Sperando che non sia davvero il suo ultimo film anche come attore, rivediamo una pellicola che è già di culto.
Film 382: "Gran Torino" (2008) di Clint Eastwood
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo, Andrea, Marco, Diego
Pensieri: Come dicevo qualche tempo fa, non sempre il lavoro di Clint mi lascia pienamente soddisfatto, ma in questo caso posso dire che siamo di fronte ad uno dei suoi più recenti capolavori. Può un 82enne 4 volte premio Oscar riuscire ancora a produrre qualcosa che desti la curiosità del pubblico, nonché ispiri al dialogo? Caso raro, eppure siamo di fronte alla famosa eccezione.
Tornato nei panni dell'uomo da strada, selvaggio ma composto, figlio di una sofferenza tutta d'un pezzo che non da tregua, il nostro produttore-regista-attore-qui anche cantante, da il meglio di sé in un ruolo da protagonista che finirà, probabilmente, negli annali. Il suo Walt Kowalski è burbero e scontroso, solitario e razzista eppure non si sottrae da quello che vede accadergli proprio sotto il naso. Minacciati e picchiati, i vicini hmong di Walt rischiano la vita a causa del cugino "Spider" che vorrebbe il più piccolo Thao/Bee Vang tra gli 'adepti' della sua gang. Ci vorrà tutta la "persuasione" del vedovo Walt a fargli cambiare idea, anche a costo di un enorme sacrificio.
Forte di un artista della grandezza di Clint, "Gran Torino" riesce a perlustrare efficacemente un personaggio difficile come quello qui presentato, rappresentando - senza mai volerle celare - luci e ombre di un essere umano che il lavoro in fabbrica e la guerra in Corea, oltre che la recente scomparsa della moglie, hanno tentato più volte di mettere in ginocchio. Incorruttibile e coerente, risulta essere il naturale proseguimento di vita di uno qualunque dei mitici personaggi interpretati da Eastwood durante la sua lunghissima carriera.
Potente come un pugno nello stomaco - il finale è commovente - e poetico allo stesso tempo, "Gran Torino" è una di quelle pellicole che si basa sullo spessore del suo personaggio principale e vive, di riflesso, della stessa inaspettata grandezza. Sarà un caso che, al box office mondiale, sia riuscito ad incassare $269,958,228 (33milioni sono stati spesi per produrlo)? Eppure, sulla carta, non era certo un successo assicurato: protagonista 80enne, nessun'altro attore famoso di richiamo, una trama impegnata su un tema quasi sconosciuto (Hmong chi?) e una narrazione non certo da videoclip. Ma, guarda un po', Clint l'ha spuntata un'altra volta. E con gran classe.
Ps. Una sola nomination ai Golden Globes per la Miglior canzone originale e nessun altro grande riconoscimento in patria. In Europa, invece, la pellicola ha riscosso più consensi: Miglior film ai César (Francia), Fotogramas de Plata (Spagna e David di Donatello (Italia).
Consigli: Bello e con l'anima. Uno dei più riusciti film di Eastwood dell'ultimo periodo. Assolutamente da avere, vedere e rivedere!
Parola chiave: Gran Torino (l'auto).
Trailer
Ric
Nessun commento:
Posta un commento