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mercoledì 30 ottobre 2019

Film 1667 - Rampage

Intro: Avendolo perso al cinema, ero rimasto con la voglia di vederlo. Detto fatto, appena salito sull'aereo per Sydney mi sono lanciato nella visione.
Film 1667: "Rampage" (2018) di Brad Peyton
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: e io che ero pure ansioso di vederlo... In realtà questo "Rampage" è un prodotto piuttosto deludente e nemmeno realizzato con grande maestria, considerato che gli effetti speciali che ricreano gli animali di dimensioni smisurate non sono davvero niente di impressionante. Peccato, poteva essere un'americanata di intrattenimento basico, ma ben fatto e, invece, si è rivelata solo l'ennesima boiata. E Dwayne Johnson comincia ad aver saturato il grande schermo...
Ps. Il film è un adattamento dell'omonimo videogame degli anni '80.
Cast: Dwayne Johnson, Naomie Harris, Malin Åkerman, Jake Lacy, Joe Manganiello, Jeffrey Dean Morgan, Marley Shelton.
Box Office: $428 milioni
Vale o non vale: Niente di nuovo e, anzi, francamente un po' deludente. Si guarda nel momento in cui si cerca totale disimpegno e quella serie di catastrofi e distruzioni che vanno a braccetto con animali giganti ed esperimenti scientifici pompati di steroidi.
Premi: /
Parola chiave: CRISPR.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 11 agosto 2015

Film 971 - Watchmen

Tornato dal primo weekend riminese sono rincasato con la voglia di vedere questo film. Senza troppo sapere perché, avevo il titolo che mi ronzava in testa...

Film 971: "Watchmen" (2009) di Zack Snyder
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Siccome me l'ero perso quando uscì al cinema e non lo avevo mai recuperato, ero rimasto con la curiosità di capire come potesse essere questo "Watchmen" di Snyder. Quest'ultimo è un regista discontinuo per quanto riguarda prodotti e incassi al botteghino, ma considerando che ha per le mani la pellicola più attesa del 2016 ("Batman v Superman: Dawn of Justice") e molti probabili successi degli anni a venire ("The Justice League Part One" e seguito), volevo un attimo prendermi il tempo per vedere la sua trasposizione dei supereroi del fumetto di Alan Moore.
Due considerazioni preliminari (anzi, tre): atmosfera cupissima e angosciante; 162 minuti di durata sono veramente troppi; la maggior parte degli attori qui ha lavorato in tv: Jeffrey Dean Morgan ("Grey's Anatomy", "Supernatural", "Extant"), Malin Åkerman ("The Comeback", "Childrens Hospital"), Matthew Goode ("The Good Wife"), Patrick Wilson ("Angels in America" e a breve in "Fargo"), Carla Gugino ("Californication", "Political Animals", "Entourage", "Spin City").
Le due (tre) considerazioni preliminari mi portano a dire un po' di cose. Innanzitutto la combinazione di cupo e lunghezza interminabile non aiuta lo spettatore non motivato: se devo pensare di subirmi quasi tre ore di film senza che nemmeno mi attragga o interessi, la scelta più ovvia è lasciar perdere. Di fatto "Watchmen" non è una pellicola di svago o puro intrattenimento. Inoltre la trama non esattamente intuitiva, la tendenza allo sproloquio e il fatto che spesso ci si chieda dove cavolo si voglia arrivare non aiuta. Senza contare il fatto che per una buona parte del film l'alieno blu (Billy Crudup) è tutto nudo, blu, ma nudo. A me non turba particolarmente, ma sono sicuro che la cosa all'epoca destò un certo scalpore.
In generale, comunque, una volta che si è entrati nella logica di questa storia non si rimane insoddisfatti. Pare che qualcuno voglia far fuori tutta la vecchia squadra dei Watchmen per non si sa quale losco piano, il che porterà il paranoico Rorschach (Jackie Earle Haley) a indagare e mettere in guardia gli altri. La sceneggiatura la prenderà molto alla lontana, ma prima o poi si arriverà a capire chi e perché lo sta facendo. Si tratta sempre di potere e soldi, anche nel mondo dei supereroi...
In definitiva la pellicola non mi è dispiaciuta, ma è un viaggio che non intraprenderei mai di nuovo. Troppo lungo, troppo intricato, troppo immotivatamente violento (soprattutto nel linguaggio, il che alla lunga stanca), troppo tutto. Nell'ottica del farsi un'opinione vederlo ha un senso, a maggior ragione se si gradiscono fumetti e affini, ma in generale non posso dire che sia una pellicola tanto ben riuscita da avermi colpito per qualcosa di specifico che non siano, e lì torniamo, le due (tre) considerazioni preliminari.
Box Office: $185.3 milioni
Consigli: Francamente bisogna essere preparati: lungo, intricato, un po' triste e violento. Tutto sommato non male e da quello che ho letto conforme all'originale fumetto, però è innegabile che sia un titolo non per tutti, alla faccia dei 130 milioni di budget e dell'etichetta blockbuster che sembrerebbe facile cucirgli addosso. In realtà si tratta di una storia meno commerciale del solito, più interessata all'approfondimento di personaggi e dinamiche anche se bisognerebbe ricordarsi che pure esagerare non aiuta. Un minimo di sforbiciata avrebbe alleggerito il carico, ma tutto sommato è un film che si può vedere, basta essere pronti. Effetti speciali buoni, ma quella specie di costruzione nell'altra galassia fa un po' ridere.
Parola chiave: Ozymandias.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 19 agosto 2013

Film 572 - The Possession

Avevamo iniziato "Spring Breakers - Una vacanza da sballo" convintissimi sarebbe stato il film della svolta. E invece una noia mortale.

Così lo abbiamo ripiegando sull'horror con protagonisti i personaggi delle serie tv USA... Senza infamia e senza lode.


Film 572: "The Possession" (2012) di Ole Bornedal
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Licia
Pensieri: Che non sarebbe stato un capolavoro me lo aspettavo, quindi l'approccio a "The Possession" è stato di pacifica rassegnazione: era tardi, il tentativo di guardare "Spring Breakers" era fallito miseramente, volevamo guardare qualcosa. In quest'ottica questa ennesima pellicola horro è perfetta, perchè di veloce consumo, digeribile nell'attimo in cui i titoli di coda appaiono e facile da lasciarsi alle spalle senza alcuno strascico traumatico.
Non c'è, a mio avviso, molto da aggiungere a riguardo perchè il film in sé non ha nulla di speciale e riesce ad evocare sensazioni di qualche tipo solo in virtù del fatto che è inesorabilmente collegato ad un milione di altre pellicole-matrice (a loro volta fotocopia) che lo hanno preceduto. C'è un po' di "The Ring", "Non avere paura del buio", "La madre", un po' di un qualunque esorcismo targato anni 00, qualche bella contorsione corporea e un'atmosfera fortemente contaminata da una fotografia cupa e pesante, uggiosa e malinconica al pari della slavata espressione del protagonista Dean Morgan che, da "Grey's Anatomy" in poi, ha capito che per essere riconosciuto dove mantenere la stessa espressione da cucciolone morente che aveva per la sua Izzie/Katherine Heigl.
E' un placido passatempo - per quanto lo possa essere un prodotto con presupposti dell'orrore - che non va oltre la sua funzione di intrattenimento.
Consigli: Si può guardare, si può saltare. Non aggiunge nulla al cinema dei nostri tempi ed è sfacciatamente un tentativo di vendere un'idea ben poco originale per guadarci dei soldi facili ($78,515,363 di incasso mondiale, 14 per produrlo).
Parola chiave: Rabbino.

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Bengi