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martedì 15 novembre 2022

Film 2146 - Black Adam

Intro: Il personaggio del fumetto non lo conoscevo, ma sicuramente non mi lascio sfuggire una pellicola sui supereroi!

Film 2146: "Black Adam" (2022) di Jaume Collet-Serra
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: questa pellicola me ne ha ricordate tante altre tutte mixate insieme, per un risultato finale che manca di originalità, anche se tutto sommato il film intrattiene. Niente di inedito, per carità, ma sicuramente abbiamo visto di peggio.
Per me, infatti, la mancanza di novità non è nemmeno troppo problematica (ormai ne siamo più che abituati). Qui la questione è che "Black Adam" richiama alla mente una miriade di altri film, senza mai riuscire a svincolarsi da questa sensazione di deja-vù e affermarsi in quanto prodotto autonomo e specifico.
Di seguito la mia personale lista di vari aspetti di questa pellicola che mi hanno ricordato altri titoli:
1. Hawkman è uguale a Falcon della Marvel;
2. Doctor Fate è uguale (ma che ve lo dico a fare?) a Doctor Strange;
3. Atom Smasher ricorda Ant Man;
4. Cyclone ricorda Storm degli X-Men;
5. la Justice Society ricorda inevitabilmente la Justice League;
6. l'ambientazione nella città fittizia e non occidentale di Kahndaq, sorta di universo chiuso in se stesso, ricorda Wakanda;
7. gli (orrendi) effetti speciali ricordano quelli del tremendo "Gods of Egypt".
Questi i riferimenti che mi balenavano costantemente in testa mentre guardavo il film, tanto da distrarmi dalla trama. Non ricordo che mi fosse mai capitato in maniera così lampante di trovare somiglianze con altri titoli visti in precedenza.
Ora, personalmente non ho gli strumenti per decretare chi o cosa sia stato creato prima, di fatto e basandomi sull'uscita in sala dei vari franchise che ho citato, "Black Adam" è quello arrivato tardi alla festa. Il che, associato alla generale mancanza di originalità di cui sopra, non fa che sminuire la qualità del prodotto finale.
Poi, per carità, Dwayne Johnson fa quello che può - o meglio, quello che sa fare - per salvare un personaggio la cui unica caratteristica parebbe quella di ribadire ad oltranza di non essere l'eroe che tutti attendono, non esattamente una base solida su cui lavorare. Se ci aggiungiamo che, nei panni dello spettatore medio (leggere non fan), ho faticato a capire la connessione tra questo personaggio e il suo invocare "Shazam", di fatto questa esperienza "Black Adam" è stata tante cose, ma non certo un primo capitolo introduttivo per questo personaggio ben spiegato e caratterizzato.
Se ci sarà un secondo episodio, speriamo che trovi una prospettiva più personale e una sceneggiatura più volenterosa.
Cast: Dwayne Johnson, Aldis Hodge, Noah Centineo, Sarah Shahi, Marwan Kenzari, Quintessa Swindell, Mo Amer, Bodhi Sabongui, Pierce Brosnan, Djimon Hounsou, Viola Davis, Henry Cavill.
Box Office: $351.6 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: Bah, non certo un capolavoro, ma un primo capitolo introduttivo facile quanto basta a spegnere il cervello. Dwayne Johnson fa Dwayne Johnson che fa Dwayne Johnson in ogni film con Dwayne Johnson protagonista. Al singolo decidere se questa ennesima copia carbone valga una chance (e le 2 ore di tempo di visione).
Premi: /
Parola chiave: Crown of Sabbac.
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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 29 dicembre 2021

Film 2073 - Red Notice

Intro: Netflix me lo ha proposto e riproposto per giorni, tutti ne parlavano... Per cui alla fine ho ceduto.

Film 2073: "Red Notice" (2021) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: critiche estremamente negative per un prodotto che sì, non è certamente niente di che, ma nemmeno così terribile.
Manca di originalità? Sì. Si poteva fare di meglio, anche considerato budget e cast? Assolutamente. Il risultato finale è una ciofeca inguardabile? Decisamente no. Semplicemente si tratta di un prodotto di facilissimo consumo che mantiene le promesse fatte dal trailer di disimpegno e divertimento mainstream. A mio avviso chi si aspettava di più aveva sbagliato pellicola a priori.
Poi che questo "Red Notice" ricordi una miriade di altri prodotti più o meno recenti è indubbio - penso a "Indiana Jones", "Black Widow", "Wonder Woman", "Il mistero dei Templari", "The Hitman's Bodyguard" e chi più ne ha più ne metta - e dubito sia stato prodotto per portare sullo schermo qualcosa di nuovo e innovativo, quanto più per generare un profitto che, magari, tecnicamente non c'è stato (dato che il film non è uscito nelle sale ma su Netflix a causa della pandemia), ma ha comunque fatto notizia per altri motivi (è diventato il film Netflix più visto nel suo weekend di debutto) tanto da vedersi già garantito un sequel. Insomma, purché se ne parli...
Cast: Dwayne Johnson, Ryan Reynolds, Gal Gadot, Ritu Arya, Chris Diamantopoulos, Vincenzo Amato, Ed Sheeran.
Box Office: $178,143
Vale o non vale: Da vedere e dimenticare, perfetto per una serata a cervello spento e comunque non peggiore di tanti altri prodotti visti di recente, "Red Notice" è un prodotto passabile che diverte il giusto e intrattiene a dovere. Grande cast, anche se ormai Dwayne Johnson fa Dwayne Johnson in ogni film. Ps. Secondo film consecutivo dopo "Last Night in Soho" ad utilizzare la canzone "Downtown" di Petula Clark, qui canticchiata da Gal Gadot (ma la versione interpretata da Anya Taylor-Joy è imbattibile).
Premi: /
Parola chiave: Cleopatra's Eggs.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 4 agosto 2021

Film 2040 - Jungle Cruise

Intro: Visto letteralmente due sere fa. Non mi capitava da un bel po' di essere cosi puntuale con una recensione... Lo avevo detto che ero in pari!

Film 2040: "Jungle Cruise" (2021) di Jaume Collet-Serra
Visto: dall'iMac
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: nessuno si aspettava un capolavoro da questo "Jungle Cruise", ciò non toglie che si potesse fare di più, soprattutto considerato che a disposizione si avesse il talento di Emily Blunt (che a quanto pare sta facendo scintille in casa Disney ultimamente).
La verità è che questa pellicola ne ricorda tante altre e allo stesso tempo fallisce nel tentativo di rendersi riconoscibile per stile, ritmo o racconto, il tutto per un risultato finale che è piattamente godibile sì, ma strizza troppo l'occhio ad altre avventure come quelle di (uno qualunque dei 3) "Jumanji", (uno qualsiasi degli innumerevoli) "Pirates of the Caribbean", (uno qualsiasi dei vari) "The Mummy", (uno dei 2) "National Treasure" e via dicendo.
Insomma, considerando che la sceneggiatura di "Jungle Cruise" non presenta certo niente di innovativo o mai visto prima sul grande schermo, ci si sarebbe dovuti concentrare più sul conferire tridimensionalità ai personaggi principali - non basta al giorno d'oggi che la tua eroina sia una donna indipendente, risoluta e nata in un momento storico che non le rende giustizia - e dare un tono comico a tutto il racconto, perché altrimenti il tuo film risulterà semplicemente l'ennesimo titolo usa e getta con protagonista Dwayne Johnson che racconta di una maledizione ed è ispirato ad una delle giostre dei parchi a tema della Disney (sì, ci risiamo...).
Ribadisco che nessuno si aspettasse la pellicola del secolo, però mi sento di dire che nonostante le basse richieste del consumatore - domenica avevo solo voglia di vedere un prodotto facile facile che mi facesse spegnere il cervello - il risultato finale sia decisamente inferiore al potenziale di un titolo dal budget mostruoso di 200 milioni di dollari: gli effetti speciali sono mediocri, gli zigomi della Blunt mai così ferilliani, siamo nuovamente alle prese con una storia incentrata su una maledizione e dei conquistadores, per l'ennesima volta siamo di fronte ad un albero magico della vita ("Avatar" certamente, ma anche "Pocahontas") e, insomma, Dwayne Johnson avrà anche il suo fascino (suppongo), ma non si tratta certo del miglior attore della storia del cinema.
Quindi, ecco, diciamo che con tutta la buona volontà del mondo, "Jungle Cruise" proprio non colpisce, non lascia il segno. E sono felice che la Disney si stia finalmente svegliando dal suo torpore cis eterosessuale e cominciando a regalare (qualche) rappresentazione LGBT nei suoi prodotti, però questo piccolo gesto (miscroscopico, a dire il vero) di apertura nei confronti di racconti e storie con un piglio più moderno non è sufficiente a riscattare un giro di giostra cinematografica piuttosto insipido. E sorprendentemente privo di ironia.
Ps. Ma poi cosa ti serve avere Paul Giamatti nel cast se lo usi per due scene a inizio film e una scena nel finale?!
Cast: Dwayne Johnson, Emily Blunt, Édgar Ramírez, Jack Whitehall, Jesse Plemons, Paul Giamatti, Veronica Falcón, Dani Rovira, Quim Gutiérrez.
Box Office: $66.4 milioni (ad oggi)
Vale o non vale: I tentativi di epicità falliscono miseramente, l'avventura di per sé non ha niente di mai visto e il fatto che ci si affidi all'ennesima maledizione da annulare direziona tutta l'operazione "Jungle Cruise" verso quel limbo di mediocrità in cui si trovato titoli simili con budget e cast stellare che preferiscono raccontare la solita storia fotocopia che non ha veramente nulla da dire e il cui senso supremo è quello di incassare soldi al botteghino in vista di un sequel (che speriamo non si avveri, ma dubito) che tenterà di bissare il successo. C'è da dire che al momento il successo parrebbe non essere colossale, ma le variabili Covid + Disney+ vanno certamente prese in considerazione.
Insomma, capiamoci, "Jungle Cruise" funziona se siete alla ricerca di un prodotto che non richieda alcuno sforzo mentale e nessuna particolare esigenza di prestare attenzione per tutti i 127 minuti di durata. Per qualsiasi altra esigenza, invece, meglio rivolgersi altrove.
Premi: /
Parola chiave: Petali.

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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 23 gennaio 2021

Film 1785 - Jumanji: Welcome to the Jungle

Intro: E a proposito dell'orda di sequel... eccone un altro da aggiungere alla lista.
Film 1785: "Jumanji: Welcome to the Jungle" (2017) di Jake Kasdan
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: mi era tornata voglia di rivederlo. Alla fine è un blockbuster simpatico che rende giustizia all'originale e ricolloca perfettamente il franchise nel contesto moderno. Cosa si può volere di più da un film con protagonista The Rock? Io già contento così.
Film 784 - Jumanji
Film 1472 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Film 1785 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Cast: Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan, Nick Jonas, Bobby Cannavale, Alex Wolff, Madison Iseman, Ser'Darius Blain, Morgan Turner, Colin Hanks, Missi Pyle.
Box Office: $962.1 milioni
Vale o non vale: Divertente, avventuroso e ben costruito, questo sequel di "Jumanji" - che mette ufficialmente di nuovo in moto il franchise - funziona e intrattiene a dovere. Kevin Hart dovrebbe essere il più divertente, ma a rubargli la scena è un Jack Black in ottima forma.
Premi: /
Parola chiave: Missing piece.
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#HollywoodCiak
Bengi

sabato 5 dicembre 2020

Film 1750 - Get Smart

Intro: Ritorno indietro nel tempo, questa volta non di decade, ma rispetto alla mia lista di film arretrati che mesi fa ho lasciato indietro. Ho deciso di progredire con i titoli rimasti indietro nel mentre che completo i vari assignments di fine semestre qui all'università, sia perché mi stanno rubando tanto di quel tempo che riesco a malapena a trovare del tempo per me (ho visto un solo nuovo film nelle utlime 2 settimane), sia perché il prossimo film che avrei dovuto recensire è incluso nel mio final essay per il corso di Understanding Social Media e mi farebbe piacere pubblicare qui (almeno in parte) quello che ho scritto. In attesa di finire di mettermi in pari con le scadenze, quindi, torno a dove avevo lasciato ad agosto.
Film 1750: "Get Smart" (2008) di Peter Segal
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: boiatona adorabile che trovo onestamente divertente e riuscita (anche se non perfetta), "Get Smart" riesce ad intrattenere con leggerezza grazie alle ottime performance di Steve Carell e Anne Hathaway, inaspettatamente, adorabilmente affiatati e a una storia che mette alla berlina l'idea cinematografica dell'agente segreto. Primo vero ruolo "serio" di Dwayne Johnson (che non si fa più chiamare The Rock) e grandissimo cast di comprimari a comporre una squadra (ahimè) tutta al maschile che porta a casa il risultato. Sembra per certi versi "Spy" al maschile (agente segreto che nessuno si aspetta capace per il ruolo, coprotagonisti competenti e belli, ambientazione est-europea, agenti corrotti, ecc) mentre si mischiano tanti elementi classici di Bond con un pizzico di "Entrapment". In ogni caso, per me sempre spassoso.
Film 56 - Agente Smart - Casino totale
Film 964 - Agente Smart - Casino totale
Film 1750 - Get Smart
Cast: Steve Carell, Anne Hathaway, Dwayne Johnson, Alan Arkin, Terence Stamp, James Caan, Masi Oka, Dalip Singh, Ken Davitian, Terry Crews, David Koechner, Bill Murray, Patrick Warburton, Larry Miller.
Box Office: $230.7 milioni
Vale o non vale: Scemo e senza pretese, "Get Smart" vive di una comicità fisica non certo innovativa, ma che funziona alla grande. Hathaway si mette in gioco nel suo primo ruolo veramente comico (ma anche sexy, va detto) e Carell la aiuta e supporta grazie alla sua esperienza: si vede che i due funzionano. Insomma, un prodotto comico che funziona e diverte, perfetto per spegnere il cervello. La scena della sfida di ballo a coppie è qualcosa di geniale.
Premi: /
Parola chiave: Inno alla gioia.
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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 12 ottobre 2020

Film 1934 - The Mummy Returns

Intro: L'altra mattina sono capitato per caso su un canale YouTube che proponeva la visione di questa pellicola a una vera archeologa - se non ricordo male addirittura egittologa - che si esprimeva rispetto alla veridicità o plausibilità delle trovate narrative messe in scena per questo prodotto. Inutile dire che mi è tornata una gran voglia di vedere il film...
Film 1934: "The Mummy Returns" (2001) di Stephen Sommers
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: sono sempre stato un gran fan di questa serie (ho visto tutti gli episodi almeno una volta) e ho sempre avuto una fascinazione per l'antico Egitto e, anche se c'entra poco, un mese fa sono stato al Museo Egizio di Torino che ha sicuramente rinvigorito il mio interesse. Quindi ho certamente rivisto con piacere "The Mummy Returns", secondo capitolo di un franchise che, ammettiamolo, dopo questo titolo ha perso decisamente smalto (e Rachel Weisz, il che non è poco).
Sequel diretto de "The Mummy", qui la storia continua la narrazione delle due coppie rivali, quella formata dagli O'Connell e quella ben più antica che vive di costanti resurrezioni formata da Imhotep e Anck-Su-Namun; in mezzo a tutto il trambusto che ovviamente costituisce quasi l'80% di tutta la storia, la produzione è riuscita anche ad inserirci le basi per il personaggio futuro soggetto di spin-off, ovvero il Re Scorpione, interpretato nientemeno che da Dwayne Johnson (all'epoca ancora The Rock).
Il film in generale funziona, è un'avventura più complessa di quella precedente, ci sono molti più personaggi coinvolti e le azioni sono assulutamente spettacolari, anche se è innegabile che si rilevi un certo carattere obsoleto rispetto alla resa finale degli effetti speciali; il che, però, non guasta assolutamente il divertimento, ulteriormente sancito a mio avviso dai vari flashback narrativi che ricollocano la storia nell'antichità e le conferiscono un non so che affascinante grandioso (per non dire faraonico...). Insomma, un piacevole film d'avventura senza alcuna pretesa oltre quella di intrattenere lo spettatore. Il risultato finale c'è tutto, anche a quasi vent'anni dalla sua uscita nelle sale.
Ps. Ah!, qualcosa di storicamente giusto nella storia c'è, ma principalmente sono le inesattezze a farla da padrone... La cosa che più in assoluto mi ha fatto ridere è che non importa in quale punto della città del Cairo si sia, in lontananza si distingueranno perfettamente i profili di tutte e tre le piramidi di Giza.
Film 1572 - The Mummy
Film 737 - La mummia - Il ritorno
Film 1934 - The Mummy Returns
Film 1402 - La mummia
Film 927 - Il re scorpione
Cast: Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Arnold Vosloo, Oded Fehr, Patricia Velásquez, Dwayne Johnson, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Freddie Boath, Alun Armstrong, Shaun Parkes.
Box Office: $435 milioni
Vale o non vale: Divertente, dal ritmo veloce visivamente intrigante, questo secondo capitolo del franchise espande la storia, pur riuscendo a mantenere intatti i toni del primo episodio. Il cast ritorna per intero, Stephen Sommers scrive e dirige nuovamente, il tutto per una macchina oliata capace di regalare un paio d'ore spensierate tra molte avventure e quel tocco esotico che non manca di far sognare. Io apprezzo sempre. Poi, sinceramente, io mi sarei risparmiato il collegamento Nefertiri-Rachel Weisz, ma erano altri tempi ed è apprezzabile vedere che pian piano le cose stanno cambiando.
Premi: /
Parola chiave: Bracciale.

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#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 2 luglio 2020

Film 1737 - San Andreas

Intro: Ormai una sorta di tradizione della casa, un altro film tutti insieme per spassarcela un po' a costo zero.
Film 1737: "San Andreas" (2015) di Brad Peyton
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: devo dirlo, ci sono disaster movies migliori, ma era da un po' che volevo rivederlo e l'occasione sembrava quella giusta. Forse manca un po' di quella grandezza epica che hanno certi film di Emmerich come "2012" e "The Day After Tomorrow", comunque "San Andreas" regala sufficiente intrattenimento e distruzione per funzionare. Anche qui Dwayne Johnson interpreta il suo unico personaggio da pellicola d'azione, tutto muscoli e famiglia.
Ps. Date una chance alla bella canzone di Sia dei titoli di coda, cover di "California Dreamin'" dei The Mamas and the Papas.
Film 954 - San Andreas
Film 1737 - San Andreas
Cast: Dwayne Johnson, Carla Gugino, Alexandra Daddario, Ioan Gruffudd, Archie Panjabi, Kylie Minogue, Paul Giamatti, Will Yun Lee, Colton Haynes.
Box Office: $474 milioni
Vale o non vale: Facile facile, sufficientemente distruttivo, persino adrenalinico in certe parti, "San Andreas" utilizza la scusa del disastro naturale per dare l'ennesima occasione a Johnson di interpretare il macho dai saldi valori che salva la situazione grazie a coraggio e tenacia. La famiglia e il mondo ringraziano.
Premi: /
Parola chiave: Famiglia.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 30 giugno 2020

Film 1736 - Skyscraper

Intro: Altra seratina casalinga in compagnia di un film, questa volta ci siamo concessi un titolo abbastanza recente e che nessuno di noi aveva già visto.
Film 1736: "Skyscraper" (2018) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: di solito mi gusto con immenso piacere pellicole come questa, coccolato dalla totale innecessità di concentrazione e sforzo mentale, ma a tutto c'è un limite. Dove sembra non esserci un limite, invece, è alla stupidità e alla spavalda noncuranza della plausibilità della sceneggiatura di "Skyscraper", un prodotto che si presenta come di facile consumo, sì, ma esagera talmente tanto nella messa in scena che sfocia inevitabilmente nel ridicolo. E parliamoci chiaro, non è solo a causa della scena - tanto pubblicizzata anche nel trailer - del salto nel vuoto compiuto da un uomo con un arto artificiale (la gamba), è proprio nel suo insieme che la storia non funziona: è tutto estremizzato ed esagerato, tanto caricato all'ennesima potenza che ricorda titoli di decadi precedenti e che pensavamo superati.
Invece questo film si arrampica su una struttura narrativa che punta tutto su un climax visivo e che sacrifica il resto in nome della spettacolarità testosteronica, figlio di una vecchia retorica machista che sa di stantio fin dall'inizio. Aggiungo che Dwayne Johnson, con all'attivo 10 titoli da protagonista in 4 anni, ha decisamente saturato il mercato cinematografico con la sua presenta. Non sarebbe tanto un problema la sua sovraesposizione, non fosse che riproponendo sempre lo stesso identico personaggio stereotipato del muscoloso risolvi situazioni estreme non aggiunge davvero niente alla sua filmografia finendo per darsi la zappa sui piedi. E "Skyscraper" ne è un evidente esempio.
Cast: Dwayne Johnson, Neve Campbell, Chin Han, Roland Møller, Noah Taylor, Byron Mann, Pablo Schreiber, Hannah Quinlivan.
Box Office: $304.9 milioni
Vale o non vale: Brutto, banale e inefficacemente spettacolare, "Skyscraper" tenta senza successo di creare tensione proponendo un action thriller ad alta quota che finisce per implodere sull'inconsistenza della sua trama che vive di cliché e banalità. Gli effetti speciali non bastano.
Premi: /
Parola chiave: Protesi.

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Bengi

domenica 14 giugno 2020

Film 1723 - Moana

Intro: Non fremevo particolarmente per rivedere questo cartoon, ma di fatto era l'unica opzione gratuita disponibile sul volo da San Francisco a Honolulu...
Film 1723: "Moana" (2016) di Ron Clements, John Musker
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: la prima volta che ho visto "Moana" non sono rimasto particolarmente impressionato, più che altro considerato l'alto livello qualitativo raggiunto dalla partnership Disney - Pixar negli anni. In ogni caso rivedere questo titolo (in italiano "Oceania"), e specialmente in inglese, mi ha aiutato a riconsiderare un po' della mia disillusione. Sarà che sono stato circondato per un anno dalla cultura Māori - subendone inevitabilmente il fascino -, sarà che per una volta un prodotto mainstream abbraccia una cultura diversa da quella americana o da quel modo di dipingere quelle di altri paesi in maniera stereotipata, di fatto ho rivissuto con piacere l'avventura raccontata qui.
Film 1314 - Oceania
Film 1723 - Moana
Cast: Auliʻi Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Jemaine Clement, Nicole Scherzinger, Alan Tudyk.
Box Office: $690.8 milioni
Vale o non vale: Carino, estremamente colorato e avventuroso, con una protagonista riuscita e una storia eco-friendly che funziona. Non una pellicola sconvolgente, ma si lascia guardare con piacere anche una seconda volta.
Premi: Candidato a 2 Oscar e Golden Globe per il Miglior film d'animazione e canzone originale ("How Far I'll Go" di Lin-Manuel Miranda); candidato al BAFTA per il film d'animazione. 2 nomination ai Grammy e vittoria per Miranda nella categoria Best Song Written for Visual Media.
Parola chiave: Voyagers.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 30 ottobre 2019

Film 1667 - Rampage

Intro: Avendolo perso al cinema, ero rimasto con la voglia di vederlo. Detto fatto, appena salito sull'aereo per Sydney mi sono lanciato nella visione.
Film 1667: "Rampage" (2018) di Brad Peyton
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: e io che ero pure ansioso di vederlo... In realtà questo "Rampage" è un prodotto piuttosto deludente e nemmeno realizzato con grande maestria, considerato che gli effetti speciali che ricreano gli animali di dimensioni smisurate non sono davvero niente di impressionante. Peccato, poteva essere un'americanata di intrattenimento basico, ma ben fatto e, invece, si è rivelata solo l'ennesima boiata. E Dwayne Johnson comincia ad aver saturato il grande schermo...
Ps. Il film è un adattamento dell'omonimo videogame degli anni '80.
Cast: Dwayne Johnson, Naomie Harris, Malin Åkerman, Jake Lacy, Joe Manganiello, Jeffrey Dean Morgan, Marley Shelton.
Box Office: $428 milioni
Vale o non vale: Niente di nuovo e, anzi, francamente un po' deludente. Si guarda nel momento in cui si cerca totale disimpegno e quella serie di catastrofi e distruzioni che vanno a braccetto con animali giganti ed esperimenti scientifici pompati di steroidi.
Premi: /
Parola chiave: CRISPR.

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#HollywoodCiak
Bengi

venerdì 9 febbraio 2018

Film 1472 - Jumanji: Welcome to the Jungle

Volevo vederlo e, al contempo, avevo sinceramente paura che questo film potesse essere una colossale boiata!

Film 1472: "Jumanji: Welcome to the Jungle" (2017) di Jake Kasdan
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Quando ho scoperto che era in cantiere un film legato al franchise di “Jumanji” mi sono messo le mani nei capelli. A distanza di così tanto tempo e dopo essere riusciti a creare un prodotto ben riuscito, perché andare a disturbare anche questa storia? Senza contare che. Dopo la morte di Robbie Williams, sembrava davvero un sacrilegio… In realtà questo sequel ha il suo perché, funziona. Innanzitutto è estremamente ironico e dissacrante, spesso in grado di dar vita a momenti comici molto divertenti e surreali; poi bisogna ammettere che a livello narrativo la trama si sia evoluta in una direzione sensata, dirigendosi verso un gioco non più da tavolo, bensì ora consolle per videogames. Scelta geniale.
In questo nuovo contesto il racconto è in grado di prendere di mira ed ironizzare su tutta una serie di stereotipizzazioni care al genere dei videogiochi, costretti per necessità a semplificare ed amplificare molte caratteristiche dei loro personaggi. Ed è così che, paradossalmente, ognuno dei quattro giovani protagonisti di “Welcome to the Jungle” finirà per confrontarsi con avatar completamente opposti ai propri caratteri, dovendo necessariamente venirci a patti per poter proseguire e terminare il gioco.
A livello di macrostruttura, quindi, la storia è esattamente come la precedente, è tutto il contorno che è radicalmente cambiato: se la prima volta era il gioco ad intrufolarsi nella realtà dei giocatori, ora sono questi ultimi a venire trascinati nella realtà virtuale.
Gli avatar scelti per questa nuova avventura sono davvero efficaci, specialmente quello del professore interpretato da Jack Black, qui in versione effeminata davvero, davvero divertente. Su di lui devo dire che fossi scettico e, invece, l’ho trovato il più riuscito del gruppo. Anche The Rock riesce a fare una buona figura in un ruolo comico che prende in giro da lontano i suoi soliti personaggi tutti muscoli ed azione. A completare il quartetto ci sono Kevin Hart (al suo secondo film con Johnson) come sempre molto chiassoso, una Karen Gillian finalmente senza trucco e maschere (vedi i “Guardiani della Galassia”) e un Nick Jonas che vedo per la prima volta recitare (sembra un po’ il cucciolo del gruppo, ma vabbé). Tutti insieme fanno un gruppo ben assortito, peccato per la solita poca rappresentazione femminile. Completa il quadro il supercattivo Bobby Cannavale, a tratti disgustosamente riuscito, il cui ruolo di antagonista poteva venire un po’ più esteso. In ogni caso tutto funziona egregiamente supportato da una serie di effetti speciali e scene d’azione che danno alla storia la giusta dose di avventura a conferire il dinamismo necessario.
Tutto sommato, quindi, un risultato finale godibile e riuscito, capace di riproporre gli elementi principali della prima, famosa pellicola proponendoli però in chiave moderna e aggiornata. E anche se probabilmente di questo ennesimo sequel non c’era bisogno, alla fine ci si diverte lo stesso, che è quello che conta.
Film 784 - Jumanji
Film 1472 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Film 1785 - Jumanji: Welcome to the Jungle
Cast: Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan, Nick Jonas, Bobby Cannavale, Alex Wolff, Madison Iseman, Ser'Darius Blain, Morgan Turner, Colin Hanks, Missi Pyle.
Box Office: $859.4 milioni (ad oggi)
Consigli: Primo e secondo episodio sono talmente distanti nel tempo e nelle fattezze che non serve granché recuperarli in fila. Il legame che unisce le pellicole c’è, ma è un gentile omaggio all’attore che precedentemente ha portato al successo il franchise. Detto questo, “Welcome to the Jungle” può essere gustato senza bisogno di sapere cosa fosse successo prima: la storia mira a una nuova audience che, probabilmente, non ha la minima idea di cosa raccontasse il primo “Jumanji”, per cui era inevitabile che gli elementi chiave alla base del racconto sarebbero stati spiegati di nuovo. Quindi godetevi pure questo secondo episodio senza la paura di non capirne i riferimenti, è più che accessibile. E divertente.
Parola chiave: Pietra.

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 11 dicembre 2017

Film 1456 - Fast & Furious 8

Non ero sicuro avrei completato la saga, sinceramente, ma quando ho trovato un link in streaming mi sono lasciato convincere a vederlo...

Film 1456: "Fast & Furious 8" (2017) di F. Gary Gray
Visto: dal computer portatile
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Ebbene sì, anche questo ottavo capitolo dopo il precedente settimo mi è piaciuto. Lo ammetto, sono diventati bravi a rendere questa storia più appetibile per tutti, sicuramente più commerciale. Del resto siamo passati dai quartieri del ghetto e le rapine delle prime storie ai pranzi sui grattacieli newyorkesi dopo aver aiutato i buoni ad incastrare pericolosi cyber criminali (o almeno provarci). In riferimento a quest'ultimo aspetto, devo dire che Charlize Theron in versione Licia Colò mi ha fatto particolarmente ridere e, soprattutto, ora sappiamo che i dreadlocks non le stanno per niente bene.
Continuando ad esaminare il cast, questo "The Fate of the Furious" richiama all'ovile praticamente tutti i personaggi visti negli altri 7 episodi, preoccupandosi persino di introdurne dei nuovi; mai, infatti, avrei pensato di vedere Vin Diesel e Helen Mirren recitare nella stessa scena.
I vecchi cattivi ora fanno parte del team di Toretto, anche se quest'ultimo è costretto a fare volta gabbana per proteggere una nuova parte della sua famiglia. Tutta la storia infatti si basa su questo e sul ricatto emotivo che Dom deve subire. In mezzo, comunque, non mancano le solite corse di macchine, sparatorie, acrobazie mirabolanti che è meglio non provare a riprodurre a casa. Il tutto stride un bel po' con la sviolinata cristiana finale che vede tutta la famiglia allargata recitare una preghiera prima dei pasti, ma del resto cosa vuoi che gliene freghi al pubblico se la squadra poco prima ha praticamente decimato la popolazione mondiale, l'importante è ricordarsi che i sani principi del nostro protagonista si saldano inconfutabilmente su quelli della Chiesa.
Divertenti paraodssi a parte, il risultato finaleè godibile per davvero e anche se si tratta della solita gran boiata, "Fast & Furious 8" riesce nel suo intento di consegnare al pubblico un prodotto di intrattenimento fondamentalmente riuscito.
Film 1210 - Fast and Furious
Film 1215 - 2 Fast 2 Furious
Film 1228 - The Fast and the Furious: Tokyo Drift
Film 1256 - Fast & Furious - Solo parti originali
Film 1350 - Fast & Furious 5
Film 1355 - Fast & Furious 6
Film 1365 - Fast & Furious 7
Cast: Vin Diesel, Dwayne Johnson, Jason Statham, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris "Ludacris" Bridges, Scott Eastwood, Nathalie Emmanuel, Elsa Pataky, Kurt Russell, Charlize Theron, Luke Evans, Kristofer HivjuTego Calderón, Helen Mirren.
Box Office: $1.236 miliardi
Consigli: I fan della saga ameranno e, ovviamente, non possono astenersi dal recuperare il più recente titolo del franchise. Per gli altri che siano senza troppe pretese, questo film può risultare piacevole preso per quello che è ovvero un testosteronico esempio di cosa sappiano fare gli americani con muscoli, macchine e la minaccia concreta per i propri cari.
Parola chiave: Hacker.

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Bengi

lunedì 24 luglio 2017

Film 1391 - Baywatch

Vacanzina in Lussemburgo, come ogni volta torno volentieri al cinema a gustarmi qualche pellicola in lingua originale!

Film 1391: "Baywatch" (2017) di Seth Gordon
Visto: al cinema
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sciocco, sboccato, esibizionista e spesso volgare. Eppure questo revival di uno dei telefilm più famosi di sempre riesce a catturare qualche sorriso e, limitandosi ad accontentarsi di quello che passa in convento, si può perfino apprezzare l'ora e mezzo di intrattenimento facile facile.
L'impressione che ho avuto è che Dwayne Johnson sia sempre di più la spalla ideale (anche se qui è protagonista), l'uomo giusto per le pellicole di disimpegno, capace di adattarsi a qualsiasi compagno di grande schermo e riuscendo sempre di più a portare a casa un risultato soddisfacente. Qui, inoltre, è affiancato da un ipertrofico Zac Efron che, certamente, è capace di districarsi bene in un tipo di prodotto del genere (e sceneggiature facili facili) con una certa professionalità. Anche se, devo ammetterlo, in questa occasione l'ho trovato particolarmente inespressivo e presente nel film giusto perché atleticamente perfetto per il personaggio (un ex sportivo due volte medaglia d'oro). Priyanka Chopra è, invece, una cattiva accettabile che fa una fine ingrata, per quanto sorprendentemente inattesa. Di sicuro per lei atterrare sul pianeta blockbuster significa ritagliarsi uno spazio importante nella Hollywood che conta, peccato che "Baywatch" di fatto non abbia funzionato (69 milioni di dollari per produrlo e un incasso di a malapena 100milioni superiore, senza contare le critiche estremamente negative).
Per quanto riguarda la sceneggiatura, in generale si sceglie di concentrarsi su moltissimi espedienti sessuali cercando di ri-assestare l'approccio decisamente più serio - anche se spesso derisibile, per carità - della serie tv. Sinceramente non penso che fosse necessario, più che altro perché questo va un po' ad intaccare il ricordo e il senso dell'originale. Forse il tentativo era quello di incuriosire i giovani con le restrizioni per età e linguaggio tanto severe in America (il famoso fascino del proibito). Si poteva puntare su altro, anche se il risultato finale non è così male come i critici lo hanno definito.
Cast: Dwayne Johnson, Zac Efron, Priyanka Chopra, Alexandra Daddario, Jon Bass, Kelly Rohrbach, Ilfenesh Hadera, Yahya Abdul-Mateen II, Hannibal Buress, David Hasselhoff, Pamela Anderson.
Box Office: $169.7 milioni
Consigli: Tenendo presente che si tratta di una boiata, il risultato finale è anche godibile. Scemo, volgare, chiassoso, sesso dipendente, il "Baywatch" cinematografico rispolvera le vecchie glorie della serie tv Mitch Buchannon, Matt Brody, Stephanie Holden e CJ Parker e le rilancia al giorno d'oggi, tra patti di fratellanza ai limiti della consanguineità, prove fisiche da implosioni muscolari e un intreccio narrativo tanto semplice da non intaccare i toni sciocchini dell'operazione. Non mancano, ovviamente, due camei ad hoc.
Parola chiave: Pesce.

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mercoledì 31 maggio 2017

Film 1365 - Fast & Furious 7

Beh, finiamola sta serie finalmente, no? Ah, ce n'è un altro...

Film 1365: "Fast & Furious 7" (2015) di James Wan
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Devo ammettere che è il primo film della saga che mi abbia davvero appassionato. C'è una trama, numerosi colpi di scena, un crescendo di pathos e, finalmente, qui per azione non si intendono solo le corse con le macchine (miracolo).
Il cast è sempre più ricco di stelle del cinema - si sono aggiunti Djimon Hounsou, Kurt Russell e Jason Statham - e anche se fatico a comprenderne di volta in volta il motivo, bisogna ammettere che sia apprezzabile lo sforzo da parte della produzione di riuscire a mantenere appetibile il franchise attraverso questo ed altri tipi di richiamo per il pubblico.
Come per tutti i suoi predecessori, "Furious Seven" non si discosta dal tema centrale di tutta l'operazione furiosa e veloce, ovvero la famiglia allargata che ci si sceglie (e da cui si è scelti) e ci costruisce attorno tutta la trama. In questo caso siamo addirittura di fronte a due famiglie rivali, per un risultato finale al testosterone che raddoppia la dose di tematiche "sacre" alla serie e restituisce allo spettatore un epica dose di scontri, inseguimenti e acrobazie strampalate ben classificabili sotto l'etichetta di "americanate", pur risultando non poco efficaci. Da questo punto di vista bisogna dire che molta parte del lavoro la fanno gli effetti speciali conseguenti al gigantesco investimento di fondi (190 milioni di dollari) per produrre la pellicola. Al di là di coreografie e mirabolanti avventure, proprio a livello di fotografia e computer grafica è evidente che ci sia stato un netto miglioramento.
In generale quindi - Jordana Brewster a parte (che fortuna qui c'è molto poco) - "Fast & Furious 7" finisce per essere il titolo più riuscito di tutta la saga e nonostante la longevità di certe altre operazioni simili porterebbe a pensare che più ci si allontani dal primo episodio, più la qualità tenda a diminuire in realtà qui questa massima cinematografica non trova riscontro. Vedremo cosa saprà regalare il più recente ottavo capitolo, rimpinzato doverosamente di nuove star, nuove avventura e, ovviamente, adrenalina.
Ps. Unico film di tutto il franchise ad ottenere nomination ai premi che contano, il settimo episodio può vantare la candidatura ai Golden Globes e ai Grammy per la Miglior canzone originale ("See You Again" di Wiz Khalifa ft. Charlie Puth).
Film 1210 - Fast and Furious
Film 1215 - 2 Fast 2 Furious
Film 1228 - The Fast and the Furious: Tokyo Drift
Film 1256 - Fast & Furious - Solo parti originali
Film 1350 - Fast & Furious 5
Film 1355 - Fast & Furious 6
Film 1456 - Fast & Furious 8
Cast: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Chris 'Ludacris' Bridges, Jordana Brewster, Djimon Hounsou, Kurt Russell, Jason Statham, Nathalie Emmanuel, Elsa Pataky, Iggy Azalea.
Box Office: $1.516 miliardi
Consigli: Il genere è il solito, ma il risultato finale è superiore a quanto visto fino ad ora. Adrenalinico, violento, esagerato ma nel complesso ben calibrato, "Fast & Furious" torna dal suo pubblico per la settima volta e non delude. Certo, lo spettatore casuale potrebbe gradire meno, ma i fan apprezzeranno il buon livello mantenuto. E il bel finale dedicato a Paul Walker.
Parola chiave: Occhio di Dio.

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venerdì 12 maggio 2017

Film 1355 - Fast & Furious 6

Sempre più vicini alla fine... Ci siamo quasi!

Film 1355: "Fast & Furious 6" (2013) di Justin Lin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Ana Lucia ha perso la memoria, ma è viva. Tutto è bene quel che finisce bene. Circa, visto che adesso lavora per i cattivi. Dom lo scopre e, ovviamente, vuole andarsela a riprendere e quella povera di Elena, con i suoi zigomi perfetti, non potrà che farsi da parte. Al cuor non si comanda in "Fast & Furious 6", tra nuove nascite e amori per sempre, il tutto sempre nell'ottica del mantra assoluto della saga: la famiglia prima di ogni cosa.
Dunque non cambia granché rispetto alle precedenti avventure, oppure sì? Per quanto mi riguarda devo dire che il sesto appuntamento cinematografico dei veloci e furiosi ha costituito il primo caso di non noia totale da quando ho cominciato a scoprire il franchise. L'azione la fa sempre da padrone e le dinamiche macho-corsa con la macchina-criminalità sono sempre prepotentemente presenti, ma in questo caso il risultato finale sembra dimostrare che la storia abbia uno scopo oltre al semplice reiterare gli elementi chiave di tutta l'operazione. E i non fan gradiscono e ringraziano.
Quindi, in generale, per la prima volta ammetto che un film di "Fast & Furious" non mi è dispiaciuto. Poi non credo lo rivedrei, in ogni caso ora che sono un po' entrato nel contesto e ho attivato l'attitudine al baccano + trash + boiata + azione per veri uomini + mirabolanti acrobazie + tutti salvi per un pelo posso dire di godermi il viaggio con un po' più di serenità e spontaneità. Il che vuol dire semplicemente qualche pregiudizio in meno, oltre che la consapevolezza che "Furious 6", come i vari altri precedenti e successori, sono solo un prodotto di facile consumo da vedere e dimenticare. Che poi lo sapevo anche prima, semplicemente ora ne ho avuto la definitiva conferma (sulla mia pelle...).
Film 1210 - Fast and Furious
Film 1215 - 2 Fast 2 Furious
Film 1228 - The Fast and the Furious: Tokyo Drift
Film 1256 - Fast & Furious - Solo parti originali
Film 1350 - Fast & Furious 5
Film 1365 - Fast & Furious 7
Film 1456 - Fast & Furious 8
Cast: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Chris 'Ludacris' Bridges, Sung Kang, Luke Evans, Gina Carano, John Ortiz, Gal Gadot, Elsa Pataky.
Box Office: $788.7 milioni
Consigli: Beh, credo che vederlo separatamente dagli altri sarebbe un po' sciocco. Ogni capitolo rinsalda in maniera più o meno forte le storie precedenti, per cui arrivare al sesto appuntamento a secco non mi sembra l'idea più sensata. Lo so, lo so, non c'è sempre il tempo di recuperare un'intera saga partendo dal primo episodio, ma in questo caso sento di caldeggiare l'opzione "dall'inizio alla fine" più che altro perché senza i vari preamboli, per quanto sciocco possa sembrare questo franchise, si fatica davvero ad immergersi nel contesto e nell'ideologia interni alla storia.
Parola chiave: Codice 1345.

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martedì 2 maggio 2017

Film 1350 - Fast & Furious 5

Con Poe abbiamo ripreso a vedere questa saga, dato che l'ottavo episodio è al momento campione di incassi in tutto il mondo. Devo ancora capirne il fascino, ma continuo per la mia strada a recuperare titolo dopo titolo.

Film 1350: "Fast & Furious 5" (2011) di Justin Lin
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Era da un po' che stavo fuori dal giro "Fast & Furious" e devo dire che quasi mi mancava il fracasso di motori e sparatorie. Tornato in sella con il quinto episodio, ammetto di avere in ogni caso ancora un attimo di confusione in testa, una sorta di sovrapposizione di tutte le storie del franchise che ho visto fino ad ora.
Dopo aver ripassato Wikipedia, ricordo che questa comincia con l'ennesima avventura in carcere per il mitico Dom (Vin Diesel), liberato sapientemente dall'amico Brian (Paul Walker) e dalla sorella Mia (Jordana Brewster, ancora incapace di qualsivoglia espressività facciale) che accorrono in suo soccorso. Si aggiunge anche il ritrovato Vince (Matt Schulze) di qualche capitolo fa che propone il nuovo affarone alla squadra, ovvero rubare della macchina che transitano su un treno in corsa. Sappiamo che nulla è impossibile per i nostri eroi che, di consequenza, non si sottraggono al difficile compito e, anzi, concludono perfino con un salto di almeno 100 metri da un dirupo, finendo semplicemente a fare un bagno in acqua. Applausi.
Questa la premessa, ma sono tantissime in realtà le sparatorie avventure che si susseguono per tutte le 2 ore e 11 minuti di pellicola. Niente di nuovo, insomma. Anzi no, perché questa volta c'è perfino un inseguimento per le strade di Rio de Janeiro con annessa cassaforte a traino che sfonda praticamente ogni ostacolo sul proprio percorso ma, stranamente, sfugge alle leggi della fisica quando fa più comodo ai nostri eroi. Poi che fa parte del gioco lo sappiamo, eh, però...
Insomma, "Fast Five" consegna al pubblico di affezionati esattamente ciò che sono andati al cinema a vedere, fedele a una missione che mixa (senza dosare) macchine, belle donne, inseguimenti & sparatorie. Il prodotto non cambia perché a quanto pare funziona. E anche molto bene.
Film 1210 - Fast and Furious
Film 1215 - 2 Fast 2 Furious
Film 1228 - The Fast and the Furious: Tokyo Drift
Film 1256 - Fast & Furious - Solo parti originali
Film 1355 - Fast & Furious 6
Film 1365 - Fast & Furious 7
Film 1456 - Fast & Furious 8
Cast: Vin Diesel, Paul Walker, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Chris Bridges, Matt Schulze, Sung Kang, Dwayne Johnson, Ludacris, Gal Gadot, Elsa Pataky.
Box Office: $626.1 milioni
Consigli: Io li trovo un po' tutti troppo simili, ma mi rendo conto che il difetto sia mio. Per tutti coloro che hanno amato i capitoli precedenti, che si eccitano al suono di motori e all'esibizione di carne femminile, qui ce n'è davvero per tutti i gusti. E perfino un colpo di scena finale.
Parola chiave: Chip.

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mercoledì 22 febbraio 2017

Film 1314 - Oceania

Un sabato pomeriggio alternativo per recuperare una delle pellicole candidate agli Oscar di quest'anno.

Film 1314: "Oceania" (2016) di Ron Clements, John Musker
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: padre
Pensieri: Simpatico cartone animato estremamente colorato, questo "Moana" ha dovuto subire la censura italiana a discapito di un titolo originale troppo evocativo (a quanto pare il ricordo di moana Pozzi è ancora troppo vivido). Al di là di queste scemenze, "Oceania/Moana" è un prodotto carino e simpatico, più avventuroso di altre fiabe Disney e sicuramente indicativo dei tempi che cambiano.
La giovane protagonista, infatti, che pure è una principessa, ricerca l'avventura ed è curiosa di scoprire così ci sia oltre il famigerato reef, confine ultimo entro cui le sia permesso andare. Quando il suo villaggio, situato sull'isola polinesiana di Motunui, si ritrova in difficoltà a cuasa del pesce che scarseggia e la vegetazione che marcisce, la ragazza prenderà in mano il suo destino e salperà per un viaggio alla ricerca del semidio mutaforma Maui che potrebbe essere la cuasa dei problemi naturali che si stanno verificando.
L'inizio del viaggio è, ovviamente, il pretesto per l'innescarsi di tutti i meccanismi della storia, un percorso di formazione per entrambi i protagonisti, nonché il presupposto per la nascita di un'amicizia che aiuti a superare i momenti di difficoltà e le prove cui la storia li sottoporrà. Nel mezzo ci sono non pochi momenti divertenti e nonsense, la maggior parte dei quali garantiti dal gallo HeiHei, pollo completamente scemo incapace di comportarsi anche solo vagamente in maniera normale. E' naturalmente lui la spalla del film, anche se devo dire che l'ho trovato troppo simile a Becky, la stupida strolaga di "Alla ricerca di Dory".
Colori vividi, computer grafica particolarmente efficace e realistica tanto da far venire la voglia di visitare la Polinesia, canzoni che rimangono impresse (sicuramente anche per via del marketing pressante, vedi la canzone "We Know The Way") e un risultato finale piacevole e godibile, anche se meno sbalorditivo di quanto ci is sarebbe potuto aspettare.
Ps. Due candidature agli Oscar 2017: Miglior film d'animazione e canzone origiale ("How Far I'll Go" di Lin-Manuel Miranda, lo stesso che ha portato alla luce il musical "Hamilton" che tanto ha fatto furore la scorsa stagione. Dovesse vincere, Miranda diventerebbe il 13esimo membro del ristrettissimo "club" degli EGOT, coloro che hanno vinto i quattro principali riconoscimenti americani da parte dell'industria televisiva, musicale, teatrale e cinematografica, ovvero Emmy, Grammy, Tony e Oscar).
Film 1314 - Oceania
Film 1723 - Moana
Cast: Auli'i Cravalho, Dwayne Johnson, Rachel House, Temuera Morrison, Jemaine Clement, Nicole Scherzinger, Alan Tudyk; (versione italiana) Angela Finocchiaro, Raphael Gualazzi.
Box Office: $574.7 milioni
Consigli: Film per tutta la famiglia simpatico e piacevole, un'avventura leggera che regala bellissimi disegni, una nuova eroina Disney dalla necessaria differenziazione culturale e un paio d'ore di spensieratezza in un misto fra musical e avventura. Perfetto film da weekend.
Parola chiave: Cuore di Te Fiti.

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domenica 21 agosto 2016

Film 1197 - Una spia e mezzo

Agli inizi di aprile Dwayne Johnson e Kevin Hart hanno presentato assieme gli MTV Movie Awards come versione collaterale di promozione di questo film, in America uscito il 17 giugno. Arrivato in Italia con un mese di ritardo, ero veramente curioso di scoprire come potessero funzionare i due attori assieme sul grande schermo.

Film 1197: "Una spia e mezzo" (2016) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dal cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Poe
Pensieri: Un misto fra "Brooklyn Nine-Nine" e "21 Jump Street", "Central Intelligence" è una commedia carina e molto dinamica, perfetto titolo estivo che non brillerà per innovazione o profondità, ma di sicuro intrattiene a dovere. Grande chimica tra i due protagonisti Kevin Hart e Dwayne Johnson, per un'ottima scelta di cast.
Basato sul pretesto dell'inversione dei ruoli, il fighissimo Calvin (Hart) del liceo si ritrova da adulto a svolgere un impiego con pochi stimoli, mentre il più che rotondo e bullizzato Bob (Johnson), si rivelerà essere una stranissima iperpalestrata montagna di muscoli; il duo, ritrovatosi grazie all'amicizia di Facebook, si incontrerà per una birra al bar e finirà per investigare su un'asta milionaria di offerte per una lista di codici che permettono il controllo di satelliti. Il tutto, ovviamente, che Calvin lo voglia o meno.
In questo mondo surreale di agenti corrotti, sparatorie e salti dalle finestre, non mancano certi momenti efficaci di simpatico divertimento, servito dalla strana coppia di protagonisti e da una serie di trovate comiche spesso fisiche o comunque volgari, ma che non mancano di centrare l'obiettivo. Del resto stiamo parlando di una pellicola di totale disimpegno che intende raggiungere lo spettatore attraverso quella comicità stramba che va di moda adesso e una dose d'azione da non sottovalutare. Del resto Johnson si è ormai specializzato nel genere action, oltre che nei titoli mainstream in grado di totalizzare buoni incassi al botteghino: anche "Una spia e mezzo" non fa eccezione - pur non con un totale eclatante - riuscendo ampiamente a ripagare i 50 milioni di dollari spesi per produrlo.
Dunque un prodotto simpatico, tutto sommato migliore di quanto mi aspettassi. Non un capolavoro e non maledettamente folgorante quanto lo "Spy" di qualche tempo fa, ma comunque una piacevole sorpresa estiva in grado di riempire in maniera simpatica il vuoto calendario cinematografico estivo.
Ps. Inaspettatamente, questo film è stato scritto tra gli altri anche da Ike Barinholtz, attore visto in "Le sorelle perfette", "Cattivi vicini" 1 e 2, "The Mindy Project" e adesso al cinema con "Suicide Squad".
Cast: Kevin Hart, Dwayne Johnson, Amy Ryan, Aaron Paul, Danielle Nicolet, Timothy John Smith, Megan Park, Ryan Hansen, Thomas Kretschmann, Jason Bateman, Melissa McCarthy.
Box Office: $208.6 milioni
Consigli: Divertente quanto basta, dinamico e con un buon duo di protagonisti, "Central Intelligence" è un film più riuscito di quanto non ci si potrebbe aspettare e più soddisfacente di metà dei prodotti usciti durante questa insipida estate 2016. Niente di indimenticabile, ovvio, ma comunque spassoso.
Parola chiave: La freccia d'oro.

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mercoledì 29 luglio 2015

Film 964 - Agente Smart - Casino totale

Una volta avevo il dvd, ma dato che qualcuno a cui l'ho prestato se lo è tenuto, siamo stati costretti a vederlo in streaming...

Film 964: "Agente Smart - Casino totale" (2008) di Peter Segal
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: Carino, carino, carino, rivederlo è stato davvero un piacere! Simpatico, idiota al punto giusto, con un Carell in gran forma che riesce a far ridere grazie a una comicità estremamente fisica e molto efficcace. Accanto a lui un'affascinante Anne Hathaway in grado di catalizzare tutta l'attenzione quando è inquadrata (la scena alla "Entrapment" è bollente). Insomma, una commedia che mi lascia soddisfatto tutte le volte che la vedo e che, tuttora mi stupisce abbia così pochi "seguaci". Non so in quanti abbiano visto "Get Smart" quando uscì al cinema in Italia, ma quando ne parlo a qualcuno difficilmente sa a che film mi riferisco - anche Luigi non lo aveva visto -. Una ragione in più per parlarne, insomma.
Ottimo cast, parodia fantastica degli agenti secreti, questo "Agente Smart - Casino totale" fa ridere in maniera non volgare e lascia assolutamente soddisfatti della visione. Un mio personalissimo cult.
Ps. Cast ricchissimo: Steve Carell, Anne Hathaway, Alan Arkin, Dwayne Johnson, Terrence Stamp, Terry Crews, David Koechner, James Caan, David Koechner, Bill Murray, Patrick Warburton, Masi Oka, Ken Davitian, Terry Crews.

Film 56 - Agente Smart - Casino totale
Film 964 - Agente Smart - Casino totale
Film 1750 - Get Smart
Box Office: $230.7 milioni
Consigli: Pellicola tratta dall'omonima serie tv anni '60, questa commedia prende in giro tutti quegli agenti 007 e fotocopie che cinema e tv ci hanno regalato negli anni per un risultato finale spassoso e divertente. Carell mattatore, Alan Arkin boss fantastico e Anne Hathaway femme fatale che picchia duro. Da non perdere la scena del ballo epica!
Parola chiave: "Inno alla Gioia".

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mercoledì 10 giugno 2015

Film 954 - San Andreas

Io adoro i disaster movies, dunque non potevo sottrarmi alla visione di questo titolo appena uscito. Stranamente non ero a conoscenza del suo arrivo nelle sale, il che mi ha leggermente sorpreso, considerando che è difficile sfuggire alla pressante campagna pubblicitaria di un blockbuster...

Film 954: "San Andreas" (2015) di Brad Peyton
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Considerato il preambolo si capisce già che "San Andreas" tutto sommato mi è piaciuto, anche se ha degli evidenti problemi, per non dire mancanze. Differentemente dai titoli catastrofici cui ci ha abituato Roland Emmerich - come "The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo" e "2012" - qui siamo di fronte a una pellicola che ci prova, ma non riesce del tutto a realizzare qualcosa di compatto e davvero incisivo. Perché sì, fa comodo un budget di 110 milioni di dollari ed effetti speciali a pioggia, ma se li sfrutti male i due elementi non bastano da soli a portare a casa un buon risultato. E "San Andreas" soffre di questo problema.
Anche se ho apprezzato la scelta di una serie di riprese dal basso, che limitano il campo visivo dello spettatore ma lo catapultano nel cuore dell'azione (rendendo l'esperienza terremoto piuttosto credibile), alla lunga la mancanza di riprese dall'alto che rappresentino la terra che trema nel momento in cui accade risulta un po' deludente. Perché, diciamocelo, il terremo c'è, ma si vede meno di quanto non ci si aspetterebbe. Gli edifici crollano, e noi ci siamo dentro. Le macchine vengono schiacciate, e noi ci siamo dentro. La falda di San Andreas si stacca, ma vediamo solo un enorme canyon dopo che si è già formato. In queste scelte si capisce, forse, che Brad Peyton non è Emmerich. Ma c'è dell'altro.
La trama. Qui la questione è più problematica. Perché se visivamente il film non ha problemi, l'intreccio narrativo è debole. Il protagonista Ray è il classico macho tutto d'un pezzo che ama la sua donna, compagna per la vita, e la sua famiglia, tormentato da una perdita del passato che lo ha costretto a tantissime sofferenze interiori mai affrontate. E' un tipo che parla come un qualunque personaggio di Steven Seagal, uno che, di fronte a una città rasa al suolo, alla domanda della moglie su cosa ne sarà di loro, risponde: "Ricostruiremo tutto". Credo di aver reso l'idea.
La mancanza di spessore umano non è peculiare solo di Ray, ma un problema più generale. Quando si parla della morte della prima figlia o quando i protagonisti si trovano di fronte alla distruzione totale causata dalla catastrofe, dai dialoghi traspare freddezza e distacco, il che è un grande punto a sfavore. Fa sembrare tutto poco credibile. Se poi ci aggiungiamo che i tre attori princiapali Dwayne Johnson, Carla Gugino e Alexandra Daddario sono praticamente incapaci di esprimere emozioni sensate relativamente al contesto in cui si trovano, si capisce perché a livello umano-comunicativo qui si fallisca, finendo per disintegrare un invece auspicabile effetto empatia che avrebbe certamente aiutato a creare una connessione tra chi vive la tragedia sullo schermo e chi la guarda. Fortunatamente per la produzione la capacità degli effetti speciali di rendere il tutto particolarmente realistico arriva là dove la scuola di recitazione non ha potuto. Poi, per carità, mi rendo conto che non interessi a nessuno che i personaggi qui siano interpretati in maniera impeccabile (i commenti standard dei miei vicini di posto in sala, ogni volta che compariva sullo schermo la Daddario, erano qualcosa di simile a "Cazzo che figa"), però a volte l'incapacità espressiva mi era veramente fastidiosa.
Aggiungo - e poi sulla trama la finisco - che trovo assurdo che uno come Ray, presentato quale eroe puro, immacolato e perfino tormentato, sfrecci attraverso tutte le sfighe che il terremoto riesce a generare con il solo intento di salvare la sua famiglia. Moglie e figlia sono i suoi unici due target, salvare altre persone è collaterale e succede raramente semplicemente perché non è in programma. Ho trovato questo aspetto veramente stupido per tutta la durata del film, considerato che essendo un pompiere il personaggio di Dwayne Johnson è istruito e preparato per tali emergenze, per non dire che il suo lavoro si prefigura il salvataggio delle persone tra i suoi compiti primari... In ogni caso, nel complesso buono e meno buono si mischiano in un risultato finale che è precisamente ciò che ci si sarebbe aspettato da questo tipo di blockbuster qualche anno fa, ovvero tanto baccano e distruzione (pompati via pc) e pochissima rilevanza della storia. Ci sta, anche se mi sembra si sia fatto un leggero passo indietro rispetto a ciò che oggi il mondo del cinema commerciale è in grado di offrire. E la cosa mi è sembrata più evidente nel primo tempo, che fatica un po' a decollare. Fino a quando la storia non prende il via - e per storia intendo terremoto e relative conseguenze -, il tutto procede in maniera anonima e ci si chiede quando, finalmente, si arriverà al dunque (ma la cosa più inutile è la presenza di Kylie Minogue, il cui tanto chiacchierato cameo dura sì e no 30 secondi). E' la seconda parte del film, quindi, a salvare la baracca, riuscendo a dare al pubblico ciò che vuole, mettendo finalmente in gioco i suoi protagonisti che fino a quel momento e nonostante tutto ciò che accade loro intorno, sono tutti illesi e nemmeno sbucciati, regalando una buona dose di azione alla trama. E quando tutto questo si verifica, "San Andreas" funziona.
In definitiva, una nuova pellicola che prende in considerazione gli effetti devastanti di un evento naturale distruttivo riesce ancora ad attirarmi, curioso, al cinema. Questo titolo in particolare è meno riuscito di altri, però si lascia vedere tranquillamente e alla fine si esce dalla sala sufficientemente soddisfatti.
Ps. Cast ricchissimo (a dire il vero pure troppo): Dwayne Johnson, Carla Gugino, Alexandra Daddario, Hugo Johnstone-Burt, Art Parkinson, Ioan Gruffudd, Archie Panjabi, Paul Giamatti, Will Yun Lee, Kylie Minogue, Colton Haynes, Todd Williams, Alec Utgoff.
Film 954 - San Andreas
Film 1737 - San Andreas
Box Office: $309 milioni
Consigli: Gli amanti del genere 'distruttivo' posso gioire, finalmente una nuova produzione che ipotizza qualche evento catastrofico e le relative implicazioni (qui terremoto + tsunami). Chi gradisce meno può essere meno entusiasta. Questo film è carino, ma davvero niente di più perché a parte presentare buoni effetti speciali, fatica a costruire narrativamente il contesto e a caratterizzare personaggi che alla fine risultano solo stereotipati. Per fare un paragone, genera la stessa delusione di quell'"Into the storm" dell'anno scorso. Quindi, va benissimo per una serata domanita dall'azione e dai sussulti generati dalla spettacolarità delle immagini, ma per il resto non suscita molto altro in chi guarda.
Parola chiave: Faglia.

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