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sabato 26 ottobre 2024

Film 2314 - Beetlejuice Beetlejuice

Intro: Sempre in tema con Halloween ormai imminente, la settimana scorsa siamo andati al cinema a recuperare questo film prima che non lo passassero più nelle sale.

Film 2314: "Beetlejuice Beetlejuice" (2024) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Niamh, Will
In sintesi: premesso che non ho mai visto l'originale per intero ma solo qualche spezzone qua e là negli anni - lo so, criminale - e che non avessi particolare intenzione di recuperare il sequel così a random, ammetto che tutto sommato "Beetlejuice Beetlejuice" non mi è dispiaciuto.
In un periodo in cui faccio davvero fatica a digerire filmoni della durata di 2 o più ore, ammetto che il pensiero confortante di una visione rapida di circa un'oretta e mezza mi dà il conforto giusto e mi mette nel mindset perfetto ad apprezzare al meglio ciò che sto per vedere. In nquesto senso credo che il nuovo film di Tim Burton abbia beneficiato della mia adduale (in)disposizione, il tutto per un rosultato finale che ho trovato piacevole e di intrattenimento, anche se meno divertente di quanto mi aspettassi.
Di per sé si tratta di un prodotto dall'estetica chiara e precisa, con una visione d'insieme solita che traspare per tutto il tempo, anche grazie alla colonna sonora del sempre magnifico Danny Elfman. Burton fa il suo dover, anche se non credo si possa dire che si sia particolarmente impegnato a consegnare al pubblico qualcosa di indimenticabile in termini di riprese. Cast buonissimo con una Winona Ryder di fatto protagonista, anche se Catherine O'Hara ormai è Moira Rose e Jenna Ortega finisce per interpretare sempre lo stesso ruolo (per cui è perfetta, ma è pur sempre sempre lo stesso personaggio).
Ciò detto, il problema principale di "Beetlejuice Beetlejuice" è il paradosso di avere troppi personaggi e, allo stesso tempo, niente da raccontare. Ci sono almeno sottotrame che si potrebbero tagliare senza che la storia ne risenta: i personaggi di Monica Bellucci e Willem Dafoe per intero + la storia d'amore tra Astrid (Ortega) e Jeremy (Arthur Conti). Ce ne sarebbero ancora molte altre, ma cito solo queste come principale esempio.
C'è davvero troppa carne al fuoco che di fatto non porta a niente, senza contare che le varie risoluzioni dell'arco narrativo dei personaggi sono talmente rapide e superficiali che il tutto risulta frettoloso e privo di tensione. Ed è un peccato, perché del potenziale ce ne sarebbe anche.
Infine, ammetto che per un film che si chiama "Beetlejuice Beetlejuice" mi aspettavo che il personaggio interpretato da Michael Keaton sarebbe stato un attimo più prominente, mentre in realtà Beetlejuice c'è per neanche metà della storia.
Poi, ribadisco, il film non mi è dispiaciuto (forse perché non avevo nessuna aspettativa), però mi sa che Niamh ha riassunto meglio il senso di tutta questa operazione commerciale: una pellicola più da Netflix che per il grande schermo.
Cast: Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O'Hara, Justin Theroux, Arthur Conti, Monica Bellucci, Jenna Ortega, Burn Gorman, Santiago Cabrera, Danny DeVito, Willem Dafoe.
Box Office: $435.7 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Immagino che il ritorno al cinema di Beetlejuice sia un evento non da poco per i fan, considerando che il primo film è uscito nel 1988. Sperando che ne sia valsa la pena di attendere per così tanto, per tutti gli altri che non sono necessariamente fanatici del primo titolo cult posso dire che questo sequel è un'innocua aggiunta a questa stagione cinematografica che si lascia tranquillamente vedere. Visto l'incasso al botteghino mi aspettavo un capolavoro - no - comunque un prodotto nell'insieme piacevole.
Premi: /
Parola chiave: Dad.
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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 24 maggio 2024

Film 2278 - Argylle

Intro: Non ero riuscito a recuperarlo al cinema, così non appena sono riuscito a trovarlo in streaming ho deciso subito di guardarlo.

Film 2278: "Argylle" (2024) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che il film sia tremendo, però non è nemmeno entusiasmante.
In un susseguirsi intricatissimo di colpi di scena e scene d'azione, il coloratissimo "Argylle" non riesce mai davvero a trovare la sua dimensione perché cerca di essere troppe cose. Un po' commedia, un po' thriller con un tocco di espionage, un po' blockbuster coi supereroi e, qui sta il problema, un po' (troppo simile a) "Kingsman: The Secret Service": c'è troppa carne al fuoco, troppi personaggi, troppe similitudini con altri titoli già visti, penso a "Bullet Train", "Spy", "Kick-Ass", ma anche (sorprendentemente) a quel "Nim's Island" con Jodie Foster. Insomma, un patchwork di elementi che, sfortunatamente, in questo caso non stanno perfettamente insieme.
Bryce Dallas Howard è sempre un'ottima protagonista e, bisogna dirlo, Dua Lipa qui ha un ruolo che definire sexy è dire poco, però non amo particolarmente Henry Cavill al di fuori dell'ambito comics e tutta quella fanfara con i genitori della protagonista non mi ha proprio preso e, insieme alle infinite scene di azione, ho finito per controllare il cellulare molto più spesso di quanto mi sarei aspettato.
Insomma, ho visto di peggio, ma mi aspettavo di più da Matthew Vaughn.
Cast: Henry Cavill, Bryce Dallas Howard, Sam Rockwell, Bryan Cranston, Catherine O'Hara, Dua Lipa, Ariana DeBose, John Cena, Samuel L. Jackson.
Box Office: $96.2 milioni
Vale o non vale: Clamoroso flop al botteghino, "Argylle" era evidentemente destinato ad essere il primo di una serie di film ispirati a questo nuovo franchise (e quello di "Kingsman", a dire il vero). Detto ciò, questa pellicola va bene per un momento in cui si voglia spegnere il cervello o si stia cercando una storia con incredibili scene d'azione e/o un grande cast. Per il resto "Argylle" lascia il tempo che trova.
Premi: /
Parola chiave: Book 5.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 2 marzo 2016

Film 1091 - Mamma, ho perso l'aereo

Due o tre anni fa, con l'arrivo del Natale, un'applicazione scaricabile dall'Apple Store metteva a disposizione di chi la scaricasse un regalo diverso al giorno fino al giorno della Vigilia. Tra i tanti, uno era il download gratuito di questo film famosissimo che, alla fine, mi sono deciso a rivedere.
Film 1091: "Mamma, ho perso l'aereo" (1990) di Chris Columbus
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Beh ma di cosa stiamo parlando? Questo è un cult assoluto. Il Natale non è Natale se qualcuno non propone "Home Alone" e anche se lo abbiamo visto tutti almeno 10 volte, anche se lo sappiamo a memoria, anche se più diventi adulto e più ti rendi conto di quanto sia assurdo... Kevin è sempre Kevin.
Mi ero riproposto di guardarlo già qualche anno fa anche se per qualche motivo avevo desistito. Così, quando la rete internet ha deciso di abbandonarmi giusto giusto per il weekend, ho tirato fuori dal cilindro questa vecchia sorpresa e mi sono rituffato negli anni '90 senza se e senza ma: dolce nostalgia!
Un film che, al di là della sua qualità, è stato in grado di diventare un simbolo, un titolo di culto delle feste, ha lanciato (per poco) la carriera di Macaulay Culkin, è rimasto nel cuore di molti e ha lasciato il segno su tanti altri - per dirne una che mi riguarda, da bambino avevo paura del momento in cui mi sarei dovuto mettere per la prima volta il dopobarba perché ricordavo la scena in cui Kevin lo usa e grida come un matto -. Insomma, chi non conosce ormai la famiglia McCallister che parte per Parigi e dimentica il figlio piccolo a casa?
Ok, magari non sarà un capolavoro, ma io lo trovo ancora divertente e per certi versi geniale per quanto è scorretto. Un vero e proprio evergreen.
Ps. Candidato a 2 premi Oscar: Miglior canzone e Miglior colonna sonora (John Williams).
Cast: Macaulay Culkin, Joe Pesci, Daniel Stern, John Heard, Catherine O'Hara, John Candy, Gerry Bamman, Roberts Blossom, Devin Ratray, Hope Davis, Kieran Culkin.
Box Office: $476.7 milioni
Consigli: Chi è che non ha mai visto "Mamma, ho perso l'aereo"? Ecco, chi non lo ha ancora fatto recuperi. Subito.
Parola chiave: I banditi del rubinetto.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 24 febbraio 2016

Film 1074 - Nightmare Before Christmas

L'occasione per rivederlo si è presentata a Natale, con Poe a casa da solo e io in solitaria dopo la cena della vigilia coi miei. A casa, sul divano, si è... consumato l'incubo prima del Natale!
Film 1074: "Nightmare Before Christmas" (1993) di Henry Selick
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Collego "Nightmare Before Christmas" a un ricordo della mia infanzia, ormai indelebile. In giro per il centro con i miei genitori, in via Indipendenza incrociamo un rivenditore ambulante che, tra le altre cose, ha il VHS del film. Lo desideravo tantissimo, perché era un cartone animato e lo volevo vedere a tutti i costi (avevo 6 anni) e i miei, alla fine, cedono. Quando a casa poi lo vidi - anche se era palesemente registrato illegalmente al cinema e la qualità audio/video era quella che era - fui felicissimo. Quella videocassetta è ancora sullo scaffale della libreria nel salotto dei miei.
Gli anni sono passati, alla fine ho comprato il dvd, ma il mio giudizio su "The Nightmare Before Christmas" è sempre lo stesso: CA-PO-LA-VO-RO. Non c'è altro modo per descriverlo.
Bellissimo, affascinante e spaventoso allo stesso tempo, con musiche indimenticabili - che poi scoprire che erano interpretate da Renato Zero da ragazzino mi aveva spiazzato - e una storia meravigliosamente gotica che mette a confronto Halloween e Natale, il tutto per un risultato finale che è straordinario da guardare, non importa a quale età.
Insomma, non so da quanti anni non rivedessi questa pellicola e immergermici nuovamente è stato bellissimo, riportandomi a sensazioni e immagini che mi sono subito tornate familiari. Chissà che anche quest'anno non mi godrò "Nightmare Before Christmas" a Natale, magari inaugurando una nuova tradizione...
Ps. Candidato agli Oscar del 1994 per i Migiori effetti speciali.
Cast: Chris Sarandon, Danny Elfman, Catherine O'Hara, William Hickey, Glenn Shadix, Ken Page; Renato Zero (Italia).
Box Office: $75,082,668 milioni (solo USA)
Consigli: Cult da vedere assolutamente. Vero gioiellino dell'animazione in stop-motion, forse capostipite mainstream del genere, uno dei miei film preferiti fin dall'infanzia. Lo consiglio caldamente perché è veramente bello, ben fatto, poetico e innovativo. Da un'idea di Tim Burton (quando ancora ne aveva di interessanti).
Parola chiave: Alberi delle Feste più Liete.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 novembre 2015

Film 1025 - Frankenweenie

Aver visto "Edward mani di forbice" mi aveva messo di buon umore, oltre che ben disposto nei confronti della filmografia di Burton. Così ho deciso di recuperare subito un altro titolo, questa volta più recente.

Film 1025: "Frankenweenie" (2012) di Tim Burton
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Questo "Frankenweenie" è un bel film, un incrocio tra "Nightmare Before Christmas" e "Edward mani di forbice", con un finale alla "Sleepy Hollow"... Puro Burton, insomma! Senza contare il preambolo alla Frankenstein!
Un titolo d'animazione molto dark, perfino in bianco e nero, realizzato con la tenica dello stop-motion e tratto dal precedente corto omonimo dello stesso regista datato 1984. Il risultato finale è bello da vedere, la storia molto carina e anche divertente, pur risultando vagamente inquietante per quanto riguarda la parte del resuscitare i vari animali morti, che poi si trasformeranno in veri e propri mostri. Non so quanto del 'film per ragazzi' ci sia qui, sinceramente. Pur rimanendo di base l'anima cartoon, la realizzazione è cupa, i temi anche complessi (la morte, il dolore causato dal distacco improvviso, l'incapacità di lasciar andare chi si è voluto bene) e alcuni aspetti abbastanza grotteschi, le ambientazioni spesso funeree... Insomma, lo vedrei più adatto a una serata di Halloween, una sorta di antipasto prima di una filmografia più cruenta, piuttosto che un cartone animato per tutte le età.
In ogni caso Burton non sbaglia, la storia ha un suo perché e una realizzazione molto personale - come lo era quella dei precedenti "Nightmare Before Christmas" e "La sposa cadavere" -, il che rende la visione molto piacevole e ci ricorda che perfino un cartoon può essere una buona scelta di qualità (anche se non è della Pixar) e originalità.
Cast: Catherine O'Hara, Martin Short, Martin Landau, Charlie Tahan, Atticus Shaffer, Winona Ryder, Conchata Ferrell.
Box Office: $81.5 milioni
Consigli: Seconda candidatura all'Oscar per Burton dopo "Corpse Bride", questa pellicola lo rimette in carreggiata verso il suo stile più puro e, francamente, interessante da vedere. Dopo una serie di titoli non esattamente indimenticabili ("Dark Shadows" pessimo, "Alice in Wonderland" così così, totalmente un'altra cosa "Big Eyes"), trovare questa pellicola è stata una piacevolissima sorpresa che, sono sicuro, non deluderà chi sia fan del regista dagli albori della sua carriera. Inoltre "Frankenweenie" è un film carino, esteticamente molto curato e fuori dai soliti canoni estetici, per cui vale certamente una visione.
Parola chiave: Fulmine.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 7 maggio 2015

Film 913 - A.C.O.D.

Proseguendo con i film ad alta quota... #TokyoDays: film 2.

Film 913: "A.C.O.D." (2013) di Stu Zicherman
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Adam Scott lo seguo abbastanza piacevolmente dai tempi in cui faceva l'amico gay di JLo in "Quel mostro di suocera", ancora più volentieri da quando ha preso parte al cast di "Parks and Recreation" con la mia amata Amy Poehler, presente anche lei in questo film. Quindi, diciamo, che "A.C.O.D." (l'acronimo sta per Adult Children of Divorce, che più o meno vuole indicare il figlio ormai adulto di una coppia divorziata) sembrava sia riflettere i miei gusti in fatto di attori, sia fornirmi quel necessario svago da traversata oceanica di quasi 10 ore di volo. Errore.
Già perché anche senza comprendere alle perfezione tutte le battute - ma assicuro che ne ho capite un bel po' - questa pellicola è brutta. E non fa ridere, il che è peggio se consideriamo che è una commedia che vuole ironizzare sul divorzio.
Più che un film, a me è sembrato una gran accozzaglia di luoghi comuni presentati in salsa indie-film indipendente, il tutto per giustificare una tentata comicità senza freni su genitori pazzi che divorziano e relativo mondo parallelo di follia che contribuiscono a creare e una trama che si crede non convenzionale solo perché fa fare ai suoi personaggi cose pazze e dire cose ancora più senza senso. Non basta che tutti sembrino vivere in una dimensione parallela perché un prodotto si possa ritenere sufficientemente interessante o innovativo. Di divorzi, amori finiti, genitori che si lasciano, figli che ne rimangono segnati, terapie, riconciliazioni, famiglie strane o a pezzi ne abbiamo sentito parlare a iosa, il che già di per sé non aiuta a creare un prodotto nuovo, fresco. Qui ci si adagia sul già visto - pensavano non si sarebbe capito dopo i primi 10 minuti che i genitori di Carter li avremmo ritrovati di lì a poco a ricongiungersi biblicamente dopo anni di guerra tra ex? - e non si punta nemmeno su una comicità divertente, caratterizzando personaggi in maniera lunatica o tediosa (la finta psicologa Dr. Judith/Jane Lynch è qualcosa di insostenibile), il che porta il risultato finale a non essere nemmeno mediocre, ma proprio brutto. Ed è un vero peccato se pensiamo che si spreca un cast di attori come Scott, Poehler e Lynch ma anche Richard Jenkins, Catherine O'Hara, Clark Duke e Jessica Alba.
Insomma, considerate le aspettative che avevo (leggi commedia divertente e ironica con un bel cast e atmosfere irriverenti) questo "A.C.O.D." mi ha lasciato insoddisfatto. Anzi, non mi è proprio piaciuto per niente.
Ps. in Italia il film è uscito direttamente in dvd l'anno scorso con il titolo "A.C.O.D. - Adulti complessati originati da divorzio".
Box Office: $175,705
Consigli: Carter scopre dopo anni che la terapista che lo aveva aiutato a superare il divorzio dei suoi genitori durante l'infanzia non è in realtà un vero dottore, ma una scrittrice che, approfittando delle sue confessioni (e quelle di un altro gruppo di ragazzi nella stessa situazione), ne ha scritto un libro di successo. Questo aggiunto al fatto che il fratello minore sta per sposarsi e i loro genitori non riescono nemmeno a stare nella stessa stanza insieme per 5 minuti crea i presupposti per l'inizio di questa storia, promessa di commedia che dovrebbe ironizzare non solo sul divorzio, ma anche le assurdità che la vita porta con sé. Il film, però, non riesce nell'intento di divertire o intrattenere in maniera interessante, fatica ad imporre un'impronta personale, una visione dei vari argomenti che vada oltre il già visto e un costante e innaturale caos di fonda. E' una pellicola rumorosa e poco ispirata, un tentativo non riuscito. Vale la pena di vederlo? Io eviterei.
Parola chiave: Libro.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 2 gennaio 2012

Film 351 - Killers

La malattia mi costringe a casa e cosa finisco a guardare...?


Film 351: "Killers" (2010) di Robert Luketic
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Un film che si presuppone divertente e spensierato si rivela invece una gran schifezza. Lo so che il genere commediola americana di per sé non garantisce qualità, però speravo che la presenza della Heigl fosse quantomeno sinonimo di divertimento-zero impegno. No no no, sono rimasto senza parole per la bruttezza di questo film.
Ok, ok, non è il male assoluto, ma i tempi comici sono sbagliati, le battute non fanno ridere e la storia, che potenzialmente poteva anche andare bene, è trattata in maniera talmente insensata da non poter piacere affatto! Io non so a cosa pensassero mentre scrivevano la sceneggiatura, ma di certo non è così che una moglie che scopre la vera identità del marito (ovvero killer su commissione) reagisce una volta che lo ha scoperto. Sei un assassino? Olé, lo divento anche io!
Non cercavo certo l'iper realismo, però, ecco, direi che un minimo di senso in un nonsense continuo avrebbe giovato. Imbastire una pellicola chick flick di addominali di Kutcher e poi incastrarci inseguimenti in macchina, esplosioni e omicidi, mi pare che non dia un chiaro segno della direzione che tale pellicola vuole prendere.
Io, personalmente, l'ho trovato un brutto casino di generi.
Ps. Curioso che le commedie romantiche di questi tempi presentino tutte la stessa tipologia di locandina: la coppia di protagonisti e sfondo completamente bianco, quasi a simboleggiare l'anima innocua di queste pellicole. Così per molti film delle Heigl ("27 volte in bianco", "La dura verità"), ma anche "Ricatto d'amore", "Piacere, sono un po' incinta", "Sex List", "Le amiche della sposa" e "Lei è troppo per me" (nelle versioni italiane). Solo per citarne alcuni.
Consigli: Evitare. Ci sono commedie della Heigl sicuramente più divertenti!
Parola chiave: Segreti.

Trailer

Ric