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venerdì 2 agosto 2019

Film 1638 - Beaches

Intro: Era letteralmente un'eternità che volevo vedere questo film!
Film 1638: "Beaches" (1988) di Garry Marshall
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non è stato esattamente quello che mi aspettavo, ma "Beaches" alla fine mi è piaciuto. Incarna perfettamente quell'atmosfera anni '80 che tanto mi piace e ricerco, oltre che sfoderare una Bette Midler in formissima. Non sono, invece, un gran fan di Barbara Hershey che, comunque, qui ha la parte più mono-tono, diciamo, difficile da mettere in risalto quando hai di fianco lo scoppiettio costante non solo del personaggio di CC Bloom, ma in generale proprio la verve della Midler. In ogni caso il binomio agli antipodi delle due protagoniste è il succo della storia e ci sta, anche perché sarebbe stato ingestibile dover proporre dei personaggi sopra le righe senza avere un elemento che smorzasse i toni.
Ciò detto, ho trovato tutto l'insieme meno conforme alle mie aspettative e a tratti un po' brusco, quasi poco raffinato; più 'grezzo' nell'inizio, il film riesce comunque a trovare una strada più definita nella seconda parte, quando finalmente le due amiche d'infanzia mettono da parte le loro divergenze e conflittualità per trovare un punto d'incontro - e di (ri)partenza - con la malattia di Hillary. Tutto sommato ho gradito e "Wind Beneath My Wings" è un classicone intramontabile che estende il suo stato di cult anche a questa pellicola.
Cast: Bette Midler, Barbara Hershey, John Heard, Spalding Gray, James Read, Lainie Kazan, Héctor Elizondo, Mayim Bialik.
Box Office: $57 milioni
Vale o non vale: Cult anni '80 con colonna sonora intramontabile: vi serve altro per convincervi a vederlo? Ah, e la protagonista è Bette Midler...
Premi: Candidato all'Oscar per la Migliore scenografia. La canzone "Wind Beneath My Wings" cantata dalla Midler per il film ha vinto 2 Grammy Awards nel 1990 (Record of the Year and Song of the Year).
Parola chiave: Atlantic City.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 1 febbraio 2011

Film 212 - Chicago

Sinceramente non ricordavo più tanto bene questo film che, nel 2003, aveva rubato l'Oscar come miglior film a pellicole del calibro di "Il signore degli anelli - Le due torri" e "Il pianista". Meglio dare una rinfrescata alla memoria...


Film 212: "Chicago" (2002) di Rob Marshall
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Nicolò
Pensieri: "Chicago" è uno strano film. Per riassumerlo in una frase un po' estrema: è un bel musical con delle brutte canzoni.
Sarà che penso a "Moulin Rouge!" tutte le volte che vedo un film di genere, ma oggettivamente non posso dire mi sia piaciuta davvero una sola delle canzoni proposte (il film è tratto dal musical di Broadway). L'unica canticchiabile e che rimane in testa è "Overture/And All That Jazz" cantata dalla Zeta-Jones (per questo ruolo Oscar 2003 come attrice non protagonista). Le altre o sono troppo lunghe o spezzate dai troppi dialoghi in mezzo, interrotte facendo perdere, così, l'attenzione (e il ritmo) dello spettatore.
Probabilmente la scelta di adattare questo musical in film, evitando il più possibile l'effetto videoclip di due ore (vedi il recente "Burlesque"), ma piuttosto tentando un approccio un attimo più adulto e raffinato (dire di nicchia forse è azzardato), fa deragliare il regista Rob Marshall ("Memorie di una Geisha") che non è sempre capacissimo (ma dimostrerà di più la sua incompetenza in "Nine"). Nonostante certi effetti suggestivi nelle coreografie (figure in ombra dietro neon di luci colorate o numeri di ballo particolarmente efficaci), l'effetto è spesso molto caotico. Come si ripeterà nel musical ispirato ad "8 1/2" di Fellini, le scenografie sono ampie, illuminate da luci a occhio di bue che lasciano nel buio il resto della scena. Molto teatrale, in effetti, ma a volte non capire dove terminino i confini è fastidioso. La collocazione non ha spazio, nonostante sia alternata grazie al montaggio a scene in tribunale o in carcere, quindi ben delineate nel perimetro, ma, alla lunga, mi hanno stancato.
Tecnicamente parlando, invece, bei costumi e brava Renée Zellweger; deludente la voce di Richard Gere e un po' esagerato l'Oscar a Catherine Zeta-Jones (quell'anno c'erano anche Meryl Streep e Julianne Moore in nomination con lei...); simpatici Queen Latifah, John C. Reilly e Christine Baranski (Mamma Mia!"). Troppi, sicuramente, i 6 Oscar vinti (tra cui miglior film). Non a caso, in un sondaggio di qualche anno fa sugli (allora) recenti vincitori della categorie 'Best Movie', questa pellicola è risultata la meno significativa tra gli ultimi dieci ad essersi aggiudicati il titolo.
Ps. $306,776,732 di incasso nel mondo, di cui $170,687,518 solo in America.
Consigli: E' curioso confrontare questo musical e l'altro dello stesso regista, "Nine", per notare e riconoscere un certo stile che ritorna. Fateci caso!
Parola chiave: Omicidio.


Ric