Intro: Era da quando avevo visto i poster appesi per tutta Auckland che ho sentito l'esigenza di vederlo. Non mi sono fatto scappare l'occasione non appena il film è stato disponibile in streaming.
Film 1735: "Second Act" (2018) di Peter Segal
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è inutile nasconderlo, ho uno sweet-spot per le commediole facili facili e pure un po' sceme. In molte di queste, bisogna dirlo, Jennifer Lopez non solo è presente, ma ci sguazza proprio, per cui non ho potuto resistere alla tentazione di ritrovare l'immenso talento recitativo di J.Lo nuovamente mostrato sul grande schermo, questa volta in salsa businesswoman in carriera che non ha un soldo, ma è truccata e agghindata meglio di Chiara Ferragni. Adoro questi paradossi.
Lopez qui è Maya, una donna che, dopo anni di eccellente lavoro per la grande catena di negozi per cui lavora, si vede soffiare la promozione che tutti, lei compresa, si aspettavano le sarebbe finalmente stata concessa. Ci rimane male e, con una spintarella esterna, riuscirà a rivoluzionare la sua vita e la sua carriera sulla base di una serie invenzioni creative da curriculum (leggi bugie).
Che "Second Act" profumasse di gran boiata fin da subito non c'era dubbio, in ogni caso ho sufficientemente apprezzato il ritorno della nostra cantate-attrice-modella-produttrice-businesswoman-ballerina-fashion designer ad uno dei suoi primi amori cinematografici, regalando al pubblico di aficionados l'ennesima performance monocorde tanto inevitabile quanto rassicurante. Che poi J.Lo si sarebbe riscattata con l'imminente "Hustlers" nessuno poteva profetizzarlo, eppure la magia è successa e adesso pare in molti l'abbiano perdonata per le precedenti performance in prodotti quali "Angel Eyes - Occhi d'angelo", "Via dall'incubo", "Amore estremo - Tough Love", "Jersey Girl", "Un amore a 5 stelle", "Prima o poi mi sposo", "Piacere, sono un po' incinta", "Che cosa aspettarsi quando si aspetta" e probabilmente questo "Second Act". Onestamente io devo ancora capire quanto di questo miracolo da Actors Studio sia effettivamente da riconoscerle in quanto fino ad ora si è spesso trovata in prodotti terribili: è il confronto con le sue precedenti performance ad averle reso giustizia o, in effetti, la sua performance dell'anno scorso come miglior spogliarellista professionista non protagonista è merito di un miglioramento qualitativo?
Rimarremo tutti ancora nel dubbio per un po' - il suo prossimo film, "Marry Me" è attualmente in post-produzione e si preannuncia più sulle corde di questa storia che di quella di "Hustlers" -, nella speranza che J.Lo continui a scegliere progetti più originali e nelle sue corde. Qui si salva in corner.
Cast: Jennifer Lopez, Leah Remini, Vanessa Hudgens, Treat Williams, Milo Ventimiglia, Annaleigh Ashford, Dave Foley, Larry Miller, Dan Bucatinsky.
Box Office: $72.3 milioni
Vale o non vale: Stiamo davvero parlando di niente, un prodotto buono per un momento a cervello spento che non racconta alcunché di originale o può fare affidamento su indimenticabili performance. Poi, per carità, ho visto ben di peggio (anche se sul casuale ricongiungimento madre-figlia ho fatto veramente fatica).
Premi: /
Parola chiave: Lavoro.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Film 1735: "Second Act" (2018) di Peter Segal
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: è inutile nasconderlo, ho uno sweet-spot per le commediole facili facili e pure un po' sceme. In molte di queste, bisogna dirlo, Jennifer Lopez non solo è presente, ma ci sguazza proprio, per cui non ho potuto resistere alla tentazione di ritrovare l'immenso talento recitativo di J.Lo nuovamente mostrato sul grande schermo, questa volta in salsa businesswoman in carriera che non ha un soldo, ma è truccata e agghindata meglio di Chiara Ferragni. Adoro questi paradossi.
Lopez qui è Maya, una donna che, dopo anni di eccellente lavoro per la grande catena di negozi per cui lavora, si vede soffiare la promozione che tutti, lei compresa, si aspettavano le sarebbe finalmente stata concessa. Ci rimane male e, con una spintarella esterna, riuscirà a rivoluzionare la sua vita e la sua carriera sulla base di una serie invenzioni creative da curriculum (leggi bugie).
Che "Second Act" profumasse di gran boiata fin da subito non c'era dubbio, in ogni caso ho sufficientemente apprezzato il ritorno della nostra cantate-attrice-modella-produttrice-businesswoman-ballerina-fashion designer ad uno dei suoi primi amori cinematografici, regalando al pubblico di aficionados l'ennesima performance monocorde tanto inevitabile quanto rassicurante. Che poi J.Lo si sarebbe riscattata con l'imminente "Hustlers" nessuno poteva profetizzarlo, eppure la magia è successa e adesso pare in molti l'abbiano perdonata per le precedenti performance in prodotti quali "Angel Eyes - Occhi d'angelo", "Via dall'incubo", "Amore estremo - Tough Love", "Jersey Girl", "Un amore a 5 stelle", "Prima o poi mi sposo", "Piacere, sono un po' incinta", "Che cosa aspettarsi quando si aspetta" e probabilmente questo "Second Act". Onestamente io devo ancora capire quanto di questo miracolo da Actors Studio sia effettivamente da riconoscerle in quanto fino ad ora si è spesso trovata in prodotti terribili: è il confronto con le sue precedenti performance ad averle reso giustizia o, in effetti, la sua performance dell'anno scorso come miglior spogliarellista professionista non protagonista è merito di un miglioramento qualitativo?
Rimarremo tutti ancora nel dubbio per un po' - il suo prossimo film, "Marry Me" è attualmente in post-produzione e si preannuncia più sulle corde di questa storia che di quella di "Hustlers" -, nella speranza che J.Lo continui a scegliere progetti più originali e nelle sue corde. Qui si salva in corner.
Cast: Jennifer Lopez, Leah Remini, Vanessa Hudgens, Treat Williams, Milo Ventimiglia, Annaleigh Ashford, Dave Foley, Larry Miller, Dan Bucatinsky.
Box Office: $72.3 milioni
Vale o non vale: Stiamo davvero parlando di niente, un prodotto buono per un momento a cervello spento che non racconta alcunché di originale o può fare affidamento su indimenticabili performance. Poi, per carità, ho visto ben di peggio (anche se sul casuale ricongiungimento madre-figlia ho fatto veramente fatica).
Premi: /
Parola chiave: Lavoro.
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#HollywoodCiak
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