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lunedì 6 novembre 2023

Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King

Intro: Eventone che non mi potevo perdere: la riedizione al cinema di uno dei miei film preferiti in assoluto in occasione dei 20 anni di anniversario dall'uscita.

Film 2214: "The Lord of the Rings: The Return of the King" (2003) di Peter Jackson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: anche se ero consapevole che si trattasse della versione estesa del film - quella che avevo visto solo una volta nel comfort di casa mia dopo aver comprato i dvd - non avevo considerato che la versione estesa di un film di per sé già lungo 201 minuti avrebbe significato l'uscita dalla sala ad un'ora assurda... Di fatti "The Lord of the Rings: The Return of the King" in versione estesa dura nientemeno che 251 minuti, ovvero più di 4 ore. Però poi va detta la verità: il film non mi ha stancato neanche per un minuto.
Come sempre, infatti, la storia mi ha tenuto letteralmente incollato allo schermo e, anzi, mi ha fatto estremamente piacere rivedere quelle scene eliminate che quasi non ricordavo nemmeno più (a parte quelle con Saruman/Christopher Lee, che avrei preferito fosse inclusa anche nella versione originale della pellicola per dare un senso di chiusura all'arco narrativo del personaggio).
Insomma, per me è sempre bello trovare un momento per tornare nella Terra di Mezzo e, in particolare in questo caso, ho davvero apprezzato tantissimo la possibilità di recuperare nuovamente questo meraviglioso pezzo della storia del cinema moderno che, anche a 20 anni di distanza, funziona ancora meravigliosamente. Ormai un classico.
Film 159 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1270 - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello
Film 1515 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 2079 - Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Film 314 - Il signore degli anelli - Le due torri
Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri
Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King
Cast: Elijah Wood, Ian McKellen, Liv Tyler, Viggo Mortensen, Sean Astin, Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Bernard Hill, Billy Boyd, Dominic Monaghan, Orlando Bloom, Hugo Weaving, Miranda Otto, David Wenham, Karl Urban, John Noble, Andy Serkis, Ian Holm, Christopher Lee, Brad Dourif, Sean Bean.
Box Office: $1.148 miliardi
Vale o non vale: Non per tutti, me ne rendo conto, specialmente la versione estesa. Senza contare che questo è il terzo capitolo di una trilogia, quindi se non si hanno visto le pellicole precedenti, praticamente nulla avrà senso.
Detto questo, se c'è un film per cui valga la pena dare una chance alla versione estesa, questo è sicuramente "The Lord of the Rings: The Return of the King".
Premi: 11 premi Oscar vinti su 11 nomination per Miglior film, regia, sceneggiatura non originale, colonna sonora, montaggio, costumi, make-up, scenografie, mixaggio sonoro, effetti speciali e canzone originale ("Into the West" cantata da Annie Lennox). 4 Golden Globe vinti su 4 nomination per film, regia, colonna sonora e canzone originale; 12 nomination ai BAFTA - tra cui regia, attore non protagonista (Ian McKellen), montaggio e colonna sonora - e 4 vittorie per Miglior film, sceneggiatura non originale, fotografia ed effetti speciali. 2 vittorie ai Grammy per Best Score Soundtrack Album for a Motion Picture, Television or Other Visual Media e Best Song Written for a Motion Picture, Television or Other Visual Media. 2 vittorie agli MTV Movie + TV Awards per Miglior film e sequenza d'azione (per la battaglia di Gondor).
Parola chiave: Mount Doom.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 30 marzo 2022

Film 2098 - The Batman

Intro: Biglietto prenotato con una settimana di anticipo e a giusta ragione: il cinema era completamente pieno!

Film 2098: "The Batman" (2022) di Matt Reeves
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin, Rafael
In sintesi: era da un po' che non mi capitava di vivere un'esperienza cinematografica collettiva e devo dire che la cosa è stata un'aggiunta positiva alla visione di questo nuovo Batman. Che, diciamocelo pure, è stato una grande sorpresa.
Nonostante non mi sia perso nessuna delle ultime uscite cinematografiche del giustiziere di Gotham, non posso certo dire di essere uno dei suoi fan più accaniti, per cui il fatto che mi sia sentito tanto rapito e coinvolto da questa pellicola mi ha davvero colto di sorpresa.
Innanzitutto ho davvero apprezzato l'interpretazione di Zoë Kravitz che ho trovato servire perfettamente il tono e il mood della storia: ottima scelta di cast e finalmente per lei il ruolo da protagonista che si merita. Robert Pattinson è sorprendentemente in parte e funziona bene, nonostante una sorta di ritorno al pallore di "Twilight" e quell'allure costante da cane bastonato. Devo dire che, comunque, considerata quale atmosfera si è voluta dare al film, il suo Bruce Wayne è ben costruito e credibile.
Per il resto è la storia a farla davvero da padrone, o almeno così è stato per me. L'anima thriller di questa nuova avventura di Batman è ben mescolata ad atmosfere horror che confezionano un film cupo e tesissimo che ricorda molto (quel capolavoro di David Fincher) "Seven" e il violento sadismo di "Saw", il tutto per un risultato finale che mi ha coinvolto dall'inizio alla fine. Anzi, devo ammetterlo, che mi ha tenuto incollato alla sedia dall'inizio alla fine. E non è cosa da poco per un film di 3 ore.
Ecco, se poi devo trovare un difetto a "The Batman" posso dire che la durata è un fattore da non sottovalutare, anche se onestamente non ho sofferto troppo la tempistica sopra la media (ho sofferto più il fatto di essere seduto di fianco a qualcuno che non vedeva una doccia da tempi immemori).
Detto ciò, per me "The Batman" è stato la sorpresa che non mi aspettavo e il buon film di supereroi di cui avevo bisogno, specialmente per credere ancora nell'universo DC.
Cast: Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Peter Sarsgaard, Andy Serkis, Charlie Carver, Max Carver, Barry Keoghan, Colin Farrell.
Box Office: $674.5 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Decisamente da vedere, specialmente se sia amano i film intensi e densi di storia, magari a tinte thriller/horror. Mettiamoci, poi, che si tratti di un film sui supereroi e, boom!, abbiamo fatto l'en plein. Per me un grande film su Batman, un ottimo cast, una storia avvincente e raccontata col giusto tono.
Premi: /
Parola chiave: Rat.
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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 7 dicembre 2021

Film 2063 - Venom: Let There Be Carnage

Intro: Tra tutti i vari titoli Marvel quello su questo personggio non è certo quello che mi appassiona di più, ma Oisin voleva vederlo e un appuntamento al cinema per me è sempre piacere.

Film 2063: "Venom: Let There Be Carnage" (2021) di Andy Serkis
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Oisin
In sintesi: il personaggio di Eddie Brock (Tom Hardy) è simpatico e lo strano duo che compone insieme all'alieno Venom costituisce sicuramente la parte divertente e più riuscita del film (e del franchise), anche se non posso dire che questo secondo capitolo cinematografico mi abbia colpito o che costituisca un miglioramento rispetto al primo film.
La sensazione generale è che, nonostante i numerosi personaggi chiamati in ballo, si sia di fronte a malapena ad una storia compiuta, sembra l'avventura a grosso budget di un qualsiasi episodio di una serie tv sui supereroi, materiale funzionale giusto a riempire un capitolo di un'opera che meriterebbe maggiore approfondimento. Anche perché, a parte della coppia Eddie-Venom, degli altri personaggi sappiamo pochissimo, giusto il necessario per dare un senso all'aventura che si vuole descrivere qui.
Di Cletus Kasady/Carnage (Woody Harrelson) sappiamo poco e niente se non del suo passato a tinte tragiche e il fatto che si trovi ora nel braccio della morte e della sua amata Frances Barrison/Shriek (Naomie Harris) sappiamo ancora meno. Michelle Williams c'è e si è fidanzata col Dott. Lewis (Reid Scott), più una macchietta che un personaggio a tutti gli effetti. Per il resto la caratterizzazione di qualsivoglia elemento secondario è assente.
Insomma, mi rendo conto che "Venom: Let There Be Carnage" sia un prodotto di facile consumo che aspiri a intrattenere il suo pubblico per un'oretta e mezza di disimpegno, ma al giorno d'oggi i pasticci frettolosi alla "The Amazing Spider-Man 2" non dovrebbero più essere all'ordine del giorno, mi aspetterei quantomeno che gli studios mettano in cantiere progetti con basi più solide. Troppi personaggi buttati lì a caso e mal sfruttati insieme ad un senso generale di fretta ad incastrare tutta una serie di eventi che avrebbero bisogno di più tempo e analisi per maturare e generare la giusta dose di interesse e pathos - altrimenti la tua (solita) battaglia finale finisce per risultare indifferente allo spettatore - fanno si che questo secondo "Venom" non rappresenti davvero niente di nuovo rispetto a quanto già visto fino ad ora. Anzi, forse un passo indietro.
Film 1688 - Venom
Film 2063 - Venom: Let There Be Carnage
Cast: Tom Hardy, Michelle Williams, Naomie Harris, Reid Scott, Stephen Graham, Woody Harrelson, Tom Holland, J. K. Simmons.
Box Office: $483.2 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Innocuo quanto un po' inutile, "Venom: Let There Be Carnage" porta a malapena avanti la storia del suo protagonista, tanto che il film sembra più interessato alla sorpresa finale che rivela con la breve scena post titoli di coda che a quanto racconta durante i sui 97 minuti di durata. I fan del franchise apprezzeranno e sicuramente "Venom 2" si presta a una serata di disimpegno a cervello spento, ma davvero niente più di questo.
Premi: /
Parola chiave: Intervista.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 20 maggio 2021

Film 2001 - The Adventures of Tintin

Intro: Secondo film dal gigantesco iMac che la DCU mi ha dato in prestito, ho deciso di optare (nuovamente) per un titolo d'animazione.

Film 2001
: "The Adventures of Tintin" (2011) di Steven Spielberg
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: c'era qualcosa rispetto a questa pellicola che non mi aveva mai attirato, motivo per cui mi ci sono di fatto voluti 10 anni per recuperarla... E devo dire che il mio istinto non aveva tutti i torti. (O sarà la classica profezia che si auto avvera?)
"The Adventures of Tintin" non è un prodotto malvagio, ci mancherebbe, però per essere un cartoon - tra l'altro diretto da uno che di avventura e suspense se ne intende - non solo è un film abbastanza violento, ma pure piuttosto noioso. Ho veramente faticato ad appassionarmi a questa storia ed è un vero peccato considerato che da bambino ho passato anche io il mio buon momento da appassionato di Tintin (avevo persino il videogioco).
Detto questo, ribadisco, non è che il film di Spielberg sia terribile, semplicemente mi è parso poco ispirato. O, forse, mi è parso così perché io per primo non ero troppo convinto rispetto a questa esperienza cinematografica. In ogni caso, meh.
Cast: Jamie Bell, Andy Serkis, Daniel Craig, Nick Frost, Simon Pegg, Toby Jones, Mackenzie Crook.
Box Office: $374 milioni
Vale o non vale: Non mi ha fatto impazzire, ma questo non vuole dire che sia una totale perdita di tempo. Sicuramente, però, mi aspettavo molto di più.
Premi: Candidato all'Oscar per la Miglior colonna sonora; vincitore del Golden Globe per il Miglior film d'animazione e candidato a 2 BAFTA per film d'animazione ed effetti speciali.
Parola chiave: Isola.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 29 gennaio 2021

Film 1791 - Long Shot

Intro: Incuriosito dalle buone critiche e la coppia di protagonisti assortita in modo interessante, ho scelto di vedere questa commedia alla ricerca di qualcosa di piacevole e interessante.
Film 1791: "Long Shot" (2019) di Jonathan Levine
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: diciamoci la verità, questo "Long Shot" non è proprio niente di che e, anzi, visto tutto l'hype creato attraverso una promozione del film che passa attraverso la citazione di tutte le critiche positive ottenute da questa pellicola, direi che il risultato finale è abbastanza deludente.
Come direbbe saggiamente Rupaul:
Insomma, onestamente mi aspettavo qualcosa di più brioso e originale e nonostante la lodevole scelta di rappresentare la protagonista femminile come quella più di successo della coppia - finalmente mettendo in discussione i canoni della rappresentazione femminile nell'industria cinematografica mainstream, rimae il fatto che "Long Shot" non sia all'altezza delle aspettative: un prodotto ok che si lascia guardare, ma davvero nulla di eccezionale. Terribile, poi, il foto ritocco fatto su Charlize Theron in tutti i vari poster promozionali e non del film, poco credibile e mal riuscito.
Cast: Charlize Theron, Seth Rogen, O'Shea Jackson Jr., Andy Serkis, June Diane Raphael, Bob Odenkirk, Alexander Skarsgård, Randall Park, Lisa Kudrow.
Box Office: $53.9 milioni
Vale o non vale: Si può vedere e, per carità, non è un prodotto terribile, ma non credo aggiunga nulla di nuovo al panorama della commedia romantica (pseudo alternativa). Si poteva fare molto meglio e, considerato il cast, sa un po' di occasione sprecata.
Premi: /
Parola chiave: Campagna presidenziale.
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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 24 maggio 2020

Film 1709 - Mowgli: Legend of the Jungle

Intro: Serata fuori a casa di amici di Federico, abbiamo deciso di accompagnare la cena con la visione dell'ultimo film a grosso budget promosso da Netflix.
Film 1709: "Mowgli: Legend of the Jungle" (2018) di Andy Serkis
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese, hindi
Compagnia: Fede
In sintesi: non sono particolarmente fan della storia di Mowgli scritta da Rudyard Kipling, non mi ha mai appassionato o coinvolto; il cartone animato Disney è certamente un classico, ma non uno dei miei preferiti e onestamente non ho trovato la versione live-action particolarmente appassionante.
Qui siamo di fronte alla stessa casistica per quanto mi riguarda, ovvero niente di nuovo sul fronte occidentale. La storia è inevitabilmente sempre la stessa - per quanto si tenti di riportarla in vita sotto un'ottica differente - e il risultato finale non presenta alcunché di innovativo tale da giustificare l'ennesima versione cinematografica di questo racconto. Poi, chiaro, il cast è invidiabile e gli effetti speciali cercano di fare ammenda per una sceneggiatura che non decolla mai davvero, ma tutto sommato non mi pare che "Mowgli: Legend of the Jungle" abbia davvero nulla di nuovo da raccontare.
Cast: Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Naomie Harris, Andy Serkis, Matthew Rhys, Freida Pinto, Rohan Chand, Tom Hollander, Eddie Marsan, Jack Reynor.
Box Office: /
Vale o non vale: Niente di più che l'ennesima versione di qualcosa che abbiamo già (ripetutamente) visto. Serviva un altro film su "Il libro della giungla"? Onestamente no.
Premi: /
Parola chiave: Man-cub.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 11 giugno 2019

Film 1612 - Black Panther

Intro: Finalmente un weekend in città per riconnetterci con la civiltà, decidiamo di recuperare (finalmente) questo film per poter andare al cinema sereni a vedere l'ultimo "Avengers" (ma era l'anno scorso, quindi il penultimo!).
Film 1612: "Black Panther" (2018) di Ryan Coogler
Visto: dalla tv della camera
Lingua: inglese
Compagnia: Fre
In sintesi: finalmente posso scrivere cosa ne penso di questo film. Partiamo col dire che avevo grandissime aspettative, soprattutto per via delle magnifiche critiche ricevute praticamente ovunque. Difficile sbagliare scegliendo di vedere "Black Panther", sembrava. E, invece, né io né cugina abbiamo gradito particolarmente. Parliamoci chiaro, si tratta di un prodotto perfettamente confezionato e di grande intrattenimento, eppure niente di particolarmente innovativo se non dal punto di vista di alcuni tecnicismi. "Black Panther" presenta, infatti, il primo supereroe di colore a cui viene affidato il ruolo primario; il cast è praticamente tutto di colore, regista di colore, costumista (Ruth E. Carter) e scenografa (Hannah Beachler) sono le prime persone di colore a vincere l'Oscar nella loro categoria. Ciò detto, la prima avventura in solitaria del supereroe di Wakanda non mi è sembrata più riuscita di tante altre raccontate dalla Marvel fino ad ora. Anzi, ad essere sincero ho trovato altre pellicole più riuscite di questa;
ho trovato la maggior parte delle scelte di casting particolarmente riuscita (Letitia Wright sicuramente): Chadwick Boseman è sicuramente un grande protagonista, perfetto per il ruolo; Michael B. Jordan è un cattivo instancabile, oltre che bello da impazzire; Forest Whitaker mi sembra sempre di passaggio, come se non appartenesse ai film cui partecipa; e, ammettiamolo, fa sempre piacere vedere Angela Bassett in gran spolvero;
per me rimane un mistero come "Black Panther" sia riuscito a garantirsi una nomination all'Oscar come Miglior film. Davvero, non me lo riesco a spiegare. Poi, che non avesse chance di vincere era assodato fin dall'inizio, ma il solo fatto di essere riuscito nell'impresa mi lascia perplesso. Quest'anno forse le scelte dell'Academy non sono state granché, ma rimango in ogni caso piuttosto perplesso.
- The Avengers
Film 411 - The Avengers
Film 808 - The Avengers
Film 1568 - The Avengers
Film 930 - Avengers: Age of Ultron
Film 932 - Avengers: Age of Ultron
Film 1177 - Avengers: Age of Ultron
Film 1571 - Avengers: Age of Ultron
Film 1613 - Avengers: Infinity War
Film 1717 - Avengers: Infinity War
Film 1757 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
Film 2023 - Avengers: Endgame
Film 1792 - Avengers: Endgame
- Captain America
Film 695 - Captain America - Il primo vendicatore
Film 814 - Captain America: The Winter Soldier
Film 1156 - Captain America: Civil War
Film 1395 - Captain America: Civil War
- Thor
Film 268 - Thor
Film 1191 - Thor
Film 631 - Thor: The Dark World
Film 1193 - Thor: The Dark World
Film 1447 - Thor: Ragnarok
- Iron Man
Film 543 - Iron Man 2
Film 676 - Iron Man 3
- Ant-Man
Film 1004 - Ant-Man
Film 1195 - Ant-Man
- Doctor Strange
Film 1250 - Doctor Strange
Film 1433 - Doctor Strange
- Spider-Man
Film 1394 - Spider-Man: Homecoming
Film 1653 - Spider-Man: Homecoming
Film 467 - The Amazing Spider-Man
Film 718 - The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro
- Black Panther
Film 1612 - Black Panther
Film 2151 - Black Panther: Wakanda Forever
Cast: Chadwick Boseman, Michael B. Jordan, Lupita Nyong'o, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, Letitia Wright, Winston Duke, Angela Bassett, Forest Whitaker, Andy Serkis, Sterling K. Brown.
Box Office: $1.347 miliardi
Vale o non vale: A quanto pare non siamo in molti a non aver trovato particolarmente grandioso questo film, quindi mi limiterò a dire: fan della Marvel e degli Avengers fatevi sotto!
Premi: Candidato a 7 premi Oscar (tra cui Miglior film e canzone originale) ha vinto per i Migliori costumi, scenografie e colonna sonora; candidato a 3 Golden Globe (film, colonna sonora e canzone originale) e vincitore di 1 BAFTA per i Migliori effetti speciali. 4 nomination ai Grammy e 2 vittorie (Best Score Soundtrack for Visual Media e Best Rap Performance per "King's Dead").
Parola chiave: Zio.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 23 maggio 2019

Film 1595 - Star Wars: The Last Jedi

Intro: Dopo averlo visto la prima volta al cinema 2 anni fa in Australia, ero rimasto con la voglia di rivederlo per vedere se, con una seconda visione, mi sarei un po' chiarito le idee su questa pellicola.
Film 1595: "Star Wars: The Last Jedi" (2017) di Rian Johnson
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ricordavo che il tono fosse diverso da quello dei precedenti capitoli della saga e che, anche per questo, "Star Wars 8" fosse stato criticato dai fedelissimi George Lucas e i suoi personaggi. Personalmente trovo il risultato ottenuto da Rian Johnson piuttosto godibile e, francamente, un po' di umorismo non mi pare che guasti. Poi, sì, "The Last Jedi" non è il mio preferito di tutta la compagnia dei 100.000 del franchise, ma ciò non vuol dire che il risultato finale non sia buono;
visivamente curatissimo e bellissimo, narrativamente a tratti un po' lento, nel complesso questo ottavo episodio funziona bene e fa da ponte verso quel "The Rise of Skywalker" conclusivo che andrà a porre la parola fine anche a questa terza trilogia dedicata a "Star Wars". Che poi, ce n'era veramente bisogno di un'ulteriore estensione della già ampiamente sfruttata avventura? Apparentemente sì, visti gli incassi e la reazione entusiasta dei fan. Sono sicuro che anche con il prossimo capitolo le cose non mancheranno di andare alla grande, fosse anche solo per il fatto che tornerà J.J. Abrams a regia e sceneggiatura.
Film 15 - Star wars: Episodio I - La minaccia fantasma
Film 23 - Star wars: Episodio II - L'attacco dei cloni
Film 30 - Star wars: Episodio III - La vendetta dei sith
Film 37 - Guerre stellari: Episodio IV - Una nuova speranza
Film 41 - Star Wars: Episodio V - L'impero colpisce ancora
Film 50 - Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi
Film 1072 - Star Wars - Il risveglio della Forza 3D
Film 1080 - Star Wars - Il risveglio della Forza
Film 1469 - Star Wars: The Last Jedi
Film 1595 - Star Wars: The Last Jedi
Film 1816 - Star Wars: The Rise of Skywalker
Film 1290 - Rogue One
Film 1679 - Solo: A Star Wars Story
Cast: Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Andy Serkis, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Kelly Marie Tran, Laura Dern, Benicio del Toro, Billie Lourd.
Box Office: 1.333 miliardi
Vale o non vale: L'avventura è sempre emozionante e il film è bello da vedere e intrattiene alla perfezione, dosando in maniera intelligente azione, colpi di scena e l'inevitabile effetto nostalgia per la scomparsa dell'iconica Carrie Fisher. Un pochino lento qualche passaggio, ma lo si perdona grazie a una dose inaspettata di umorismo bizzarro e stravagante che non manca di fare centro.
Premi: Candidato a 4 Oscar (colonna sonora, effetti speciali, mixaggio e montaggio sonoro) e 2 BAFTA (sonoro ed effetti speciali).
Parola chiave: Supreme leader.

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Bengi

lunedì 1 gennaio 2018

Film 1469 - Star Wars: The Last Jedi

Secondo appuntamento cinematografico a Townsville e, finalmente, mi concedo il piacere di tornare in una galassia molto, molto lontana...

Film 1469: "Star Wars: The Last Jedi" (2017) di Rian Johnson
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Visto il marketing tanto pressante sarebbe stato difficile ignorare il richiamo della Forza e non accorgersi del ritorno al cinema della terza trilogia legata al franchise di "Guerre Stellari", così devo ammettere che fossi particolarmente curioso e interessato di vedere l'ennesimo capitolo di una saga apparentemente infinita e in grado, nel tempo, di resuscitare dalle proprie ceneri.
Dopo un ottimo inizio innescato da "Il risveglio della Forza", per il secondo episodio si prospettava il non facile compito di traghettare la storia verso un finale nuovamente epico e carico di aspettative (in arrivo nelle sale il 20 dicembre 2019). Cosa era legittimo aspettarsi, quindi, da "The Last Jedi"? Sicuramente lo sviluppo di tutte quelle situazioni precedentemente anticipate - Rey e Luke Skywalker, Kylo Ren e Snoke solo per citarne un paio - oltre che una serie di scene spettacolari e l'ormai abituale effetto nostalgia che questo tipo di prodotti, spalmati su ampi archi temporali e ricchi di una propria mitologia, riescono a portare con sé. E, nel concreto, cosa ha effettivamente aggiunto l'episodio numero 8 all'universo di "Star Wars"?
La cosa che più salta all'occhio è sicuramente una certa dose di umorismo in un formato insolito rispetto ai precedenti titoli, basato su tempi comici e una serie di personaggi-spalla cui è delegato il compito di stemperare un'atmosfera altrimenti sempre molto seria. Tra combattimenti altamente distruttivi e una serie di cattivissimi che si prendono davvero molto sul serio, il temperamento burbero e respingente di Skywalker è sicuramente un espediente simpatico - anche se alla lunga stanca - e le giravolte di BB-8 contribuiscono ad animare la scena esattamente come un tempo spettava a R2-D2. Da questo punto di vista dunque il film riesce a ritagliarsi una nuova forma di umorismo che ne marca distintivamente i contorni e per la maggior parte del tempo risulta una strategia vincente.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico è innegabile, anche in questa occasione, che il prodotto si presenti magnificamente realizzato. Una fotografia brillante e una scelta predominante dell'uso del colore rosso caratterizzano tutto il progetto, andando inoltre a sottolinearne i contorni drammatici ed epici, un'altra delle caratteristiche principali di "The Last Jedi". L'idea che rimane impressa, infatti, è che l'avvicinarsi di uno scontro finale devastante sia inevitabile e che nonostante la situazione disperata - i ribelli sono in netta minoranza - Rey & co. non mancheranno in primis di dare del filo da torcere al Primo Ordine e in secondo luogo, ovviamente, di trionfare in maniera spettacolare.
Sempre legati alla qualità tecnica, gli effetti speciali sono come al solito eccellenti, magnificamente realizzati e credibili soprattutto nelle scene d'azione - il personaggio di Lupita Nyong'o, Maz Kanata, però non mi fa impazzire -; non mi stupirei se si trasformassero in una nomination all'Oscar.
Ho gradito anche la nuova (e molto più evidente rispetto al titolo precedente) contrapposizione fra bene e male, perfettamente reincarnata nel duo Rey/Kylo Ren, qui messi addirittura in comunicazione mentale dalla Forza stessa anche se a volte i che i contatti mente-a-mente risultano un tantino ridicoli, specialmente quando Kylo (Adam Driver) si ritrova a fare la sua "chiamata" a petto nudo... Non a caso è appena nato l'hashtag #KyloRenChallenge. Il colpo di scena legato al figlio di Leia e Han Solo, poi, è ben architettato e giunge perfettamente funzionale quanto inaspettato a rinvigorire la trama, dando certamente una svolta gustosa alla storia altrimenti un po' troppo statica in alcuni punti. Nonostante sia apprezzabile che si siano ulteriormente definiti i confini tra buoni e cattivi e che i personaggi stiano ognuno trovando la propria strada verso il finale, è infatti innegabile una certa mancanza di brio che pervade tutta la storia e va ad intaccare leggermente un risultato finale che, nonostante tutte le buone premesse e quanto detto finora, non riesce comunque a soddisfare del tutto. Lo scontro finale che vede i ribelli messi spalle al muro dall'esercito del Primo Ordine non fatica a ricordare l'infausto destino dei cavalieri di Rohan al fosso di Helm raccontato ne "Le due torri"; la scena con Leia (Carrie Fisher, scomparsa esattamente un anno fa) che resuscita nello spazio non è esattamente indimenticabile e mi rimane un po' misteriosa, per non parlare del leader supremo Snoke (spoiler) che, dopo ore di chiacchiere su potere e sottomissione, finirà per venire ammazzato con uno stupidissimo stratagemma. Aggiungo anche che l'ennesima comparsata di Yodasembra più una marchetta per i fans della prima ora che un'effettiva necessità di sceneggiatura.
Insomma, nonostante tutta una serie di ottimi elementi, quello che mi sento di dire è che "Star Wars: The Last Jedi" a volte non sembra nemmeno un episodio legato alla saga per via del suo umorismo a sé e i toni spesso sopiti, cosicché nonostante l'evidente qualità del prodotto finale, parte del buon lavoro fatto è messo in ombra da quegli aspetti che stridono con il contesto generale. Sicuramente parte di questa dualità nel percepire la pellicola sta nella peculiarità del prodotto stesso, obbligato - come tanti altri - a traghettare la storia da un inizio a una fine che non stanno, però, nei suoi 152minuti di durata. Riguardo a quest'ultimo punto, poi, si può sicuramente dire che si potesse essere un filo più concisi.
Tutto sommato "Star Wars VIII" è un buon secondo capitolo che ha, come è giusto che sia, i suoi pro e i suoi contro. La critica lo ha osannato proponendolo addirittura quale miglior episodio finora realizzato, il che mi pare sia un'esagerata provocazione. Sicuramente si tratta di un buon prodotto il quale, però, non manca di presentare qualche pecca; perfetto il cast anche se non esattamente essenziali i nuovi personaggi (interpretati da Laura Dern e Benicio del Toro), colonna sonora di John Williams come sempre magnifica, regia solida. Forse concentrandosi meno sull'umorismo e più sull'andare al nocciolo della questione si sarebbe ottenuto un risultato più efficace, anche se in definitiva il risultato è soddisfacente.
Film 15 - Star wars: Episodio I - La minaccia fantasma
Film 23 - Star wars: Episodio II - L'attacco dei cloni
Film 30 - Star wars: Episodio III - La vendetta dei sith
Film 37 - Guerre stellari: Episodio IV - Una nuova speranza
Film 41 - Star Wars: Episodio V - L'impero colpisce ancora
Film 50 - Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi
Film 1072 - Star Wars - Il risveglio della Forza 3D
Film 1080 - Star Wars - Il risveglio della Forza
Film 1469 - Star Wars: The Last Jedi
Film 1595 - Star Wars: The Last Jedi
Film 1816 - Star Wars: The Rise of Skywalker
Film 1290 - Rogue One
Film 1679 - Solo: A Star Wars Story
Cast: Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Andy Serkis, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Kelly Marie Tran, Laura Dern, Benicio del Toro, Joonas Suotamo, Billie Lourd, Mike Quinn, Timothy D. Rose.
Box Office: $1.040 miliardi (ad oggi)
Consigli: Sicuramente una delle pellicole più attese della stagione, "The Last Jedi" non fallisce nel consegnare al popolo di fedelissimi della saga di "Star Wars" l'ennesimo buon capitolo da gustare, amare e in definitiva venerare. Per tutti gli altri potrebbero risultare un po' ostiche le 2 ore e 32 minuti di durata complessiva, per una storia che ha sicuramente molto da raccontare, anche se a volte non riesce a risultare esattamente efficace. Tutto sommato comunque un titolo imperdibile, di grande intrattenimento e ben realizzato. La Forza è tornata e ha contagiato già tutto il mondo.
Parola chiave: Localizzatore.

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venerdì 15 dicembre 2017

Star Wars: Gli ultimi Jedi - Tutto quello che c'è da sapere

Star Wars: The Last Jedi (also known as Star Wars: Episode VIII – The Last Jedi) is a 2017 American epic space opera film written and directed by Rian Johnson. It is the second film in the Star Wars sequel trilogy, following Star Wars: The Force Awakens (2015). The film is produced by Lucasfilm and distributed by Walt Disney Studios Motion Pictures. It stars Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Andy Serkis, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, and Gwendoline Christie in returning roles, with Kelly Marie Tran, Laura Dern, and Benicio del Toro joining the cast. It also marks the final performance of Fisher, who died in December 2016, with the film being dedicated in her honor.
A sequel, provisionally titled Star Wars: Episode IX, is scheduled for December 20, 2019.


Star Wars: Gli ultimi Jedi (Star Wars: The Last Jedi), noto anche come Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi, è un film del 2017 scritto e diretto da Rian Johnson.
Prodotto dalla Lucasfilm e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, è l'ottava pellicola della saga di Guerre stellari e il secondo della cosiddetta Trilogia sequel dopo Star Wars: Il risveglio della Forza, ed è interpretato da Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, Andy Serkis, Benicio del Toro, Laura Dern e Kelly Marie Tran. Il film è ambientato immediatamente dopo gli eventi de Il risveglio della Forza.


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Film 15 - Star wars: Episodio I - La minaccia fantasma
Film 23 - Star wars: Episodio II - L'attacco dei cloni
Film 30 - Star wars: Episodio III - La vendetta dei sith
Film 37 - Guerre stellari: Episodio IV - Una nuova speranza
Film 41 - Star Wars: Episodio V - L'impero colpisce ancora
Film 50 - Star Wars: Episodio VI - Il ritorno dello Jedi
Film 1072 - Star Wars - Il risveglio della Forza 3D
Film 1080 - Star Wars - Il risveglio della Forza
Film 1469 - Star Wars: The Last Jedi
Film 1290 - Rogue One
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sabato 4 febbraio 2017

Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re

Poe recupera "Il Signore degli Anelli" parte 3 e definitivamente la saga più bella di sempre.

Film 1295: "Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re" (2003) di Peter Jackson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: E' in assoluto uno dei miei film preferiti, nonché il capitolo conclusivo della mia saga preferitissima, il che rende ancora più strano che, ad oggi, non avessi mai affrontato la visione de "Il ritorno del re" sul blog. A quasi 1300 recensioni dall'inizio, recupero questa assurda mancanza.
Certamente una delle motivazioni che ha influito è da ricondursi alla lunghezza della pellicola che, con i suoi 200 min di durata, non favorisce una visione ripetuta; in aggiunta ho visto e rivisto tantissime volte questo titolo, senza contare che difficilmente lo prendo in considerazione senza aver riguardato precedentemente anche i primi due episodi. Insomma, un concorso di colpe.
Al di là di questo, comunque, "The Lord of the Rings: The Return of the King" è un capolavoro, un film assolutamente spettacolare con grandissime scene d'azione a favore di un intrattenimento che nasconde la lunghezza del film e non fa accorgere di quanto tempo sia passato (e di quanto ne sia stato dedicato alle battaglie!), cosicché alla fine si ha la consapevolezza di una lunghissima avventura, ma non la stanchezza richiesta da un sacrificio. Certo, dopo tanti anni che non riprendevo questa storia mi sono accorto che effettivamente i molteplici finali interminabili sono un po' eccessivi - soprattutto per lo spettatore occasionale non particolarmente fan -, ma la buona dose di fedeltà con il libro che il finale di Jackson consegna alla platea mi lascia sempre con lacrimucce e una certa dose di soddisfazione.
Dopo i tanti momenti passati ad introdurci alla battaglia finale, allo scontro con Sauron, alla scalata del Monte Fato, alla distruzione dell'Unico Anello, alla presentazione di tutti i personaggi, le casate e i singoli contesti, la storia qui/ora diventa particolarmente lineare e comprensibile nonostante le numerose trame e sottotrame parallele che si intrecciano, rendendo così forse questo terzo capitolo non solo il più soddisfacente dei tre da guardare - del resto è quello dove tutto ha fine -, ma anche il più facile da seguire anche senza introduzioni varie. Nel primo "La compagnia dell'Anello" andavano presentati tutti i protagonisti e gli antagonisti, oltre che i giochi di potere e la posta in gioco; nel secondo "Le due torri" si portava avanti una storia già cominciata verso la narrazione di un racconto inconcluso; è con questo terzo capitolo, insomma, che si trova il senso compiuto, che si può valutare nel complesso l'opera di Peter Jackson ispirata a quella di Tolkien. E il risultato finale è francamente sbalorditivo.
Jackson, tra l'altro, ha anche il grande merito di aver realizzato una trilogia particolarmente dinamica, concependo le inquadrature così da combinare un puzzle armonioso e compatto, mai internamente in conflitto, il che conferisce una grande unità al risultato finale e un certo dinamismo esaltante che in tante scene conferisce quel qualcosa in più.
Altro punto a favore del film, naturalmente, gli effetti speciali. Considerando che l'anno di uscita risale a 14 anni fa, la spettacolarità delle scene è ancora intatta. L'esercito dei Morti, il Re stregone di Angmar, le Aquile, l'interno del Monte Fato, il ragno Shelob e, naturalmente, Gollum (di cui ci è raccontata la storia nel prologo) sono tutti elementi che vivono grazie alla computer grafica e al lavoro magistrale di un team capace, negli anni, di mettere in scena la fantasia di Tolkien e rendere loro giustizia. Perfetta anche la colonna sonora di Howard Shore - della quale consiglio la traccia "Minas Tirith" - e molto dolce, anche se triste, la "Into The West" che Annie Lennox canta durante i titoli di coda. Per quanto riguarda la recitazione, invece, credo siano state un po' sottovalutate le interpretazioni di Sean Astin (Sam) e Andy Serkis (Gollum), qui particolarmente efficaci e di impatto; Elijah Wood (Frodo) ha effettivamente la tendenza all'unica espressione di dolore misto costante stupore misto fatica e psicodispersione, anche se alla fine sappiamo che tra tutti è certamente quello che ha un maggior conflitto interiore senza fine.
Insomma, per concludere: "Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re" è il capitolo conclusivo perfetto di una trilogia magica a cui sarò per sempre legato. Un film bellissimo, spesso poetico nonostante preveda un numero altissimo di scene d'azione, un vero e proprio viaggio che parla di amicizia, valori e qualcosa per cui valga la pena lottare. Qui è la libertà e la Terra di Mezzo, al giorno d'oggi potrebbe essere tante altre cose. In aggiunta alla libertà di ognuno di noi.
Ps. 11 premi Oscar vinti: Miglior film, regia, sceneggiatura, scenografia, montaggio, fotografia, costumi, effetti speciali, missaggio sonoro, colonna sonora e canzone originale. 11 è il maggior numero di premi vinti di sempre e sono solo 3 le pellicole che li hanno ottenuti fino ad ora, ovvero "Ben-Hur", "Titanic" e questo film. Una chance quest'anno ce l'ha "La La Land" che, con 14 nomination, è alla pari con le candidature ottenute da "Titanic" ed "Eva contro Eva", nonché il favorito come Miglior film. Onestamente non so se riuscirà a trionfare in tutte le candidature, ma di sicuro non faticherà a sbancare.
Film 159 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1270 - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello
Film 1515 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 2079 - Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Film 314 - Il signore degli anelli - Le due torri
Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri
Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King
Cast: Elijah Wood, Ian McKellen, Liv Tyler, Viggo Mortensen, Sean Astin, Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Bernard Hill, Billy Boyd, Dominic Monaghan, Orlando Bloom, Hugo Weaving, Miranda Otto, David Wenham, Karl Urban, John Noble, Andy Serkis, Ian Holm, Sean Bean.
Box Office: $1.120 miliardi
Consigli: Poetico e particolarmente ispirato, con un grande ed eterogeneo cast e delle location (Nuova Zelanda) da togliere il fiato, questo terzo capitolo di una delle saghe cinematografiche più famose e di successo di tutti i tempi è qualcosa di spettacolare ed entusiasmante, un viaggio indimenticabile nonché una pellicola che ha segnato la storia del cinema moderno. Per chi ha amato i precedenti capitoli, per chi apprezza le storie che si prendono il proprio tempo, per chi apprezza l'avventura, per chi cerca un titolo coinvolgente... questo è il film giusto.
Parola chiave: Diversivo.

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giovedì 12 gennaio 2017

Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri

Poe recupera "Il Signore degli Anelli" parte 2.

Film 1279: "Il Signore degli Anelli - Le due torri" (2002) di Peter Jackson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Personalmente il titolo ponte tra l'inizio e la conclusione della trilogia è quello che preferisco meno e nonostante questo alla fine l'ho visto più del terzo film. Anche se sembra paradossale, in effetti l'attesa della conclusione e i vari ripassi, la mia adolescenziale passione smodata per la saga, la necessaria visione per il traghettamento narrativo e, infine, l'esigenza di scrivere la tesina di maturità, sono tutti elementi che hanno contribuito all'aumento vertiginoso delle visioni de "Le due torri". Che sì, sarà tra i tre il meno riuscito, ma questo non vuol dire che non sia lo stesso un bel film.
Forse parte dell'"antipatia" nei confronti della pellicola sta proprio nella mancanza di un inizio e una fine del suo percorso narrativo - per quanto formalmente Peter Jackson li abbia costruiti -, di sicuro all'epoca ricordo che per me questo fu il capitolo più faticoso perché sì, mi dava nuovo succoso materiale da contemplazione, ma non mi portava ancora alla conclusione. 15 anni dopo le cose sono cambiate e certi entusiasmi irrazionali riesco a gestirli in maniera più sana, per cui non è più capitato di attendere in maniera così estenuante qualcosa (grazie al cielo) e, col senno di poi, ho ampiamente rivalutato il quadro d'insieme della trilogia.
Pur rimanendo l'episodio più debole a mio avviso, "The Lord of the Rings: The Two Towers" è forse quello che meglio sintetizza l'animo di tutta la storia. Senza l'elfico candore a distrarre l'attenzione o l'epicità conclusiva dei toni de "Il ritorno del re", di fatto qui siamo di fronte ad una sintesi asciutta e onestà di che cosa sia il mondo creato da Tolkien. Che è anche tutte le altre cose, ma di fatto ci prepara all'era degli uomini che, qui più che negli altri due episodi, sono protagonisti del racconto.
Effetti speciali sempre particolarmente notevoli con un Gollum che è uno spettacolo da guardare e al quale la trama fornisce non poco spazio per l'introspezione, ben più che a molti altri personaggi di contorno; peccato che l'Academy non abbia avuto il coraggio o la lungimiranza di riconoscere qualcosa ad Andy Serkis per il suo lavoro sul personaggio. La regia di Jackson riesce sempre a dare un senso di movimento, un dinamismo che mi lascia stupito tutte le volte per la lucidità con cui è stata affrontata questa sfida e il senso di unità di tutti e tre i capitoli. Non credo sia facile riuscire a dare un'idea d'insieme unitaria spalmata su tre capitoli, per quanto questi siano stati girati più o meno simultaneamente. E, altra nota particolarmente positiva, la colonna sonora di Howard Shore è uno spettacolo da ascoltare.
Insomma, "Le due torri" è un bel film e in tutta onestà questa sua ennesima visione mi ha ancora una volta e ancora di più convinto che la trilogia de "Il Signore degli Anelli" è una delle cose che amo di più al mondo.
Ps. 2 premi Oscar (effetti speciali e montaggio sonoro) su 6 candidature tra cui Miglior film.
Film 159 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 313 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1270 - Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello
Film 1515 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 1803 - The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring
Film 2079 - Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Film 314 - Il signore degli anelli - Le due torri
Film 1279 - Il Signore degli Anelli - Le due torri
Film 1295 - Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re
Film 2214 - The Lord of the Rings: The Return of the King
Cast: Elijah Wood, Ian McKellen, Viggo Mortensen, Sean Astin, Liv Tyler, John Rhys-Davies, Bernard Hill, Billy Boyd, Dominic Monaghan, Orlando Bloom, Christopher Lee, Robyn Malcolm, Sean Bean, Ian Holm, Andy Serkis.
Box Office: $926 milioni
Consigli: Diciamo che magari avere una vaga idea di cosa sia successo prima avrebbe senso, ma anche volendosi buttare senza il pregresso ce la si può abbastanza fare lo stesso. Certo, non è un film per ogni occasione visto quanto dura (praticamente 3 ore) e sono sicuro che non a tutt* piaccia il fantasy così spinto, per cui mi limiterò a dire così: se vi è piaciuto il primo film, il libro da cui è tratto, Tolkien in generale o Peter Jackson come regista, il genere o i film con lunghe battaglie "Le due torri" sarà entusiasmante. Per gli altri credo che o si ami o si odi.
Parola chiave: «[...] alla prima luce del quinto giorno, all'alba, guarda ad Est.»

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lunedì 14 dicembre 2015

Film 1050 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato

Volevo rivedere il terzo, di cui conservavo un ricordo ormai vago. Ma, per farlo, non potevo non ripassare tutta la trilogia!
Film 1050: "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (2012) di Peter Jackson
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Alla fine la saga de "Lo Hobbit" non si avvicinerà mai a quella de "Il Signore degli Anelli", ma una volta che lo accetti te la puoi godere in serenità. E, infatti, così è stato per me, deciso a recuperare i 3 prequel diretti da Jackson & Co. a una decina d'anni di distanza dagli altri stupendi 3 film tratti dalle opere di J.R.R. Tolkien. Tra l'altro, caso vuole, che "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" sia uscito esattamente 3 anni fa al cinema.
Comunque, questo primo titolo su Bilbo Baggins è ben connesso alla saga precedente e anche se si prende un po' troppo tempo per raccontare la cena dei millemila nani a casa Baggins, il risultato finale è in ogni caso piacevole e scorrevole. Jackson nelle scene d'azione non si batte e gli effetti speciali aiutano 8quasi sempre) a portare a casa un risultato assolutamente sopra alla media. Delle 3 pellicole, a mio avviso, la migliore.
Film 494 e 496 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Film 616 - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
Film 641 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 701 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 1052 - Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Film 855 - Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque Armate
Film 1059 - Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate
Cast: Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, James Nesbitt, Ken Stott, Cate Blanchett, Ian Holm, Christopher Lee, Hugo Weaving, Elijah Wood, Andy Serkis, Graham McTavish, William Kircher, Stephen Hunter, Dean O'Gorman, Aidan Turner, John Callen, Peter Hambleton, Jed Brophy, Mark Hadlow, Adam Brown, Sylvester McCoy, Lee Pace, Manu Bennett, Bret McKenzie, Benedict Cumberbatch.
Box Office: $1.021 miliardi
Consigli: Cast ricchissimo, un libro di successo che ci catapulta nuovamente nella terra di Mezzo, un protagonista simpatico (interpretato da un bravissimo Martin Freeman) e quella piacevole sensazione di essere tornati a casa. "The Hobbit: An Unexpected Journey" è tutto questo e forse qualcosina di più. Belle musiche, costumi e scenografie curatissime e un risultato d'insieme compatto e ben confezionato. Forse un po' lungo, ma si segue volentieri in vista delle due successive avventure.
Parola chiave: Negromante.

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martedì 12 maggio 2015

Film 915 - Inkheart

Dopo le scelte non felicissime dell'andata, per il viaggio di ritorno ho preferito andare più sul sicuro, scelgiendo un film che avevo già visto anni fa al cinema con mio padre... #TokyoDays: film 4.

Film 915: "Inkheart" (2008) di Iain Softley
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ricordavo qualcosina di questa pellicola, principalmente legata al cast - ovvero che erano presenti Brendan Fraser quando ancora aveva i capelli e Helen Mirren -, le ambientazioni italiane (che scopro ora essere Balestrino, Albenga, Entracque and Laigueglia) e un pochino di trama. Di fatto è stato un po' come rivederlo daccapo.
La sensazione è di nuovo quella che avevo avuto al cinema, ovvero che questo "Inkheart" ecceda in artificialità: location ricreate, scenografie posticce e alcuni effetti speciali che lo sono solo sulla carta (che l'unicorso sia un cavallo bianco con un corno attaccato in fronte si vede lontano un miglio, come che il Minotauro sia un uomo con una pessima finta pelliccia addosso.
Il tentativo era quello di portare sul grande schermo la trasposizione del romanzo di Cornelia Funke che porta lo stesso titolo dell'adattamento cinematografico il cui risultato, diciamocelo pure francamente, non è un granché. Non tanto perché non ci si provi a fare qualcosa di carino - ma già il fatto che il tuo obiettivo sia il "carino" fa capire di cosa stiamo parlando -, ma perché il risultato è mediocre. La storia nulla di ché, Fraser è troppo di gomma, sua figlia Meggie (Eliza Bennett) non particolarmente simpatica e la zia (Mirren) sembra francamente bipolare, oscillando tra momenti di freddezza e chiusura a slanci materni a cui si aggiunge ogni tanto qualche prodezza da guerriera. Insomma, uno strano mix che fallisce nel tentativo di replicare quel bizzarro-divertente che alla fine in questo genere di pellicola può anche andar bene.
I cattivi, poi, lo sono all'acqua di rose, di quel genere che non finisce mai di parlare cosicché qualcuno arriva e lì sconfigge, sempre pronti a mettere in pratica la mossa vincente ma sempre troppo lenti per realizzarla di fatto. Ci sta, è una pellicola per ragazzi e l'intento non è certo quello splatter, però un briciolo di realismo in più (nell'approccio pratico) non sarebbe guastato.
Insomma, il risultato è così così. Parliamo di una pellicola di 7 anni fa: ora grazie a Dio anche i film per teenagers sono fatti come si deve.
Ps. Il cast è composto da: Brendan Fraser, Eliza Bennett, Paul Bettany, Helen Mirren, Rafi Gavron, Andy Serkis, Jim Broadbent e Sienna Guillory.
Box Office: $62,450,361
Consigli: Ho scelto di rivedere questa pellicola consapevolmente, ricercando un porto sicuro dove approdare la mia voglia di film, ormai a secco da due settimane. Dopo gli ultimi due clamorosi errori, ho preferito andare sul sicuro, un titolo non complesso, facile da capire anche senza sottotitoli e tendenzialmente di puro intrattenimento. Non è tra le migliori pellicole fantasy per famiglie, ma in mancanza d'altro fa il suo dovere. Non sarebbe la mia prima scelta se cercassi un titolo simile: oggi guarderei più che altro a "Hunger Games" o "Maze Runner - Il labirinto".
Parola chiave: Silver Tongues.

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venerdì 29 agosto 2014

Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie

Molto, molto curioso di federe questo film di cui avevo sentito un sacco parlare (bene)!

Film 764: "Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie" (2014) di Matt Reeves
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Di pianeta delle scimmie si tratta e di scimmie si parla. Sempre loro, tutto il tempo. Sono le uniche vere protagoniste di questo sequel ben architettato e gestito di "L'alba del pianeta delle scimmie". Ci si poteva aspettare altro? Io, ad essere sincero, mi ero immaginato la solita onnipresenza umana, così questo spiccato punto di vista "animale" mi ha colpito e interessato.
Daltronde era già intuibile dalla copertina del film - dove sono le scimmie a farla da padrone - e coerentemente fino all'ultimo, coi titoli di coda - Andy Serkis/Cesare è il primo del cast a comparire -, si porta avanti questa scelta. La quale è assolutamente coerente con quello che ormai mi sembra l'intento globale di questa trilogia, ovvero analizzare questa umanizzazione dell'animale e creare un parallelismo tra la nostra società e la loro.
Scrollato del lavoro di fiction, che nella specifica del blockbuster vive di colpi di scena ed effetti speciali, bisogna ammettere che il lavoro fatto qui è buono e inaspettatamente plausibile. Si parte piano, analizzando i due campi d'azione - quello del villaggio di Cesare e quello di pochi umani sopravvissuti al virus - e i rispettivi rappresentanti, in una contrapposizione delle parti che è, nell'intimità del rifugio, in realtà meno diversa di quanto ogni parte pensi dell'altra. L'evolversi della storia farà prendere la necessaria piega inaspettata, fino a catastrofiche conclusioni tra cui una guerra aperta che a vederla sullo schermo si rimane basiti: scimmie a cavallo che brandiscono mitra e sparano sulla folla umana.
Sulla carta, francamente, parrebbe più che altro una boiata. Al contrario, il piglio serio, la persistente tensione, gli ottimi snodi della trama tramutano quello che poteva essere ridicolo in assolutamente plausibile ed emotivamente coinvolgente.
Insomma, a ben vedere questo "Dawn of the Planet of the Apes" (sorvoliamo sull'assurdità del titolo italiano, soprattutto considerato quello scelto per la pellicola precedente) è un ottimo sequel, che sposta l'attenzione dall'uomo alla sua cavia ormai indipendente ed emancipata, tanto umanizzata da finire negli stessi tranelli di disumanizzazione che le infinite storie dell'uomo - cinematografiche e non - ci hanno raccontato. E' interessante il parallelismo e il gioco delle plausibilità che la sceneggiatura mette in moto, capace di solleticare la mente dello spettatore che gioca con l'idea che uno scenario del genere possa essere (spaventosamente?) possibile. Insomma, oltre al classico intrattenimento da film commerciale, anche numerosi spunti su cui porsi qualche domanda, oltre che l'entusiasmo per una così riuscita realizzazione.
Film 325 - L'alba del pianeta delle scimmie
Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
Film 2346 - Kingdom of the Planet of the Apes
Box Office: $555,301,955
Consigli: Gli umani Gary Oldman, Keri Russell e Jason Clarke si scontrano con i primati Andy Serkis, Toby Kebbell e Judy Greer in una guerra allo specchio che sa di primordiale. Cosa sancisce cosa sia "umano" e cosa "bestiale", cosa divide l'uomo dalla scimmia (per di più geneticamente modificata)? In questo caos di pensieri ed emozioni il film riesce ad inserire anche dinamiche sociali ben descritte e una dose di azione/tensione degna del miglior cinema commerciale. Effetti speciali essenziali e ben realizzati, storia ben scritta e perfettamente collegata con la pellicola che 3 anni fa ci ha riportato tutti nel pianeta delle scimmie. Forse un pelo lungo, ma per il resto vale la pena di vederlo, specialmente se preceduto da "L'alba del pianeta delle scimmie".
Parola chiave: Koba.

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giovedì 28 novembre 2013

Film 621 - King Kong

Cineforum dell'incidentato capitolo VII: allo zoo.

Film 621: "King Kong" (2005) di Peter Jackson
Visto: dalla tv dei miei
Lingua: italiano
Compagnia: madre
Pensieri: Ricordavo perfettamente che, quando l'avevo visto al cinema con la mia amica Claudia, lei era arrivata alla fine della visione sfiancata dalla lunghezza del film.
Quando ho deciso di rivederlo, quindi, avevo a mente questo dettaglio, ma non avevo messo a fuoco bene la cosa, ovvero che "King Kong" di Peter Jackson dura 187 minuti filati. Più o meno come tutta la trilogia de "Il signore degli anelli".
Da questo punto di vista è una storia fallimentare, troppo carica di eventi per risultare digeribile ai più e solo chi fosse veramente appassionato a (ri)vedere l'enorme gorilla sul grande schermo potrebbe decidere di imbarcarsi in un'impresa tanto lunga ed estenuante.
E' vero che il mondo presentato è certamente affascinante, specialmente quello dell'isola, però c'è proprio troppa carne al fuoco e alla lunga si perde la concentrazione per la stanchezza.
Anche se ammetto che mi sono fatto coinvolgere volentieri dai fantastici effetti speciali, i personaggi mi pare siano un po' deboli più che altro perché troppi e perché, in tutto il casino pre e post Kong, non ci si riesce mai ad affezionare davvero a nessuno di loro. Kong a parte, chiaramente.
Bello e riuscito il finale - tristissimo - con il povero gorilla in cima all'Empire State Building che difende l'amata e sé stesso dagli attacchi del resto delle persone che non solo non l'hanno mai capito, ma l'hanno anche incatenato e reso schiavo, come un trofeo vivente.
In generale la storia di Kong ci racconta che l'uomo e la natura si scontrano sempre e non è detto che il risultato sia certo. Per la maggior parte del racconto, infatti, gli uomini sono microscopiche pedine al servizio di affamati predatori che se li contendono come deliziose caramelle e, anche quando l'uomo riesce a prendere il sopravvento sull'animale, il prezzo da pagare è alto.
Insomma, per quanto la non totale originalità dei macrotemi di questo film alla lunga affatichi il risultato finale, bisogna riconoscere a Jackson quello di sapere riempire un "semplice" effetto speciale di una sorta di anima narrativa capace, senza alcuna sintesi, di tracciare le avventure dei personaggi che, col tempo, passano tra le mani del regista (Jackson ha scritto la sceneggiatura di tutte le sue ultime pellicole assieme alla moglie Fran Walsh e Philippa Boyens). Questa volta i protagonisti erano molti e anche piuttosto famosi (Jack Black, Adrien Brody, Colin Hanks, Andy Serkis, Kyle Chandler, Jamie Bell, ma solo Naomi Watts è ancora veramente sulla cresta dell'onda), nessuno dei loro ruoli davvero simpatico o in grado di attirare il consenso del pubblico. Tutti un po' freddini.
Insomma, il potere di Jackson sta nel saper dare vita alla sua immaginazione servendosi di strumenti che altri utilizzerebbero solo per far esplodere cose. C'è accuratezza nei dettagli, un grande lavoro di ricostruzione e una cura dell'immagine particolarmente ricercata. Si perdere solo un po' l'effetto durante le scene con i dinosauri, più che altro perché sembra di vedere un videogioco e scema il senso del reale.
Tutto sommato direi che è un film che si può certamente vedere almeno una volta nella vita. Ma bisogna avere molto tempo a disposizione...
Ps. 3 Oscar vinti (effetti speciali, missaggio sonoro, montaggio sonoro) e un incasso mondiale di $550.5 milioni di dollari (aggiustando il valore, tenendo conto dell'inflazione, il totale è $658 milioni).
Consigli: Se "King Kong" fosse stato in 3D credo avrebbe veramente valso la pena vederlo.
Spettacolare e di intrattenimento. Ma è molto, molto, molto lungo.
Parola chiave: Isola del Teschio.

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