pc portatile
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: comincia qui la carriera hollywoodiana di Christoph Waltz che, grazie ad un'interpretazione indimenticabile, vince il suo primo Oscar per il film di Tarantino. Un'accoppiata vincente che porterà ad entrambi il secondo Academy Award con la successiva collaborazione per "Django Unchained";
questa è la mia seconda visione di "Inglourious Basterds", una pellicola che, ricordo, al cinema mi aveva lasciato piuttosto inquietato. Violentissima e carica di una tensione palpabile, la storia non mancherà di sorprendere più e più volte lo spettatore attraverso molti colpi di scena e tantissimi colpi d'arma da fuoco. Per non parlare delle esplosioni che, qui, si mescolano al mondo del cinema. Tarantino riscrive la storia della seconda guerra mondiale e lo fa secondo i suoi standard voraci e trasgressivi, senza mai mancare di aggiungere una certa dose di ironia. Il film funziona benissimo e colpisce dritto al cuore.
Cast: Brad Pitt, Christoph Waltz, Michael Fassbender, Eli Roth, Diane Kruger, Daniel Brühl, Til Schweiger, Mélanie Laurent, B. J. Novak, Martin Wuttke, Mike Myers, Léa Seydoux.
Box Office: $321.5 milioni
Vale o non vale: Cosa sarebbe successo se si fosse riusciti a fermare Adolf Hitler e, soprattutto, in quale modo si sarebbe potuto riuscire a farlo? Questa la macrostruttura narrativa di "Inglourious Basterds", pretesto (non da poco) per una storia fatta di numerosi elementi che convergeranno tutti per provare a rispondere alle domande di cui sopra. Se vi piacciono i film violenti, se vi piace Tarantino, questo è assolutamente un film che fa per voi.
Premi: Candidato a 8 premi Oscar (tra cui Miglior film, regia e sceneggiatura) ha vinto quello per il Miglior attore non protagonista (Waltz). 4 nomination ai Golden Globe e 6 ai BAFTA, il film ha vinto per Waltz ad entrambe le premiazioni.
Parola chiave: Premiere.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 13 novembre 2017

Film 1436 - The Snowman

Ho speso $21.5 per vedere questo film al cinema. Soldi buttati.

Film 1436: "The Snowman" (2017) di Tomas Alfredson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Christian
Pensieri: "The Snowman" ovvero il film senza trama. O almeno potrebbe averla, peccato che la sceneggiatura si dimentichi un po' troppo spesso di spiegare allo spettatore che cosa stia succedendo o perché.
E' evidente che le intenzioni sono buone dato che la produzione è molto curata, le atmosfere suggestive e il cast è da grandi occasioni, peccato che si sprechi la ghiotta occasione in nome di una sorta di sottinteso che, però, è tale solo per gli autori o chi abbia letto il libro di Jo Nesbø da cui la pellicola è tratta, anche se non credo che la storia abbia un senso nemmeno per loro considerato che, da quello che ho potuto capire via Wikipedia, la trama del libro è completamente diversa.
La cosa davvero fastidiosa è che di tutti gli indizi fatti emergere, di tutte le piste seguite, di tutti gli elementi in ballo, niente finisce per combaciare e, anzi, la sensazione finale è che tutto il mix di personaggi e avvenimenti presentato sia solo la lunga scusa da sopportare per arrivare a un finale non solo banale, ma anche facilmente intuibile (io non sono una volpe, ma verso metà film c'ero già arrivato per semplice esclusione). Quindi sono tantissime le domande che non trovano risposta, delle quali le più eclatanti a mio avviso sono:
1) perché l'assassino ce l'ha con e prende di mira la famiglia del protagonista Harry Hole (Michael Fassbender)?;
2) a parte fotografare disgraziate nude, qual è nella vicenda il ruolo preciso di Arve Stop (J.K. Simmons)?;
3) che senso ha scomodare addirittura una sorella gemella di una delle vittime (Chloë Sevigny) se poi le si dà a malapena una battuta?;
4) perché mai uno che fa disinfestazioni dovrebbe avere libero accesso all'appartamento di un cliente senza che questo ne sia a conoscenza?;
5) perché siamo ad Oslo e girano tutti senza sciarpa e guanti in pieno inverno quando io, semplicemente ad ottobre, quando ero lì indossavo pure due paia di pantaloni e usava sempre il cappuccio della giacca per rimanere più caldo?;
6) perché non spiegare che Rafto (Val Kilmer), ex investigatore, era colui che aveva indagato sul serial killer del pupazzo di neve tanti anni prima e che quello di adesso è un mitomane?;
7) perché il nuovo marchingegno elettronico in dotazione alla polizia per accumulare le prove durante le indagini non fa nemmeno un back-up dei vecchi dati salvati? Dopo che Katrine Bratt (Rebecca Ferguson) fa praticamente 780 video di ogni cosa, all'assassino basta fare click su 'cancella dati' per svuotare completamente la memoria... Ma allora qual è l'utilità di quell'affare?;
8) all'inizio del racconto la madre del ragazzino, dopo essere stata scoperta a fare sesso con un vecchio poliziotto che l'ha pure appena menata, si suicida non prima di avergli promesso di rivelare a sua moglie che è il padre del giovane. Subito ero stato portato a pensare che la donna venisse regolarmente stuprata e che, dopo l'orrenda scoperta da parte del figlio, avesse trovato il coraggio di confrontare il suo aguzzino e finalmente respingerlo. Quando però il poliziotto se ne va la donna lo insegue disperata, tanto che poi finirà per suicidarsi nel lago. Ma qual è il senso di farci vedere questa introduzione dalle tinte bipolari?;
9) e perché la prescrizione delle pillole è l'elemento chiave della storia? Perché!?!?
Ora la smetto con la lista dei quesiti che poi rischio di sembrare La Repubblica e le sue 10 domande a berlusconi...
Dunque, per riassumere, "The Snowman" parte con in suo possesso tutti gli elementi per risultare un buon successo, dal bestseller internazionale al cast di grido, buttando tutto alle ortiche in nome di quella che potremmo definire una sorta di pigrizia, quasi che fosse banale spiegare al pubblico il senso della propria trama e del proprio prodotto. Perché ok, Harry Hole è strano e apatico, alcolizzato e bisognoso di superare i propri traumi, ma questo non significa che il prodotto che lo vede protagonista possa condividerne sembianze e atteggiamenti sciatti e autodistruttivi. Così facendo si ottiene solo un film banale e superficiale, un thriller caotico in cui l'unico elemento capace di aiutarti a mettere in ordine tutti gli elementi è soltanto Wikipedia.
Cast: Michael Fassbender, Rebecca Ferguson, Charlotte Gainsbourg, Jonas Karlsson, Val Kilmer, J. K. Simmons, Chloë Sevigny, Toby Jones, James D'Arcy, David Dencik, Genevieve O'Reilly.
Box Office: $34.5 milioni (ad oggi)
Consigli: Brutto e fatto male, ridicolo in alcuni passaggi e in generale con una serie di giganteschi buchi nella trama, questo thriller si rivela fin da subito privo di qualsivoglia appeal che vada oltre gli attori, l'ambientazione inusuale o il libro da cui cui è tratta la storia. Per cui, onestamente, lasciate perdere.
Parola chiave: Trauma infantile.

Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 22 agosto 2017

Film 1401 - Alien: Covenant

Perdermelo al cinema mi era un po' dispiaciuto, così quando ho scoperto che il The Space lo avrebbe dato nuovamente per una sera speciale, sono corso a recuperarlo!

Film 1401: "Alien: Covenant" (2017) di Ridley Scott
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: I film ambientati nello spazio ultimamente sembrano partire tutti dagli stessi presupposti: la colonizzazione di nuovi mondi con navicelle-arca che, durante il trasporto di passeggeri ed equipaggio, finiscono per svegliarne una parte a causa di qualche malfunzionamento. Questo nuovo "Alien" non si esime dalla premessa standard.
A parte ciò, il sequel del "Prometheus" datato 2012 non è male, ma nemmeno niente di che. A mio avviso Scott si è concentrato (giustamente!) più sulla parte horror, andando a rispolverare l'anima dark e splatter del progetto che, con questi prequel/reboot, si era un po' persa. La verità è che niente e nessuno mi toglierà mai la convinzione che i primi capitoli della saga siano e resteranno per sempre i migliori, un po' perché 
Ripley come filo conduttore crea continuità e unità all'interno della storia, un po' perché il carisma di Sigourney Weaver è difficile da replicare; insomma, bene l'avanzamento tecnologico, le nuove leve attoriali, l'accontentare i fan con altri episodi di un franchise sempre più ricco, ma il risultato finale rimane sempre inferiore ai primi, imbattibili titoli. Almeno per ora.
In questa pellicola la minaccia aliena sbuca nuovamente da dove l'avevamo lasciata, figlia di una contaminazione del precedente equipaggio, ormai in toto deceduto. Gli è sopravvissuto solamente l'androide David (Michael Fassbender) - che, caso vuole, si troverà a confronto con la versione più evoluta di se stesso -, ormai eremita solitario di un pianeta disabitato a causa di quel liquido nero già campione di stragi. Anche in questo caso non mancheranno contagio e morti a ripetizione, il tutto a vantaggio, neanche a dirlo, di quell'alien vorace e implacabile di cui chiunque conosce fattezze e fatalità. Da questo punto di vista, dunque, niente di nuovo sotto il sole, tanto che la parte di paura è ampiamente prevedibile, per quanto godibile; più ricercata e arzigogolata (fa rima con boiata) la vicenda dei 2 Fassbender, bloccati in un confronto sul chi ce l'abbia più grosso che francamente tocca livelli "onirici" troppo spesso derisibili: io capisco la superiorità d'intelligenza sotto tutti i punti di vista dell'androide, ma non di rado il tête-à-tête al singolare si protrae su argomenti francamente troppo distanti dal resto del contesto; non poche volte mi è sembrata una forzatura. Sensazione che mi ha accompagnato spesso durante la visione dei recenti due titoli della saga, a mio avviso un po' troppo concentrata a legittimizzare il proprio prodotto tentando di ampliarne lo spettro tematico, quasi a voler fugare una sorta di inadeguatezza del genere cui "Alien" appartiene. Se, invece, si pensasse meno a filosofeggiare e più ad imbastire scenari horror che funzionino, le storie ne gioverebbero quanto i film.
In ogni caso "Covenant" non fa una figuraccia e prosegue un percorso narrativo che a tratti presenta snodi interessanti. In tutto questo si inserisce la micidiale creatura cult che attende impaziente la prossima strage, con un "Alien: Awakening" pronto a essere girato già nel 2018. Vedremo se si riusciranno a ricreare le terrificanti e perfette atmosfere dei primi titoli, per ora inarrivabili cult che nemmeno questo sequel è riuscito a far dimenticare.
Film 2307 - Alien: Romulus
Film 454 - Prometheus
Film 1401 - Alien: Covenant
Cast: Michael Fassbender, Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride, Demián Bichir, Carmen Ejogo, Jussie Smollett, Callie Hernandez, Guy Pearce, James Franco, Noomi Rapace.
Box Office: $232.7 milioni
Consigli: Gli appassionati del franchise apprezzeranno sicuramente il ritorno alla carneficina con caccia all'uomo forse troppo lasciata da parte nel precedente episodio. Qui mi è parso di intravedere in maniera più nitida il rimando agli originali, nonostante la storia si dedichi ampiamente a spiegare l'origine del "fenomeno" alien, nonostante il mistero di ritrovarselo a bordo e doverlo affrontare a costo della propria vita rimanesse uno stimolo già sufficiente a farci andare a genio la saga. Il continuo spolpamento delle storie così da poterne prolungare la vita fa parte del business cinematografico e ne abbiamo preso atto tantissimi anni fa; ogni tanto farebbe piacere conservare il bel ricordo e andare oltre. In questo caso specifico il film non manca di intrattenere, ha un cast interessante (c'è persino un cameo di James Franco) e gioca con effetti speciali d'impatto, pur restando inferiore agli originali. Tutto sommato si lascia guardare, meglio se con la consapevolezza delle altre storie alle spalle.
Parola chiave: "Entrata degli dei nel Valhalla".

Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 5 giugno 2017

Film 1368 - Song to Song

Il percorso che mi ha portato a scegliere di vedere questa pellicola è stato lungo (a livello temporale). Tra le varie esercitazioni del master, alcune hanno previsto la redazione di una serie di elaborati relativi al film in questione, un lavoro non facile in quanto fino a poco tempo fa non era reperibile praticamente alcuna informazione utile a costruire un piano di comunicazione esaustivo, anche perché per quasi tutti si trattava delal prima esperienza a riguardo. Nel tempo le prime recensioni - non particolarmente entusiaste - sono uscite e, una volta consegnati tutti i materiali, sono rimasto con la curiosità di recuperare un titolo diventato particolarmente significativo, nonostante fosse plausibile aspettarsi un film non esattamente indimenticabile. Così qualche tempo fa, con la mia compagna di corso, abbiamo deciso di recarci al cinema (uno degli ultimi spettacoli del cinema Capitol) per recuperare il primo film su cui abbiamo redatto un piano editoriale.

Film 1368: "Song to Song" (2017) di Terrence Malick
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Alessandra
Pensieri: Questo era il mio primo Malick per intero (dopo un inconcludente tentativo di vedere "La sottile linea rossa" da ragazzo) e devo ammettere che è stato una gran delusione. Mi aspettavo grandezza, forse addirittura epicità e, invece, ho trovato il tutto particolarmente caotico e confuso, privo di una direzione. Ed è proprio questo il principale problema del film: che cosa ci vuole raccontare? A questa domanda non sono riuscito ancora a trovare risposta. La storia mi è parsa un susseguirsi casuale di situazioni slegate, un miscuglio di scene assemblate insieme e legate fra loro da un racconto fuori campo cui è affidato il compito di tirare le somme, tenere le fila di un discorso altrimenti disomogeneo, fatto di sensazioni personali (dei personaggi) difficile da trasmettere allo spettatore, passivamente costretto ad immaginarsi il mondo nella testa dei protagonisti solo attraverso soliloqui che invadono la narrazione dall'inizio alla fine.
Anche perché per il resto "Song to Song" si compone di sguardi nel vuoto, mani che si sfiorano, persone che si appoggiano alle pareti, piscine, case vuote e cucine asettiche, palchi di concerti (ma quali?), vetrate e camei di star del mondo della musica. Dopo due ore di visione, il film si riduce solo a questo.
La sceneggiatura a tratti è imbarazzante. Sono sicuro che la versione in lingua originale possa risultare meno banale, ma quella in italiano ha il grande svantaggio del confronto con il panorama nostrano costellato di fiction banali e recitazioni improvvisate. L'effeto qui - e la sensazione che personalmente ho avuto - è che certi passaggi somigliassero addirittura a situazioni e dialoghi di "The Lady", la webserie di Lory Del Santo. Il che la dice lunga.
Il cast, particolarmente ricco di star e talenti indiscussi, non riesce a salvare il risultato finale e, alla fine, della decima pellicola di Terrence Malick rimangono solo i bei volti noti dei quattro protagonisti e la confusione di una trama difficile da seguire. Peccato.
Cast: Ryan Gosling, Rooney Mara, Michael Fassbender, Natalie Portman, Cate Blanchett, Lykke Li, Val Kilmer, Bérénice Marlohe, Holly Hunter, Tom Sturridge; (cameo) Florence Welch, Patti Smith, Iggy Pop, The Black Lips, Alan Palomo, John Lydon, Flea, Spank Rock, Tegan Quin, Sara Quin, Anthony Kiedis, Chad Smith, Josh Klinghoffer, Erik Sprague and Big Freedia.
Box Office: $973,255
Consigli: In tutta onestà si tratta di un prodotto di non facilissima digestione. E' lungo, narrativamente difficile da seguire, ricco di sugggestioni e dialoghi inesistenti, soppiantati da flussi di coscienza interminabili. Sicuramente, dovessi saccheggiare la filmografia di Malick, non comincerei da questo titolo.
Parola chiave: Amore.

Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 24 aprile 2017

Film 1347 - Macbeth

Sarei voluto andarlo a vedere al cinema, ma per un motivo o per un altro non ero riuscito. Così ne ho approfittato non appena Sky Go l'ha reso disponibile tra le sue proposte.

Film 1347: "Macbeth" (2015) di Justin Kurzel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Visivamente il film è bellissimo, ma nell'insieme il risultato finale non è così sconvolgente come mi aspettavo. Certo Fassbender e Cotillard sono magnifici, ma nel complesso il tutto sembra un attimo più freddo e composto di quanto non avrei voluto. C'è la rabbia in questa storia, il dolore, il desiderio di potere, la complicità, il crimine, tutti elementi che, insieme, dovrebbero risultare esplosivi. Se questo "Macbeth" va a fuoco, però, è solo perché fotografia e scenografie lo permettono e, anzi, lo rendono indimenticabile. Da questo punto di vista, in tutta onestà, mi sarei aspettato una nomination all'Oscar. Due o tre, forse. 

A livello tecnico, quindi, niente da dire, un prodotto magistrale, potente, bello da guardare, a volte inquietante. Come dicevo i due protagonisti non sbagliano e risultano piuttosto intensi - ho volutamente guardato una scena della Cotillard in lingua originale e devo proprio dire che l'accento francese non c'è -, una coppia di potere che fonda la propria ascesa al trono sull'omicidio e la dissimulazione, presupposti che non renderanno particolarmente fertile la situazione. Si sa, il karma è una brutta roba.
Nonostante tutti questi aspetti positivi riguardo alla pellicola, in ogni caso nell'insieme la sensazione non è quella di un'impresa totalmente compiuta. Sarà stato il mix di realismo e linguaggio teatrale, di fatto il film di Kurzel non si amalgama del tutto e le premesse iniziali di epica solennità rimangono in parte disattese. Lo sforzo qualitativo è evidente, ma nei fatti manca quell'elemento che affianchi alla tecnica una sorpresa inattesa, quel jolly che traduca il tentativo di riportare la tragedia di Shakespeare sullo schermo non solamente un'occasione per rivedere l'opera in salsa action, ma un'occasione unica per riscoprirne fascino e mito.
Cast: Michael Fassbender, Marion Cotillard, Paddy Considine, Sean Harris, Jack Reynor, Elizabeth Debicki, David Thewlis, Scot Greenan.
Box Office: $16.3 milioni
Consigli: Esteticamente molto bello, qualitativamente ben realizzato, anche se nel complesso meno soddisfacente di quanto i vari trailer e poster non sembrerebbero suggerire. Non certo una scelta per ogni occasione, si tratta di un titolo pesante da un certo punto di vista e comunque non per ogni palato. Ma Shakespeare è Shakespeare e una chance bisognerebbe sempre concedergliela.
Parola chiave: Profezia.

Se ti interessa/ti è piaciuto

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 12 aprile 2017

Film 1340 - Assassin's Creed

Ero rimasto con la curiosità di vederlo senza riuscire a recuperarlo al cinema. Così, appena lo streaming lo ha reso disponibile, gli ho dedicato una serata casalinga.

Film 1340: "Assassin's Creed" (2016) di Justin Kurzel
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano, spagnolo
Compagnia: nessuno
Pensieri: In tutta onestà la trama mi rimane ancora un po' oscura, un po' perché metà dei dialoghi erano in spagnolo senza sottotitoli, un po' perché... Beh, adesso lo spiego.
Marion Cotillard vuole cancellare la violenza, i templari vogliono cancellare il libero arbitrio, Michael Fassbender vuole fare qualcosa (ma cosa? Cosa??) e tutti si muovono verso un finale che fa schifo senza che sia minimamente spiegato il perché del loro agire. E poi sti spagnoli incazzati cos'è che vogliono? Perché si chiamano Assassins? Ma Fassbender interpreta anche il suoantenato del passato? E perché ad un certo punto sembra che anche la Cotillard abbia un'antenata spagnola? E quando alla fine il protagonista vede la madre - anche lei versione spagnola - lei cos'è: un angelo? Una proiezione astrale? E come fanno a comunicare?
E la mossa che ad un certo punto fa Fassbender... che senso e scopo ha? Com'è che all'improvviso se ne esce con una piroetta mirabolante di cui nessuna sa niente e non è nemmeno contestualizzata? E il braccio robotico che lo assiste nelle mosse presente-passato come fa a funzionare? Cioè, chi c'è sopra si muove e il braccio si adegua... in base al pensiero? E come fa a prevedere quali saranno gli ostacoli e le interazioni provenienti dal mondo del passato?
E poi la Cotillard lascia sgozzare il padre senza muovere un dito, poi sembra se ne penta, poi la storia sembra sottintendere che sarà lei la nuova cattiva... Insomma, non ci ho capito una fava. Ma sto videogioco è davvero così incasinato o è solo la trama del film che fa cagare?
Cast: Michael Fassbender, Marion Cotillard, Jeremy Irons, Brendan Gleeson, Charlotte Rampling, Michael K. Williams, Essie Davis.
Box Office: $241.4 milioni
Consigli: Non ho mai giocato al videogioco e mi approcciavo per la prima volta al franchise e francamente ho trovato il film particolarmente confuso e privo di spiegazioni adeguate. Forse i fan lo troveranno più conforme alle proprie aspettative. Io non l'ho trovato soddisfacente e, anzi, trovo questo adattamento cinematografico di "Assassin's Creed" un'occasione sprecata. Da vedere solo se si apprezza il video game.
Parola chiave: Mela dell'Eden.

Se ti interessa/ti è piaciuto

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 giugno 2016

Film 1166 - X-Men: Apocalisse

Mesi e mesi di attesa. Trailer su trailer. Pubblicità a valanga e promozione come se non ci fosse un domani. E, finalmente, il momento di vederlo al cinema!

Film 1166: "X-Men: Apocalisse" (2016) di Bryan Singer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Gli egizi? Sul serio?
"X-Men: Apocalisse" mi ha messo in seria difficoltà. Io amo gli X-Men e li ho sempre amati dal primo film del primo franchise, ho tutti i dvd, ho visto e rivisto ogni pellicola... per cui ritengo di potermi definire discretamente un fan. L'interesse per l'ultimo titolo in questione era piuttosto elevato e alla visione di altre pellicole che avevo lasciato indietro ho preferito quella del film di Singer senza esitazioni sia perché ero fortemente motivato, sia perché mi aspettavo davvero grandi cose. Con il restyling dato alla nuova saga - più giovane, dinamica e con effetti speciali da vero blockbuster contemporaneo - la produzione ha notevolmente alzato il tiro, non solo a livello di immagine ed estetica, ma anche relativamente alle trame, storicamente collocate e cariche di spiegazioni rispetto a fatti dati per scontati nei precedenti 3 film (solo per citare i più evidenti: perché Xavier è calvo e in sedia a rotelle?). Con l'attuale Apocalisse, invece, mi pare si sia fatto un passo indietro. E non solo a livello temporale.
Innanzitutto trovo la premessa storico-mistico-religiosa una boiata ampiamente risparmiabile. Non vorrei dire, ma anche film sciocchissimi come "Mannequin" (1987) tirano in ballo gli egiziani, la loco cultura e le loro divinità per cui mi sembra un pochino troppo facile propinare allo spettatore contemporaneo ancora questa broda. Ma il mio stupore non si è limitato a questo. Infatti, in generale, a livello di effetti speciali e idea di insieme, il film mi è sembrato particolarmente carico, quasi saturo, ultracolorato e imbottito di una computer grafica la cui presenza è deducibile per l'inverosimiglianza del risultato finale e l'incongruenza con gli elementi reali presenti sullo schermo. Insomma, dopo un buon bilanciamento di dimensione ludica e narrazione di qualità, mi bare che ora si sia proteso più che altro per il mero intrattenimento, per di più fortemente slegato ai due precedenti titoli (almeno questa è stata la mia sensazione generale).
Non basta, quindi, richiamare metà del cast e inserire "nuovi" vecchi personaggi (tornano Jean Grey, Ciclope, Tempesta) perché il traino rispetto al precedente "X-Men - Giorni di un futuro passato" e gli echi degli altri film siano garantiti. E questo lo sento ancora di più nel momento in cui penso alla trilogia nel suo complesso, compatta nei primi due episodi, fuori rotta con questo terzo. A tratti pretenzioso, sovraffollato di protagonisti, con premesse da fine del mondo affidate ad antagonisti poco credibili e, peggio ancora, con il cattivo principale mortificato da trucco e costume fortemente penalizzanti che - al massimo della negatività, per quanto mi riguarda -, ricordano la pesantissima tuta dell'ultimo Batman, "X-Men: Apocalypse" fatica a consegnare al pubblico generico un prodotto credibile e conforme rispetto ai precedenti, innovativo rispetto alla produzione cinematografica contemporanea, interessante oltre che geneticamente modificato al computer.
Il vero peccato è che si vede che le intenzioni buone c'erano (la scelta di Sophie Turner nei panni di Jean Grey mi è apparsa felice), ma una serie di incongruenze (per esempio Tempesta, ora orfana kenyota che vive al Cairo, parla con un fortissimo accento che mai le era stato conferito precedentemente) e la riduzione di tutta l'operazione a 'qualcosa di ancora di più' inteso solo in termini di più personaggi, più caos, più scene d'azione o effetti speciali, riduce il risultato finale al classico blockbuster americano infarcito di steroidi, ma carente di approfondimento e sfumature. Insomma, un autogol.
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 1925 - The New Mutants
Cast: James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Oscar Isaac, Nicholas Hoult, Rose Byrne, Tye Sheridan, Sophie Turner, Olivia Munn, Lucas Till, Kodi Smit-McPhee, Alexandra Shipp, Ben Hardy, Željko Ivanek, Hugh Jackman.
Box Office: $513.3 milioni
Consigli: Fino ad ora il più debole della rinnovata trilogia e, forse, in generale di tutto il franchise. Ogni tanto anche la Marvel fa un passo falso, anche se si tratta di un film assolutamente migliore dello sconnesso "Fantastic 4 - I Fantastici Quattro" dell'anno scorso.
Sorta di versione "Power Rangers" degli X-Men, la pellicola può essere tranquillamente seguita senza necessariamente avere percorso in lungo e in largo la genealogia cienamtografica d'origine, pur mantenendo le connessioni formali con le altre storie fino ad ora raccontate. Certamente d'intrattenimento e spettacolare, buono per una serata di disimpegno, ma per null'altro.
Parola chiave: Cerebro.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 2 marzo 2016

Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato

Sempre a casa senza internet, sempre un dvd dal mio maxi-ordine.
Film 1092: "X-Men - Giorni di un futuro passato" (1990) di Chris Columbus
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Temporalmente intricato, pieno zeppo di personaggi, camei a non finire, operazione nostalgia e il ritorno in regia di Bryan Singer che aveva lasciato dopo "X2". Questi gli aspetti principali del ritorno in grande stile degli X-Men, per l'occasione più efficaci che mai.
Sarà che lo svecchiamento del brand ha funzionato, sarà che come li metti metti, il risultato è sempre ottimo, di fatto questi nuovi episodi cinematografici dei mutanti sono davvero un piacere da vedere. E rivedere.
Hugh Jackman è filo conduttore di tutta la saga (pur non comparendo nel prossimo "X-Men: Apocalisse") ed è di fatto vero protagonista, unico in grado di viaggiare indietro nel tempo, con l'aiuto di Kitty (Ellen Page), e tentare di riscrivere il passato per evitare un futuro disastroso - il punto di rottura è un'uccisione ad opera Mystica (Jennifer Lawrence) che non deve verificarsi -.
In mezzo ci sono intrighi, sottotrame, avventure, effetti speciali e una storia che lascia soddisfatti (una volta capita la premessa del viaggio nel tempo). Insomma, un ottimo 7 capitolo del franchise.
Ps. Candidato agli Oscar dell'anno scorso per i Migliori effetti speciali.
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 1925 - The New Mutants
Cast: Hugh Jackman, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Halle Berry, Nicholas Hoult, Anna Paquin, Ellen Page, Peter Dinklage, Shawn Ashmore, Omar Sy, Ian McKellen, Patrick Stewart, Evan Peters, Josh Helman, Daniel Cudmore, Fan Bingbing, Adan Canto.
Box Office: $747.9 milioni
Consigli: Con il prossimo "X-Men: Apocalypse" in arrivo in Italia il 19 maggio potrebbe aver senso recuperare questa pellicola che, di fatto, la precede. Inoltre la saga degli X-Men è sempre piacevole e divertente da rivedere. Blockbuster dopo blockbuster la produzione è riuscita a migliorare e migliorarsi fino a questo capitolo, certamente uno dei migliori sui mutanti realizzati fino ad ora. Per chi apprezza è un titolo imperdibile. Per gli altri può essere una buona scelta di svago, piacevole e molto dinamica.
Parola chiave: Robert F. Kennedy Memorial Stadium.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 29 gennaio 2016

Film 1087 - Steve Jobs

Molto curioso di recuperare questo titolo, soprattutto perché la Winslet potrebbe essere una delle vincitrici agli Oscar di febbraio. Anche se io spero di no...
Film 1087: "Steve Jobs" (2015) di Danny Boyle
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: In tutta onestà no, questo film non mi è piaciuto. Per una serie di motivi.
Il primo è la sceneggiatura di Aaron Sorkin, uno che grazie ai suoi dialoghi ha vinto di tutto, dall'Oscar all'Emmy, dal Golden Globe al BAFTA. Come può essere, dunque, che il primo ad essere citato sia lui? Il punto è questo: ormai sono anni che seguo la carriera di Sorkin, ho visto metà delle 7 stagioni di "The West Wing", ho genuinamente apprezzato "The Social Network" e detestato "Moneyball" e "La guerra di Charlie Wilson". Ormai credo di essermi fatto un'idea su come imposti le sue sceneggiature e costruisca i suoi personaggi e, in generale, trovo che non sempre lo faccia in modo efficace. E' uno che, per capirci, scrive dialoghi a fiume, gioca tutto sui climax, vive di retorica e sfinisce lo spettatore di paroloni. Se certe volte funziona, non posso ritenere che sia una regola universale.
Qui si manifesta il problema, che vive tutto nel personaggio di Jobs e in parte nel suo rapporto con la Hoffman, più che amica una schiava devota. Steve, pace all'anima sua, a quanto pare era uno stronzo, ma di quelli che alla fine lo fanno per te, perché ha in mente un percorso che tu, povero mortale, non hai nemmeno idea che sia stato concepito e qualcuno lo stia intraprendendo per te. Ora, io non so se tutto questo rispecchi la realtà dei fatti, ma mi tocca prendere tutto a scatola chiusa e, umanamente, devo dire che seguire questa storia è stato difficile, spesso noioso. Va bene essere un genio, ma rompere le palle agli altri gratuitamente un po' mi snerva. E lo fa ancora di più il vedere che, dopo che ci hai trasportato in questo turbinio di negatività, ansia, cattiveria e frustrazione, ti autorinneghi e nel finale cambi e dimostri di avere dei sentimenti. Eh no, Steve, non si fa così. O sei uno stronzo e lo sei sempre, perché sei fatto così, o non diventi "buono" nel finale perché così siamo tutti più contenti. Anche perché la frase «Eh però nel finale è mi è piaciuto perché lui diventa più umano» a mio avviso è più un demerito che un pregio del film.
Un altro problema è l'ambientazione. Sembra quasi che sia una pellicola tratta da un'opera teatrale: non c'è mai una scena in esterna, siamo in un costante e labirintico dietro le quinta, non importa di quale anno ci stiano raaccontando. Sembra quasi un documentario su come organizzare efficacemente le conferenze. Premesso che trovo affascinante dare una sbirciata a certi momenti importanti della storia delle persone, qui forse la costante ambientazione "dietro al palco" alla lunga fa soffrire chi guarda di claustrofobia. Per me, almeno, è stato così: non vedevo l'ora di uscire dal cinema.
Ed eccoci al terzo motivo, che ho lasciato per ultimo perché è anche il più personale: Michael Fassbender. E' bravo e mi piace sempre, è uno che lavora sui personaggi e li rende credibili, ma qui c'è qualcosa di fisico che me lo ha reso disturbante: la sua bocca. Un filo sottile da cui sbucano denti aguzzi combinato allo sguardo spesso gelido, quando non è adirato, mi ha più di una volta fatto pensare a quando Steve Jobs sembrasse un vero e proprio cattivo da film. E' ovvio che anche questo ha influito negativamente sull'idea generale che mi sono fatto della pellicola ed è ancora più ovvio che questo sia tutto un problema mio, rimane il fatto che più di una volta ho pensato quanto l'aspetto contasse nell'interpretazione in chiave negativa del protagonista. Non che la faccia da angelo di Ashton Kutcher in "Jobs" delinei la differenza decisiva tra le due interpretazioni, in ogni caso qui ho trovato la cosa disfunzionale.
In ogni caso, al di là delle considerazioni appena affrontate, qualcosa di buono c'è, per carità! Danny Boyle ha la mano giusta e scegliere di dirigere la sua storia tutta in primo piano - anche perché le quinte di ogni teatro dopo un po' rompono le palle - ed è ovviamente la scelta vincente. Considerati poi i fiumi di battute da recitare, meglio stringere bene per catturare ogni sfumatura, ogni sguardo, ogni emozione interpretata dai protagonisti. La Winslet è sempre perfetta e anche se la vestono come l'ultima zitella del pianeta Terra, ne esce comunque vincente. In tutto questo (ma non ho visto il film in inglese) mi sento di dire che nessuna delle due interpretazioni - sua e di Fassbender - meriti un Oscar, pur avendo giustamente ricevuto risalto. Insisto nella mia convinzione che questo sia l'anno di DiCaprio e francamente spero di cuore che premino la Vikander come attrice non protagonista, anche perché ho trovato la scelta dei Golden Globe di premiare la Winslet non solo troppo facile, ma perfino banale e scontata.
Dunque, "Steve Jobs" è tutto tranne quello che ci si aspetterebbe dal biopic sulla vita del geniale e visionario inventore del Macintosh. Il mio orizzonte di aspettative, come direbbe Jauss, è stato ampiamente catturato dalla precedente idea che mi ero fatto vedendo "Jobs" e da ciò che pensavo avrei visto e, a conti fatti, la cosa mi ha rovinato l'idea d'insieme. Non mi è piaciuto perché è un film pesante, parlato troppo e che troppo spesso sottintende, retorico e aggressivo, claustrofobico e, per i miei gusti, troppo fuori dai canoni del prodotto biografico. Peccato, un'occasione persa.
Cast: Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels, Katherine Waterston, Michael Stuhlbarg, Sarah Snook.
Box Office: $30.7 milioni
Consigli: Tratto dalla biografia autorizzata scritta da Walter Isaacson, questo film percorre gli step fondamentali della carriera di Jobs, con salti temporali non indifferenti che mettono a confronto - di fatto separandoli come atti di un'opera teatrale - i punti salienti delle vicende umane e lavorative che hanno trasformato l'uomo in personaggio e successivamente in mito. Se si è amanti dei biopic, forse questo lo troverete leggermente fuori dai canoni. Gli estimatori di Mac e Jobs ameranno. Gli altri potrebbero trovarlo interessante, dipende da quale sia il tasso di sopportazione di ciascuno relativamente ai dialoghi strabordanti. Su Steve Jobs, al momento, è il migliore titolo sulla piazza. Per quanto riguarda il genere biografia, c'è sicuramente di meglio.
Parola chiave: Apple II.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 gennaio 2015

Film 861 - Frank

Film di Natale parte quarta: l'atto finale.

Film 861: "Frank" (2014) di Leonard Abrahamson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Strana, strana, strana, strana, strana storia su un ragazzo che vorrebbe fare il musicista, la strampalata band che per caso lo accoglie e il criptico frontman che indossa tutto il giorno un enorme maschera a forma di testa gigante (ha il certificato!).
Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi da questo "Frank", ma dalle critiche entusiaste e i toni da commedia del trailer, pensavo di andare sul sicuro. Ora, non che lo abbia detestato o simili, ma di sicuro non posso dire di sentire una spasmodica voglia di rivederlo. E' una pellicola indie abbastanza strana e straniante, certamente non per tutti i gusti. Per non parlare, poi, della musica che fa la band, una roba che mi ha ricordato l'imbarazzante risultato musicale raggiunto da Scarlett Johansson quando ha voluto realizzare il suo album di cover di Tom Waits ("Anywhere I Lay My Head"). Cercando di non esprimere troppo il mio giudizio personale, direi che assolutamente non è il mio genere.
In generale, comunque, la storia di Frank/Michael Fassbender, la sua band e il nuovo arrivato Jon/Domhnall Gleeson non è malaccio ed è interessante, a dire il vero, scoprire come procedano per la creazione del loro album, tra particolari idee, suoni inusuali e strumenti inimmaginabili, per un processo creativo che è certamente piacevole da veder rappresentato. Per il resto, l'insofferenza generale di Clara, Nana e Baraque (Maggie Gyllenhaal, Carla Azar, François Civil), gli altri membri del gruppo, rndono piuttosto difficile seguire serenamente questa storia. E per serenamente intendo con un genuino interesse a scoprire come evolverà la trama. I 3, già di per sé strani, mixati alla follia di Frank, in aggiunta alla smania di integrazione - senza motivo, diciamocelo - di Jon, sono un connubio non facile da digerire per i 95 minuti di pellicola.
Insomma, questo "Frank" non è per nulla come me lo immaginavo e non è stata un'esperienza cinematografica che rifarei/consiglierei a tutti. E' un viaggio strampalato all'interno di un modo di vedere il mondo e le cose che non mi appartiene e che alla lunga fatico a digerire. Direi che l'estremismo alternativo, la naturale propensione al dramma, l'instabilità generale e l'antipatia particolare di alcuni sono tutti elementi che, fossero stati conditi con un tipo di humor meno nero e più evidente, probabilmente sarebbero riusciti a soddisfarmi. Per come, invece, questa pellicola è stata costruita, non posso dire che mi sia piaciuta o che si avvicini a ciò che ammiro in un film indie.
Box Office: £1,176,721
Consigli: Alcuni volti noti (Michael Fassbender, Domhnall Gleeson, Maggie Gyllenhaal), molte sessioni musicali, un evento cui partecipare (South by Southwest) e una testa di cartapesta per un film che, certamente, ha delle caratteristiche inusuali. Se piacciono le storie indipendenti un po' borderline, questo è assolutamente un titolo imperdibile. Per gli altri che, invece, preferiscono qualcosa di meno eccentrico o più positivo o anche solo con meno musica o più simpatia, forse "Frank" è un prodotto meno adatto o congeniale. Non è malvagio e la realizzazione tecnica è buona, come le performance degli attori - Gleeson è sempre più bravo -, ma la trama è stramba e non per tutti.
Parola chiave: Soronprfbs.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 24 luglio 2014

Teen Choice Awards 2014: nomination e vincitori

Agosto con un po' di pepe per quanto riguarda premiazioni e red-carpet, ora che anche le candidature dei Teen Choice Awards 2014 sono state rese pubbliche.
Così, oltre agli Emmy Awards che si terranno il 25 agosto, ora la nuova data da tenere a mente è quella del 10 dello stesso mese, per scopire chi tra cinema, tv, musica e sport si porterà a casa la non proprio discreta tavola da surf che fa da premio.
Questi premi, per quanto tali, rimangono di fatto un'occasioen minore per festeggiare il mondo del grande schermo, più che altro perché il sistema di votazione prevede l'espressione del volere del pubblico, motivo per cui la qualità non rientra esattamente nei parametri primari. Nel caso voleste, comunque, per votare basta registrarsi sulla pagina ufficiale.
Ma ecco tutte le categorie e i film in gara! Lo show, che si terrà domenica 10 agosto, quest'anno sarà presentato da Tyler Posey di "Teen Wolf".

2014 Teen Choice Awards
Choice Movie: Action
"Divergent"
"Edge of Tomorrow"
"Godzilla"
"Maleficent"
"The Mortal Instruments: City of Bones"

Choice Movie Actor: Action
Jamie Campbell Bower, "The Mortal Instruments: City of Bones"
Kellan Lutz, "The Legend of Hercules"
Mark Wahlberg, "Lone Survivor"
Theo James, "Divergent"
Tom Cruise, "Edge of Tomorrow"

Choice Movie Actress: Action
Emily Blunt, "Edge of Tomorrow"
Lily Collins, "The Mortal Instruments: City of Bones"
Elle Fanning, "Maleficent"
Angelina Jolie, "Maleficent"
Shailene Woodley, "Divergent"

Choice Movie: Sci-Fi/Fantasy
"Captain America: The Winter Soldier"
"X-Men: Days of Future Past"
"The Amazing Spider-Man 2"
"The Hunger Games: Catching Fire"
"Thor: The Dark World"

Choice Movie Actor: Sci-Fi/Fantasy
Chris Evans, "Captain America: The Winter Soldier"
Andrew Garfield, "The Amazing Spider-Man 2"
Chris Hemsworth, "Thor: The Dark World"
Liam Hemsworth, "The Hunger Games: Catching Fire"
Josh Hutcherson, "The Hunger Games: Catching Fire"

Choice Movie Actress: Sci-Fi/Fantasy
Halle Berry, "X-Men: Days of Future Past"
Scarlett Johansson, "Captain America: The Winter Soldier"
Jennifer Lawrence, "The Hunger Games: Catching Fire" and "X-Men: Days of Future Past"
Natalie Portman, "Thor: The Dark World"
Emma Stone, "The Amazing Spider-Man 2"

Choice Movie: Drama
"American Hustle"
"Heaven is for Real"
"Million Dollar Arm"
"The Fault in Our Stars"
"Veronica Mars"

Choice Movie Actor: Drama
Bradley Cooper, "American Hustle"
Russell Crowe, "Noah"
Jason Dohring, "Veronica Mars"
Ansel Elgort, "The Fault in Our Stars"
Jon Hamm, "Million Dollar Arm"

Choice Movie Actress: Drama
Emma Watson, "Noah"
Jennifer Lawrence, "American Hustle"
Kristen Bell, "Veronica Mars"
Sandra Bullock, "Gravity"
Shailene Woodley, "The Fault in Our Stars"

Choice Movie: Comedy
"Anchorman 2: The Legend Continues"
"Blended"
"Ride Along"
"The Other Woman"
"Vampire Academy"

Choice Movie Actor: Comedy
Will Ferrell, "Anchorman 2: The Legend Continues"
Kevin Hart, "Ride Along"
Johnny Knoxville, "Jackass Presents: Bad Grandpa"
Ice Cube, "Ride Along"
Adam Sandler, "Blended"

Choice Movie Actress: Comedy
Christina Applegate, "Anchorman 2: The Legend Continues"
Drew Barrymore, "Blended"
Zoey Deutch, "Vampire Academy"
Cameron Diaz, "The Other Woman"
Emma Roberts, "We're The Millers"

Choice Movie Villain
Michael Fassbender, "X-Men: Days of Future Past"
Jamie Foxx, "The Amazing Spider-Man 2"
Kelsey Grammer, "Transformers: Age of Extinction"
Kate Winslet, "Divergent"
Donald Sutherland, "The Hunger Games: Catching Fire"

Choice Movie Scene Stealer
Sam Claflin, "The Hunger Games: Catching Fire"
Nicholas Hoult, "X-Men: Days of Future Past"
Anthony Mackie, "Captain America: The Winter Soldier"
Ellen Page, "X-Men: Days of Future Past"
Nat Wolff, "The Fault In Our Stars"

Choice Movie Breakout Star
Ansel Elgort, "Divergent" and "The Fault in Our Stars"
Theo James, "Divergent"
Elizabeth Olsen, "Godzilla"
Nicola Peltz, "Transformers: Age of Extinction"
Wyatt Russell, "22 Jump Street"

Choice Movie Chemistry
Cameron Diaz, Leslie Mann and Kate Upton, "The Other Woman"
Ansel Elgort, Nat Wolff and Shailene Woodley, "The Fault in Our Stars"
Chris Evans and Anthony Mackie, "Captain America: The Winter Soldier"
Ice Cube and Kevin Hart, "Ride Along"
Jonah Hill and Channing Tatum, "22 Jump Street"

Choice Movie Liplock
Scarlett Johansson and Chris Evans, "Captain America: The Winter Soldier"
Jennifer Lawrence and Josh Hutcherson, "The Hunger Games: Catching Fire"
Emma Roberts, Jennifer Aniston and Will Poulter, "We're The Millers"
Emma Stone and Andrew Garfield, "The Amazing Spider-Man 2"
Shailene Woodley and Ansel Elgort, "The Fault In Our Stars"

Choice Movie Hissy Fit
Godzilla, "Godzilla"
Kevin Hart, "Ride Along"
Jonah Hill, "22 Jump Street"
Ice Cube, "22 Jump Street"
Jason Sudeikis, "We're The Millers"

Choice Summer Movie
"22 Jump Street"
"Dawn of the Planet of the Apes"
"Earth to Echo"
"Hercules"
"Think Like a Man Too"
"Transformers: Age of Extinction"

Choice Summer Movie Star
Jonah Hill, "22 Jump Street"
Dwayne Johnson, "Hercules"
Melissa McCarthy, "Tammy"
Channing Tatum, "22 Jump Street"
Mark Wahlberg, "Transformers: Age of Extinction"

Bengi

lunedì 16 giugno 2014

Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato

Potevo forse perdermi uno dei film più attesi della stagione? Mai!

Film 728: "X-Men - Giorni di un futuro passato" (2014) di Bryan Singer
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Kissme, Luigi, Ale, Andre, Fede
Pensieri: Uscito dal cinema ero scettico, distratto nel guardare il quadro d'insieme dal punto di vista delle mie aspettative riguardo questa pellicola. A posteriori posso dire che, in effetti, non è stata niente male. Solo - e da ciò deriva(va) il mio scetticismo - c'è meno azione di quanto non mi sarei aspettato. La nuova piega storico-realistica e per di più contestualizzatissima è, sì, fatta molto bene, ma resta il fatto che gli X-Men rimangono un franchise legato ad effetti speciali ed azione, quindi ritengo fosse sensato aspettarsi una buona dose di entrambi. Non che non ci sia, solo non è tantissima come, per esempio, in altri episodi della saga (Film 622 - X-Men - Conflitto finale).
In generale, comunque, questo "X-Men: Days of Future Past" è realizzato benissimo e presenta una trama stupefacente se si pensa che riesce a combinare praticamente tutti gli altri X-Men visti fino ad ora facendo apparire la saga come un'unica gigantesca storia che prosegue da 14 anni: chapeau!
Rispetto al precedente "X-Men - L'inizio", questo "X-Men: Days of Future Past" è temporalmente intricatissimo e richiama a sé praticamente tutti i personaggi fino ad ora presentati nei vari altri episodi cinematografici, più alcune novità (in primis Quicksilver/Evan Peters). Il tutto combinato insieme è un mix esaltante di flashback e possibilità di un futuro assolutamente negativo per i nostri eroi e, in generale, tutti gli X-Men. Come fare, quindi, per scongiurare la totale estinzione della razza mutante? Viaggiare nel tempo e risvegliare coscienze pare essere la soluzione più quotata (vedi "Star Trek" e i suoi continui incomprensibili salti nel tempo).
Tutto sommato, dunque, questa ennesima trasposizione cinematografica dei mutanti dal cuore d'oro (circa) funziona e, a ben vedere, in effetti è quella che, insieme alla sua compagna di reboot, funziona meglio per trama e snodi della storia. Non solo perché quantitativamente più ricca di eventi, ma anche perché più approfondita nella descrizione dei molti personaggi e certamente accurata nel creare un mondo parallelo che, però, sia possibile accostare al nostro per verosimiglianza e plausibilità. Forse chi, ingenuamente, si aspettava ancora i vecchi X-Men tutti muscoli e team salva mondo rimarrà un attimo interdetto, ma basta darsi del tempo per accorgersi che, tutto sommato, questi nuovi (doppi) mutanti hanno tutto 'al posto giusto'!
Film 622 - X-Men - Conflitto finale
Film 276 - X-Men: L' inizio
Film 582 - X-Men - L'inizio
Film 728 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1092 - X-Men - Giorni di un futuro passato
Film 1166 - X-Men: Apocalisse
Film 1778 - Dark Phoenix
Film 275 - X-Men le origini - Wolverine
Film 583 - Wolverine - L'immortale
Film 1489 - Logan
Film 1100 - Deadpool
Film 1535 - Deadpool
Film 1644 - Deadpool 2
Film 1925 - The New Mutants
Box Office: $661,740,000
Consigli: Una miriade di personaggi (molti doppi: passato e presente) e, di conseguenza, un cast stellare: Hugh Jackman, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult, Evan Peters, Halle Berry, Anna Paquin, Ellen Page, Peter Dinklage, Ian McKellen, Patrick Stewart, Shawn Ashmore, Omar Sy, Bingbing Fan (solo per citarne alcuni). Storia ben scritta, effetti speciali fantastici per un risultato finale che piacerà, nonostante l'aspetto "ludico" sia meno presente. Gli amanti del franchise non possono perderselo, ma anche i profani dovrebbero godersi il viaggio senza troppi pentimenti. E' l'episodio di X-Men che ha incassato di più fino ad ora: "X-Men: Apocalypse" ci aspetta a maggio 2016.
Parola chiave: Sentinelle.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 12 marzo 2014

Film 680 - 12 anni schiavo

In perfetto tempismo con la cerimonia degli Oscar, abbiamo recuperato il futuro Miglior film 2014 proprio nel pomeriggio di domenica scorsa, poche ore prima che lo show iniziasse.

Film 680: "12 anni schiavo" (2013) di Steve McQueen
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Il problema di quelle produzioni che si vedono dopo averne tanto sentito parlare e tanto bene - specialmente quelle in lizza per il Miglior film agli Oscar - è che ci si aspetta non un film, bensì un capolavoro. E forse anche di più.
"12 anni schiavo" non è certo un brutto prodotto cinematografico su nessun fronte, però, personalmente, non lo trovo un capolavoro. Non mi ha entusiasmato e, anzi, fino al primo tempo non mi ha visto particolarmente coinvolto dalla narrazione. Con l'ingresso in scena, finalmente, di personaggi potenti come quelli di Edwin e Mistress Epps (Michael Fassbender, Sarah Paulson) e, soprattutto, Patsey (Lupita Nyong'o) la storia entra nel vivo e nel senso del racconto, il che aiuta ampiamente a recuperare l'interesse. Molte le scene cruente e difficili da digerire, ma trovo sia sempre apprezzabile l'onestà (visiva) quando si raccontano storie vere. Il buonismo da finto contegno non avrebbe giovato ai fini della storia.
Certo la vicenda vera di Solomon Northup/Chiwetel Ejiofor ha dell'incredibile e, inutile dirlo, racconta la disavventura di una persona in un contesto storico veramente terribile: Solom è, infatti, un americano nero libero che viene rapito e venduto come schiavo. Da lì il cammino per ritornare dalla sua famiglia sarà un lungo calvario di sofferenza, violenza fisica e psicologica, umiliazione e solitudine.
Il punto, qui, non è che si possa dire che il film non abbia un valore intrinseco, ma, invece, sta tutto in quel "inutile dirlo". Già, perché una storia sulla schiavitù, i campi di cotone, la violenza cruda, l'umiliazione, la discriminazione e il razzismo è già stata raccontata tantissime volte con sfumature più o meno simili. Rimango scettico riguardo la scelta di eleggere questa pellicola a migliore dell'anno non tanto perché non voglia riconoscere meriti al lavoro di Steve McQueen - che ha dimostrato, invece, di sapere cambiare completamente contesto dopo il metropolinato e solitario "Shame" - ma perché sinceramente l'ho trovata la scelta più ovvia e, di conseguenza, banale.
Detto questo, rimane che Lupita Nyong'o sia stata una delle scelte di casting più riuscite della stagione (considerato che ha vinto quasi tutto, comepreso l'Oscar, al suo esordio sul grande schermo) e che, in generale "12 Years a Slave", nella figura del suo regista, ha visto un ottimo cast concretizzare le sue capacità in un'interpretazione di gruppo che, da sola, vale la visione. Per altri aspetti più tecnici sono, invece, un po' meno d'accordo (nomination per Migliori costumi e montaggio? Ma soprattutto Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale?).
Tutto sommato, quindi, al di là dell'impossibilità di definirlo brutto o inutile, non posso comunque dire che il risultato finale mi sia piaciuto tanto da elevarlo a capolavoro. Ho preferito di gran lunga "American Hustle - L'apparenza inganna", "Gravity", "The Wolf of Wall Street" e soprattutto "Her".
Ps. Curiosità: sia Brad Pitt che Steve McQueen sono riusciti a vincere il loro primo Oscar grazie a questa pellicola, entrambi in una categoria estranea al loro lavoro di riferimento, ovvero recitazione e regia. Il premio, invece, è stato riconosciuto loro in quanto produttori del film e, quindi, per la categoria Miglio film.
Box Office: $158,607,000 (ad oggi)
Consigli: Avendo ricevuto così tanti riconoscimenti (tra cui 3 Oscar e 1 Golden Globe) è certamente uno dei titoli di riferimento della stagione 2013 e, per questo, vale la pena farsi un'opinione a proposito. La mia non è entusiasta semplicemente perché le aspettative erano piuttosto alte e i macrotemi che costituiscono la besa di questa storia sono comuni a numerose altre produzioni.
Bravi la Nyong'o e Fassbender, dimostra grandissime capacità (e finalmente viene notato) Chiwetel Ejiofor.
Parola chiave: Rapimento.

Trailer

Bengi