Intro: Il film sulla bocca di tutti... almeno per un po' (e non sempre per le ragioni migliori). Arrivata al quinto capitolo in 42 anni, questa saga sembra non voler mollare il colpo. Che il flop colossale che è stato questo film faccia finalmente capire ai grandi prodotturoi di Hollywood che certe volte bisogna riconoscere quando è tempo di dirsi addio?
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh
Film 2200: "Indiana Jones and the Dial of Destiny" (2023) di James Mangold
Visto: al cinemaLingua: inglese
Compagnia: Niamh
In sintesi: prima che il film uscisse al cinema se lo sono chiesti tutti: c'era davvero bisogno di un'altra pellicola su Indiana Jones?
Sebbene io continui a pensare che la risposta fosse no, almeno questo quinto - e speriamo ultimo - capitolo è un generale miglioramente rispetto al precedente "Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull", almeno fino all'atto conclusivo del racconto (che è una baggianata fotonica). Le atmosfere sono quelle giuste, il ritmo c'è abbastanza - ma sarebbe servita una sforbiciata generale ai 154 minuti di durata perché oh mio Dio quanto sono lunghe certe scene - e Harrison Ford è imbattibile nei panni di Indy, anche se è innegabile che l'età a questo punto costituisca un problema. Non tanto perché Ford non sia in grado di sostenere le sfide che un ruolo del genere porta con sé, quanto più che altro per una questione di credibilità. Diciamo che all'ennesimo pugno, sparatoria, corsa in tuk-tuk e compagnia bella si fa fatica ad accettare che il nostro protagonista ormai 80enne gestisca il tutto con la stessa aplomb di un giovannotto. E mi sta benissimo che si tratti di un film e che, ovviamente, un personaggio iconico come Indiana Jones non potesse essere rappresentato diversamente rispetto a quanto fatto precedentemente, però ecco, diciamo che a questo punto una certa "fatica" del personaggio si comincia a far sentire. E, forse, non solo a questo punto.
Detto ciò, ho trovato questo "Indiana Jones 5" sufficientemente divertente e di intrattenimento, con qualche battutina simpatica e certi buoni momenti che sono riusciti a ricatturare l'atmosfera della trilogia originale. Inoltre ho gradito la presenza di Phoebe Waller-Bridge, anche se ritengo che a questo punto dovrebbe tentare di lanciarsi meno in franchise già avviati - "Star Wars", "James Bond" - e a tornare a concentrarsi su progetti più personali, così da avere maggiori occasioni di brillare senza necessariamente dover aderire ad un'aspettativa del pubblico, sia a livello di personaggi che di storie.
Un paio di cose - oltre all'estrema ed innecessaria lunghezza di questa pellicola - non ho gradito: il detective della CIA interpretato da Shaunette Renée Wilson, un personaggio che ho trovato odioso ed estremamente mal sviluppato, e il finale, che a mio avviso rovina tutto il buon lavoro fatto con il resto della storia: ma c'era veramente bisogno di tirare in ballo i viaggi nel tempo? E se sì (che è legittimo), non ci si sarebbe potuti fermare prima dell'effettivo sbarco ai tempi dell'assedio di Siracusa nel 212 a.C.?! Sarà che gli effetti speciali per me non hanno funzionato e che il contrasto tra i toni estremamente scuri che caratterizzano tutto il resto della pellicola fanno davvero a pugni con quelli estremamente vivaci e colorati della parte indietro nel tempo, di fatto per me questo finale "larger than life" nemmeno stessimo parlando di un film Marvel davvero ha lasciato l'amaro in bocca (e dopo gli alieni del quarto capitolo non pensavo si potesse fare di peggio).
Comunque, in generale, ho trovato "Indiana Jones and the Dial of Destiny" un prodotto accettabile in grado di garantire una buona dose di intrattenimento, anche se davvero non c'era bisogno di riportare Indy sul grande schermo per un'ultima avventura prepensionamento.
Film 1265 - I predatori dell'arca perduta
Film 1271 - Indiana Jones e il tempio maledetto
Film 1281 - Indiana Jones e l'ultima crociata
Film 1288 - Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
Film 2200 - Indiana Jones and the Dial of Destiny
Cast: Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Antonio Banderas, John Rhys-Davies, Toby Jones, Boyd Holbrook, Ethann Isidore, Karen Allen, Shaunette Renée Wilson, Thomas Kretschmann, Mads Mikkelsen.
Box Office: $383.1 milioni
Vale o non vale: Non certo il migliore del franchise, ma a mio avviso nemmeno il peggiore. Ribadisco che non credo ci fosse bisogno di un ulteriore capitolo di questa saga, però tutto sommato il film funziona abbastanza bene per risultare piacevole. In poche parole, si lascia guardare.
Un Ps. che non c'entra niente con il film per sé: Harrison Ford ha 81 anni ed è più in forma di me.
Premi: Presentato fuori concorso al 76esimo Festival del cinema di Cannes.
Parola chiave: Archimede.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi
Sebbene io continui a pensare che la risposta fosse no, almeno questo quinto - e speriamo ultimo - capitolo è un generale miglioramente rispetto al precedente "Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull", almeno fino all'atto conclusivo del racconto (che è una baggianata fotonica). Le atmosfere sono quelle giuste, il ritmo c'è abbastanza - ma sarebbe servita una sforbiciata generale ai 154 minuti di durata perché oh mio Dio quanto sono lunghe certe scene - e Harrison Ford è imbattibile nei panni di Indy, anche se è innegabile che l'età a questo punto costituisca un problema. Non tanto perché Ford non sia in grado di sostenere le sfide che un ruolo del genere porta con sé, quanto più che altro per una questione di credibilità. Diciamo che all'ennesimo pugno, sparatoria, corsa in tuk-tuk e compagnia bella si fa fatica ad accettare che il nostro protagonista ormai 80enne gestisca il tutto con la stessa aplomb di un giovannotto. E mi sta benissimo che si tratti di un film e che, ovviamente, un personaggio iconico come Indiana Jones non potesse essere rappresentato diversamente rispetto a quanto fatto precedentemente, però ecco, diciamo che a questo punto una certa "fatica" del personaggio si comincia a far sentire. E, forse, non solo a questo punto.
Detto ciò, ho trovato questo "Indiana Jones 5" sufficientemente divertente e di intrattenimento, con qualche battutina simpatica e certi buoni momenti che sono riusciti a ricatturare l'atmosfera della trilogia originale. Inoltre ho gradito la presenza di Phoebe Waller-Bridge, anche se ritengo che a questo punto dovrebbe tentare di lanciarsi meno in franchise già avviati - "Star Wars", "James Bond" - e a tornare a concentrarsi su progetti più personali, così da avere maggiori occasioni di brillare senza necessariamente dover aderire ad un'aspettativa del pubblico, sia a livello di personaggi che di storie.
Un paio di cose - oltre all'estrema ed innecessaria lunghezza di questa pellicola - non ho gradito: il detective della CIA interpretato da Shaunette Renée Wilson, un personaggio che ho trovato odioso ed estremamente mal sviluppato, e il finale, che a mio avviso rovina tutto il buon lavoro fatto con il resto della storia: ma c'era veramente bisogno di tirare in ballo i viaggi nel tempo? E se sì (che è legittimo), non ci si sarebbe potuti fermare prima dell'effettivo sbarco ai tempi dell'assedio di Siracusa nel 212 a.C.?! Sarà che gli effetti speciali per me non hanno funzionato e che il contrasto tra i toni estremamente scuri che caratterizzano tutto il resto della pellicola fanno davvero a pugni con quelli estremamente vivaci e colorati della parte indietro nel tempo, di fatto per me questo finale "larger than life" nemmeno stessimo parlando di un film Marvel davvero ha lasciato l'amaro in bocca (e dopo gli alieni del quarto capitolo non pensavo si potesse fare di peggio).
Comunque, in generale, ho trovato "Indiana Jones and the Dial of Destiny" un prodotto accettabile in grado di garantire una buona dose di intrattenimento, anche se davvero non c'era bisogno di riportare Indy sul grande schermo per un'ultima avventura prepensionamento.
Film 1265 - I predatori dell'arca perduta
Film 1271 - Indiana Jones e il tempio maledetto
Film 1281 - Indiana Jones e l'ultima crociata
Film 1288 - Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo
Film 2200 - Indiana Jones and the Dial of Destiny
Cast: Harrison Ford, Phoebe Waller-Bridge, Antonio Banderas, John Rhys-Davies, Toby Jones, Boyd Holbrook, Ethann Isidore, Karen Allen, Shaunette Renée Wilson, Thomas Kretschmann, Mads Mikkelsen.
Box Office: $383.1 milioni
Vale o non vale: Non certo il migliore del franchise, ma a mio avviso nemmeno il peggiore. Ribadisco che non credo ci fosse bisogno di un ulteriore capitolo di questa saga, però tutto sommato il film funziona abbastanza bene per risultare piacevole. In poche parole, si lascia guardare.
Un Ps. che non c'entra niente con il film per sé: Harrison Ford ha 81 anni ed è più in forma di me.
Premi: Presentato fuori concorso al 76esimo Festival del cinema di Cannes.
Parola chiave: Archimede.
Trailer
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