Serata del cinema a 2€ di un mese fa: il primo titolo scelto è stato questo.
Film 1302: "Passengers" (2016) di Morten Tyldum
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Le critiche lo avevano stroncato e l'incasso non era partito per niente bene (è costato $110 milioni), dunque il mio approccio a questa pellicola è stato di tipo bipolare: volevo andare tantissimo, perché apprezzo molto i due protagonisti, però non ci volevo andare, perché sentivo odore di boiata pazzesca. Sicuramente il secondo dei due sentimenti altalenanti è stato quello che mi ha condizionato maggiormente e che certamente ha contribuito a determinare quella che poi è stata la mia opinione finale rispetto a "Passengers". Ovvero sì, il film è una scemenza, ma non così tanto come mi aspettavo.
Sintetizzare così la pellicola con le due sexy star Jennifer Lawrence e Chris Pratt secondo me rende giustizia al risultato finale e complessivo, ma articolerò meglio il mio pensiero, schematicamente.
Innanzitutto, il primo tempo sostanzialmente non ha trama. Pratt è il vero protagonista del film e per i primi 20 minuti della Lawrence non c'è traccia. Poco male per l'attore, dimostra di essere capace a reggere le sorti anche di un film senza storia ed uscirne comunque vincente;
- i dialoghi d'amore sono sconcertantemente banali come lo è, francamente, la spiegazione del perché Pratt si sveglii prima;
- trailer e film sono due cose completamente diverse e la storia che il primo promette non c'entra nulla con la trama del secondo. Il che non è necessariamente un male, solo c'è uno slancio romantico particolarmente accentuato inaspettato;
- l'anello debole di tutta l'operazione, al di là del vuoto narrativo, è certamente il personaggio di Laurence Fishburne. Arriva ad oltre metà della storia e muore dopo 10 minuti, il che lo rende di fatto un semplice mezzo per far ottenere ai protagonisti lo strumento necessario a far progredire un racconto altrimenti in stallo. Più che altro è un espediente - e pure mal celato -, il che mi ha infastidito considerato che la storia si prende ampiamente il tempo per raccontare tutta una serie di baggianate inutili, ma non trova lo spazio per mettere in scena un terzo personaggio (da un certo punto di vista chiave) e concedersi il tempo per approfondirne le implicazioni. Tanto valeva far trovare il braccialetto "magico" in un altro modo;
- gli effetti speciali sono particolarmente notevoli e, insieme all'ambientazione futuristica ma accogliente, rendono l'espereinza visiva di "Passengers" sicuramente molto interessante;
- Lawrence e Pratt hanno una certa chimica evidente ed è un piacere vederli insieme recitare. Non gli manca certo il talento e riescono ad essere due protagonisti magnetici all'interno di un ambiente (scenografie) accattivante ed affascinante.
Dunque "Passengers" non è quello che mi sarei aspettato, né riesce a consegnare un prodotto finale avventuroso o al passo con l'apparato tecnico che sceglie di mettere in campo, giocando invece sul terreno sicuro del romanticismo spinto, semplicemente ricollocato all'interno di un'inedita cornice spazio-temporale. Il contesto è contorno e il cuore della trama è una love story e anche se non c'è niente di male che sia così, è innegabile che il marketing abbia venduto un'immagine ingannevole. Per il resto, una volta abituatisi all'idea che oltre l'amore non si va, vedere i due protagonisti tubare, scherzare e di fatto prodursi in una sorta di "one+one man show" è un vero piacere.
Ps. Due candidature agli Oscar 2017: Miglior scenografia e colonna sonora.
Cast: Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen, Laurence Fishburne, Andy García, Aurora Perrineau.
Box Office: $292.9 milioni
Consigli: Pratt mattatore si concede il primo blockbuster all'esterno di un franchise e toppa leggermente (la scelta del film), ma salva tutta l'operazione insieme ad una stupenda ed in formissima Lawrence con la quale ingaggia un gioco a due che porta avanti da solo la storia. Del resto altro non c'è se non dei bellissimi effetti speciali e un contorno d'amore al sapore di fantascienza. Peccato non si siano volute esplorare le implicazioni legate alla premessa della storia, avrebbero sicuramente garantito quel qualcosa in più che manca al risultato finale. Poi, per una serata tranquilla, questa pellicola è una scelta certamente accettabile.
Parola chiave: Reattore a fusione.
Trailer
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Bengi
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