Altro titolo per intrattenermi durante il pranzo prima dello studio. Non sono come mi fosse tornato in mente questo film, ma comunque mi era tornata voglia di rivederlo...
Film 900: "Derailed - Attrazione letale" (2005) di Mikael Håfström
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Me lo ricordavo a tratti, specialmente il copo di scena che regala alla storia la sua peculiarità principale, ma per il resto è stato un po' come rivederlo. E, dai, non è stato così male.
Chiaramente è un titolo puramente di intrattenimento, quelle pellicole che regalano, appunto, il colpo di scena che fa la storia, ma poi davvero nient'altro di nuovo. In questo caso poi all'epoca la novità era vedere sul grande schermo Jennifer Aniston che, finito "Friends" l'anno prima, approdava al cinema con un titolo internazionale potenzialmente di successo. Nonostante non si esattamente andato benissimo, va però constatato che da allora la Aniston è riuscita davvero a ritagliarsi un suo spazio nel mondo del cinema che tutt'ora la vede protagonista. Clive Owen - che qui è protagonista - è approdato giusto giusto sul piccolo schermo l'anno scorso con quel gioiellino che è "The Knick", quindi si può quasi dire che le parti si siano invertite. Completa il cast Vincent Cassel in una parte che gli sembra cucita addosso: pericoloso, violento, quasi pazzo. Decisamente molto in parte, se i momenti di tensione funzionano bene è certamente grazie a lui.
Insomma, alla fine conservavo ricordi peggiori di questo "Derailed" di quanto la storia non sia in realtà. Per essere un titolo commerciale ha una storia anche intrigante e ben costruita, specialmente perché fino al momento della verità non si sospetta davvero quello che sta succedendo alle spalle del protagonista. Il finale, però, è in classico stile hollywoodiano con il cattivo che sopravvive nonostante tutto e torna a minacciare, un'ultima volta, la tranquillità del malcapitato di turno. Ci sta, alla fine probabilmente fa parte del pacchetto. Tutto sommato una buona scelta in relazione alle mie necessità di puro svago.
Box Office: $57.4 milioni
Consigli: Un uomo e una donna si incontrato fortuitamente su un treno e si piacciono fin da subito, tanto da mettere a repentaglio i loro matrimoni pur di passare una notte insieme. Finalmente in albergo, però, vengo aggrediti, lei stuprata e lui successivamente ricattato, col rischio che sua moglie venga a scoprire tutta la verità su quanto è successo. Ma la vera domanda è: cos'è davvero successo?
Non tanto il primo tempo, quanto è il secondo che regala qualche buon momento thriller a questa storia che, per carità, non è certo originale ma è capace comunque di intrattenere a dovere chi guarda. Se si evita di fare troppe supposizioni e ci si limita a guardare e lasciarsi guidare dalla storia, non mancheranno le sorprese. Se non si hanno troppe pretese "Derailed - Attrazione letale" non è male.
Parola chiave: Biglietto del treno.
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#HollywoodCiak
Bengi
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venerdì 17 aprile 2015
Film 900 - Derailed - Attrazione letale
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venerdì 20 settembre 2013
Film 585 - Amityville Horror
E' stata una scelta per necessità, non tanto perché fossi veramente interessato a vedere questo film.
Film 585: "Amityville Horror" (2005) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non che mi aspettassi un capolavoro, ma questo "Amityville Horror" è molto peggio di quello che mi sarei potuto immaginare.
Senza volermi soffermare troppo sull'imperscrutabile vivacità espressiva del protagonista Ryan Reynolds - che a parte non indossare la maglietta e girare con l'accetta fa poco altro - devo proprio dire che la pellicola basata sulla teoricamente vera vicenda della famiglia Lutz (è pure un remake dell'originale del 1979) non è stata gestita con particolare guizzo creativo. Al contrario si sono sfruttati i soliti cliché horror che ormai è inevitabile aspettarsi e riuscire, quindi, a prevedere. E così abbiamo angoli bui con rumori sinistri, bambine che parlano coi morti, cani sgozzati, cantine maledettamente buie e ancora più sinistre, rumori, rumori e ancora rumori... Inutile aggiungere altro.
In un universo cinematografico in grado di sfornare innumerevoli prodotti-fotocopia, "The Amityville Horror" non fa nulla per spiccare rispetto al resto dei prodotti simili al suo genere. Non c'è un vero interesse a narrare la vicenda della povera famiglia posseduta, ma semplicemente esercitare un appeal commerciale sul mondo giovanile che vede sempre negli horror la speranza di qualcosa che spaventi o susciti emozioni forti. La trama è un optional.
E così, tra un'accettata e l'altra, di fatto si passa di scena in scena senza che nulla di innovativo venga mostrato e, conseguentemente, nulla di davvero interessante. Speravo, invece, che un minimo tentativo in questa direzione si sarebbe visto.
Questo film, quindi, finisce per inserirsi perfettamente in quella collezione ormai vastissima di prodotti puramente commerciali mirati ad attirare il pubblico promettendo qualcosa che di fatto o c'è poco o non c'è proprio. Qui, a parte la premessa della storia vera e la promessa di qualcosa di inquietante, non si va molto oltre, con una trama farcita di banalità o già visto.
Ripeto, le mie aspettative erano molto al di sotto del prodotto di qualità, però sicuramente speravo e/o di ricredermi e che tutto sommato avrei visto quantomeno un film carino. Invece sono rimasto deluso.
Ps. $108,047,131 incassati nel mondo.
Consigli: Non ho visto l'originale "Amityville Horror" del '79, ma forse dovendo scegliere sarebbe meglio dare una chanche a quella pellicola piuttosto che questa (che tra l'altro ottenne una nomination all'Oscar per la colonna sonora di Lalo Schifrin). Questo remake è fondamentalmente abbastanza piatto e privo di appeal. L'unica in grado di reggere le aspettative minime di recitazione è la bambina Chloë Grace Moretz, di fatto l'unica che oggi ha tutt'ora una carriera di successo.
Parola chiave: Possessione.
Trailer
Bengi
Film 585: "Amityville Horror" (2005) di Louis Leterrier
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Non che mi aspettassi un capolavoro, ma questo "Amityville Horror" è molto peggio di quello che mi sarei potuto immaginare.
Senza volermi soffermare troppo sull'imperscrutabile vivacità espressiva del protagonista Ryan Reynolds - che a parte non indossare la maglietta e girare con l'accetta fa poco altro - devo proprio dire che la pellicola basata sulla teoricamente vera vicenda della famiglia Lutz (è pure un remake dell'originale del 1979) non è stata gestita con particolare guizzo creativo. Al contrario si sono sfruttati i soliti cliché horror che ormai è inevitabile aspettarsi e riuscire, quindi, a prevedere. E così abbiamo angoli bui con rumori sinistri, bambine che parlano coi morti, cani sgozzati, cantine maledettamente buie e ancora più sinistre, rumori, rumori e ancora rumori... Inutile aggiungere altro.
In un universo cinematografico in grado di sfornare innumerevoli prodotti-fotocopia, "The Amityville Horror" non fa nulla per spiccare rispetto al resto dei prodotti simili al suo genere. Non c'è un vero interesse a narrare la vicenda della povera famiglia posseduta, ma semplicemente esercitare un appeal commerciale sul mondo giovanile che vede sempre negli horror la speranza di qualcosa che spaventi o susciti emozioni forti. La trama è un optional.
E così, tra un'accettata e l'altra, di fatto si passa di scena in scena senza che nulla di innovativo venga mostrato e, conseguentemente, nulla di davvero interessante. Speravo, invece, che un minimo tentativo in questa direzione si sarebbe visto.
Questo film, quindi, finisce per inserirsi perfettamente in quella collezione ormai vastissima di prodotti puramente commerciali mirati ad attirare il pubblico promettendo qualcosa che di fatto o c'è poco o non c'è proprio. Qui, a parte la premessa della storia vera e la promessa di qualcosa di inquietante, non si va molto oltre, con una trama farcita di banalità o già visto.
Ripeto, le mie aspettative erano molto al di sotto del prodotto di qualità, però sicuramente speravo e/o di ricredermi e che tutto sommato avrei visto quantomeno un film carino. Invece sono rimasto deluso.
Ps. $108,047,131 incassati nel mondo.
Consigli: Non ho visto l'originale "Amityville Horror" del '79, ma forse dovendo scegliere sarebbe meglio dare una chanche a quella pellicola piuttosto che questa (che tra l'altro ottenne una nomination all'Oscar per la colonna sonora di Lalo Schifrin). Questo remake è fondamentalmente abbastanza piatto e privo di appeal. L'unica in grado di reggere le aspettative minime di recitazione è la bambina Chloë Grace Moretz, di fatto l'unica che oggi ha tutt'ora una carriera di successo.
Parola chiave: Possessione.
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venerdì 1 ottobre 2010
Film 143 - Mulholland Drive
Primo film di una lunga serie di 'lunedì a cena dal Puffo', tra insalata e chiacchiere, ci siamo concessi uno dei film più popolari di un certo Sig. Lynch...

Film 143: "Mulholland Drive" (2001) di David Lynch
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Diego
Pensieri: Al mio primo approccio ufficiale con questo regista ne esco pienamente soddisfatto! Sicuramente la buona compagnia ha influito positivamente: non si può non tenere presente che contano anche atmosfera e approccio con cui ci avviciniamo a qualsiasi film. Per mia fortuna la 'prima visione' di un film di Lynch è stata decisamente positiva anche grazie a questi elementi perchè forse, da solo, i 147 mininuti di pellicola li avrei un po' sofferti. E, invece, ne sono uscito piacevolmente affascinato e invogliato a scoprire meglio il mondo di un regista sicuramente non convenzionale.
In ogni caso non avrei potuto non amare Naomi Watts, una delle attrici più belle e BRAVE nella sfera hollywoodiana e che, grazie a questo film sicuramente ha dato un vero slancio alla sua carriera, seguito l'anno dopo dalla consacrazione al grande pubblico con un enorme successo commerciale quale "The Ring". In questa pellicola rende davvero bene il suo personaggio anche in scene non facili come quella del provino o nel momento in cui si rivela il grande mistero del suo personaggio.
Proprio questo mistero sarà perno e fulcro della vicenda e condizionerà l'intero andamento della storia. Storia assurda in certi tratti, ma affascinante già dal punto di partenza: bellissima donna (Laura Harring) in una limousine viene minacciata con una pistola da uno dei due in macchina con lei, ma un incidente stradale la lascia unica superstite illesa. Con un'amnesia... Come farà a ritrovarsi, a capire da dove arrivano tutti quei soldi nella borsetta, perchè fosse su una limousine in Mulholland Drive? Solo l'evolversi della storia lo farà capire.
Giochetti della mente, inganni, effusioni, stranissimi personaggi, cadaveri, film da girare e un po' di visione Freudiana della personalità. Ce n'è davvero per tutti i gusti. Vedere e capire non andranno sempre a braccetto in questa pellicola, ma abbandonarsi a un mondo non sempre logicamente proprio è alquanto affascinante e piacevolmente disorientante. Spegnete il vostro cervello e lasciate che sia quello di Lynch a condurvi nel suo intricato labirinto.
Consigli: Ci vuole un po' di pazienza, poi il film prende il via. E, soprattutto, una mente bella sgombra: pare ci siano 10 indizi chiave per la comprensione della storia sparsi per le scene. Buona ricerca!
Parola chiave: Scatola blu.
Ric

Film 143: "Mulholland Drive" (2001) di David Lynch
Visto: dalla tv del Puffo
Lingua: italiano
Compagnia: Marco, Andrea Puffo, Diego
Pensieri: Al mio primo approccio ufficiale con questo regista ne esco pienamente soddisfatto! Sicuramente la buona compagnia ha influito positivamente: non si può non tenere presente che contano anche atmosfera e approccio con cui ci avviciniamo a qualsiasi film. Per mia fortuna la 'prima visione' di un film di Lynch è stata decisamente positiva anche grazie a questi elementi perchè forse, da solo, i 147 mininuti di pellicola li avrei un po' sofferti. E, invece, ne sono uscito piacevolmente affascinato e invogliato a scoprire meglio il mondo di un regista sicuramente non convenzionale.
In ogni caso non avrei potuto non amare Naomi Watts, una delle attrici più belle e BRAVE nella sfera hollywoodiana e che, grazie a questo film sicuramente ha dato un vero slancio alla sua carriera, seguito l'anno dopo dalla consacrazione al grande pubblico con un enorme successo commerciale quale "The Ring". In questa pellicola rende davvero bene il suo personaggio anche in scene non facili come quella del provino o nel momento in cui si rivela il grande mistero del suo personaggio.
Proprio questo mistero sarà perno e fulcro della vicenda e condizionerà l'intero andamento della storia. Storia assurda in certi tratti, ma affascinante già dal punto di partenza: bellissima donna (Laura Harring) in una limousine viene minacciata con una pistola da uno dei due in macchina con lei, ma un incidente stradale la lascia unica superstite illesa. Con un'amnesia... Come farà a ritrovarsi, a capire da dove arrivano tutti quei soldi nella borsetta, perchè fosse su una limousine in Mulholland Drive? Solo l'evolversi della storia lo farà capire.
Giochetti della mente, inganni, effusioni, stranissimi personaggi, cadaveri, film da girare e un po' di visione Freudiana della personalità. Ce n'è davvero per tutti i gusti. Vedere e capire non andranno sempre a braccetto in questa pellicola, ma abbandonarsi a un mondo non sempre logicamente proprio è alquanto affascinante e piacevolmente disorientante. Spegnete il vostro cervello e lasciate che sia quello di Lynch a condurvi nel suo intricato labirinto.
Consigli: Ci vuole un po' di pazienza, poi il film prende il via. E, soprattutto, una mente bella sgombra: pare ci siano 10 indizi chiave per la comprensione della storia sparsi per le scene. Buona ricerca!
Parola chiave: Scatola blu.
Ric
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