Visualizzazione post con etichetta virus. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta virus. Mostra tutti i post

lunedì 8 novembre 2021

Film 2058 - V for Vendetta

Intro: Ho visto questo film in realtà quando ero ancora in Argentina, ma per qualche motivo lo avevo erroneamente lasciato indietro.

Film 2058: "V for Vendetta" (2005) di James McTeigue
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Eric
In sintesi: adoro questo film, lo trovo sempre gentiale e narrativamente ben architettato. Nonché probabilmente l'ultimo buon esempio di prodotto delle sorelle Wachowskis (qui sceneggiatrici).
Molto orwelliano, a tratti inquietantemente similare alla realtà (odierna), "V for Vendetta" è un piccolo gioiellino che, nel tempo, è riuscito a guadagnarsi lo status di cult sia a livello estetico (chi non conosce la maschera di V?!) che narrativo che andrebbe, a mio avviso, oggi riscoperto. Bello e con un cast pazzesco capitanato da una Natalie Portman rasata a zero e uno Hugo Weaving (troppo spesso sottovalutato) che fa scintille anche privato dell'espressività del volto. E se non è talento questo, non so cosa lo sia.
Film 771 - V per Vendetta
Film 2058 - V for Vendetta
Cast: Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea, Stephen Fry, John Hurt, Rupert Graves, Eddie Marsan, Imogen Poots.
Box Office: $132.5 milioni
Vale o non vale: Ben congeniato, di grande intrattenimento e capace di sollevare non pochi spunti di riflessione, "V for Vendetta" è un titolo assolutamente da recuperare che, a suo tempo, avrebbe meritato ben più riconoscimento.
Premi: /
Parola chiave: Virus.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 30 ottobre 2019

Film 1667 - Rampage

Intro: Avendolo perso al cinema, ero rimasto con la voglia di vederlo. Detto fatto, appena salito sull'aereo per Sydney mi sono lanciato nella visione.
Film 1667: "Rampage" (2018) di Brad Peyton
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: e io che ero pure ansioso di vederlo... In realtà questo "Rampage" è un prodotto piuttosto deludente e nemmeno realizzato con grande maestria, considerato che gli effetti speciali che ricreano gli animali di dimensioni smisurate non sono davvero niente di impressionante. Peccato, poteva essere un'americanata di intrattenimento basico, ma ben fatto e, invece, si è rivelata solo l'ennesima boiata. E Dwayne Johnson comincia ad aver saturato il grande schermo...
Ps. Il film è un adattamento dell'omonimo videogame degli anni '80.
Cast: Dwayne Johnson, Naomie Harris, Malin Åkerman, Jake Lacy, Joe Manganiello, Jeffrey Dean Morgan, Marley Shelton.
Box Office: $428 milioni
Vale o non vale: Niente di nuovo e, anzi, francamente un po' deludente. Si guarda nel momento in cui si cerca totale disimpegno e quella serie di catastrofi e distruzioni che vanno a braccetto con animali giganti ed esperimenti scientifici pompati di steroidi.
Premi: /
Parola chiave: CRISPR.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 1 novembre 2018

Film 1520 - Geostorm

Intro: Not that I was too exited about watching this movie, yet still I was intrigued by its disaster movie vibes.
Film 1520: "Geostorm" (2017), Dean Devlin
Watched: my laptop
Language: English
Watched with: Fre
Briefly: not a really good movie, even though it tries hard to be entertaining and worth watching. It lacks on creativity and delivers a lower than average product that isn't good enough and it is surely forgettable. If you love disaster movies, "The Day After Tomorrow", "2012" or even "Armageddon" are better choices than "Geostorm". And, to be honest, Gerard Butler is not a good actor.
Cast: Gerard Butler, Jim Sturgess, Abbie Cornish, Alexandra Maria Lara, Daniel Wu, Eugenio Derbez, Amr Waked, Adepero Oduye, Robert Sheehan, Richard Schiff, Ed Harris, Andy Garcia, Mare Winningham.
Box Office: $221.6 million
Worth watching?: disaster movies should be fun and thrilling, enjoyable enough to let you go beyond the usually poor plot or character writing. None of this happens here. So save yourself some time and look somewhere else.
Awards: /
Key word: Space station.

Did you like it? Buy it HERE!

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 14 novembre 2016

Film 1237 - Inferno

Dopo 4 notti ad Oslo, siamo tornati in quel di Copenaghen dove eravamo atterrati. Di nuovo 8 ore di pullman, un po' di cibo, molto trono di spade e una tesi da finire di scrivere. Arrivati in Danimarca, la prima serata ventosissima e bagna l'abbiamo dedicata al cinema: come a Londra, siamo tornati all'IMAX!

Film 1237: "Inferno" (2016) di Ron Howard
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Poe
Pensieri: Flop inaspettato sul mercato americano, incapace di generare oltre i miseri $31.6 milioni incassati ad oggi, il terzo titolo della saga creata da Dan Brown è stato stranamente snobbado rispetto ai suoi predecessori di successo. Non c'è una colpa particolare, il mix di elementi è sempre lo stesso, forse semplicemente a nessuno interessa più delle avventure cinematografiche di Robert Langdon.
Dopo i fasti iniziali dei primi due capitoli, con questo terzo ci spostiamo in un nuovo territorio per il famoso professore/detective casereccio: abbandonata la Chiesa, ci diamo alla scienza cattiva, quella che intende generare un virus in grado di sterminare una parte di popolazione mondiale così da evitare il collasso sociale cui stiamo arrivando a causa del sovrappopolamento. L'unico modo per raggiungere la stabilità, secondo la visione dei pazzoidi dietro all'ideona, è una piaga su scala mondiale e l'unico che lo capisce, ovviamente, è Langdon, tra l'altro complice suo malgrado.
Dalla trama particolarmente intricata di questo terzo episodio non si trae alcun piacere per un bel po' di tempo. La prima parte di film è tutta di ricerca di indizi che non si trovano, per cui le due scatole che non ti vengono. Se ci si aggiunge che la versione originale presenta un sacco di frasi in italiano pronunciate un po' a casaccio da attori internazionali - e mi dispiace dirlo ma Felicity Jones in questo non è per niente brava - e un sacco di frasi in inglese pronunciate un po' a casaccio da attori italiani, l'effetto teoricamente serio dell'operazione sfocia in una sorta di surreale calderone di accenti e battute incomprensibili. In aggiunta per noi italiani, fanno un po' ridere una serie di scene e trovate improbabili, capitanate da quella in ospedale, luogo in cui a) si parla in inglese* e b) le porte sono antiproiettile**. Insomma, quantomeno si manca di realismo.
Per il resto della storia, una volta che un po' di indizi si comincia a metterli insieme, in realtà manca quella messa in scena colossalmente assurda che oscilla tra la boiata e l'appagante, per cui alla fine si rimane un po' perplessi e basta. Sì, ok, il colpo di scena c'è e tutta quella serie di elementi catastrofico-apocalittici pure, ma la sensazione è che manchi qualcosa che renda questa storia un'avventura interessante oltre la maniacale e scrupolosa ricerca della trafila di indizi "culturali" sparpagliati a casaccio a testimonianza dell'enorme patrimonio di conoscenza del suo autore. Insomma, mi è parso talvolta tutto un attimo fine a se stesso. Oltre che sconnesso rispetto ai lavori precedenti.
Dunque un risultato finale traballante, una messa in scena eccessivamente patinata e un Robert Langdon francamente in affanno per un "Inferno" che lo è di nome, ma di fatto è solo un gran casino.
* Sappiamo tutti che in Italia si parla a malapena l'italiano, figuriamoci l'inglese. In una struttura pubblica.
** Ahahahahah, sto ancora ridendo.
Film 81 - Angeli e demoni
Film 1287 - Angeli e demoni
Cast: Tom Hanks, Felicity Jones, Irrfan Khan, Ben Foster, Sidse Babett Knudsen, Omar Sy, Ana Ularu.
Box Office: $202.6 milioni
Consigli: Il cast internazionale fa sempre figo, anche se mi aspettavo che le pronunce sarebbero state più comprensibili. In definitiva un terzo capitolo così così che fallisce nel consegnare al pubblico generico un thriller emozionante e finisce per risultare appetibile solo per i fan della saga. Too bad.
Parola chiave: Cerca trova.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 10 novembre 2015

Film 1027 - Mission: Impossible II

Continua il mio viaggio all'interno dell'universo narrativo tratto dalla serie televisiva ideata da Bruce Geller.

Film 1027: "Mission: Impossible II" (2000) di John Woo
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: No, non mi è piaciuto. C'è talmente tanta azione che non si capisce niente, ed è tutto talmente esagerato da risultare davvero fine a se stesso. E' certamente il capitolo più debole della saga, dopo un ottimo inizio con "Mission: Impossible" e una grande ripresa negli anni con i capitoli successivi.
Nel giro di una sola sceneggiatura ci troviamo di fronte ad una delle metamorfosi più aggressive della storia del cinema, con un Ethan Hunt passato dall'essere agente segreto da contattare per missioni impossibili a pazzo senza senso del limite da chiamare per missioni improbabili. Io non ho gradito e la spettacolarità dell'immagine non è un risultato sufficiente a rendere una pellicola degna di essere vista.
Non è colpa di Cruise, non è colpa del regista Woo, semplicemente l'ansia da prestazione testosteronica deve aver preso il sopravvento, andando a snaturare un buon prodotto d'esordio che con questo sequel diventa tutto azione e pochi, pochissimi contenuti (che non siano esplosivi).
Dunque "Mission: Impossible II", che era a tutti gli effetti un successo (di sceneggiatura) difficile da replicare, fallisce. Gli incassi sono stellari, ma non basta a nascondere la verità: questo secondo episodio non è all'altezza delle aspettative.
Ps. Tema musicale della saga rivisitato nella canzone portante della colonna sonora "Take a Look Around" dei Limp Bizkit.
Film 1005 - Mission: Impossible
Film 2382 - Mission: Impossible
Film 1027 - Mission: Impossible II
Film 1049 - Mission: Impossible III
Film 409 - Mission: Impossible - Protocollo Fantasma
Film 1058 - Mission: Impossible - Protocollo fantasma
Film 1012 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1206 - Mission: Impossible - Rogue Nation
Film 1672 - Mission: Impossible - Fallout
Film 1747 - Mission: Impossible - Fallout
Film 2205 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2381 - Mission: Impossible - Dead Reckoning Part One
Film 2387 - Mission: Impossible - The Final Reckoning
Cast: Tom Cruise, Dougray Scott, Thandie Newton, Richard Roxburgh, Brendan Gleeson, Ving Rhames, Dominic Purcell, Anthony Hopkins, John Polson, Rade Šerbedžija.
Box Office: $546.3 milioni
Consigli: Chi, come me, dovesse condividere l'intento di recuperare la saga non può esimersi dal passare anche da questo secondo snodo narrativo molto chiassoso e confuso, francamente un mezzo buco nell'acqua nel panorama delle missioni impossibili che il Signor Cruise ha portato a casa in questi ultimi vent'anni. E' un total action che non si perde troppo nell'approfondimento dei personaggi, ma viaggia velocissimo quando si tratta di scene a contenuto adrenalico. Per cui chi cercasse un disimpegno chiassoso e dinamico, ovviamente "Mission: Impossible II" è un valido candidato. Altrimenti, tra tutti i capitoli della saga o in generale i titoli della filmografia di Tom Cruise, meglio guardare altro.
Parola chiave: Chimera.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 6 agosto 2015

Film 969 - Contagious: Epidemia mortale

Incuriositi, abbiamo tentato...

Film 969: "Contagious: Epidemia mortale" (2015) di Henry Hobson
Visto: dal computer di Luigi
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pubblicizzato come il grande ritorno al cinema di Schwarzenegger con, in aggiunta, una capacità recitativa rediviva (per essere gentili), questo "Maggie" è stato francamente una mezza boiata. Ok, Arlond ci è diventato introspettivo (in un film sugli zombie), ma non è che si possa dire che sia avvenuto il miracolo: semplicemente invece di sparare anche agli acari, ogni tanto parla anche. Ok, ok, è una novità quasi assoluta, ma non basta a fare di questa pellicola un imperdibile evento cinematografico.
In un universo di prodotti legati a virus, apocalissi, non morti cannibali e via discorrendo, "Contagious: Epidemia mortale" (che titolo idiota) è semplicemente uno fra i tanti, esempio meno comune solo per quanto riguarda le tempistiche, insolitamente lente per il genere. C'è più spazio per l'introspezione, come dicevo, e un interessante novità: è il processo di trasformazione da umana in zombie che interessa questa storia, non ciò che avviene dopo. Ecco perché sbudellamento e azione sono presenzi in quantità minore.
In generale, quindi, pur presentato una premessa vagamente interessante - sempre di zombie parliamo - e un'inaspettata prospettiva, rimane il fatto che questa pellicola non aggiunge nulla di quanto abbiamo già visto più e più volte. Schwarzenegger papà - scusate, ma a che età è diventato padre? -, Abigail Breslin figlia infettata e Joely Richardson matrigna molto, molto buona.
Ps. Il film è stato presentato al Tribeca Film Festival del 2015.
Box Office: $182,874
Consigli: Post apocalittica visione di come potrebbe essere il mondo se un virus che trasforma lentamente in zombie cominciasse a contagiare le persone. Non totalmente originale, ma comunque accattivante. Però il tutto si perde un po' per strada, deragliando sul binario della prevedibilità e fallendo per quanto riguarda i tempi, che sono troppo lunghi e lenti. Il finale è giusto. Tutto sommato si può vedere, ma non fatevi ingannare da ciò che riportano sulla locandina.
Parola chiave: Quarantena.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 29 agosto 2014

Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie

Molto, molto curioso di federe questo film di cui avevo sentito un sacco parlare (bene)!

Film 764: "Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie" (2014) di Matt Reeves
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Di pianeta delle scimmie si tratta e di scimmie si parla. Sempre loro, tutto il tempo. Sono le uniche vere protagoniste di questo sequel ben architettato e gestito di "L'alba del pianeta delle scimmie". Ci si poteva aspettare altro? Io, ad essere sincero, mi ero immaginato la solita onnipresenza umana, così questo spiccato punto di vista "animale" mi ha colpito e interessato.
Daltronde era già intuibile dalla copertina del film - dove sono le scimmie a farla da padrone - e coerentemente fino all'ultimo, coi titoli di coda - Andy Serkis/Cesare è il primo del cast a comparire -, si porta avanti questa scelta. La quale è assolutamente coerente con quello che ormai mi sembra l'intento globale di questa trilogia, ovvero analizzare questa umanizzazione dell'animale e creare un parallelismo tra la nostra società e la loro.
Scrollato del lavoro di fiction, che nella specifica del blockbuster vive di colpi di scena ed effetti speciali, bisogna ammettere che il lavoro fatto qui è buono e inaspettatamente plausibile. Si parte piano, analizzando i due campi d'azione - quello del villaggio di Cesare e quello di pochi umani sopravvissuti al virus - e i rispettivi rappresentanti, in una contrapposizione delle parti che è, nell'intimità del rifugio, in realtà meno diversa di quanto ogni parte pensi dell'altra. L'evolversi della storia farà prendere la necessaria piega inaspettata, fino a catastrofiche conclusioni tra cui una guerra aperta che a vederla sullo schermo si rimane basiti: scimmie a cavallo che brandiscono mitra e sparano sulla folla umana.
Sulla carta, francamente, parrebbe più che altro una boiata. Al contrario, il piglio serio, la persistente tensione, gli ottimi snodi della trama tramutano quello che poteva essere ridicolo in assolutamente plausibile ed emotivamente coinvolgente.
Insomma, a ben vedere questo "Dawn of the Planet of the Apes" (sorvoliamo sull'assurdità del titolo italiano, soprattutto considerato quello scelto per la pellicola precedente) è un ottimo sequel, che sposta l'attenzione dall'uomo alla sua cavia ormai indipendente ed emancipata, tanto umanizzata da finire negli stessi tranelli di disumanizzazione che le infinite storie dell'uomo - cinematografiche e non - ci hanno raccontato. E' interessante il parallelismo e il gioco delle plausibilità che la sceneggiatura mette in moto, capace di solleticare la mente dello spettatore che gioca con l'idea che uno scenario del genere possa essere (spaventosamente?) possibile. Insomma, oltre al classico intrattenimento da film commerciale, anche numerosi spunti su cui porsi qualche domanda, oltre che l'entusiasmo per una così riuscita realizzazione.
Film 325 - L'alba del pianeta delle scimmie
Film 764 - Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie
Film 2346 - Kingdom of the Planet of the Apes
Box Office: $555,301,955
Consigli: Gli umani Gary Oldman, Keri Russell e Jason Clarke si scontrano con i primati Andy Serkis, Toby Kebbell e Judy Greer in una guerra allo specchio che sa di primordiale. Cosa sancisce cosa sia "umano" e cosa "bestiale", cosa divide l'uomo dalla scimmia (per di più geneticamente modificata)? In questo caos di pensieri ed emozioni il film riesce ad inserire anche dinamiche sociali ben descritte e una dose di azione/tensione degna del miglior cinema commerciale. Effetti speciali essenziali e ben realizzati, storia ben scritta e perfettamente collegata con la pellicola che 3 anni fa ci ha riportato tutti nel pianeta delle scimmie. Forse un pelo lungo, ma per il resto vale la pena di vederlo, specialmente se preceduto da "L'alba del pianeta delle scimmie".
Parola chiave: Koba.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 9 dicembre 2013

Film 630 - World War Z

Cineforum dell'incidentato capitolo XVI - capitolo finale: una bella epidemia mondiale ti fa capire che a due settimane dall'incidente in effetti stai meglio.

Film 630: "World War Z" (2013) di Marc Forster
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Pellicola fatta di grandi numeri ($190 milioni di budget), grandi location (il mondo), grandi catastrofi (un'epidemia di un virus che rende le persone zombie) e un solo grande nome in tutto il cast (Brad Pitt).
"World War Z" è un film caotico e rumorosissimo, incasinato e con la tendenza a focalizzarsi su qualsiasi cosa venga o verrà distrutta. Gli effetti speciali in questo sono necessariamente fondamentali e, infatti, non riescono a non farla da padrone. Anche se, va detto, il risultato finale non è per nulla male. 

Lungo quanto basta per sembrare eterno (divertimento, se piace il genere), questo film ha quella rara capacità di sembrare sempre impossibile a concludersi. Cambiano gli scenari, i Paesi, gli alleati coprotagonisti di Brad e, sempre, tu spettatore non puoi fare a meno di chiederti quando cavolo sarà trovata la cura per il maledetto virus. Eppure il film dura 116 normalissimi minuti.
La scena top e al contempo più assurda, che riesce a fermare il cuore a chi guarda è certo quella sull'aereo dove il povero Brad-salva-il-mondo e la sua nuova amica col moncherino si ritrovano ad alta quota a dover fronteggiare l'ennesimo attacco zombie - ogni persona morsa da uno zombie diventa zombie a sua volta - che, causa location, sembrerebbe impossibile da fronteggiare. Sembrerebbe. Già, perché Brad farà "atterrare" l'aereo. E se prima avevate paura di volare...
In ogni caso si può dire che "World War Z" è sorprendente da un punto di vista visivo, ha un certo ritmo e un buon montaggio serrato. La presenza di Brad Pitt non è esattamente necessaria, ma certo il nostro sempiterno eroe riesce ancora a reggere benissimo un intero film rimaneggiato al computer sulle sue solidissime spalle di ex Benjamin Button.
Il risultato globale è la realizzazione di uno scenario apocalittico mondiale, classico esempio di come il cinema possa permettersi di estremizzare un evento - nemmeno tanto plausibile - e portarlo ad un livello tanto grave da coinvolgere l'intero pianeta, riuscendo comunque ad affrontare il tutto dal punto di vista di un uomo che si tramuta in eroe e granitica certezza per la sua famiglia. Niente di quello che si vede in questo film presenta delle originalità - forse solo l'antidoto al virus -, però bisogna dire che questo prodotto commercialissimo funziona bene, intrattiene benissimo e, per di più, se piace il genere non faticherà a diventare uno dei titoli preferiti.
Ps. Le location sparse per il mondo hanno reso necessario selezionare attori da un po' tutto il Globo. Tra i tanti volti sinceramente sconosciuti (anche se qualche americano c'è: David Morse e Matthew Fox, redivivo dopo "Lost"), qualcuno si riesce ad individuare: il tedesco Moritz Bleibtreu ("Lola corre", "The Experiment - Cercasi cavie umane") e, a sorpresissimissimissima, Pierfrancesco Favino (che ormai colleziona titoli anglofoni come i francobolli: "Una notte al museo", "Angeli e demoni", "Rush").
Pps. $540,007,876 di incasso mondiale e probabilmente qualche nomination tecnica agli Oscar per il sonoro e/o gli effetti speciali.
Consigli: E' un blockbuster dalle tine post-apocalittiche. Un virus, che sembrerebbe non aver alcun punto debole, decima buona parte della popolazione mondiale trasformandola in zombie.Come farà Brad a salvare la sua famiglia e il resto del mondo?
Se piace il genere - anche un po' horror/splatter - è un buon tipo di intrattenimento: leggero, velocissimo, facile da comprendere e, che non guasta, molto meglio dell'altro film 'all star' sui virus che infettano il mondo aka "Contagion".
Parola chiave: Malattia.

Trailer

Bengi

venerdì 20 aprile 2012

Film 392 - Contagion

Secondo appuntamento con il cinema in aereo, un'altra grande produzione hollywoodiana.


Film 392: "Contagion" (2011) di Steven Soderbergh
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Per essere un film inutile ha un gran numero di star di prima classe! Con la regia del premio Oscar Steven Soderbergh e la partecipazione di 4 altri attori che si sono aggiudicati la statuetta dorata (Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet e Marion Cotillard) oltre che altri che si sono visti accreditare almeno una nomination (Jude Law, John Hawkes e Laurence Fishburne), ci si potrebbe aspettare che la pellicola valga anche solo per la magnificenza sbalorditiva che comprende il solo cast. Eppure non è così.
Oltre a mostrare al mondo quale sia la vera natura di Gwyneth Paltrow (ossia che si può anche vestire bene, ma non è così divinamente bella come tutti la descrivono) ed ammorbare lo spettatore riguardo la possibilità di morire solo per aver respirato vicino ad un contagiato di non si sa quale batterio, questo "Contagion" non fa. Non è interessante, non è ricco di azione e, al termine dei suoi 106 minuti, non ha assolutamente aggiunto niente alla filmografia di chi lo stesse guardando.
Mi aspettavo che, oltre giocare - inevitabilmente - la carta del grande cast, si tentasse di proporre una storia interessante e, dato il tema, 'soffocante', che premesse l'acceleratore sul fattore paura psicotica di essere contagiati senza sapere come effettivamente riuscire a difendersi. E, invece, qui si riesce addirittura a risalire al paziente 'zero' (Paltrow) che è causa dell'esportazione del virus, ma non si finisce mai per avere una seria fobia di venir contagiati. Non c'è una gran immedesimazione, insomma. Anche perchè ci sono sia troppi personaggi, sia si cade nel solito cliché del padre che perde moglie e figlioletto e, per salvare l'altra pargola, tira fuori i cosiddetti 'coglioni' e si tramuta in una specie di eroe post-infezione mondiale. Bah, si poteva anche fare un pelino di più. Visto il cast e visto il budget... 60milioni di dollari per produrlo e il discreto incasso mondiale di $135,458,097. Con una parata di stelle come quella a disposizione di Soderbergh, ci si aspettava sicuramente un'affluenza più... proficua!
Consigli: Forse non è il film più adatto da vedere su un aereo per il Giappone (uno dei portatori del virus è asiatico) mentre si è chiusi per 12 ore su un aereo... Comunque, è in generale un film che si può anche evitare.
Parola chiave: Virus.

Trailer

Ric

lunedì 30 novembre 2009

Film 22 - L'esercito delle dodici scimmie

Cosa potevo iniziare a guardare alle 23:30 di ieri notte? Solo qualcosa di strano. Dopo una domenica all'insegna della produzione video (maledetto CNR!) volevo stendermi sul divano per godermi in pace un film. Ma non un film qualunque! Ci voleva qualcosa di a) mai visto prima b) potenzialmente figo c) accattivante e possibilmente che mi avesse sempre attirato. Sfogliando i vari dvd casalinghi... l'ho trovato!

Film 22: "L'esercito delle dodici scimmie" (1995) di Terry Gilliam
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: No, ma scusa... sul serio? Cioè, dove sono le scimmie?!
Cavoli, che fregatura. Non tanto per il film in sé, ma per l'idea che ne avevo. Di questo film ho sempre sentito parlare, ma non ero mai riuscito a vederlo prima di ieri. E, dal titolo, pensavo fosse un qualcosa tipo "Il pianeta delle scimmie" (dove tra l'altro, a mio avviso, Tim Burton ha toppato di brutto volendone fare un remake) e, invece, non c'entra proprio niente! In pratica in due ore ho visto distruggersi tutte le mie lucubrazioni a riguardo! E, infatti, non solo niente scimmie, ma nemmeno niente dominazione delle scimmie, niente supremazia animale sull'uomo, nessuna inversione del mondo come lo conosciamo. Anzi, mi correggo, l'inversione c'è, ma non si vede (in pratica). Sappiamo che dal 1996 in poi un virus costringerà gli umani sopravvisutigli a vivere sottoterra, lasciando la flora a dominare la superficie. Più che un dato di fatto, la prenderei come metafora. Muoiono 5 miliardi di persone e le rimanenti devono nascondersi per sopravvivere, la natura regna e l'uomo è sconfitto. Preso atto di tutto ciò, rimane un film dalla trama complessa, ingarbugliata dal montaggio ad hoc. Per spiegarmi meglio si potrebbe dire che questo film è un po' l'antenato di "Lost": dal presente si torna al passato, senza poterlo modificare, e la mente deve compiere un grandissimo sforzo per non cedere alla pazzia. Il protagonista Bruce Willis viaggia a ritroso nel tempo, ma fatica a non pensare di non essersi immaginato una realtà parallela. Come fa a essere certo che il passato non sia il presente? Del resto, però, ha dei ricordi, che crede essere sogni, di quello che si scoprirà essere il suo futuro. Perchè? Perchè da bambino ha assistito alla sua morte senza saperlo. Il presente (o futuro?) contamina il passato influenzandone certi aspetti. Affascinante! Ammetto che all'inizio del film non ci capivo una mazza. Mi sforzavo di dare un senso alla trama dopo 10 minuti di film. Sbagliato! Dovevo aspettare. Così mi sono arreso a rimanere spettatore passivo degli eventi e, alla fine, tutto il casino si è risolto da solo. Insomma, mi è piaciuto. Sotto certi aspetti, tra l'altro, potremmo ri-definire questo film come "L'esercito delle dodici chiappe", visto che sia Bruce che Brad Pitt mostrano il sedere a più riprese. Quest'ultimo, poi, mi pare abbia sempre un occhio più grande dell'altro! Solo una mia impressione? Oppure un trucco di scena per farlo sembrare ancora più fuori di testa? Però devo dire che è stato bravo, mi ha ricordato una certa mimica da Joker di Heath Ledger, un pizzico di follia alla Jack Nicholson. Dunque mi sembra meritato il Golden Globe vinto e la nomination all'Oscar. Meno meritata, invece, la nomination per i costumi che, sinceramente, non mi sono sembrati così straordinari. Ma si sa, quando non c'è di meglio anche la mediocrità prende valore. Ma non parliamo di politica...
Visto a un'ora tarda della notte, questo film è riuscito a trasmettermi bene una certa inquietudine, anche grazie alla voce misteriosa che chiama Bruce Bob anche se in realtà lui si chiama James. L'atmosfera cupa, nebbiosa, quasi da horror mi ha fatto pensare ad un altro film di Gilliam di qualche anno fa: "I fratelli Grimm e l'incantevole strega". Mi aspettavo un film 'per tutti' e, invece, morti schiacciati, sangue, baruffe e atmosfere dark. Sorpresa gradita di quei film che etichetti in un modo prima di vederli e poi ti sorprendono cambiando totalmente le carte in tavola una volta che li vedi.
Qualche nota finale. Gilliam è regista di una miriade di film. Oltre ai già citati ci sono "Le avventure del Barone di Munchausen", "Monty Python", "La leggenda del re pescatore", "Paura e delirio a Las Vegas" e "Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo". In quest'ultimo film - tra l'altro famoso perchè ultimo di Heath Ledger - recita Christopher Plummer, presente anche ne "L'esercito delle dodici scimmie" quale padre scienziato di Bradi Pitt. Infine, c'è anche David Morse, attore dal viso noto, ma dal nome sconosciuto ai più: è quasi sempre il cattivo in film come "Disturbia, "Dancer in the Dark", "Il miglio verde", "Pazzi in Alabama", "Contact", ecc. Qui, però, è in versione capellone rosso un po' nerd.
Consigli: Predisposizione all'elasticità mentale: qui il tempo è questione di punti di vista!
Parola chiave: Mi avete mandato nell'anno sbagliato.



#HollywoodCiak
Bengi