Visualizzazione post con etichetta Penelope Ann Miller. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Penelope Ann Miller. Mostra tutti i post

mercoledì 28 ottobre 2020

Film 1941 - Adventures in Babysitting

Intro: Cercando tra i film che ho sull'hard disc esterno, mi sono imbattuto in questo... di cui non avevo alcuna memoria. Fulmine a ciel sereno!
Film 1941: "Adventures in Babysitting" (1987) di Chris Columbus
Visto: dal computer portatile
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
In sintesi: teenagers, anni '80, commedia, regia di Chris Columbus, un cast di giovanissimi oggi (abbastanza) conosciuti?! Questo è il mio film!
Non fraintendetemi, "Adventures in Babysitting" manca totalmente di coerenza narrativa, eppure il risultato finale è divertente e piacevolissimo, nonché un'immersione totale nelle surreali atmosfere cotonate e sbrilluccicanti dell'America di 30 e passa anni fa, dove per un cocktail party in ufficio si indossa un abito da red capret, il lipsync allo specchio della canzone d'amore vale come momento per il trucco perfetto, si indossano i guanti di lana per 3/4 della storia e anche per mangiare i dolci, un giovanissimo Anthony Rapp inneggiava alla fi*a e parlava di stupro (ah, se lo avesse sentito Kevin Spacey...), una macchina con una gomma a terra e il parabrezza sfondato si ripara nel giro di poche ore. Per non parlare della scena clou di tutto il film, una sequenza alla "Mission: Impossible" che vede una bambina in età da baby-sitter calarsi con una corda giù per la finestra aperta di un grattacielo con il minimo sforzo di un alpinista esperto! Ma non temete, è tutto finto: si vede benissimo che la gravità qui sembra aver perso la sua presa sulla verticalità delle nostre esistenze...
E se questi elementi sembrano un po' forzati e fuori luogo - aspettate di vedere l'entrata in scena di Vincent D'Onofrio! - in realtà l'insieme della storia funziona (a parte quella davvero infelice battuta sullo stupro) ed è anche piuttosto divertente, considerando che mescola insieme commedia, azione, teen drama e anche un certo elemento da fanatici dei supereroi, il tutto per un'ora e quaranta di piacevole diversivo rispetto alle 0 uscite interessanti di questo periodo e, in generale, una certa amancanza di commedie generazionali che abbiano alcunché di innovativo da raccontare. E allora uno sguardo indietro verso il passato può essere un buon investimento di tempo ed energie.
Cast: Elisabeth Shue, Vincent D'Onofrio, Keith Coogan, Anthony Rapp, Maia Brewton, Penelope Ann Miller, George Newbern, Bradley Whitford.
Box Office: $34.4 milioni
Vale o non vale: "Adventures in Babysitting" è simpatico e senza pretese, presenta un buon cast di futuri attori abbastanza conosciuti (Vincent D'Onofrio, Anthony Rapp, Penelope Ann Miller, Bradley Whitford e una Elisabeth Shue che tra una nomination all'Oscar e un film 3D sui piranha si è un po' persa per strada) e tutto sommato fa trascorrere quasi due ore di sufficiente intrattenimento. Per me risultato finale godibilissimo.
Ps. Ho visto questo film e mi è partita una 80s mania che non avevo messo in conto...
Premi: /
Parola chiave: Playboy.
Trailer
#HollywoodCiak
Bengi

giovedì 12 gennaio 2012

Film 356 - The Artist

Prima uscita serale (molto coperta) dopo giorni di clausura forzata. Si va al cinema a vedere il caso del momento.


Film 356: "The Artist" (2011) di Michel Hazanavicius
Visto: al cinema
Lingua: italiano
Compagnia: Marco
Pensieri: Non so se sia lecito dirlo ad alta voce, ma a me "The Artist" non ha particolarmente colpito. Lo dico perchè, chi vedesse il trailer italiano in calce a questo post, potrebbe farsi prendere dall'entusiasmo a causa dei continui elogi che vengono mostrati con le testimonianze raccolte all'uscita dalla proiezione del film. Io, personalmente, non sono d'accordo.
Questa pellicola ha alcuni punti forti: propone un film muto e in bianco e nero nel 2011, è capace di ricostruire un genere filmico degli albori con meticolosa precisione, ha una realizzazione scenica bellissima al pari di fotografia e musiche. E il protagonista maschile è particolarmente adatto al ruolo che gli è richiesto: buona presenza, mimica facciale capace, faccia da schiaffi. Insomma, qui Jean Dujardin (uno scioglilingua?) è perfetto.
Però, poi, i miei elogi si fermano qui.
Non vorrei essere frainteso, passare per quello che canta fuori dal coro apposta per farsi notare. Ho guardato con interesse a questo film fin da quando ne ho sentito parlare, eppure trovo che il clamore con cui è stato accolto sia esagerato. L'esperimento è riuscito, un film muto si può far 'digerire' anche al pubblico odierno, ma a mio avviso, se si va oltre lo stupore del non-ci-sono-battute o è-in-bianco-e-nero ci si accorge che la trama è misera e che il tutto è troppo lungo. Io, poi, non amo la recitazione esasperata, quindi ci aggiungo anche questo. Ho trovato, inoltre, Bérénice Bejo meno capace del suo collega maschile.
Tutto questo mi porta ad un'ulteriore considerazione. Questo è il lungometraggio che ha ottenuto più candidature (6) ai Golden Globes del 2012: Miglior film, sceneggiatura, regia, musica, attore e attrice protagonisti. Probabilmente trionferà nelle categorie film, attore, regia e forse musica. Ma troverei sinceramente poco sensato consegnare il premio a sceneggiatura e attrice. Vedremo cosa accadrà questa domenica (15 gennaio).
Prima di concludere, comunque, vorrei specificare che la mia opinione su "The Artist" è positiva, semplicemente non capisco per quale motivo ci si stupisca tanto che al giorno d'oggi si sia capaci di presentare un prodotto come questo. Non è certo né un film sperimentale né d'avanguardia. E' un prodotto che ha saputo presentare con maestria la rievocazione di un genere filmico tanto lontano dai tempi in cui viviamo da sembrare, erroneamente, un miracolo contemporaneo. E, invece, si è solo ripescato qualcosa del passato.
Ps. Tra le facce note della pellicola troviamo John Goodman ("Pappa e ciccia", "Il grande Lebowski", "I Love Shopping"), James Cromwell ("L.A. Confidential", "Babe, maialino coraggioso", "La regina"), Missi Pyle ("La fabbrica di cioccolato", "Big fish - Le storie di una vita incredibile").
Consigli: Essendo il caso della stagione cinematografica, bisogna vederlo. E' un'esperienza insolita per chi non ha studiato cinema o ne conosce più le sfumature contemporanee, eppure può avere anche un'accezione educativa, se si è interessati. In più, per i fan di queste cose, è sicuramente uno dei favoriti a prossimi Oscar di febbraio... Attendiamo di sapere se e in quali categorie sarà candidato!
Parola chiave: Sonoro.

Trailer

Ric