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lunedì 24 ottobre 2022

Film 2141 - See How They Run

Intro: Avevo dato a Ciarán la possibilità di scegliere tra 3 possibili pellicole da vedere e, all'ultimo minuto, ha deciso di optare per questa. Onestamente non era tra le mie priorità, ma non mi sottraggo mai alla possibilità di un buon whodunit.

Film 2141: "See How They Run" (2022) di Tom George
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Ciarán
In sintesi: non avevo altissime aspettative rispetto a questo progetto cinematografico, per cui ammetto di essere rimasto piacevolmente sorpreso dal tono del film, dalle ottime interpretazione, i tempi comici (di mio gusto) e un risultato finale d'insieme ironico quanto basta, talvolta pungente, e tutto sommato godevole.
Poi, che sia un capolavoro non si può certo dire (Ciarán l'ha detestato), però ho apprezzato le atmosfere surreali e il circo di assurdi personaggi che condiscono la storia - tutti interpretati da attori di un certo livello - capitanati dall'inaspettatamente dinamico duo formato da Sam Rockwell e Saoirse Ronan. Divertente.
Cast: Sam Rockwell, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Ruth Wilson, Reece Shearsmith, Harris Dickinson, David Oyelowo, Shirley Henderson, Sian Clifford, Pippa Bennett-Warner.
Box Office: $20.1 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: L'ho trovato molto piacevole e dal ritmo sufficientemente serrato, nonché magnificamente trainato dalla coppia Rockwell - Ronan che insieme fa scintille. Meno riuscito del carismatico "Knives Out", "See How They Run" riesce comunque a consegnare allo spettatore un prodotto finale di qualità. Non per tutti, ma gli amanti del genere whodunit in salsa comedy dovrebbero apprezzare.
Premi: /
Parola chiave: Storia vera.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 20 luglio 2021

Film 2033 - Peter Rabbit 2: The Runaway

Intro: La prima pellicola la avevo vista in Australia con cuggy e, non so bene come, è diventata la recensione più letta del blog, con oltre 18.000 visualizzazioni. Uscita la seconda mi sentivo un po' "obbligato" a recuperarla...

Film 2033: "In the Heights" (2021) di Will Gluck
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: non che il primo "Peter Rabbit" fosse un capolavoro, ma almeno quella dimensione un po' casalinga un po' campestre funzionava. Questo secondo film sul coniglio impertinente è onestamente solo una gran boiata e nemmeno tanto divertente.
A mio avviso sono due le criticità fondamentali di questo film: il protagonista è antipatico e il fatto che la prima parte della storia sia raccontata veramente male. Ma andiamo per gradi.
Il fatto che il protagonista sia l'anello debole di tutta la baracca è un problema non da poco, perché non si crea empatia tra lo spettatore e quello che sarebbe l'elemento trascinante di tutta la storia. Il fatto che Peter Rabbit ci stia sulle scatole ha come conseguenza che di lui non ce ne freghi granché è, più in generale, del (secondo) film incentrato su di lui. E qui arriviamo al secondo problema.
Con una marea infinita di protagonisti umani e non, spalle comiche, nuovi antagonisti, "Peter Rabbit 2: The Runaway" risulta estremamente caotico, tanto da risultare irritante nel primo tempo. La storia nella prima parte, infatti, fatica a trovare un modo effiface per presentare i suoi svariati protanositi, così tutti i vari conigli in trasferta in città vengono degradati da protagonisti/spalle a macchiette buone solo a tenere banco il tempo di una scenetta comica completamente slegata dal resto della trama. Se si tagliassero ed eliminassero le scene che vedono i vari Flopsy, Mopsy e compagnia interagire con il mondo esterno durante il viaggio verso Londra, il resto della trama nemmeno ne risentirebbe. Qual è, quindi, il senso della presenza di queste scene? (Il mio prof di sceneggiatura ci ha sempre detto: ogni scena dovrebbe portare avanti la storia almeno di un poco. Se non lo fa, quella scena non serve.)
Insomma, questo "Peter Rabbit 2" si rivela presto per quello che è: l'occasione facile di spillare qualche soldo ai fan del coniglietto creato da Beatrix Potter. Ma ce lo potevamo risparmiare.
Film 1616 - Peter Rabbit
Film 2033 - Peter Rabbit 2: The Runaway
Cast: Rose Byrne, Domhnall Gleeson, David Oyelowo, Elizabeth Debicki, Lennie James, Margot Robbie, Hayley Atwell, Sia, Sam Neill, David Wenham, James Corden.
Box Office: $145.3 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Primo tempo caotico e mal gestito, protagonista insostenibile e risultato finale assolutamente mediocre. Ci sono film per bambini o in generale tutta la famiglia ben più interessanti e ben riusciti di questo. "Paddington", per esempio.
Premi: /
Parola chiave: Dried fruit.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 6 ottobre 2015

Film 1009 - Jack Reacher - La prova decisiva

Non lo avevo mai visto, ma ero rimasto con la curiosità di recuperarlo. Anche perché continuavo a confonderlo con "Innocenti bugie"...

Film 1009: "Jack Reacher - La prova decisiva" (2012) di Christopher McQuarrie
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Tom Cruise rifà il suo solito personaggio in cento milioni di declinazioni differenti, ma sembre dell'uomo tutto azione e addominali parliamo. E non se ne esce.
Non che il film in questione sia malvagio a dire il vero, però non si può non sottolineare la costante tutta-d-un-pezzo riproposta anche in questa pellicola che, più che un all action, è uno strano connubio tra pellicola d'azione e thriller che divide la sua narrazione tra sparatorie e linguaggio giuridico. La premessa è questa: un cecchino spara a caso sulla folla uccidendo una serie di persone, poi si da alla fuga. Trovato tramite una serie di indizi, l'uomo viene interrogato, ma l'unica cosa farà sarà scrivere il nome di Jack Reacher che, neanche a dirlo, di lì a poco si presenterà spontaneamente e finirà perfino per diventare consulente della difesa del presunto cecchino. Un po' come gli esperti che si vedono apparire come funghi nei crime drama - vedi "The Good Wife", "CSI", i vari "Law & Order", ecc -, anche Jack si metterà a verificare la tesi dell'accusa relativamente a ciò che è accaduto durante la sparatoria, andando ad esaminare ogni dettaglio per confutare la tesi princiaple: il cecchino non è chi è stato preso. Per farlo, chiaramente, Jack e la nuova fiamma Helen (Rosamund Pike) si metteranno in un mare di guai.
Devo dire che anche se parliamo di una variante sul tema, alla fine "Jack Reacher - La prova decisiva" è un buon esempio nel suo genere e sorvolando sul machismo spinto all'assurdo, tutto sommato il risultato è buono.
Ps. Tratto dal romanzo "One Shot" di Lee Child, questa pellicola avrà a breve un sequel: "Jack Reacher 2" uscirà in America il 1° ottobre 2016, questa volta basato sul romanzo "Never Go Back" dello stesso autore.
Cast: Tom Cruise, Rosamund Pike, Richard Jenkins, Werner Herzog, David Oyelowo, Jai Courtney, Joseph Sikora, Robert Duvall.
Box Office: $218.3 milioni
Consigli: I film d'azione di Cruise sono in fin dei conti un po' tutti uguali, ma con il pregio costante di una qualità sufficiente a rendere ogni progetto più che guardabile. Questo, in particolare, presenta una serie di aspetti positivi (l'indagine, il processo, lo studio della dinamica della sparatoria, la verifica delle tesi) che aiutano la pellicola a caratterizzarsi sufficientemente. Il personaggio di Reacher, invece, non è niente di nuovo, ma se è stato scelto Cruise è perché ci sa fare e risulta credibile come vendicatore della notte nonostante i suoi 50 anni (all'epoca). Insomma, una pellicola di intrattenimento, con tanta violenza, una leggera critica al mondo delle armi e una storia intricata ma che lascia soddisfatti. Si può vedere.
Parola chiave: Parchimetro.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 21 luglio 2015

Emmy Awards 2015: nominations e vincitori

L'estate è sempre la stagione della tv: ecco quindi, immancabili, le nomination agli Emmy Awards 2015, giunte alla loro 67esima edizione. Ad annunciare parte delle candidature di quest'anno sono stati la vincitrice 2014 Uzo Aduba insieme a Cat Deeley (entrambe candidate quest'anno) e Bruce Rosenblum, presidente dell'Academy of Television Arts & Sciences. I 3 assieme hanno effettuato una lettura un po' caotica e insolitamente spontanea rispetto a questo tipo di eventi, il che ha reso tutto meno opprimente e ufficiale del solito, nonché Rosenblum leggermente isterico. Ma va bene così, ecco (forse) il bello della diretta. Decisamente meno belle le candidature, parziali fotocopie di ciò che avevamo già visto l'anno scorso. "Game of Thrones" ha sempre il primato del maggior numero di presenza in cinquina, ma a parte questo sappiamo già tutti che non vincerà una mazza. Per la prima volta, però, gli Emmy hanno avuto il coraggio (!) di candidare ben 3 attori della serie in un unico anno (Emilia Clarke, Peter Dinklage, Lena Headey) fregandosene bellamente del fatto che Jon Snow (Kit Harington) ci abbia momentaneamente lasciato... Ancora peggio, a mio avviso, la rinnovata presenza di "Mad Men" praticamente in ogni categoria: ok, abbiamo capito che vi piace, però anche basta. Ci sono state nuove serie ben più interessanti che la 7a stagione di questo telefilm. Io dico STOP. Come dico basta altrettanto energicamente a "Veep" e "Girls", entrambi HBO: il primo non fa ridere e Julia Louis-Dreyfus ha vinto come Miglior attrice comica per 3 anni di fila dal 2012 al 2014... Penso sia ora di finirla e lasciare spazio anche agli altri (nella fattispecie doveva essere Ellie Kemper di "Unbreakable Kimmy Schmidt" o Gina Rodriguez per "Jane the Virgin", entrambe snobbate per i loro telefilm, anche se quest'anno mi accontenterei di vedere FINALMENTE trionfare Amy Poehler per "Parks and Recreation" alla sua ultima stagione); il secondo ha frantumato... le scatole.
Imbarazzante mancanza quella di Julianna Margulies - vincitrice l'anno scorso! - e del suo magnifico telefilm "The Good Wife" nuovamente scartato dalla rosa delle migliori serie drammatiche: scandalo. E, a proposito di scandali, manca anche Kerry Washington dopo due nomination consecutive, ma non solo: tutte le attrici (tranne la Aduba) di "Orange is the New Black" che dopo l'exploit dell'anno scorso è stato ampiamente ridimensionato - per non parlare del fatto che lo hanno spostato dalle serie comedy alla categoria drama (e qui bisognerebbe aprire centomila parentesi e lanciare qualche anatema contro i cretini che incasellano le serie) -, in toto "True Detective" attualmente in onda e "Master of Sex" che si deve accontentare di Allison Janney come Guest Actress in a Drama (dove però l'anno scorso ha vinto).
Poi, finalmente, ci eravamo liberati di "Breaking Bad" e tutta la scia di premi che si portava a casa ed eccoci, a un anno di distanza, con il suo spin-off già tra i candidati di quest'anno (Miglior serie drammatica, Miglior attore, Miglior attore non protagonista e Miglior sceneggiatura): francamente mi auguro che non comincino a dargli un premio dopo l'altro, altrimenti non se ne esce. Come, spero, la smettano di premiare solo Jessica Lange per "American Horror Story" che di Emmy ne ha già 3 (di cui due solo per "AHS")... Sarebbe ora, invece, di riconoscere qualche merito a Sarah Paulson.
Per finire - ma ci sarebbe ancora molto, molto da dire - qualche ultima considerazione veloce: Christine Baranski avrebbe dovuto vincere un Emmy per "The Good Wife" da almeno 5 anni (ma credo quest'anno sarà battuta da Joanne Froggatt per "Downton Abbey" che ha già vinto il Golden Globe a gennaio); Jane Krakowski non ha mai vinto per "30 Rock", ma si meriterebbe il suo premio finalmente per "Unbreakable Kimmy Schmidt" come si merita assolutamente di vincere Tituss Burgess per lo stesso geniale telefilm; Outstanding Lead Actress in a Miniseries or Movie quest'anno è una delle categorie più difficili; Amy Poehler vinci vinci vinci! (lo ribadisco, magari porta fortuna); "House of Cards" ha avuto stagioni migliori, ma sarebbe davvero ora che riconoscessero seriamente il valore di questa serie, partendo dall'Emmy a Robin Wright; dopo tutta la polemica sul razzismo per la mancata nomination all'Oscar per "Selma", sarà mica che daranno l'Emmy a David Oyelowo tipo premio di consolazione...?; William H. Macy e Felicity Huffman sono sposati... ed entrambi candidati quest'anno!; Jeffrey Tambor dovrebbe essere vincitore annunciato; troppo poco una sola nomination per "The Knick", una delle serie tv più interessanti dell'anno (come, a quanto pare, "Empire", rimasto a secco di candidature e, a detta di molti, vera sorpresa della stagione... Dovrò recuperarlo!).
Insomma, gli Emmy 2015 per quanto mi riguarda non sono partiti con il piede giusto. Solite candidature per i soliti, pochissime new entry e molto da migliorare (si spera durante la premiazione). La cerimonia sarà presentata da Andy Samberg e si terrà il 20 settembre.

2015 Emmy Award Nominees

Outstanding Drama Series
"Better Call Saul" (AMC)
"Downton Abbey" (PBS)
"Game Of Thrones" (HBO)
"Homeland" (Showtime)
"House Of Cards" (Netflix)
"Mad Men" (AMC)
"Orange Is The New Black" (Netflix)

Outstanding Comedy Series
"Louie" (FX)
"Modern Family" (ABC)
"Parks And Recreation" (NBC)
"Silicon Valley" (HBO)
"Transparent" (Amazon)
"Unbreakable Kimmy Schmidt" (Netflix)
"Veep" (HBO)

Outstanding Lead Actor in a Drama Series
Kyle Chandler, "Bloodline"
Jeff Daniels, "The Newsroom"
Jon Hamm, "Mad Men"
Bob Odenkirk, "Better Call Saul"
Liev Schreiber, "Ray Donovan"
Kevin Spacey, "House of Cards"

Outstanding Lead Actress in a Drama Series
Claire Danes, "Homeland"
Viola Davis, "How to Get Away With Murder"
Taraji P. Henson, "Empire"
Tatiana Maslany, "Orphan Black"
Elisabeth Moss, "Mad Men"
Robin Wright, "House of Cards"

Outstanding Lead Actor in a Comedy Series
Anthony Anderson, "Black-ish"
Louis C.K., "Louie"
Don Cheadle, "House of Lies"
Will Forte, "Last Man on Earth"
Matt LeBlanc, "Episodes"
William H. Macy, "Shameless"
Jeffrey Tambor, "Transparent"

Outstanding Lead Actress in a Comedy Series
Edie Falco, "Nurse Jackie"
Lisa Kudrow, "The Comeback"
Julia Louis-Dreyfus, "Veep"
Amy Poehler, "Parks and Recreation"
Amy Schumer, "Inside Amy Schumer"
Lily Tomlin, "Grace and Frankie"

Outstanding Supporting Actor in a Drama Series
Jonathan Banks, "Better Call Saul"
Ben Mendelsohn, "Bloodline"
Jim Carter, "Downton Abbey"
Peter Dinklage, "Game of Thrones"
Michael Kelly, "House of Cards"
Alan Cumming, "The Good Wife"

Outstanding Supporting Actress in a Drama Series
Joanne Froggatt, "Downton Abbey"
Lena Headey, "Game of Thrones"
Emilia Clarke, "Game of Thrones"
Christina Hendricks, "Mad Men"
Uzo Aduba, "Orange Is the New Black"
Christine Baranski, "The Good Wife"

Outstanding Supporting Actress in a Comedy Series
Niecy Nash, "Getting On"
Julie Bowen, "Modern Family"
Allison Janney, "Mom"
Kate McKinnon, "Saturday Night Live"
Mayim Bialik, "The Big Bang Theory"
Gaby Hoffmann, "Transparent"
Jane Krakowski, "Unbreakable Kimmy Schmidt"
Anna Chlumsky, "Veep"

Outstanding Supporting Actor in a Comedy Series
Andre Braugher, "Brooklyn Nine-Nine"
Adam Driver, "Girls"
Keegan-Michael Key, "Key & Peele"
Ty Burrell, "Modern Family"
Tituss Burgess, "Unbreakable Kimmy Schmidt"
Tony Hale, "Veep"

Outstanding Miniseries
"American Crime" (ABC)
"American Horror Story: Freak Show" (FX)
"The Honorable Woman" (Sundance)
"Olive Kitteridge" (HBO)
"Wolf Hall" (PBS)

Outstanding Television Movie
"Agatha Christie's Poirot: Curtain, Poirot's Last Case" (Acorn TV)
"Bessie" (HBO)
"Grace Of Monaco" (Lifetime)
"Hello Ladies: The Movie" (HBO)
"Killing Jesus" (National Geographic)
"Nightingale" (HBO)

Outstanding Lead Actor in a Miniseries or a Movie
Timothy Hutton, "American Crime"
Ricky Gervais, "Derek Special"
Adrien Brody, "Houdini"
David Oyelowo, "Nightingale"
Richard Jenkins, "Olive Kitteridge"
Mark Rylance, "Wolf Hall"

Outstanding Lead Actress in a Miniseries or a Movie
Felicity Huffman, "American Crime"
Jessica Lange, "American Horror Story: Freak Show"
Queen Latifah, "Bessie"
Maggie Gyllenhaal, "The Honorable Woman"
Frances McDormand, "Olive Kitteridge"
Emma Thompson, "Sweeney Todd"

Outstanding Supporting Actor in a Miniseries or a Movie
Richard Cabral, "American Crime"
Denis O'Hare, "American Horror Story: Freak Show"
Finn Wittrock, "American Horror Story: Freak Show"
Michael Kenneth Williams, "Bessie"
Bill Murray, "Olive Kitteridge"
Damian Lewis, "Wolf Hall"

Outstanding Supporting Actress in a Miniseries or a Movie
Regina King, "American Crime"
Sarah Paulson, "American Horror Story: Freak Show"
Angela Bassett, "American Horror Story: Freak Show"
Kathy Bates, "American Horror Story: Freak Show"
Mo'Nique, "Bessie"
Zoe Kazan, "Olive Kitteridge"

Outstanding Variety Talk Series
"The Colbert Report" (Comedy Central)
"The Daily Show" (Comedy Central)
"Jimmy Kimmel Live" (ABC)
"Last Week Tonight" (HBO)
"Late Show With David Letterman" (CBS)
"The Tonight Show Starring Jimmy Fallon" (NBC)

Outstanding Variety Sketch Series
"Drunk History" (Comedy Central)
"Inside Amy Schumer" (Comedy Central)
"Key & Peele" (Comedy Central)
"Portlandia" (IFC)
"Saturday Night Live" (NBC)

Outstanding Reality-Competition Program
"The Amazing Race" (CBS)
"Dancing with the Stars" (ABC)
"Project Runway" (Lifetime)
"So You Think You Can Dance" (FOX)
"Top Chef" (Bravo)
"The Voice" (NBC)

Outstanding Structured Reality Program
"Antiques Roadshow" (PBS)
"Diners, Drive-Ins and Dives" (Food)
"MythBusters" (Discovery)
"Property Brothers" (HGTV)
"Shark Tank" (ABC)
"Undercover Boss" (CBS)

Outstanding Unstructured Reality Program
"Alaska: The Last Frontier" (Discovery)
"Deadliest Catch" (Discovery)
"Intervention" (A&E)
"Million Dollar Listing New York" (Bravo)
"Naked and Afraid" (Discovery Channel)
"Wahlburgers" (A&E)

Outstanding Host For A Reality Or Reality-Competition Program
Tom Bergeron, "Dancing With The Stars"
Jane Lynch, "Hollywood Game Night"
Heidi Klum & Tim Gunn, "Project Runway"
Cat Deeley, "So You Think You Can Dance"
Anthony Bourdain, "The Taste"

Outstanding Variety Special
"Bill Maher: Live From D.C." (HBO)
"The Kennedy Center Honors" (CBS)
"Louis C.K.: Live At The Comedy Store" (LouisCK.net)
"Mel Brooks Live At The Geffen" (HBO)
"The Saturday Night Live 40th Anniversary Special" (NBC)
"Tony Bennett & Lady Gaga: Cheek To Cheek LIVE!" (PBS)

Outstanding Guest Actor in a Drama Series
Alan Alda, "The Blacklist"
Michael J. Fox, "The Good Wife"
F. Murray Abraham, "Homeland"
Reg E. Cathey, "House of Cards"
Beau Bridges, "Masters Of Sex"
Pablo Schreiber, "Orange Is The New Black"

Outstanding Guest Actress in a Drama Series
Margo Martindale, "The Americans"
Diana Rigg, "Game of Thrones"
Rachel Brosnahan, "House Of Cards"
Cicely Tyson, "How To Get Away With Murder"
Allison Janney, "Masters Of Sex"
Khandi Alexander, "Scandal"

Outstanding Guest Actor in a Comedy Series
Mel Brooks, "The Comedians"
Paul Giamatti, "Inside Amy Schumer"
Bill Hader, "Saturday Night Live"
Louis C.K., "Saturday Night Live"
Bradley Whitford, "Transparent"
Jon Hamm, "Unbreakable Kimmy Schmidt"

Outstanding Guest Actress in a Comedy Series
Christine Baranski, "The Big Bang Theory"
Gaby Hoffmann, "Girls"
Pamela Adlon, "Louie"
Elizabeth Banks, "Modern Family"
Joan Cusack, "Shameless"
Tina Fey, "Unbreakable Kimmy Schmidt"

Outstanding Writing for a Drama Series
"The Americans" -- "Do Mail Robots Dream Of Electric Sheep?" (Joshua Brand)
"Better Call Saul" -- "Five-O" (Gordon Smith)
"Game Of Thrones" -- "Mother's Mercy" (David Benioff and D.B. Weiss)
"Mad Men" -- "Lost Horizon" (Semi Chellas and Matthew Weiner)
"Mad Men" -- "Person To Person" (Matthew Weiner)

Outstanding Writing for a Comedy Series
"Episodes" -- "Episode 409" (David Crane and Jeffrey Klarik)
"The Last Man On Earth" -- "Alive In Tucson (Pilot)" (Will Forte)
"Louie" -- "Bobby's House" (Louis C.K.)
"Silicon Valley" -- "Two Days Of The Condor" (Alec Berg)
"Transparent" -- "Pilot" (Jill Soloway)
"Veep" -- "Election Night" (Simon Blackwell, Armando Iannucci and Tony Roche)

Outstanding Directing for a Drama Series
"Boardwalk Empire" -- "Eldorado" (Tim Van Patten)
"Game Of Thrones" -- "Mother's Mercy" (David Nutter)
"Game Of Thrones" -- "Unbowed, Unbent, Unbroken" (Jeremy Podeswa)
"Homeland" -- "From A To B And Back Again" (Lesli Linka Glatter)
"The Knick" -- "Method And Madness" (Steven Soderbergh)

Outstanding Directing for a Comedy Series
"The Last Man On Earth" -- "Alive In Tucson (Pilot)" (Phil Lord and Christopher Miller)
"Louie" -- "Sleepover" (Louis C.K.)
"Silicon Valley" -- "Sand Hill Shuffle" (Mike Judge)
"Transparent" -- "Best New Girl" (Jill Soloway)
"Veep" -- "Testimony" (Armando Iannucci)

#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 17 aprile 2015

Film 900 - Derailed - Attrazione letale

Altro titolo per intrattenermi durante il pranzo prima dello studio. Non sono come mi fosse tornato in mente questo film, ma comunque mi era tornata voglia di rivederlo...

Film 900: "Derailed - Attrazione letale" (2005) di Mikael Håfström
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Me lo ricordavo a tratti, specialmente il copo di scena che regala alla storia la sua peculiarità principale, ma per il resto è stato un po' come rivederlo. E, dai, non è stato così male.
Chiaramente è un titolo puramente di intrattenimento, quelle pellicole che regalano, appunto, il colpo di scena che fa la storia, ma poi davvero nient'altro di nuovo. In questo caso poi all'epoca la novità era vedere sul grande schermo Jennifer Aniston che, finito "Friends" l'anno prima, approdava al cinema con un titolo internazionale potenzialmente di successo. Nonostante non si esattamente andato benissimo, va però constatato che da allora la Aniston è riuscita davvero a ritagliarsi un suo spazio nel mondo del cinema che tutt'ora la vede protagonista. Clive Owen - che qui è protagonista - è approdato giusto giusto sul piccolo schermo l'anno scorso con quel gioiellino che è "The Knick", quindi si può quasi dire che le parti si siano invertite. Completa il cast Vincent Cassel in una parte che gli sembra cucita addosso: pericoloso, violento, quasi pazzo. Decisamente molto in parte, se i momenti di tensione funzionano bene è certamente grazie a lui.
Insomma, alla fine conservavo ricordi peggiori di questo "Derailed" di quanto la storia non sia in realtà. Per essere un titolo commerciale ha una storia anche intrigante e ben costruita, specialmente perché fino al momento della verità non si sospetta davvero quello che sta succedendo alle spalle del protagonista. Il finale, però, è in classico stile hollywoodiano con il cattivo che sopravvive nonostante tutto e torna a minacciare, un'ultima volta, la tranquillità del malcapitato di turno. Ci sta, alla fine probabilmente fa parte del pacchetto. Tutto sommato una buona scelta in relazione alle mie necessità di puro svago.
Box Office: $57.4 milioni
Consigli: Un uomo e una donna si incontrato fortuitamente su un treno e si piacciono fin da subito, tanto da mettere a repentaglio i loro matrimoni pur di passare una notte insieme. Finalmente in albergo, però, vengo aggrediti, lei stuprata e lui successivamente ricattato, col rischio che sua moglie venga a scoprire tutta la verità su quanto è successo. Ma la vera domanda è: cos'è davvero successo?
Non tanto il primo tempo, quanto è il secondo che regala qualche buon momento thriller a questa storia che, per carità, non è certo originale ma è capace comunque di intrattenere a dovere chi guarda. Se si evita di fare troppe supposizioni e ci si limita a guardare e lasciarsi guidare dalla storia, non mancheranno le sorprese. Se non si hanno troppe pretese "Derailed - Attrazione letale" non è male.
Parola chiave: Biglietto del treno.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 novembre 2011

Film 325 - L'alba del pianeta delle scimmie

Per una domenica pomeriggio casalinga niente di meglio che un film leggero e scacciapensieri.


Film 325: "L'alba del pianeta delle scimmie" (2011) di Rupert Wyatt
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Andrea Puffo
Pensieri: Avevo visto il precedente remake di Burton (che avevo trovato personalmente osceno) perdendo sinceramente ogni attrattiva verso la saga. Inutile dire che non si può giudicare un titolo solamente dalla riedizione commerciale che ne è stata fatta, ma comunque, vuoi perché non amo le scimmie, vuoi perché Burton mi ha guastato la festa, questo è un genere filmico che ha veramente poco appeal su di me.
Questa ennesima riedizione – qui venduta per prequel, ma è ambientato ai giorni nostri – ha però il grande pregio degli effetti speciali e di un cast (per me) di richiamo. Dopo la stramberia Oscar, James Franco è diventato una specie protetta da osservare il più possibile, caso dopo caso, per comprendere da dove potesse nascere una performance tanto sfocata quanto sballata. Ho sempre avuto un debole per lui, ha interpretato ruoli diversi e, in più, è notoriamente a suo agio nei blockbuster (“Spider-Man” 1, 2 e 3), quindi solo il fatto che lui fosse il protagonista – rimpiazzo dell’ultimo minuto di Tobey "Spider-Man" Maguire - mi ha convinto a dare una chance a questo “Rise of the Planet of the Apes”.
Spalle nella pellicola troviamo la bellissima Freida Pinto (“The Millionaire”, “Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni”, "Miral"), qui al suo esordio in un film ad alto consumo di pubblico. Non dice quasi una parola, ma a) per la sua carriera questa rimane una vetrina importante b) rimane comunque impressa nella mente dello spettatore.
Poi ancora troviamo John Lithgow (“Voglia di tenerezza”, “I Love Shopping”, “Dexter”), uno di quegli attori di cui hai sempre presente il viso, ma non sai mai associarlo ad un nome; Tom Felton direttamente dalla saga potteriana: insieme ad Emma Watson scommetto saranno i due unici superstiti da tenere d’occhio; Andy Serkis che, dal Gollum de “Il signore degli anelli” in poi, si impone sempre più come l’attore ‘invisibile’ che permette le ‘interpretazioni’ di King Kong, il Capitano Haddock ("Le avventure di Tintin: Il segreto dell'unicorno") o il Caesar di questo film.
Niente di particolare mi ha colpito di questa pellicola se non forse i set. Tra sequoie e il Golden Gate Bridge, l’aria che si respira è decisamente… fresca! Nonostante la gabbia sia la costante dei due terzi della pellicola, ammetto che l’immagine mentale che associo al film è quella finale (e decisamente rivoluzionaria) tra ponti e natura selvaggia.
“L’alba del pianeta delle scimmie”, che dovrebbe sia ricollegarsi al classico originale che far riflettere sul rapporto uomo e diverso (o uomo diverso) non è in toto efficace alla causa, forse perché troppo focalizzato sull’idea rivoluzionaria lasciando al singolo il compito di trovare tra le righe una tematica importante – che qui dovrebbe essere fondamentale – quale quella della diversità e del rispetto per chi non è noi. La tag line stessa fa capire quale sia veramente la direzione della pellicola “Evolution becomes revolution”. Di certo più funzionale ad un prodotto che gioca tra effetti speciali ed azione.
Tutto sommato godibile, ma si poteva far meglio. Ma sia chiaro: “L’alba del pianeta delle scimmie” batte nettamente “Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie”.
Film 325 - L'alba del pianeta delle scimmie
Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
Film 2346 - Kingdom of the Planet of the Apes
Consigli: Essendo prequel può essere visto tranquillamente anche dai non esperti della saga. E' un blockbuster con molti effetti speciali e grandi incassi ($175,888,652 solo in America), non si può pretendere che abbia anche un'anima.
Parola chiave: Alzheimer.

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Bengi