giovedì 18 ottobre 2012

Film 466 - 1997 - Fuga da New York

Consigliatomi da un collegate quest'estate, questa pellicola chiude la mia 'folle' domenica di passione (cinematografica) in compagnia di Paola. Quattro film per una giornata non stop sul divano accompagnata da pizza e pasta. Evviva il weekend!


Film 466: "1997 - Fuga da New York" (1981) di John Carpenter
Visto: dal computer di Paola
Lingua: italiano
Compagnia: Paola
Pensieri: Difficile non rimanere affascinati da questo prodotto futuristico che John Carpenter gira nel 1981, ma ambienta nel '97. Un po' di atmosfere che ricordano "Blade Runner" (che però è dell'82), una colonna sonora intrigante e un incipit narrativo particolarmente stimolante (cito l'inizio del film, perfetta sintesi dell'idea di partenza che viene proposta allo spettatore): «1988: l'indice di criminalità negli Stati Uniti aumenta del 400%. Quella che un tempo fu la libera città di New York diventa il carcere di massima sicurezza per l'intero paese. Un muro di cinta di 15 metri viene eretto lungo la linea costiera di Jersey, attraverso il fiume Harlem, e giù lungo la linea costiera di Brooklyn. Circonda completamente l'isola di Manhattan, tutti i ponti e i canali sono minati. La forza di polizia statunitense, come un esercito, è accampata intorno all'isola. Non vi sono guardie dentro il carcere. Solo i prigionieri e i mondi che si sono creati. Le regole sono semplici: una volta entrati, non si esce più».
Bene, come si fa a non avere voglia di proseguire la visione?
In un 1997 che più lontano da quello vero non si può, Kurt Russell è Jena Plissken, prigioniero vicino al patibolo a cui viene promessa la libertà in cambio di un viaggetto all'interno del carcere di Manhattan. Il motivo è recuperare il Presidente degli Stati Uniti, precipitato nella sfortunata area con una capsula di salvataggio, dopo che l'aereo presidenziale viene dirottato da un gruppo di terroristi che intende farlo esplodere. Da qui Jena ha un giorno di tempo - al termine del quale due microcapsule che gli sono state impiantate nel corpo esploderanno - per portare in salvo il Presidente e, chiaramente, anche sé stesso.
Avventuroso, anche se a tratti un po' lento (deficit di praticamente tutte le pellicole anni '80), "Escape from New York" è un esperimento cinematografico davvero interessante e piacevole da seguire, avvincente grazie alle molteplici originali idee incluse nella sceneggiatura. E' sempre interessante, tra l'altro, vedere - anche se a volte si tende ad estremizzare - come nel passato si immaginava il prossimo futuro, da confrontare con quella che è stata poi la realtà.
In una terra di nessuno autogovernata da galeotti molto spesso similari a zombie metropolitani, l'avventura di Jena sa appassionare e coinvolgere lo spettatore, curioso di capire se allo scoccare delle 24 ore di tempo l'antieroe Plissken ce la farà a cavarsela. Un classico che si potrebbe definire cult nel suo genere, figlio di uno dei registi più creativi (per non dire cult) da molti anni a questa parte, perfettamente realizzato dal punto di vista tecnico (scenografie e computer grafica) tanto da non sconvolgere nemmeno lo spettatore moderno che guarda con trent'anni di novità grafiche ormai assodate sulle spalle. Niente male e, nel complesso, interessante.
Ps. 6 milioni di dollari per produrlo, $50,000,000 di incasso mondiale.
Consigli: Un grande cast (Kurt Russell, Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Harry Dean Stanton), scenografie pazzesche, un'idea geniale e la mano di John Carpenter. Va visto.
Parola chiave: Il Duca.

Trailer

BB

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