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martedì 30 giugno 2020

Film 1736 - Skyscraper

Intro: Altra seratina casalinga in compagnia di un film, questa volta ci siamo concessi un titolo abbastanza recente e che nessuno di noi aveva già visto.
Film 1736: "Skyscraper" (2018) di Rawson Marshall Thurber
Visto: dalla tv di casa
Lingua: inglese
Compagnia: Karen, Lucas
In sintesi: di solito mi gusto con immenso piacere pellicole come questa, coccolato dalla totale innecessità di concentrazione e sforzo mentale, ma a tutto c'è un limite. Dove sembra non esserci un limite, invece, è alla stupidità e alla spavalda noncuranza della plausibilità della sceneggiatura di "Skyscraper", un prodotto che si presenta come di facile consumo, sì, ma esagera talmente tanto nella messa in scena che sfocia inevitabilmente nel ridicolo. E parliamoci chiaro, non è solo a causa della scena - tanto pubblicizzata anche nel trailer - del salto nel vuoto compiuto da un uomo con un arto artificiale (la gamba), è proprio nel suo insieme che la storia non funziona: è tutto estremizzato ed esagerato, tanto caricato all'ennesima potenza che ricorda titoli di decadi precedenti e che pensavamo superati.
Invece questo film si arrampica su una struttura narrativa che punta tutto su un climax visivo e che sacrifica il resto in nome della spettacolarità testosteronica, figlio di una vecchia retorica machista che sa di stantio fin dall'inizio. Aggiungo che Dwayne Johnson, con all'attivo 10 titoli da protagonista in 4 anni, ha decisamente saturato il mercato cinematografico con la sua presenta. Non sarebbe tanto un problema la sua sovraesposizione, non fosse che riproponendo sempre lo stesso identico personaggio stereotipato del muscoloso risolvi situazioni estreme non aggiunge davvero niente alla sua filmografia finendo per darsi la zappa sui piedi. E "Skyscraper" ne è un evidente esempio.
Cast: Dwayne Johnson, Neve Campbell, Chin Han, Roland Møller, Noah Taylor, Byron Mann, Pablo Schreiber, Hannah Quinlivan.
Box Office: $304.9 milioni
Vale o non vale: Brutto, banale e inefficacemente spettacolare, "Skyscraper" tenta senza successo di creare tensione proponendo un action thriller ad alta quota che finisce per implodere sull'inconsistenza della sua trama che vive di cliché e banalità. Gli effetti speciali non bastano.
Premi: /
Parola chiave: Protesi.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 9 agosto 2017

Film1396 - Kingsman: Secret Service

Era da un po' che volevo rivederlo, sia perché avevo comprato il dvd qualche tempo fa, sia perché a breve uscirà il sequel.

Film 1396: "Kingsman: Secret Service" (2014) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Edo
Pensieri: Rimango dell'idea che si tratti di un film troppo gratuitamente violento, ma a parte questo il primo "Kingsman" è sufficientemente spassoso e godibile. Il contrasto tra la nobiliare associazione filo-bondiana e la spaccona attitudine da strana stride non poco e, pure, funziona alla grande, per un risultato finale quantomeno esplosivo (vedi sequenza delle teste che saltano in aria, francamente un mezzo colpo di genio) che regala due ore abbastanza godibili se - e dico se - non si soffre di stomaco (perché di sangue ne scorre a fiotti!). Il sequel, "Kingsman: The Golden Circle" ("Kingsman - Il cerchio d'oro"), in America uscirà il 22 settembre, in Italia una settimana dopo.
Film 958 - Kingsman: Secret Service
Film 1396 - Kingsman: Secret Service
Film 1427 - Kingsman: The Golden Circle
Film 2095 - The King's Man
Cast: Colin Firth, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Taron Egerton, Michael Caine, Sophie Cookson, Sofia Boutella, Mark Hamill, Hanna Alström, Jack Davenport.
Box Office: $414.4 milioni
Consigli: Non per tutti i palati, anche se bisogna ammettere che, per chi apprezza, è una pellicola ben riuscita. Dinamica, spassosa, con uno humor british piuttosto spiccato, questo "Kingsman: Secret Service" funziona bene per una serata all'insegna del disimpegno e, certamente, della molta violenza. Sullo sfondo si può leggere anche una critica ai colossi delle telecomunicazioni, ma non mi addentrerei oltre.
Parola chiave: «I modi definiscono l'uomo.»

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#HollywoodCiak
Bengi

lunedì 10 ottobre 2016

Film 1223 - Il fuggitivo

Lo avevo iniziato una sera a cena tramite Netflix, poi avevo abbandonato dopo una decina di minuti. Ma mi ero ripromesso di non arrendermi così facilmente.

Film 1223: "Il fuggitivo" (1993) di Andrew Davis
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: nessuno
Pensieri: Sono contento di aver rivisto questo film di cui, devo ammettere, non avevo praticamente alcun ricordo. Lui è innocente, ma fugge e Tommy Lee Jones lo insegue. Questo l'insieme degli elementi che ricordavo della storia. Non esattamente un granché.
Al di là del gap temporale che inevitabilmente "logora" un prodotto che oggi sarebbe stato molto, molto più frenetico e temporalmente breve (2h e 10min forse sono un po' troppi), "The Fugitive" è un film carino e che si segue con interesse sia perché la storia del mistero su chi abbia ucciso la moglie del dottore permane per tutta la pellicola, sia perché la caccia all'uomo risulta sempre particolarmente efficace al cinema. Dunque non mi stupisce il responso positivo di critica e pubblico (un incasso particolarmente importante considerato che siamo negli anni '90!), anche se devo ammettere che candidare questa pellicola a 7 Oscar mi pare un filino esagerato. Tra l'altro la vittoria di Lee Jones è senz'altro meritata, ma, come al soltio, si può veramente dire che lo sia per questa interpretazione in particolare? Oppure si tratta del solito caso di riconoscimento tardivo di una grande carriera? Propendo per la seconda (in ogni caso sono felice per lui!).
In definitiva, comunque, "Il fuggitivo" è ormai un classico del genere thriller, un titolo riuscito e in grado di intrattenere ancora oggi e lasciare soddisfatto lo spettatore; risultato finale buono.
Cast: Harrison Ford, Tommy Lee Jones, Sela Ward, Joe Pantoliano, Andreas Katsulas, Jeroen Krabbé, Julianne Moore.
Box Office: $368.9 milioni
Consigli: Classicone basato sul binomio errore giudiziario-evasione, "Il fuggitivo" è un buon esempio di pellicola anni '90, oltre che un titolo da tenere presente se si apprezza il genere thriller. Un po' lento rispetto ai canoni attuali, comunque piacevole e di buon intrattenimento.
Parola chiave: Braccio artificiale.

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#HollywoodCiak
Bengi

mercoledì 22 luglio 2015

Film 958 - Kingsman: Secret Service

Perso al cinema, recuperato a casa.

Film 958: "Kingsman: Secret Service" (2014) di Matthew Vaughn
Visto: dal computer di casa
Lingua: italiano
Compagnia: Luigi
Pensieri: L'incasso è stato stratosferico per una pellicola britannica, il cast era delle grandi occasioni, alla regia chi ha portato in sala "X-Men - L'inizio" e "Kick-Ass"... I presupposti c'erano.
E, infatti, "Kingsman: The Secret Service" (quel "The" nel titolo italiano andava assolutamente tolto, mi rendo conto), è un action che fa veramente il botto: scene di combattimento potentissime e amplificate nella loro teatralità dai vari rallenti, numerosi momenti splatter a cui si accompagnano momenti comici ai limiti del consentito, una premessa molto formale per una resa d'insieme che è molto meno "impettita" di quanto non ci si sarebbe aspettato. Insomma, questa pellicola funziona bene e intrattiene ancora meglio.
La storia è semplice e non certo innovativa, ma la personalizzazione del tutto rende questo prodotto sufficientemente differenziato da rimanere impresso: di fatto parliamo di una sorta di scuola per agenti segreti come potrebbe essere stato qualunque training di James Bond, gadget assurdi compresi. C'è una minaccia globale da sventare, un pazzo assurdo che si fa aiutare da una scalmanata che al posto delle gambe ha delle lame con cui sgozza e mutila la gente e il tutto - tra baruffe, scazzottate, sparatorie e uccisioni varie - è condito con una buona dose di humor (inglese) e di eleganza impeccabile (ancora più inglese). Abbiamo il mentore (Colin Firth) che vedrà del potenziale nel ladruncolo di periferia con problemi familiari (Taron Egerton) e deciderà di farlo partecipare al programma per selezionare il nuovo Kingsman, cui il padre del ragazzo era membro. Sarà divertente seguire l'allenamento e le prove assurde cui saranno sottoposti i candidati, non prive di crudeltà. Ma, del resto, questo film non risparmi al suo spettatore niente di crudo: una scena in particolare metterà a dura prova anche i più impassibili durante una strage generale in una Chiesa dove un tutti contro tutti decreterà la morte di ognuno presente. E' stata veramente una scena dura da seguire, lo ammetto. In ogni caso il prezzo dei film d'azione è anche questo e, ricordandoci che è pur sempre finzione, si procede verso la conclusione.
"Kingsman: Secret Service" è un prodotto molto dinamico, veloce, anche caotico per certi versi, ma nell'insieme un buon esempio di cinema d'intrattenimento misto comico-d'azione contemporaneo, con un cast veramente buono e una cura delle immagini che traspare fin da subito: anche i più piccoli dettagli concorrono a formare un'idea d'insieme che è compatta e arriva perfettamente allo spettatore, al quale di questo "Kingsman" rimarranno certamente impressi i "balletti" della morte della pazza con le gambe di metallo, lo stile curatissimo degli agenti segreti e la bella fotografia. Mi rendo conto che certe scene e contenuti sono un po' forti, ma alla fine non è questo ciò che rimane come idea generale del film, decisamente migliore di molti prodotti simili, nonché dei tanti film usciti ultimamente. Il sequel è già stato annunciato, non ci resta che attendere.
Ps. Dicevo grande cast: Colin Firth, Samuel L. Jackson, Mark Strong, Taron Egerton, Michael Caine, Jack Davenport, Sofia Boutella, Sophie Cookson, Hanna Alström e nientemeno che Luke Skywalker in persona, ovvero Mark Hamill.
Film 958 - Kingsman: Secret Service
Film 1396 - Kingsman: Secret Service
Film 1427 - Kingsman: The Golden Circle
Film 2095 - The King's Man
Box Office: $403.8 milioni
Consigli: Basato sul fumetto "The Secret Service" di Mark Millar e Dave Gibbons, questo film ricalca un po' stile e toni di "Kick-Ass" con l'aggiunta del ben più affascinante glamour inglese. Le scene d'azione sono ricreate alla perfezione, Taron Egerton è un giovane da tenere d'occhio e questa pellicola un titolo perfetto quando si ha voglia di qualcosa di divertente, veloce e anche un po' violento. Non sapevo cosa aspettarmi e sono rimasto piacevolmente colpito: in tutto il marasma di pellicole deludenti uscite o in cui mi sono imbattuto quest'anno, finalmente una bella sorpresa. Da rivedere!
Parola chiave: Chip.

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#HollywoodCiak
Bengi

martedì 19 maggio 2015

Film 918 - Dolphin Tale

Ultimo film prima di atterrare in Russia e attendere il definitivo ritorno in patria, la mia scelta è ricaduta su un titolo che avrei voluto vedere già tempo fa, ma che per errore avevo scambiato per un altro... #TokyoDays: film 7.

Film 918: "Dolphin Tale" (2011) di Charles Martin Smith
Visto: dalla tv dell'aereo
Lingua: inglese
Compagnia: nessuno
Pensieri: Dopo aver scambiato "Qualcosa di straordinario" per questo "Dolphin Tale", rimetto le cose a posto scegliendolo come ultimo film da traversata intercontinentale. E dai, alla fine è stata una buona idea.
La storia è di quelle edificanti e d'ispirazione: un bambino riscopre la motivazione e la gioia di vivere grazie all'amicizia con il delfino femmina Winter, ritrovata agonizzante sulla spiaggia e salvata grazie all'aiuto di un team d'emergenza: la creatura marina perderà la coda e successivamente (anche lei) la voglia di vivere, riacquisita solo grazie alla vicinanza col ragazzino. Ma non è finita qui, perché per adattarsi alla nuova innaturale condizione, Winter finirà per modificare il suo modo di nuotare, compromettendo la spina dorsale con il rischio sempre più concreto di perdere la vita. Per salvare l'animale, Sawyer (Nathan Gamble) capisce che è necessaria una protesi, motivo per cui si rivolgerà al Dr. McCarthy (Morgan Freeman) nel tentativo di fornire a Winter un'ultima chance.
Ebbene, la dolce delfina non accetterà di buon grado l'implementazione ingegnosa del dottore, finendo per riufitare violentemente e per più volte una protesi che non riesce a sentire come "sua". Si finirà per scoprire il perché proprio nelle ore più disperate, dopo che un uragano avrà quasi distrutto la struttura presso cui l'animale è ospite, struttura già a rischio di chiusura per mancanza fondi... E nonostante la serie di sfighe da operazione lacrima-facile sia stata un po' caricata dalla sceneggiatura, la maggior parte di quanto mostrato trae ispirazione dalla storia vera di Winter e di coloro che l'hanno salvata presso il Clearwater Marine Hospital di Clearwater, Florida.
Insomma, tutto sommato questo film mi è piaciuto, è un intrattenimento carino e mostra una bella storia di amicizia e perseveranza, l'incontro di due mondi che si scoprono e di come ognuno sappia trarre dall'altro, giovandone. Poi si sa, queste scelte cinematografiche spingono tantissimo su sentimenti ed empatia, quindi io non ho nemmeno tentato di sottrarmi, a prescindere dal fatto che mi trovassi su un aereo pieno di gente assurda. La storia commuove, il film è ben confezionato e l'operazione salva il delfino riesce a smuovere anche l'animo più insensibile.
Box Office: $95.4 milioni
Consigli: I buoni incassi di questo film hanno spinto la produzione a un bis che nella fattispecie porta il titolo di "Dolphin Tale 2". L'incasso è stato più modesto, ma non credo che questo mi fermerà dal vederlo, prima o poi. Questo primo adattamento cinematografico - in italiano "L'incredibile storia di Winter il delfino" - è un buon titolo per famiglie, una storia con lieto fine, buoni sentimenti e perfino una morale. Per non parlare del fatto che è pure tratto da una storia vera! Insomma, "Dolphin Tale" è un esempio perfetto di film per il relax e il disimpegno di una serata tranquilla, che vedrà gli scossoni della vita sciacquati via dalla nuova, ipertecnologica coda della simpatica Winter.
Parola chiave: Save Winter Day.

Trailer
#HollywoodCiak
Bengi