Nolan e le magie. Dopo l'appuntamento al cinema con la sua ultima, colossale, fatica ci era venuta voglia di approfondire il lavoro di un narratore così complesso.
Film 158: "The Prestige" (2006) di Christopher Nolan
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea, Diego, Andrea Puffo, Marco C.
Pensieri: Il gioco di prestigio che compie Nolan è quello di costruire una storia potenzialmente ridicola e finire col renderla geniale. Ci sono elementi rischiosi che si combinano tra di loro, quali storia, scienza e fictoion e che, forse, nelle mani di un altro avrebbero finito per cozzare insieme rovinando il finale.
Meno male il nostro regista è abile e si districa bene tra illusioni e giochi della mente, distorsioni e prestigi.
Ovviamente a suo favore l'ottimo cast che presta viso e gesta alla sceneggiatura dello stesso regista (e del fratello Jonathan Nolan). Volti (stra)noti del grande schermo quali Hugh Jackman ("X-Men le origini - Wolverine", "Australia"), Christian Bale (il Batman degli ultimi due capitoli di Nolan), il due volte premio Oscar Michael Caine (anche in "Incepion"), una Scarlett Johansson stranamente dosata e sobria, fuori dal ruolo di diva che le hanno costruito addosso e semplice 'pedina' al servizio della storia (e non viceversa), Rebecca Hall ("Vicky Cristina Barcelona", "Dorian Gray" e adesso in "The Town" di Ben Affleck), Andy Serkis (il Gollum de "Il signore degli anelli") e -addirittura - David Bowie nei panni di Nikola Tesla, fisico realmente esistito.
Con questi numeri a suo favore non stupisce che "The Prestige" sia una pellicola così ben riuscita, capace di narrare con garbo e semplicità le storie di due illusionisti e della loro rivalità(c'entra l'amore) incastrando, tra giochetti di magia e illusioni un 'gioco di prestigio' narrativo capace di sorprendere in un finale ricco di colpi di scena!
Non c'è un vincitore e non c'è un vinto, ma solo il risultato di una guerra senza esclusione di colpi tra due uomini che sentono di dover dimostrare all'altro (e al mondo) di avere più ragione e talento dell'antagonista. Toccare con mano fin dove può spingersi il desiderio di vendetta e quanto, a volte, si rischi di dimenticare il motivo di tanto odio, accecati dalla necessità di di vedersi 'vincitori'.
Bello e inquietante, lascia un retrogusto amaro in bocca. Ma centra in pieno l'obiettivo.
Consigli: Non bisogna confondere questa pellicola con "The Illusionist", film dello stesso anno con protagonisti Edward Norton e Jessica Biel. Trama completamente differente, risultato leggermente inferiore. Ma si può certamente giocare al confronto.
Parola chiave: Fuga subacquea.
Ric
Non ho niente da aggiungere. E' un film che riguardo volentieri pur conoscendo benissimo il finale e quindi "rovinandomi" la visione. Ma è questa la forza dei capolavori... :)
RispondiEliminaSì sì sì! Bellissimo! Geniale davvero!
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