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giovedì 25 febbraio 2016

Film 1075 - X-Files - Il film

Ho passato gli ultimi mesi in una sorta di bolla. Tutti i giorni, per non so quanti, ho recuperato tutti gli episodi di questa serie cult, dal primo della prima stagione del 1993 fino all'ultimo della rinnovata decima stagione conclusasi 3 giorni fa. In mezzo, esattamente tra la fine della quinta serie e l'inizio della sesta c'è questo film. Che, ovvio, non mi sono lasciato sfuggire.
Film 1075: "X-Files - Il film" (1998) di Rob Bowman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Rivedere tutto "X-Files" è stato più che un ripasso, una vera e propria scoperta. Nel '93 avevo 6 anni, non mi era permesso vedere certe cose in tv e per lungo tempo la situazione è rimasta invariata. La serie si è conclusa nel 2002, quindi qualche episodio qua e là lo avevo accidentalmente visto, pur non avendo pienamente idea di quali fossero le varie trame e sottotrame, i punti cardine, i tempi principali di questa serie assolutamente cult. Ecco perché ho deciso che, all'alba di un nuovo inizio - una sorta di revival proposto da Fox - avrei recuperato tutti e 201 gli episodi così da arrivare preparato alle 6 puntate speciali che sarebbero state trasmesse all'inizio di questo 2016 (24 gennaio - 22 febbraio). La verità è che sono arrivato leggermente lungo, per cui ho finito i vecchi episodi domenica 21 e, con un po' di tristezza, terminato anche quelli speciali nella mattinata di oggi. In mezzo c'è stato, appunto, "X-Files - Il film" (per la verità ce ne sarebbe un secondo di capitolo cinematografico, "X-Files: Voglio crederci", che ricordo vidi al cinema un'estate a Porto Recanati, ma fu così brutto che mi rifiuto di rivederlo, anche perché diversamente da questo, non è collegato agli eventi della serie).
Il discorso sugli X-Files e sulla pellicola in questione va preso nella sua interezza, perché è stato, appunto, una sorta di ritiro spirituale nell'ambito delle serie tv, un mio personalissimo progetto che mi ha costretto ad un isolamento volontario e catapultato indietro nel tempo di un ventennio, con tutte le conseguenze annesse. La prima stagione del telefilm, infatti, è quasi più un esperimento, acerba e spesso lunga nei tempi, a volte noiosa. Con il passare degli anni, alternando episodi che Wikipedia definisce "Monster-of-the-Week" - ovvero quelli che presentano i casi paranormali scollegati - a quelli che seguono la trama principale, lo show prende sempre più una forma autonoma e matura che culminerà con le serie centrali, per poi un po' perdersi nel momento in cui Duchovny deciderà di apparire meno spesso nella serie per perseguire la sua carriera personale. Ciononostante lo show rimane un prodotto di qualità interessante e certamente innovativo per l'epoca, senza contare la quantità inimmaginabile di dettagli e indizi che vengono spiegati anche a distanza di anni, ripresi e rimpolpati di elementi che vanno ad infittire una trama già di per sé particolarmente articolata e complessa. I casi con la "X" sono quelli irrisolti e inspiegabili, per i quali una spiegazione razionale dell'accaduto parrebbe non essere possibile e ai quali è assegnata una squadra speciale dell'FBI che vi investighi. Sappiamo tutti chi sono perché negli anni '90 sono stati gli agenti speciali più famosi del pianeta: Fox Mulder e Dana Scully (rispettivamente David Duchovny e Gillian Anderson).
E anche qui i due si daranno da fare per sgominare complotti, scoprire verità nascoste, riportare alla luce i vari insabbiamenti da parte di cattivi e burattini dei cattivi, il tutto col rischio concreto di non rivedere più aperta l'unità dell'FBI dedicata agli X-Files. Con questa spada di Damocle sulla testa, Mulder e Scully passeranno dal Texas allo Utah, da Washington all'Antardite, inseguendo le tracce di una colonizzazione aliena e di virus iniettato dalla puntura delle api. Siamo alle prese, insomma, con i classici casi della serie tv, pur con l'innesto testosteronico di quei 66 milioni di dollari di budget che permettono alla sceneggiatura di Chris Carter di permettersi non solo cospirazioni più grandi, ma anche effetti speciali di un certo livello. La verità, però, è che il risultato finale è solo parzialmente riuscito: nonostante tutta la buona volontà, il salto dal piccolo al grande schermo è sempre un azzardo e non permette di rispettare quelle atmosfere e quegli elementi particolari che fanno affezionare il pubblico alla serie tv. Pur mantenendo quelli che possiamo definire i toni di "X-Files", questo primo capitolo cinematografico non riesce a regalare al pubblico quel qualcosa in più di spettacolare e che vale assolutamente la pena di vedere che, invece, ci si sarebbe aspettati. O almeno io mi aspettavo assolutamente. Per cui "X-Files - Il film" è certamente un buon esempio di trasposizione cinematografica di un prodotto che nasce televisivo ("Sex and the City" mi senti?), ma non è una pellicola del tutto riuscita.
Cast: David Duchovny, Gillian Anderson, Martin Landau, Blythe Danner, Armin Mueller-Stahl, Mitch Pileggi, John Neville, William B. Davis, Terry O'Quinn, Dean Haglund, Bruce Harwood, Tom Braidwood.
Box Office: $189.2 milioni
Consigli: I fan della saga lo avranno amato e lo ameranno ancora, specialmente se lo si confronta con quell'orrore noioso che è il secondo episodio al cinema. I nostalgici di Mulder e Scully apprezzeranno la piacevolezza del tornare a investigare coi due detective dell'FBI più famosi del mondo e, anche, del ritornare a giocare col paranormale, tra alieni e vaccini, virus misteriosi e uomini che fumano incessantemente sigarette. Questo film-ponte tra la quinta e la sesta stagione è ricco di tutti quegli elementi che hanno fatto innamorare di "X-Files" milioni di persone in tutto il mondo. Tutti gli altri ne saranno meno entusiasti e, forse, lo catalogheranno come il solito film fantascientifico più adatto ai veri appassionati del genere. E' carino, ma non molto di più.
Parola chiave: Api.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 novembre 2015

Film 1025 - Frankenweenie

Aver visto "Edward mani di forbice" mi aveva messo di buon umore, oltre che ben disposto nei confronti della filmografia di Burton. Così ho deciso di recuperare subito un altro titolo, questa volta più recente.

Film 1025: "Frankenweenie" (2012) di Tim Burton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo "Frankenweenie" è un bel film, un incrocio tra "Nightmare Before Christmas" e "Edward mani di forbice", con un finale alla "Sleepy Hollow"... Puro Burton, insomma! Senza contare il preambolo alla Frankenstein!
Un titolo d'animazione molto dark, perfino in bianco e nero, realizzato con la tenica dello stop-motion e tratto dal precedente corto omonimo dello stesso regista datato 1984. Il risultato finale è bello da vedere, la storia molto carina e anche divertente, pur risultando vagamente inquietante per quanto riguarda la parte del resuscitare i vari animali morti, che poi si trasformeranno in veri e propri mostri. Non so quanto del 'film per ragazzi' ci sia qui, sinceramente. Pur rimanendo di base l'anima cartoon, la realizzazione è cupa, i temi anche complessi (la morte, il dolore causato dal distacco improvviso, l'incapacità di lasciar andare chi si è voluto bene) e alcuni aspetti abbastanza grotteschi, le ambientazioni spesso funeree... Insomma, lo vedrei più adatto a una serata di Halloween, una sorta di antipasto prima di una filmografia più cruenta, piuttosto che un cartone animato per tutte le età.
In ogni caso Burton non sbaglia, la storia ha un suo perché e una realizzazione molto personale - come lo era quella dei precedenti "Nightmare Before Christmas" e "La sposa cadavere" -, il che rende la visione molto piacevole e ci ricorda che perfino un cartoon può essere una buona scelta di qualità (anche se non è della Pixar) e originalità.
Cast: Catherine O'Hara, Martin Short, Martin Landau, Charlie Tahan, Atticus Shaffer, Winona Ryder, Conchata Ferrell.
Box Office: $81.5 milioni
Consigli: Seconda candidatura all'Oscar per Burton dopo "Corpse Bride", questa pellicola lo rimette in carreggiata verso il suo stile più puro e, francamente, interessante da vedere. Dopo una serie di titoli non esattamente indimenticabili ("Dark Shadows" pessimo, "Alice in Wonderland" così così, totalmente un'altra cosa "Big Eyes"), trovare questa pellicola è stata una piacevolissima sorpresa che, sono sicuro, non deluderà chi sia fan del regista dagli albori della sua carriera. Inoltre "Frankenweenie" è un film carino, esteticamente molto curato e fuori dai soliti canoni estetici, per cui vale certamente una visione.
Parola chiave: Fulmine.

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#HollywoodCiak
Bengi

domenica 4 ottobre 2015

Film 1006 - Intrigo internazionale

Internet aveva smesso di andare, così ho abbandonato lo streaming e optato per il dvd di un film che volevo rivedere da molto tempo...

Film 1006: "Intrigo internazionale" (1959) di Alfred Hitchcock
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Non c'è molto da dire se non che stiamo parlando di uno dei più bei film non solo di Hitchcok, ma della storia del cinema.
Cult per antonomasia, "North by Northwest" è una pellicola di classe dal grande fascino, un thriller su spie e spioni, una vera e propria avventura d'altri tempi dove i protagonisti Cary Grant e Eva Marie Saint sono un affascinante duo che finirà per innamorarsi. Ma per davvero o per finta?
Hitchcock dirige magnificamente tutta l'operazione e anche dove sappiamo che il fondale è finto poco importa, perché il risultato finale non ne esce sminuito. La storia è intrigante e intricata, fino all'ultimo sa regalare non poche emozioni, anche se è la scena dell'aeroplano che insegue il povero Roger O. Thornhill la vera sequenza indimenticabile: va guardata con attenzione, seguita inquadratura per inquadratura e - scusate il sentimentalismo - amata.
Insomma, è davvero inutile esagerare con il numero di parole: "Intrigo internazionale" è un film stupendo, un vero capolavoro intramontabile e un'opera che bisognerebbe vedere almeno una volta nella vita.
Cast: Cary Grant, Eva Marie Saint, James Mason, Martin Landau, Jessie Royce Landis, Leo G. Carroll.
Box Office: $9.8 milioni
Consigli: Capolavoro cinemtaografico, classico del cinema, uno dei migliori Hitchcok. Serve davvero altro?
Parola chiave: George Kaplan.

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#HollywoodCiak
Bengi