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venerdì 24 settembre 2021

Film 1826 - Aterrados

Intro: Rimaniamo sull'horror, questa volta scelto da Eric.

Film 1826: "Aterrados" (2017) di Demián Rugna
Visto: dalla tv di casa
Lingua: spagnolo
Compagnia: Eric
In sintesi: non posso dire che "Aterrados" ("Terrified" in inglese) sia esattamente il mio genere di horror, anche se ammetto che questo contatto con la cinematografia argentina dell'orrore è rimasto comunque un esperimento interessante. C'è da dire che Eric me lo avesse venduto come uno degli horror migliori degli ultimi anni, per cui le mie aspettative erano piuttosto alte.
"Aterrados" ha certamente idee interessanti, anche se l'esecuzione non è sempre eccellente. Gli effetti speciali non sempre all'altezza rovinano talvolta la resa della scena, anche se tutto sommato la pellicola si lascia guardare.
Cast: Maxi Ghione, Norberto Gonzalo, Elvira Onetto, George L. Lewis, Agustín Rittano, Demián Salomón, Julieta Vallina.
Box Office: $367,173
Vale o non vale: Non sono certo un esperto della filmografia argentina, men che meno di quella horror, quindi posso solo dire che "Aterrados" non sia stato all'altezza delle mie aspettative (alte, vedi sopra), anche se tutto sommato mi sono goduto la visione.
Premi: /
Parola chiave: Sensazione di paura.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 4 luglio 2020

Film 1743 - Pet Sematary

Intro: Ero abbastanza incuriosito da questa pellicola e non volevo perdermi l'occasione di vederla al cinema. Ovviamente ho dovuto aspettare per la giornata degli sconti (e meglio così visto quanto mi è piaciuta...).
Film 1743: "Pet Sematary" (2019) di Kevin Kölsch, Dennis Widmyer
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Hugh
In sintesi: mah. Come spesso accade con i film tratti dai libri di Stephen King, tante aspettative per nulla.
Onestamente avevo letto buone cose rispetto a questa pellicola, senza contare che il successo al botteghino mi aveva portato a pensare che potesse esserci una certa dose di qualità; dunque mi aspettavo un prodotto horror sufficientemente di spavento, intrigante e con qualcosa da dire vista anche la premessa originale.
Nello specifico, appunto, il film parte anche bene: nuova famiglia si trasferisce in piccola città, il gatto di famiglia muore, il padre scopre tramite un compaesano "particolare" che c'è un cimitero degli animali dove questi resuscitano e, quando la figlia muore, il padre disperato pensa bene di andarla a seppellire nel luogo miracoloso per poter avere nuovamente la bambina con sé. Inutile dire che andrà tutto in malora.
Al di là della prevedibilità di tutta una serie di elementi, ero comunque interessato a capire come la trama sarebbe evoluta, dove sarebbe andata a parare per evitare quelle ovvietà che, anche senza essere Stephen King, ci si sarebbe potuti aspettare accadessero. Di fatto, però, "Pet Sematary" fallisce nel consegnare allo spettatore una storia originale che vada oltre l'idea centrale di tutta l'operazione, ovvero il cimitero soprannaturale. Mi pare che ci sia stata tutta una buona operazione di marketing attorno a questo prodotto, sfruttando sapientemente il recente successo di "It", spingendo una certa immagine cool di questo film attraverso poster e fan art e riuscendo a veicolare l'idea che questo fosse l'ennesimo imperdibile prodotto di paura firmato dal grande autore horror. Ora non voglio dire che "Pet Sematary" sia terribile, questo no, però sicuramente manca di qualcosa da raccontare che non sappia di prevedibile o già visto. Ed è un po' un peccato.
Cast: Jason Clarke, Amy Seimetz, John Lithgow, Jeté Laurence.
Box Office: $113.1 milioni
Vale o non vale: E' il secondo adattamento tratto dal libro omonimo di Stephen King e, non avendolo visto né avendo letto il libro, fatico a contestualizzare il background da cui proviene questo prodotto. Rispetto a quello che ho visto, osso dire che "Pet Sematary" non mi ha entusiasmato, anche se rimane un'alternativa che si può tenere in considerazione se si apprezza l'opera di King e ciò che cinema e televisione ne traggono da essa o se si è alla ricerca di qualcosa sufficientemente horror e di totale disimpegno.
Premi: /
Parola chiave: Festa di compleanno.

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#HollywoodCiak
Bengi

Film 1742 - Oculus

Intro: Non è facile trovare un buon horror che valga la pena di essere visto, per cui mi capita spesso di voler rivedere film di paura che ho già visto e che so essermi piaciuti. Questo titolo ricade nella categoria.
Film 1742: "Oculus" (2013) di Mike Flanagan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ora, forse me lo ricordavo un filino migliore di quanto questo "Oculus" non fosse in realtà, in ogni caso non posso dire di non essermi goduto la nuova visione. Karen Gillan è una brava protagonista e funziona dall'inizio alla fine, la storia è intrigante e sicuramente riesce a veicolare una certa atmosfera cupa e inquietante che costruisce bene la suspense fino al culminare finale del colpo di scena, il tutto per un risultato finale che funziona, intrattiene e spaventa. Poi, per carità, non si tratta di un capolavoro, ma per me la storia è originale quanto basta e il tutto realizzato con grande immaginazione nonostante gli evidenti mezzi non esattamente da grande studio (il budget è di 5 milioni). "Oculus" promosso.
Film 700 - Oculus - Il riflesso del male
Film 1742 - Oculus
Cast: Karen Gillan, Brenton Thwaites, Katee Sackhoff, Rory Cochrane, Annalise Basso, Garrett Ryan Ewald.
Box Office: $44 milioni
Vale o non vale: Nell'ottica della ricerca di un titolo facile e spaventoso quanto basta per distrarre la mente dalla calura estiva, "Oculus" è decisamente da tenere in considerazione. Non banale e ben pensato, sorprende anche per un finale forte ed inaspettato che dà alla storia una degna conclusione.
Premi: /
Parola chiave: Promessa.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 5 luglio 2019

Film 1619 - Insidious: The Last Key

Intro: Dato che sono super fan della saga non vedevo l'ora di vedere il nuovo capitolo!
Film 1619: "Insidious: The Last Key" (2018) di Adam Robitel
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sicuramente non il capitolo più riuscito finora, ma nemmeno un esempio terribile di pellicola horror. Onestamente apprezzo molto il personaggio di Elise e il lavoro fatto da Lin Shaye, nonché la possibilità offertale di essere la protagonista di un film appartenente ad un genere che solitamente si concentra più su gioventù e/o estetica;
"Insidious: The Last Key" dimostra che il franchise ha perso parte del suo mordente, fallendo più che altro nel costruire un mostro che faccia oggettivamente paura (cosa riuscita nei titoli precedenti). In generale, comunque, anche qui ci sono spunti interessanti e qualche elemento di paura. Forse lo spunto della chiave è troppo letterale.
Film 626 - Insidious
Film 959 - Insidious
Film 690 - Oltre i confini del male: Insidious 2
Film 960 - Oltre i confini del male: Insidious 2
Film 2202 - Insidious: The Red Door
Film 956 - Insidious 3: L'inizio
Film 2157 - Insidious 3: L'inizio
Film 1619 - Insidious: The Last Key
Cast: Lin Shaye, Angus Sampson, Leigh Whannell, Spencer Locke, Caitlin Gerard, Bruce Davison.
Box Office: $167.7 milioni
Vale o non vale: Il film funziona anche da solo, non serve recuperare tutti i capitoli precedenti. Dovesse questo titolo incuriosirvi, sappiate che i 3 precedenti sono decisamente migliori. Detto ciò, un horror che tutto sommato funziona.
Premi: /
Parola chiave: Fischietto.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 7 gennaio 2017

Film 1275 - The One I Love

Mi ha incuriosito la locandina, della quale non riuscivo a decifrare il senso. Così quando Netflix ha messo a disposizione il film, ho voluto dargli una possibilità.

Film 1275: "The One I Love" (2014) di Charlie McDowell
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un film fatto di due protagonisti e praticamente un unico set per un risultato finale che testa la pazienza dello spettatore e gli regala qualche scherzetto della mente che è anche un bel gioco delle coppie.
Tutto sommato, per quanto non lo rivedrei, è stato un esperimento non male da seguire che, per certi versi, mi ha ricordato la solitudine in termini di cast di "Sleuth - Gli insospettabili" e per quanto riguarda la storia una certa dose di contorta macchinazione alla "Black Mirror". Dunque, più che un film esercizio per lo sceneggiatore: cosa accadrebbe a una coppia in crisi che, mandata in "esilio" presso un cottage in campagna, si ritrovasse a doversi confrontare con i propri doppi che vivono nell'adiacente casa per gli ospiti? E le copie di sé fossero, neanche a dirlo, più interessanti, sexy e stimolanti?
Le domande che troveranno risposta sono molte e certamente la trama non si risparmia dall'affrontare tutta una serie di possibilità così da diversificare e rendere più ricca una storia altrimenti esaurita nella stessa idea di partenza; inoltre è ovvio che ci sia un piccolo mistero che troverà spiegazione nel finale il quale, tra l'altro, non mancherà di un ultimo colpo di scena scontato, ma sufficientemente "maligno" da risultare piacevole.
Inutile dire, infine, che molto, se non l'intero merito va alla coppia di attori - Mark Duplass ed Elisabeth Moss - entrambi piuttosto bravi a rendere due versioni dello stesso personaggio e ai quali va il merito di supportare tutta questa cerebrale operazione. Con due attori privi di talento o ispirazione il risultato finale sarebbe stato una noia intollerabile.
"The One I Love" è un film che non è un film e sarebbe forse più interessante sperimentarne una versione teatrale. In ogni caso è, in un certo senso, un'esperienza che ha il pregio di rimanere impressa.
Cast: Mark Duplass, Elisabeth Moss, Ted Danson, Mary Steenburgen.
Box Office: $583,264
Consigli: Sicuramente non è un titolo per tutti i giorni, né per tutti i gusti. Richiede una certa pazienza e fiducia in una trama che prevede tre soli personaggi (dei quali uno ha una sola scena), una sola location e tutta una serie di stramberie tra il paradossale e il fantascientifico mixato a un deragliamento amoroso cui siamo ampiamente abituati. Di fatto si tratta di un film strano e non così semplice da collare, il che a mio avviso lo rende un buon candidato a una serata alternativa, fatta di "come sarebbe se..." e "cosa accadrebbe se..." e che non preveda i classici diktat delle produzioni mainstream. Diciamo una sorta di "Sliding Doors" casalingo che prende una piega paranormale.
Parola chiave: Bacon.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 1 agosto 2016

Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring

In preparazione del secondo film in uscita, ho tentato di iniziare Poe alla famiglia Warren...

Film 1179: "L'evocazione - The Conjuring" (2013) di James Wan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe (nel primo tempo); nessuno
Pensieri: In vista dell'uscita di "The Conjuring 2" ho voluto ripassare il primo capitolo che, ricordavo, mi aveva lasciato una buona impressione, pur non ricordando i dettagli. Credo fosse un meccanismo di difesa.
Dopo l'abbandono di Poe alla prima avvisaglia di possessione demoniaca, ho deciso di continuare la visione casalinga (grazie a Netflix) da solo e di sera, il quale connubio non è stato dei più felici in termini di relax post visione. Perché, va detto, basta essere un minimo suggestionabili - o nella situazione giusta - e "The Conjuring" funziona alla grande.
Grazie alla combinazione coniugi Warren + demoni, senza contare che si tratta di una pellicola tratta dai racconti di persone in carne ed ossa, la storia riesce davvero a condizionare lo spettatore, incuriosito da una trama dell'orrore ben architettata e spaventato da ciò che potrebbe nascondersi dietro la prossima porta che si apre da sola.
Dunque se l'horror in generale - e quello ben fatto in particolare - sapete che vi lascia più incubi che bei ricordi, meglio lasciar stare questo mix di spavento e biopic perché non sono poche le ansie che è in grado di generare in chi guarda: seminterrati bui, battimani col fantasma, alberi dell'impiccato, sinistri cigolii sono solo alcuni degli elementi che compongono la trama di questo film dell'orrore ben fatto e realizzato con cura. Molte suggestioni, ottima atmosfera (e zero splatter) per un risultato che è uno spaventoso e inquietante piacere.
Film 578 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1179 - L'evocazione - The Conjuring
Film 1190 - The Conjuring - Il caso Enfield
Film 1450 - The Conjuring 2
Film 2029 - The Conjuring: The Devil Made Me Do It
Film 804 - Annabelle
Film 1157 - Annabelle
Film 1405 - Annabelle: Creation
Film 1657 - Annabelle: Creation
Film 1782 - Annabelle Comes Home
Film 1673 - The Nun
Film 1774 - The Curse of La Llorona
Cast: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Ron Livingston, Lili Taylor, Shanley Caswell, Hayley McFarland, Joey King, Mackenzie Foy.
Box Office: $318 milioni
Consigli: Il film è "L'evocazione - The Conjuring", i protagonisti sono gli Warren, ma la casa infestata è quella di "The Amityville Horror". Uno sguardo parallelo ad un evento raccapricciante e inquietante raccontato da un punto di vista inusuale e maledettamente ben ricostruito. Non a caso ha generato uno spin-off e un sequel che sono stati due successi.
Qui la differenza la fanno - oltre l'ottima regia di Wan e le perfette ricostruzioni 70s, i protagonisti Patrick Wilson e soprattutto Vera Farmiga, in grado di rendersi magnetici e intriganti tanto quanto le teorie e i racconti che propongono. Insomma, un ottima scelta di cast e un risultato finale che gli appassionati non possono assolutamente perdersi.
Parola chiave: Carillon.

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Bengi

giovedì 25 febbraio 2016

Film 1075 - X-Files - Il film

Ho passato gli ultimi mesi in una sorta di bolla. Tutti i giorni, per non so quanti, ho recuperato tutti gli episodi di questa serie cult, dal primo della prima stagione del 1993 fino all'ultimo della rinnovata decima stagione conclusasi 3 giorni fa. In mezzo, esattamente tra la fine della quinta serie e l'inizio della sesta c'è questo film. Che, ovvio, non mi sono lasciato sfuggire.
Film 1075: "X-Files - Il film" (1998) di Rob Bowman
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Rivedere tutto "X-Files" è stato più che un ripasso, una vera e propria scoperta. Nel '93 avevo 6 anni, non mi era permesso vedere certe cose in tv e per lungo tempo la situazione è rimasta invariata. La serie si è conclusa nel 2002, quindi qualche episodio qua e là lo avevo accidentalmente visto, pur non avendo pienamente idea di quali fossero le varie trame e sottotrame, i punti cardine, i tempi principali di questa serie assolutamente cult. Ecco perché ho deciso che, all'alba di un nuovo inizio - una sorta di revival proposto da Fox - avrei recuperato tutti e 201 gli episodi così da arrivare preparato alle 6 puntate speciali che sarebbero state trasmesse all'inizio di questo 2016 (24 gennaio - 22 febbraio). La verità è che sono arrivato leggermente lungo, per cui ho finito i vecchi episodi domenica 21 e, con un po' di tristezza, terminato anche quelli speciali nella mattinata di oggi. In mezzo c'è stato, appunto, "X-Files - Il film" (per la verità ce ne sarebbe un secondo di capitolo cinematografico, "X-Files: Voglio crederci", che ricordo vidi al cinema un'estate a Porto Recanati, ma fu così brutto che mi rifiuto di rivederlo, anche perché diversamente da questo, non è collegato agli eventi della serie).
Il discorso sugli X-Files e sulla pellicola in questione va preso nella sua interezza, perché è stato, appunto, una sorta di ritiro spirituale nell'ambito delle serie tv, un mio personalissimo progetto che mi ha costretto ad un isolamento volontario e catapultato indietro nel tempo di un ventennio, con tutte le conseguenze annesse. La prima stagione del telefilm, infatti, è quasi più un esperimento, acerba e spesso lunga nei tempi, a volte noiosa. Con il passare degli anni, alternando episodi che Wikipedia definisce "Monster-of-the-Week" - ovvero quelli che presentano i casi paranormali scollegati - a quelli che seguono la trama principale, lo show prende sempre più una forma autonoma e matura che culminerà con le serie centrali, per poi un po' perdersi nel momento in cui Duchovny deciderà di apparire meno spesso nella serie per perseguire la sua carriera personale. Ciononostante lo show rimane un prodotto di qualità interessante e certamente innovativo per l'epoca, senza contare la quantità inimmaginabile di dettagli e indizi che vengono spiegati anche a distanza di anni, ripresi e rimpolpati di elementi che vanno ad infittire una trama già di per sé particolarmente articolata e complessa. I casi con la "X" sono quelli irrisolti e inspiegabili, per i quali una spiegazione razionale dell'accaduto parrebbe non essere possibile e ai quali è assegnata una squadra speciale dell'FBI che vi investighi. Sappiamo tutti chi sono perché negli anni '90 sono stati gli agenti speciali più famosi del pianeta: Fox Mulder e Dana Scully (rispettivamente David Duchovny e Gillian Anderson).
E anche qui i due si daranno da fare per sgominare complotti, scoprire verità nascoste, riportare alla luce i vari insabbiamenti da parte di cattivi e burattini dei cattivi, il tutto col rischio concreto di non rivedere più aperta l'unità dell'FBI dedicata agli X-Files. Con questa spada di Damocle sulla testa, Mulder e Scully passeranno dal Texas allo Utah, da Washington all'Antardite, inseguendo le tracce di una colonizzazione aliena e di virus iniettato dalla puntura delle api. Siamo alle prese, insomma, con i classici casi della serie tv, pur con l'innesto testosteronico di quei 66 milioni di dollari di budget che permettono alla sceneggiatura di Chris Carter di permettersi non solo cospirazioni più grandi, ma anche effetti speciali di un certo livello. La verità, però, è che il risultato finale è solo parzialmente riuscito: nonostante tutta la buona volontà, il salto dal piccolo al grande schermo è sempre un azzardo e non permette di rispettare quelle atmosfere e quegli elementi particolari che fanno affezionare il pubblico alla serie tv. Pur mantenendo quelli che possiamo definire i toni di "X-Files", questo primo capitolo cinematografico non riesce a regalare al pubblico quel qualcosa in più di spettacolare e che vale assolutamente la pena di vedere che, invece, ci si sarebbe aspettati. O almeno io mi aspettavo assolutamente. Per cui "X-Files - Il film" è certamente un buon esempio di trasposizione cinematografica di un prodotto che nasce televisivo ("Sex and the City" mi senti?), ma non è una pellicola del tutto riuscita.
Cast: David Duchovny, Gillian Anderson, Martin Landau, Blythe Danner, Armin Mueller-Stahl, Mitch Pileggi, John Neville, William B. Davis, Terry O'Quinn, Dean Haglund, Bruce Harwood, Tom Braidwood.
Box Office: $189.2 milioni
Consigli: I fan della saga lo avranno amato e lo ameranno ancora, specialmente se lo si confronta con quell'orrore noioso che è il secondo episodio al cinema. I nostalgici di Mulder e Scully apprezzeranno la piacevolezza del tornare a investigare coi due detective dell'FBI più famosi del mondo e, anche, del ritornare a giocare col paranormale, tra alieni e vaccini, virus misteriosi e uomini che fumano incessantemente sigarette. Questo film-ponte tra la quinta e la sesta stagione è ricco di tutti quegli elementi che hanno fatto innamorare di "X-Files" milioni di persone in tutto il mondo. Tutti gli altri ne saranno meno entusiasti e, forse, lo catalogheranno come il solito film fantascientifico più adatto ai veri appassionati del genere. E' carino, ma non molto di più.
Parola chiave: Api.

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Bengi

lunedì 28 aprile 2014

Film 700 - Oculus - Il riflesso del male

Il trailer diceva che è più spaventoso di "L'evocazione - The Conjuring". Un paragone curioso, considerando che non fa particolarmente paura...

Film 700: "Oculus - Il riflesso del male" (2013) di Mike Flanagan
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi, Erika
Pensieri: Un'idea interessante e certamente giocata bene già tramite il trailer, per un risultato finale carino e tutto sommato riuscito.
Considerato il basso budget, i protagonisti quasi sconosciuti e la trama che coinvolge principalmente uno specchio indemoniato, direi che il risultato conseguito qui è certamente apprezzabile, anche se avrei gradito un minimo di approfondimento in più sia sulla storia dello specchio che riguardo le implicazioni familiari dei due fratelli Kaylie e Tim Russell (Karen Gillan, Brenton Thwaites). Si è preferito optare per suggestioni sovrannaturali e picchi borro di ansia e colpi di scena - che va bene, visto il prodotto -, anche se più spazio al "contorno" non avrebbe guastato.
La storia è indotta con un costante parallelismo tra presente e passato, dove rispettivamente abbiamo i due fratelli da grandi e gli stessi da bambini assieme ai genitori. Scopo della storia è mostrare gli effetti distorcenti dello specchio che conducono alla pazzia i membri della sfortunata famiglia Russell, passando per isolamento, voci nella testa, realtà parallele mostrate dallo specchio, violenze e omicidi. Tutto in nome di uno specchio maligno di cui, però, non sappiamo bene il perché di tanta vorace cattiveria.
In sostanza, comunque, "Oculus" è un borror che gestisce abbastanza bene le sue carte e non si tira indietro quando è il momento di sacrificare i propri protagonisti, optando per un finale che non è forzatamente risolutivo o al sapore di 'happy ending'. Il risultato finale è, quindi, abbastanza soddisfacente.
Film 700 - Oculus - Il riflesso del male
Film 1742 - Oculus
Box Office: $26,280,000 (ad oggi)
Consigli: E' una buona scelta se si vuole optare per una serata al sapore di spavento. Abbastanza ansiogeno, abbastanza splatter, sufficientemente horror con, in più, un pizzico di "Paranormal Activity" al suo esordio. E' un mix che funziona abbastanza per intrattenere il tempo che richiede la visione.
Parola chiave: Ancora.

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Bengi