Visualizzazione post con etichetta animali. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta animali. Mostra tutti i post

giovedì 12 dicembre 2024

Film 2327 - Migration

Intro: In 3 giorni sono cambiate un sacco di cose e la serenità che ha caratterizzato questo 2024 è svanita. Mi convinco che aggrapparmi alla normalità sia la cosa più normale da fare, per cui eccoci qui con la prima recensione americana. Tre settimane fa sono stato in vacanza a Boston e questo è il primo film che ho visto in aereo.

Film 2327: "Migration" (2023) di Benjamin Renner, Guylo Homsy
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: lo volevo andare a vedere al cinema, ma tra una cosa e l'altra non ero riuscito e, in tutta onestà, mi ero scordato dell'esistenza di questo film. Per cui, quando l'ho trovato nell'elenco dei titoli disponibili, ho pensato che "Migration" fosse la pellicola giusta a cominciare la mia vacanza americana. E, in effetti, avevo ragione.
Chiaramente mirato a un pubblico giovanissimo, questo film è il classico titolo per tutta la famiglia senza pretese, ma che riesce comunque ad accontentare tutti, strappando anche qualche sorriso. È un prodotto carino, niente di più, eppure nella sua semplicità funziona bene.
Il cast di attori è buono, ho apprezzato particolarmente Carol Kane - che conosco principalmente per "Unbreakable Kimmy Schmidt" - che è sempre un piacere vedere o, in questo caso, ascoltare.
Risultato finale scontato, ma tutto sommato un prodotto piacevole e senza troppe pretese.
Cast: Kumail Nanjiani, Elizabeth Banks, Keegan-Michael Key, Caspar Jennings, Tresi Gazal, Awkwafina, Carol Kane, Danny DeVito.
Box Office: $299.9 milioni
Vale o non vale: Per una serata tranquilla o un momento in compagnia o famiglia, sicuramente "Migration" è un'ottima scelta. Divertente, veloce (solo 83 minuti) e in generale piacevole. Non imperdibile, ma non ci si pende di averlo guardato.
Premi: /
Parola chiave: Jamaica.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

sabato 21 agosto 2021

Film 1812 - Crawl

Intro: Abbandonato di fretta il Cile in rivolta, atterro a Mendoza in Argentina, città che avevo già visitato durante la vacanza coi ragazzi. In quell'occasione ne avevamo approfittato per fare il tour delle vigne e dei produttori di olio. E, naturalmente, mi era venuta la febbre tra un brindisi e l'altro.
Nell'attesa che venga il giorno della mio ritorno verso Cordoba, mi godo questa tappa inaspettata tra un clima meraviglioso, monumenti e vegetazione e, naturalmente, cibo.

Film 1812: "Crawl" (2019) di Alexandre Aja
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: tanto assurdo quanto d'intrattenimento, questo "Crawl" funziona principalmente grazie a giusti trucchetti dell'horror che spaventano e generano tensione e a una certa dose di ludico divertimento ogni volta che la storia mette in scena un'altra sciocchezza impossibile che, tuttavia, nell'ottica del risultato finale del film non danneggia il racconto.
Insomma, non certo un campione di verosimiglianza e plausibilità, ma è davvero quello che ci si aspetta da una pellicola come "Crawl"? Esatto, quindi tanto vale goderselo esattamente per quello che è: un horror che combina alligatori e uragani per spaventare e mettere ansia allo spettatore. E, in quest'ottica, funziona.
Cast: Kaya Scodelario, Barry Pepper, Morfydd Clark, Ross Anderson.
Box Office: $91.5 milioni
Vale o non vale: La premessa è quella che è, ma se siete alla ricerca di una pellicola di paura con qualche elemento catastrofico, una buona protagonista (Scodelario) per un'oretta e mezzo di cervello spento... avete trovato quello che fa per voi.
Premi: /
Parola chiave: Sopravvivenza.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

sabato 17 ottobre 2020

Film 1936 - Anaconda

Intro: La settimana scorsa volevo rilassarmi nel pomeriggio guardandomi un film boiata e ho scelto questo titolo. Dopo una mezzoretta mi sono addormentato...
Film 1936: "Anaconda" (1997) di Luis Llosa
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: ho scelto "Anaconda" perché sulla carta pareva la scelta giusta per un paio d'ore di sano divertimento spegni-cervello e sì, mi sono un po' ricreduto. Non che cercassi o mi aspettassi alcun capolavoro, però ammetto ricordassi qualcosa di un po' più spassoso e sofisticato (a livello di effetti speciali e tecnologia utilizzata, ovviamente), mentre terminare la visione dell'a malapena un'ora e mezza di durata ha richiesto una certa dose di forza di volontà.
Al di là del fatto che "Anaconda" sia un brutto film - anche esteticamente -, la totale mancanza di pathos e la banalità dei personaggi non fa altro che esasperare il terribile livello di esecuzione del cattivo di tutta la storia, il serpentone meccanico/computerizzato, indifendibile su tutta la linea. Senza contare le inesattezze biologiche che a questo punto mi sento di dire non fossero davvero un problema narrativo preso in considerazione qui.
Il risultato finale è fiacco e troppo spesso noioso, il personaggio di Jon Voight è troppo irritante per sopravvivere così a lungo e JLo... che dire, fa quello che può (anche truccandosi nel bel mezzo della giungla! Voglio dire quale regista di documentario naturalistico in previsione di una crociera sul Rio delle Amazzoni non dà priorità alla cosmesi ricordandosi di portare con sé un rossetto?!) e devo dire che quantomeno in questa occasione sia riuscita nell'evitare di far strabordare quella sua anima da ghetto queen del Bronx che solitamente risulta essere suo marchio di fabbrica indelebile. Onore al merito. Detto ciò: "Anaconda" sashay away.
Cast: Jennifer Lopez, Ice Cube, Jon Voight, Eric Stoltz, Jonathan Hyde, Owen Wilson, Kari Wuhrer, Vincent Castellanos, Danny Trejo.
Box Office: $136.8 milioni
Vale o non vale: Crociera amazzonica sulle tracce di popolazioni indigene introvabili finisce male nel momento in cui la mitologica anaconda gigante mangiauomini si affaccia all'orizzonte. JLo resiste e le ricorda chi è la vera regina della festa.
Mi prendo ufficialmente una pausa dai film con animali assassini.
Premi: 6 candidature ai Razzie Awards del 1998 - e sorprendentemente nessuna per Jenny from the Block! - per Peggior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista (Voight), coppia sullo schermo (Voight e l'anaconda) e star emergente (l'anaconda... ahahah). "Anaconda" ha perso tutto contro "L'uomo del giorno dopo" ("The Postman") di Kevin Costner.
Parola chiave: Documentario.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 13 ottobre 2020

Film 1935 - Deep Blue Sea

Intro: La mia paura irrazionale per gli squali si sposa benissimo con la mia passione spasmodica per le pellicole che li vede feroci protagonisti!
Film 1935: "Deep Blue Sea" (1999) di Renny Harlin
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: insieme al primo lettore dvd che abbia mai posseduto venivano offerti una serie di titoli più o meno commerciali come regalo conseguente all'acquisto ed è proprio grazie a questa combinazione che sono entrato in contatto, ormai 20 anni fa, con questo film. Inutile dire quanto fossi elettrizzato prima della visione, immaginandomi chissà quale capolavoro alla Spielberg a rimpolpare la mia passione per i killer più temuti dell'oceano. In realtà la visione fu piuttosto deludente, motivo per cui dimenticai in fretta l'esistenza di "Deep Blue Sea" fino a quando, l'altra sera, Netflix non me lo ha suggerito fra le proposte in linea con i miei gusti. Ah, gli algoritmi!
Sapendo bene a cosa andassi in contro, ho pensato che questa storia potesse essere il giusto accompagnamento facile facile per la mia ennesima serata di quarantena dublinese (ebbene sì, sono ancora chiuso in casa!)... peccato non avevo messo in conto che, nonostante tutto, una paura irrazionale lo è a prescindere dal livello di stupidità di una storia.
Con mia grande sorpresa, infatti, questa pellicola mi ha messo non poca paura, tanto che in più momenti sono letteralmente scattata per lo spavento! Ribadisco, non si tratta certo di un horror magistralmente realizzato, ma quella parte di me che non può fare a meno di sentirsi nel panico nell'immaginarmi completamente solo in un mare potenzialmente popolato da squali ha preso il sopravvento. Il che, lo devo dire, è stato divertente.
Per quelli che, diversamente da me, non sono intimoriti dal mastodontico animale marino o che, in generale, faticano ad immedesimarsi in storie come questa, sicuramente "Deep Blue Sea" risulterà inevitabilmente una boiata pazzesca e mal recitata, incapace di proporre una storia originale che vada oltre l'idea dello squalo killer super intelligente e vendicativo. Perché diciamolo, la storia raccontata qui è semplicemente accessoria all'elemento di paura e il banale effetto speciale spettacolare che sì, vent'anni fa risultava assolutamente d'impatto, ma oggi fa un po' ridere. Poi, a voler essere puntigliosi, un sacco di cose non tornano (spoiler): perché gli squali prima sono enormi e poi passano attraverso i corridoi semi allagati della struttura? Perché il personaggio di LL Cool J - azzannato alla gamba dallo squalo non si sa bene per quanti minuti, poi non solo non muore dissanguato, ma nel finale muove proprio la gamba ferita come se niente fosse? E perché lo stesso squalo, dopo aver praticamente masticato chiunque altro in 5 secondi, con lui perde tempo a "passeggiare"?! E come fa una banale barella da ambulanza a spaccare il vetro - di chissà quanti metri di spessore e quindi in grado di sopportare chissà che pressione - del laboratorio sottomarino? E come mai gli stessi squali iper intelligenti che praticamente saltano fuori dall'acqua come delfini ammaestrati nel momento in cui devono pasteggiare con qualche personaggio, poi nel finale non provano nemmeno a saltare la bassissima recinzione che li separa dal mare aperto? Tra l'altro, riferito alla questione della recinzione, la sceneggiatura ci fa intendere che il piano degli squali (sì, avete letto bene, non sto delirando) è sempre stato fin dall'inizio quello di causare il collasso della struttura dove sono rinchiusi per poter evdare, facendo sì che la parte sommersa di recinzione, quella in titanio, sprofondasse lasciando il posto a quella in semplice di semplice metallo in superficie e quindi per loro sfondabile. Ora, in tutto questo delirio, io mi chiedo: ma sti squali come fanno a sapere di che materiale sono fatte le varie recinzioni?!
Insomma, capite anche voi che la coerenza narrativa e la plausibilità non sono alla base di questo progetto; eppure la parte bambina di me ha onestamente apprezzato la buona dose di spaventi che questo film è in grado di causare. Concesso questo, "Deep Blue Sea" è banalmente un B movie travestito da blockbuster.
Cast: Saffron Burrows, Thomas Jane, LL Cool J, Jacqueline McKenzie, Michael Rapaport, Stellan Skarsgård, Samuel L. Jackson.
Box Office: $165 milioni
Vale o non vale: Se vi piacere il sottogenere horror che coinvolge squali assassini a caccia di umani questo è certamente un titolo appetibile. Per tutti gli altri alla ricerca di qualcosa di più... diciamo raffinato, allora meglio guardare altrove.
Premi: /
Parola chiave: Alzheimer.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

sabato 4 luglio 2020

Film 1743 - Pet Sematary

Intro: Ero abbastanza incuriosito da questa pellicola e non volevo perdermi l'occasione di vederla al cinema. Ovviamente ho dovuto aspettare per la giornata degli sconti (e meglio così visto quanto mi è piaciuta...).
Film 1743: "Pet Sematary" (2019) di Kevin Kölsch, Dennis Widmyer
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Hugh
In sintesi: mah. Come spesso accade con i film tratti dai libri di Stephen King, tante aspettative per nulla.
Onestamente avevo letto buone cose rispetto a questa pellicola, senza contare che il successo al botteghino mi aveva portato a pensare che potesse esserci una certa dose di qualità; dunque mi aspettavo un prodotto horror sufficientemente di spavento, intrigante e con qualcosa da dire vista anche la premessa originale.
Nello specifico, appunto, il film parte anche bene: nuova famiglia si trasferisce in piccola città, il gatto di famiglia muore, il padre scopre tramite un compaesano "particolare" che c'è un cimitero degli animali dove questi resuscitano e, quando la figlia muore, il padre disperato pensa bene di andarla a seppellire nel luogo miracoloso per poter avere nuovamente la bambina con sé. Inutile dire che andrà tutto in malora.
Al di là della prevedibilità di tutta una serie di elementi, ero comunque interessato a capire come la trama sarebbe evoluta, dove sarebbe andata a parare per evitare quelle ovvietà che, anche senza essere Stephen King, ci si sarebbe potuti aspettare accadessero. Di fatto, però, "Pet Sematary" fallisce nel consegnare allo spettatore una storia originale che vada oltre l'idea centrale di tutta l'operazione, ovvero il cimitero soprannaturale. Mi pare che ci sia stata tutta una buona operazione di marketing attorno a questo prodotto, sfruttando sapientemente il recente successo di "It", spingendo una certa immagine cool di questo film attraverso poster e fan art e riuscendo a veicolare l'idea che questo fosse l'ennesimo imperdibile prodotto di paura firmato dal grande autore horror. Ora non voglio dire che "Pet Sematary" sia terribile, questo no, però sicuramente manca di qualcosa da raccontare che non sappia di prevedibile o già visto. Ed è un po' un peccato.
Cast: Jason Clarke, Amy Seimetz, John Lithgow, Jeté Laurence.
Box Office: $113.1 milioni
Vale o non vale: E' il secondo adattamento tratto dal libro omonimo di Stephen King e, non avendolo visto né avendo letto il libro, fatico a contestualizzare il background da cui proviene questo prodotto. Rispetto a quello che ho visto, osso dire che "Pet Sematary" non mi ha entusiasmato, anche se rimane un'alternativa che si può tenere in considerazione se si apprezza l'opera di King e ciò che cinema e televisione ne traggono da essa o se si è alla ricerca di qualcosa sufficientemente horror e di totale disimpegno.
Premi: /
Parola chiave: Festa di compleanno.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 3 luglio 2020

Film 1741 - Dumbo

Intro: Una volta a settimana, nel giorno dello sconto, mi recavo al multisala vicino casa per tenermi al passo con le nuove uscite.
Film 1741: "Dumbo" (2019) di Tim Burton
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: Karen
In sintesi: ormai una domanda diventata abituale in casi simili a questo: c'era davvero bisogno del remake in live-action di "Dumbo"? Assolutamente no.
Premesso che il materiale originale viene ereditato dal 1941, fa un po' strano pensare che fosse davvero necessario realizzare una versione contemporanea e computerizzata di una storia raccontata così tanto tempo fa, non fosse altro per il fatto che il cartone animato di "Dumbo" è già un cult in sé e non ha bisogno di essere svecchiato; senza contare - e questo pare non passare mai per la mente dei dirigenti degli studios - che pare non fossero in molti a domandare a gran voce l'ennesimo rifacimento Disney di un classico tratto dal loro catalogo.
Inutile fare la lista di tutti i film recentemente passati di nuovo al cinema (o direttamente in streaming) con attori in carne ed ossa. Mi limiterò ad elencare solo quelli usciti nel 2019: "Aladdin", "The Lion King", "Lady and the Tramp" e, naturalmente, "Dumbo". Di questi, i primi due sono stati clamorosi successi, mentre il "Lilli e il vagabondo" andato ad inaugurare Disney+ ha ricevuto pessime critiche e questa pellicola è stata un flop al botteghino. Parliamone.
La Disney richiama Tim Burton - dopo le varie collaborazioni precedenti - il quale contatta metà del cast del suo "Batman" (Michael Keaton e Danny DeVito) e la ormai sua nuova pupilla Eva Green (insieme hanno girato già "Miss Peregrine's Home for Peculiar Children" e "Dark Shadows"); Alan Arkin aveva già collaborato con lui in "Edward Scissorhands". Il film è un remake degli anni '40 - tra l'altro una delle storie più tristi della filmografia della casa di Topolino - e la produzione sceglie di ricalcare il percorso già tracciato dall'originale, aggiungendo come unico elemento di interesse la creazione in computer grafica dell'elefantino dalle orecchie giganti, dolcissimo, ma non la storia non può vivere solo di quello. E, invece, "Dumbo" fatica eccome a prendere il volo.
Onestamente mi sembra che Tim Burton ultimamente soffra della necessità di mostrare a tutti i costi un estro creativo che, temo, difficilmente verrà sprigionato in prodotti come questi. E' vero che la Disney ha ampiamente inglobato altri come lui considerati quantomeno originali (Kenneth Branagh, Niki Caro, Guy Ritchie, Lasse Hallström), il punto è che non vedo in questi progetti la necessità di raccontare una storia, quanto solo di replicare o amplificare un successo precedente. La copia carbone di un prodotto già ampiamente digerito e sicuramente parte di una cultura popolare non aggiunge niente alla filmografia di nessuno ed è un peccato, francamente, vedere sprecato il talento dei tanti artisti presenti qui. Poi, come sempre, una considerazione più specifica sul film stesso: "Dumbo" non è un prodotto terribile e in generale si lascia guardare; manca, però, di un senso specifico e di una ragione plausibile che giustifichi la sua presenza nel già affollatissimo mondo dei remake.
Cast: Colin Farrell, Michael Keaton, Danny DeVito, Eva Green, Alan Arkin, Nico Parker.
Box Office: $353.3 milioni
Vale o non vale: Non sono mai stato fan del cartoon originale e sicuramente questo film non ha aiutato a risvegliare in me la voglia di recuperare il classico sull'elefantino volante: la trovo una storia triste e, francamente, i toni cupi di questo riadattamento non mi hanno entusiasmato. Il risultato finale, comunque, non è terribile e, per carità, si lascia guardare, anche se non siamo di fronte a nulla di memorabile.
Premi: /
Parola chiave: Piuma.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

domenica 24 maggio 2020

Film 1709 - Mowgli: Legend of the Jungle

Intro: Serata fuori a casa di amici di Federico, abbiamo deciso di accompagnare la cena con la visione dell'ultimo film a grosso budget promosso da Netflix.
Film 1709: "Mowgli: Legend of the Jungle" (2018) di Andy Serkis
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese, hindi
Compagnia: Fede
In sintesi: non sono particolarmente fan della storia di Mowgli scritta da Rudyard Kipling, non mi ha mai appassionato o coinvolto; il cartone animato Disney è certamente un classico, ma non uno dei miei preferiti e onestamente non ho trovato la versione live-action particolarmente appassionante.
Qui siamo di fronte alla stessa casistica per quanto mi riguarda, ovvero niente di nuovo sul fronte occidentale. La storia è inevitabilmente sempre la stessa - per quanto si tenti di riportarla in vita sotto un'ottica differente - e il risultato finale non presenta alcunché di innovativo tale da giustificare l'ennesima versione cinematografica di questo racconto. Poi, chiaro, il cast è invidiabile e gli effetti speciali cercano di fare ammenda per una sceneggiatura che non decolla mai davvero, ma tutto sommato non mi pare che "Mowgli: Legend of the Jungle" abbia davvero nulla di nuovo da raccontare.
Cast: Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Naomie Harris, Andy Serkis, Matthew Rhys, Freida Pinto, Rohan Chand, Tom Hollander, Eddie Marsan, Jack Reynor.
Box Office: /
Vale o non vale: Niente di più che l'ennesima versione di qualcosa che abbiamo già (ripetutamente) visto. Serviva un altro film su "Il libro della giungla"? Onestamente no.
Premi: /
Parola chiave: Man-cub.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 1 maggio 2020

Film 1700 - The Meg

Intro: Primo film sul primo aereo che mi riporta in Europa. Dopo essermi preparato la lista mentale di titoli che ho intenzione di vedere, decido di cominciare da una pellicola facile facile - del resto sto aspettando che mi portino da mangiare - che non ero riuscito a vedere al cinema.
Film 1700: "The Meg" (2018) di Jon Turteltaub
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nessuno più di me ama un disaster movie sugli squali che fanno razzia, però diciamocelo, questo "The Meg" è solo una gran boiata.
Non è sufficientemente serio per essere interessante, né così tanto cagata da risultare divertente, per cui rimane incastrato in un limbo indefinito di cui fanno parte quei titoli che si lasciano guardare, ma non rimangono impressi per nessun motivo. Perché sì, il megalodonte è enorme e fa (teoricamente) paura, ma è tanto palesemente finto che manca la possibilità dello spavento che generava "Lo squalo"; senza contare che, diversamente da quest'ultimo, la possibilità che uno squalo preistorico grande come la Sicilia sia una minaccia plausibile anche fuori dalla sala cinematografica è pari a 0, motivo per cui si perde tutto quel gioco di ansie e paure irrazionali che hanno reso il classico di Spielberg tanto riuscito quanto inquietante. Aggiungo: ma a un megalodonte che gli fregherebbe di mangiarsi una persona? Per fare un parallelismo, a prescindere dal sapore, voi che soddisfazione ne trarreste dal mangiare un moscerino? Appunto.
Cast: Jason Statham, Li Bingbing, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao, Cliff Curtis, Page Kennedy, Jessica McNamee, Ólafur Darri Ólafsson, Masi Oka.
Box Office: $530.2 milioni
Vale o non vale: Blockbuster pompatissimo che riempie di steroidi qualsiasi suo elemento per elevarlo all'ennesima potenza, riuscendo però solo a sgonfiare il risultato finale. Credo che gli spettatori non abbiano bisogno di niente di più grande, più clamoroso o più incredibile, ma di storie - a prescindere dal genere - che centrino il loro obiettivo. In questo senso "The Meg" si dimentica che alla base di un film che coinvolge uno squalo assassino ci sono la paura irrazionale e l'istinto di sopravvivenza, non esplosioni subacquee e dimensioni da Guinness dei primati. Il budget sarà anche monster ($130 milioni), ma la storia di per sé si dimentica le cose che dovrebbero contare per un prodotto come questo. Insomma, guardabile ma si poteva fare decisamente meglio.
Premi: Candidato al Razzie per il Peggior prequel, remake, rip-off o sequel.
Parola chiave: Abissi.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 30 ottobre 2019

Film 1667 - Rampage

Intro: Avendolo perso al cinema, ero rimasto con la voglia di vederlo. Detto fatto, appena salito sull'aereo per Sydney mi sono lanciato nella visione.
Film 1667: "Rampage" (2018) di Brad Peyton
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: e io che ero pure ansioso di vederlo... In realtà questo "Rampage" è un prodotto piuttosto deludente e nemmeno realizzato con grande maestria, considerato che gli effetti speciali che ricreano gli animali di dimensioni smisurate non sono davvero niente di impressionante. Peccato, poteva essere un'americanata di intrattenimento basico, ma ben fatto e, invece, si è rivelata solo l'ennesima boiata. E Dwayne Johnson comincia ad aver saturato il grande schermo...
Ps. Il film è un adattamento dell'omonimo videogame degli anni '80.
Cast: Dwayne Johnson, Naomie Harris, Malin Åkerman, Jake Lacy, Joe Manganiello, Jeffrey Dean Morgan, Marley Shelton.
Box Office: $428 milioni
Vale o non vale: Niente di nuovo e, anzi, francamente un po' deludente. Si guarda nel momento in cui si cerca totale disimpegno e quella serie di catastrofi e distruzioni che vanno a braccetto con animali giganti ed esperimenti scientifici pompati di steroidi.
Premi: /
Parola chiave: CRISPR.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 29 maggio 2017

Film 1363 - Rango

Una proposta del catalogo di Sky Go.

Film 1363: "Rango" (2011) di Gore Verbinski
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Al momento di uscita nelle sale 6 anni fa non ero particolarmente interessato a questa pellicola e, a dirla tutta, non lo sono diventato dopo. Mi incuriosì il fatto che fosse riuscita ad aggiudicarsi l'Oscar come Miglior film d'animazione, anche se va detto che quell'anno la concorrenza non fosse particolarmente spietata (e sappiamo quanto l'Academy faccia fatica a riconoscere in questa categoria premi a produzioni extra USA).
L'approccio a "Rango", quindi, non è stato dei più entusiasti. Diciamo che, nell'ottica di una serata tranquilla, un cartoon sembrava la scelta più logica. Cosa che, in effetti, si è rivelata esatta, perché lo devo dire, di tutte le stramberie che contraddistinguono questo prodotto, la più strana è che il mix assurdo funzioni e pure bene. Divertente, estremamente personalizzato, simpatico e d'avventura, il film di Verbinski è stato una piacevole scoperta, un western moderno ricolmo di animali brutti e momenti comici ben riusciti per un risultato finale che funziona per tutta la famiglia.
Cast: Johnny Depp, Isla Fisher, Abigail Breslin, Ned Beatty, Alfred Molina, Bill Nighy, Stephen Root, Harry Dean Stanton, Ray Winstone, Timothy Olyphant.
Box Office: $245.7 milioni
Consigli: Forse non la scelta più immediata, eppure un titolo da tenere in considerazione perché intrattiene a dovere, diverte e funziona. E, cosa non banale, rimane impresso per il suo stile particolare e non convenzionale.
Parola chiave: Acqua.

Ti è piaciuto? ACQUISTALO QUI

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 10 febbraio 2017

Film 1303 - Sing

Serata del cinema a 2€ di un mese fa: il secondo titolo scelto è stato questo.

Film 1303: "Sing" (2016) di Christophe Lourdelet, Garth Jennings
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: I film della Illumination Entertainment non mi lasciano mai completamente soddisfatto e questa pellicola non fa eccezione. Per quanto diversamente da "Minions" e "Pets" qui ci sia una trama, l'insieme di animali ricorda tantissimo "Zootopia" e il risultato finale è stato inferiore rispetto alle mie aspettative. Diciamo che "Sing" è più carino che bello, più simpatico che divertente. E dato che la storia sfocia nell'usuale buonismo e lieto fine e ogni cosa si sistema, ecc ecc... che due palle! Da un prodotto che sceglie di percorrere strade ampiamente già battute mi aspetto qualcosa che lo caratterizzi in maniera inequivocabile e qui mi pare che la personalizzazione sia a livelli minimi.
L'unico personaggio che ho davvero gradito è quello della mamma porcellina, un concentrato di talento inespresso, si potrebbe dire. E' autoironica, dimostra il suo valore e insegue il suo sogno nonostante tutto e tutti e, giustamente, le viene riconosciuto il merito dalla storia (è anche un bel messaggio che puoi essere una mamma e non avere come unica ragione di vita la tua famiglia). Per il resto mi è sembrato tutto un po' troppo prevedibile, perfino dove sarebbero andate a parare certe battute o simparietti comici. Peccato, perché scomodato un cast stellare, usarlo per qualcosa di già visto è un inutile dispiego di tempo e risorse.
Ps. Candidato a 2 Golden Globes 2017: Miglior film d'animazione e canzone originale ("Faith", cantata da Stevie Wonder e Ariana Grande)
Cast: Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Seth MacFarlane, Scarlett Johansson, John C. Reilly, Taron Egerton, Tori Kelly, Nick Offerman, Jennifer Saunders, Jennifer Hudson, Rhea Perlman.
Box Office: $487.7 milioni
Consigli: Adatto a un momento di spensieratezza privo di pretese. E' certamente un titolo frizzante e a volte simpatico, ma niente di più.
Parola chiave: Teatro.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 8 febbraio 2017

Film 1300 - The Jungle Book

In tutta onestà non avevo alcuna voglia divedere questo film, ma mi sono convinto nel momento in cui ha cominciato ad avere un tale successo al botteghino mondiale che era davvero impossibile ignorarlo. L'elemento che ha ulteriormente bloccato la mia visione è stato scroprire il cast di doppiatori scelti per l'Italia: Neri Marcorè, Toni Servillo, Alessandro Rossi, Violante Placido, Giovanna Mezzogiorno, Luca Biagini, Giancarlo Magalli. Mi dispiace, ma su Placido e Magalli non potevo soprassedere, così ho rinunciato in attesa di uno streaming in lingua che non è mai arrivato. Fino a quando Sky Go (verso il quale ribadisco il mio disappunto sulla qualità del servizio) non ha provveduto ad inserirlo all'interno della sua programmazione.

Film 1300: "The Jungle Book" (2016) di Jon Favreau
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ed è con questa pellicola che ho scoperto che Sky Go clamorosamente NON prevede i sottotitoli per il suo servizio di streaming. O ti vedi il film doppiato in italiano o in lingua originale, ma di sottotitoli proprio non se ne parla. Visto quanto si vantano a Sky e quanto costa il loro servizio, questo ha ulteriormente rafforzato il mio amore per quella genialata che è Netflix.
Ciò detto, grazie a Dio "The Jungle Book" è un film sufficientemente comprensibile anche senza un aiutino scritto, il che mi ha convinto a continuare una visione altrimenti impossibile per chi, diversamente da me, l'inglese non lo mastichi neanche un po'. La scelta della versione in lingua originale è stata certamente vincente e mi ha davvero soddisfatto e va a confermare l'assunto che se uno è un bravo attore lo si capisce anche dalla sola voce. Scarlett Johansson è davvero seducente ed ipnotica, Idris Elba un cattivo perfetto. Mentre il gigantopiteco pensavo fosse "modellato" sul volto di Martin Sheen, mentre scopro essere doppiato da Christopher Walken.
Al giovanissimo Neel Sethi una menzione speciale: è veramente bravo nella parte del piccolo selvaggio cresciuto dai lupi. E va detto che, per una volta, fortunatamente non si è scelto un attore bianco per interpretare il ruolo del protagonista asiatico di un blockbuster dal budget monster ($175 milioni).
Per quanto riguarda la storia, pur avendo davvero apprezzato il piglio molto realistico e maturo, ho trovato il primo tempo un po' confuso, nel senso che non si capisce bene dove si voglia andare a parare con la storia. Sembra quasi più un on the road in cui Mowgli attraversa la giungla e conosce nuovi personaggi che favoriranno il suo percorso di formazione. Con il secondo tempo, invece, la storia trova una compattezza e un filo narrativo che il rende tutto più sensato e fuga la sensazione di "lungometraggio episodico".
Naturalmente, nel momento in cui decidi di portare sul grande schermo la storia di Rudyard Kipling con un attore in carne ed ossa, la sfida sta più che altro nel rendere credibile il mondo animale con cui il protagonista deve interagire. E in "The Jungle Book" gli effetti speciali sono pazzeschi e assolutamente credibili. Inoltre ho trovato che il lavoro fatto con gli effetti sonori sia altrettanto sbalorditivo: sembra davvero di essere in mezzo a flora e fauna della giungla, tanto che il film si trasforma in una grande avventura non solo per gli occhi, ma anche in una sopresa per l'udito.
In generale, quindi, il film di Favreau mi è sembrato capace di sostenere lo spirito fiabesco in aggiunta ad una chiave di lettura più naturalmente selvaggia rispetto, ovvio, al cartone animato originale. Per certi versi mi ha ricordato anche "Vita di Pi", pur con un piglio più giocoso e di consapevole intrattenimento.
Ps. Candidato agli oscar 2017 per i Migliori effetti speciali.
Cast: Neel Sethi, Bill Murray, Ben Kingsley, Idris Elba, Lupita Nyong'o, Scarlett Johansson, Giancarlo Esposito, Christopher Walken.
Box Office: $966.6 milioni
Consigli: La Disney produce e ci investe un capitale, quindi non ci si poteva aspettare niente di meno che un'avventurosa fiaba per tutta la famiglia. La pellicola funziona e non manca il fascino del mondo selvaggio, qui addomesticato per l'occasione e umanizzato nei classici personaggi utilizzati anche nella "mitologia" scout. Un titolo buono per ogni occasione.
Parola chiave: The law of the jungle.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 8 novembre 2016

Film 1235 - Pets - Vita da animali

Moltissima curiosità attorno a questo ennesimo successo commerciale d'animazione, per cui appena uscito mi sono fiondato in sala!

Film 1235: "Pets - Vita da animali" (2016) di Yarrow Cheney, Chris Renaud
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Manlio, Lisa, Pasquale, Chiara
Pensieri: Alcune considerazioni preliminari mi facevano ben sperare, soprattutto l'ottimo trailer imbastito ad arte per creare l'aspettativa di un cartoon comico e particolarmente spassoso. Sono mesi, infatti, che con "Pets" ci martellano l'anima proponendoci le stesse identiche gag su cani e gatti in attesa del ritorno dei propri padroni dal tram tram quotidiano fuori casa: le aspettative, dunque, mi facevano ben sperare. Errore.
Non che "The Secret Life of Pets" sia un film brutto, semplicemente non è quello che ci si sarebbe aspettati: tutte - e ribadisco TUTTE - le situazioni comiche presentate nei vari trailer sono utilizzate in apertura del film, cosicché i primi 5-10 minuti di pellicola di fatto ricalcano quello che ormai da un anno abbiamo imparato essere la routine quotidiana degli animaletti da compagnia in assenza dei loro padroni. La premessa è assolutamente simpatica, peccato che visto il martellamento di cui sopra, penso che tutti gli spettatori si siano ritrovati un attimo spiazzati nel constatare che la premessa iniziale ricalcava il trailer a fotocopia. Ma il problema non si esaurisce qui, perché quando finalmente la storia comincia per davvero, il risultato non è esaltante e la storia è semplicemente un racconto come un altro di un gruppo di animali che vivono molte avventure e si salvano a vicenda. E, neanche a dirlo, il coniglietto peloso e coccoloso è il più cattivo e agguerrito di tutti. Non particolarmente innovativo, no.
Il problema di "Pets" non è l'essere un prodotto commerciale come tanti altri, è che promette ciò che non mantiene: una pellicola d'animazione che esplora un argomento nuovo, un gruppo di personaggi simpatici innovativo, un risultato finale ad alto contenuto di divertimento e spasso. "Pets", invece, è solo un film simpatico, buono per una serata di disimpegno e cervello spento. Il che non è ovviamente un male, semplicemente non è sufficiente.
Tutto questo ha fatto seguire, alle considerazioni preliminari, una serie di considerazioni collaterali. Innanzitutto mi pare si possa dire che alla Illumination Entertainment siano capaci di fare magie, visti gli incassi stellari di "Minions" (addirittura oltre il miliardo di dollari!), "Cattivissimo me" 1 e 2 e questo film. Mi pare che siano ottimi maghi soprattutto perché riescono a mascherare pellicole mediocri o a malapena sufficienti da titoli interessanti, tramutando investimenti commerciali relativamente bassi (una media di 75 milioni di dollari a film) in veri e propri fenomeni del box-office. In tutta onestà "Minions" vive dell'unico pregio di aver azzeccato le spalle del protagonista di un altro film - per altro non così indimenticabile - e "Pets" ringrazia gli ideatori di un trailer in grado di trascinare non solo gli spettatori in sala, ma anche le loro aspettative. A storia finita, però, mi sono sempre ritrovato a chiedermi: e quindi?
Non c'è uno di questi titoli mi abbia lasciato veramente soddisfatto e non ne considero nessuno indimenticabile - salvo solo "Lorax - Il guardiano della foresta" che, però, non ha raggiunto i faraonici incassi globali degli altri film - e francamente a questo punto mi domando davvero se quelli della Illumination non siano semplicemente degli ottimi camuffatori, una casa di produzione che ha ottime idee preliminari ma fallisce nel progetto d'insieme, perché in quanto a raccontare storie sono in grado solo di battere strade già percorse. Il che, lo ripeto, non è un male di per sé, semplicemente non spiega il loro clamoroso successo. E con "Pets - Vita da animali" la situazione si ripete: film carino, qualche gag spassosa, risultato finale nella media e un incasso mondiale stellare ingiustificato. Perché la forza trascinante di un buon trailer non giustifica 800 milioni di dollari di incasso, specialmente quando poi vedi il film e ti accorgi che c'era molto fumo e poco, pochissimo arrosto.
Cast: Louis C.K., Eric Stonestreet, Kevin Hart, Ellie Kemper, Bobby Moynihan, Lake Bell, Dana Carvey, Hannibal Buress, Jenny Slate, Albert Brooks, Steve Coogan.
Box Office: $871 milioni
Consigli: Niente di nuovo, ma sicuramente una pellicola per tutta la famiglia che regala qualche momento divertente e, per il resto, consegna un prodotto nella media senza infamia e senza lode. Il che è un po' un peccato visto l'interesse che questo titolo era riuscito a generare nei suoi confronti, ma il risultato finale è questo e noi spettatori ci dobbiamo accontentare. Il che non è certamente un risultato finale invidiabile per un pellicola destinata al grande pubblico, ma questo è quello che "Pets" ci racconta e regala, per cui è inutile agitarsi tanto: simpatico, spensierato, dimenticabile.
Parola chiave: Animali abbandonati.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 26 maggio 2016

Film 1144 - Ace Ventura - L'acchiappanimali

Ho comprato i dvd del primo e secondo episodio e - con mia grande sorpresa! - Poe non li aveva mai visti, così ho proposto subito un recupero in direttissima!

Film 1144: "Ace Ventura - L'acchiappanimali" (1994) di Tom Shadyac
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Sarà che ci sono cresciuto con questo film, sarà che ricordo ancora quando mia nonna mi portò al cinema all'aperto di Rimini a vederlo, di fatto "Ace Ventura" è un cult della mia infanzia davvero intramontabile.
Divertente, selvaggio e pazzo, con un Jim Carrey assoluto mattatore e un colpo di scena finale che da bambino mi sconvolse, questa pellicola è riuscita a regalarmi - nonostante l'ennesima visione - una marea di risate, riportando alla memoria non pochi ricordi.
Mie personalissime scene imperdibili (insieme al finalone con "würstel") sono Ace che fa "conoscenza" con lo squalo alla festa di Ronald Camp e il momento del primo rientro a casa, quando tutta la giungla di animali esce allo scoperto non appena chiusa la porta di casa, a sancire la vocazione francesca dello stravagente detective.
Al di là del mio personale affetto verso questo titolo, comunque, "Ace Ventura: Pet Detective" è un titolo simpatico, pieno di energia, classico esempio di cinema americano spensierato anni '90 ricolmo di stereotipi, perfetto per ogni momento di disimpegno che richieda un filmetto spensierato e divertente. Il risultato finale è palesemente ironico, sciocco e sopra le righe, in ogni caso indimenticabile (scegliete voi se in bene o in male, io da che parte sto l'ho già palesato).
Cast: Jim Carrey, Courteney Cox, Sean Young, Tone Lōc, Dan Marino, Noble Willingham, Troy Evans, Raynor Scheine, Udo Kier.
Box Office: $107.2 milioni
Consigli: Non si può non aver mai visto "Ace Ventura". Piacerà o meno, ma bisogna sapere di cosa si parla! Carrey al picco della sua carriera comica che, solo nel '94 passava al cinema con Ace, "The Mask - Da zero a mito" e "Scemo & più scemo". Dunque un fenomeno di costume vero e proprio che lo elevò a vera e propria star e questo è uno dei titoli (imperdibile) che ne sancì lo status.
Parola chiave: Fiocco di Neve.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 24 marzo 2016

Film 1107 - Zootropolis

Un bel film d'animazione ci sta sempre e questo lo volevo vedere assolutamente!
Film 1107: "Zootropolis" (2016) di Byron Howard, Rich Moore
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe, Jessica
Pensieri: Quello che mi è piaciuto di questo film è il messaggio inclusivo. In un momento storico in cui la paura dell'altro è ai massimi livelli, in cui l'integrazione è sempre più una conquista quotidiana, una storia sulla possibilità di vivere bene insieme anche quando si è, per natura, opposti è un bellissimo racconto. Anche solo per questo bisognerebbe vedere - e far vedere ai bambini - l'ultimo cartoon Disney, il 55esimo classico prodotto dalla storica casa di produzione di Topolino.
La trama è apparentemente molto semplice: una coniglietta che vuole fare la polizziotta nella cosmopolita città di Zootropolis (dove prede e predatori vivono pacificamente insieme), conquista il suo sogno, ma rimane incastrata nel pregiudizio della sua condizione di nascita. Finita, così, a fare l'ausiliario del traffico, la nostra protagonista si imbatte nella furfante volpe di cui, col tempo, diventerà amica. Insieme riusciranno a risolvere il mistero che sta scuotendo alla base la città: alcuni predatori impazziti che, inspiegabilmente, prima diventano selvaggi e pericolosi e poi spariscono dalla circolazione. Ovviamente i sospetti ricadranno dove li vorrebbero la paura e i pregiudizi, ma la storia saprà regalare un colpo di scena meno scontato.
Chiaramente, essendo un film per famiglie, la componente giocosa e divertente la fa da padrone pur, appunto, non mancando il sottotesto di cui si parlava. Senza far pesare minimamente il messaggio già più impegnato, "Zootropolis" (titolo originale "Zootopia") riesce a intrattenere in modo egregio tutti i suoi pubblici target, regalando 108 minuti spensierati, visivamente accattivanti e ricchi di idee geniali e simpatiche. Insomma, nel complesso una bella pellicola che regala alla Disney non solo un altro successo commerciale, ma anche di pubblico e critica.
Film 1369 - Zootropolis
Cast: Ginnifer Goodwin, Jason Bateman, Idris Elba, J.K. Simmons, Tommy Chong, Octavia Spencer, Jenny Slate, Shakira, Alan Tudyk, Bonnie Hunt; (versione italiana) Ilaria Latini, Massimo Lopez, Gabriele Patriarca, Leo Gullotta, Frank Matano, Paolo Ruffini, Nicola Savino, Diego Abatantuono, Roberta Greganti, Vittorio Guerrieri, Teresa Mannino, Ilaria Stagni.
Box Office: $604.9 milioni
Consigli: Simpatico, ben fatto, con un bel messaggio di fondo, "Zootropolis" è quel film d'animazione che mancava da un po' nelle sale. Dopo il deludente "Il viaggio di Arlo", un ottimo titolo per tutta la famiglia che utilizza la computer grafica non solo come strumento per gli occhi, ma anche per raccontare una storia interessante, divertente e dalle numerose idee. Insomma, questa pellicola è da non perdere, da vedere e rivedere. Non mi stupirei di un sequel.
Parola chiave: Ululatori notturni.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

martedì 14 dicembre 2010

Film 196 - Charlie viene prima di tuo marito

Sbucato dal nulla...


Film 196: "Charlie viene prima di tuo marito" (2007) di Mark Helfrich
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Della serie: d'impatto.
L'altra sera leggo le news su IMDb e mi imbatto in una foto di Dane Cook (chi? Già, chi è?) e un flash mi illumina la mente: perchè l'ho già sentito nominare? Innescato il meccanismo curioso, leggo la sua scheda e scopro un film lasciato nel dimenticatoio delle opere talmente inutili da venire completamente rimosse: "Charlie viene prima di tuo marito" (sarà il titolo per un film?!).
Talmente rimosso, tra l'altro, che non ricordavo nemmeno la trama. Ho lasciato passare qualche giorno per vedere se qualcosa riaffiorava, ma nulla. Unica immagine riportata in superficie, quella dei due protagonisti (Cook e Jessica Alba) che, nella scena finale, si baciano in Antartide (o dovunque siano) rimanendo incollati con le lingue. Di classe.
Dopo aver rispolverato i ricordi grazie all'aiuto del trailer, spero vorrete perdonarmi se non spenderò altre parole a riguardo di questa pellicola, tanto insignificante da venire completamente rimossa dalla mia mente. Complimenti alla produzione.
Consigli: Di certo vederlo non farà male: è talmente privo di un qualunque appeal o spunto interessante da riuscire ad auto-cancellarsi dalla mente dello spettatore nel giro di qualche ora. Di sicuro non occuperà preziosa memoria che si potrà destinare a pensieri più interessanti.
Parola chiave: Sesso.




Ric

domenica 11 aprile 2010

Film 102 - Food, Inc.

Candidato agli ultimi Oscar, ma risultato perdente, il titolo mi aveva colpito tra i vari nominati della cotegoria 'Best Documentary, Features'. E allora ho deciso di vederlo. In inglese e non sottotitolato. E qualcosa l'ho capita...


Film 102: "Food, Inc." (2008) di Robert Kenner
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Crudo e senza pietà per lo spettatore, la mia fortuna è stata non capire al 100% tutte le parole usate. Ma questo documentario è potente e meno ruffiano di quelli di Michael Moore, anche se evidentemente il regista e sceneggiatore Kenner ha avuto meno successo e richiamo di pubblico. Dubito che in Italia vedremo mai questo "Food, Inc.", molto simile per tematiche al "Super Size Me" di Morgan Spurlock, ma meno dannoso dal punto di vista della salute per il suo protagonista. Quello che sta male, qui, è lo spirito! Mamma mia che viaggio intenso nel profondo abisso, quasi inferno, della catena alimentare americana. Un perverso meccanismo di supremazia umana su quella animale, che impedisce alle vittime o futuri pasti di - addirittura! - godere della luce diretta del sole. O di crescere secondo ritmi naturali. O di mangiare alimenti naturalmente sani e adatti. O, più di tutto, di morire degnamente.
Io non sono vegetariano, ma ho davvero sofferto alla vista delle immagini rubate dagli allevamenti delle multinazionali che obbligano i proprietari degli stabilimenti locali a seguire regole fuori dalla minima decenza, ammassando il bestiame in angusti 'contenitori' bui dove faticano a crescere, si ammalano per le polveri o nascono con malformazioni.
Altrettanto orrende le immagini dei maiali che vengono uccisi schiacciati da un muro che li stritola fino alla morte. Le urla sono allucinanti.
Ovviamente questo documentario non è stato concepito per allarmare o spaventare, ma educare a comportamenti quantomeno sensati nei confronti di bestie da noi allevate col solo scopo di divenire cibo.
Da spettatore europeo, devo ammettere, ho subito meno l'allarme suscitato dalle immagini, ma rimane comunque difficile restare indifferenti. E' vero, che il McDonald non serva il meglio del meglio lo sappiamo già da tempo. Manca, però, l'educazione o l'indignazione per far cambiare le cose. Se il cibo spazzatura è buono allora va bene così. Il problema, però, è che per certe schifezze che ci propinano come fresche o sane, c'è chi ne paga un prezzo altissimo. Un caso tra tutti, quello del piccolo Kevin, ucciso in 12 giorni dalla salmonellosi.
Fa male questo documentario, va dritto al cuore della questione e centra il bersaglio, perchè lo spettatore non può che continuare a pensare alle questioni sollevate dalla pellicola. Sta solo a noi capire quanto ci interessa approfondire e quanto, invece, rimanere all'oscuro.
Consigli: Preparatevi. Non a caso la tagline del film è 'You'll never look at dinner the same way again' (non vedrete mai più la cena allo stesso modo).
Parola chiave: Kevin's Law.




Ric

mercoledì 24 marzo 2010

Film 92 - Fantastic Mr. Fox

Dopo gli Oscar e i Golden e il tanto parlare di film, attori, registi, vincitori e vinti, mi era rimasto in testa a gironzolare il nome di una pellicola un po' ignorata...


Film 92: "Fantastic Mr. Fox" (2009) di Wes Anderson
Visto: dal computer di casa
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Se Wikipedia oggi andasse mi lancerei in considerazioni più colte e specifiche, ma siccome non carica, toccherà accontentarsi del poco che so. Non sul film, sia chiaro.
Dunque... Il film si ispira al libro di Roald Dahl, scrittore già conosciuto ai più (e non solo alla mia amica Giarda) per i famosissimi "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" (1971) di Mel Stuart, sceneggiato dallo stesso Dahl e interpretato da Gene Wilder e il più recente "La fabbrica di cioccolato" (2005) di Tim Burton interpretato dal fidato Depp. Come ogni favola per bambini che si rispetti, c'è sempre una morale (anche per i più grandi) che stimola l'evolversi del racconto. In questo caso, Mr. Fox e rispettivo film ci ricordano anche una grande verità: è dura essere eternamente secondi! Già in partenza "Fantastic Mr. Fox" doveva combattere contro i film della Pixar - non esattamente una cavolata - in particolare contro "Up", osannato dalla critica mondiale come uno dei più bei film animati della storia. E, infatti, il botteghino non l'ha premiato. Poi, nonostante le ottime recensioni raccolte (cito Horowitz: "Proof that Pixar doesn't have a monopoly on heartfelt and funny animation"), l'incasso è stato ben sotto le aspettative - archiviato come flop - raccogliendo la metà dei 40 milioni di dollari serviti per produrlo. Infine, batosta, Oscar e Golden per il film d'animazione vanno entrambi ad "Up", lasciando la nostra volpe a bocca asciutta (tra l'altro "Up" ha 'rubato' anche l'Oscar per la colonna sonora andato al Giacchino di "Lost", "Star Trek" e "Ratatouille", mentre Alexandre Desplat, compositore per questa pellicola ha perso per la terza volta, dopo "The Queen" e "Il curioso caso di Benjamin Button").
Un'altra grande verità, comunque, è che non per forza i secondi valgono meno dei primi. I premi sono personali, non importa quante migliaia di votanti si voglia recuperare, come del resto lo sono le recensioni. Io, lo dico proprio col cuore in mano, non so se avrei favorito "Up" a questa pellicola. Non per la qualità, ma forse perchè era talmente scontato che la Pixar vincesse di nuovo, che mi sono trovato un po' indeciso su quale 'squadra' tifare. Questo Mr. Fox è proprio carino, realizzato davvero bene e risulta perfino un po' strano, il tanto che basta per piacere. La trama è ben scritta e i personaggi ben approfonditi. Il che, forse, rende questo film meno per bambini di quanto non si voglia far credere. La scelta stessa di mettermi un Wes Anderson alla regia mi da da pensare... In positivo, sia chiaro, ma il regista di film come "I Tenenbaum", "Le avventure acquatiche di Steve Zissou" e "Il treno per il Darjeeling" non mi sembra proprio uno che sia abituato al genere come potrebbe essere il Chris Columbus di "Harry Potter e la pietra filosofale", "Mamma, ho perso l'aereo", "Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre" e il recente "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: Il ladro di fulmini"... Il grande limite di queso film, potrebbe essere una resa ricercata che, però, non è immediata per un pubblico di giovanissimi. Del resto chi vuole vedere, e di conseguenza trascina al cinema i genitori, i film d'animazione se non i ragazzini? Ecco, io forse avrei strizzato un attimo di più l'occhio a loro, avrei scelto qualche attore di grido (adolescenziale, si intende) per prestare la voce a qualche personaggio minore e poi avrei aspettato di vedere se funzionava. Qui abbiamo FANTASTICI (per rimanere in tema) attori-doppiatori, Meryl in primis, ma in fin dei conti un po' di nicchia. Ok, George Clooney, ma ormai ha 50anni e non è che può piacere proprio a tutte le generazioni. Poi Jason Schwartzman, Bill Murray, Michael Gambon, Willem Dafoe... Tutti bravissimi, giuro, ma che non richiamano nessun bambino, a mio avviso. Non dico bisognasse clonare il cast di "Twilight", ma uno Zac Efron a fare il figlio-volpe un po' gay ce lo vedevo moltissimo!
Marketing a parte, il mio giudizio va a estremo favore della volpe, furba e simpatica, un po' piaciona e sicura di sé, ma che senza i suoi amici non riuscirebbe ad andare da nessuna parte! Da non perdere l'amico opossum ipnotizzato, fa davvero ridere!
Consigli: La pronuncia degli attori-doppiatori è ben scandita, quindi si capisce tutto abbastanza bene anche senza sottotitoli. Ovvio che una mano a capire fa sempre comodo!
Parola chiave: Walter Boggis, Nathan Bunce, Franklin Bean.




Ric